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LA GUERRA COLONIALE PORTOGHESE

Nel documento Il neofantastico ne A Torre da Barbela (pagine 75-79)

IL PANORAMA STORICO-LETTERARIO DELLA SECONDA METÀ DEL

2.2. LA GUERRA COLONIALE PORTOGHESE

La guerra coloniale portoghese, chiamata anche Guerra do Ultramar, ha inizio in Africa nel 1961, ma successivamente colpisce anche le colonie del Mozambico, della Guinea e dell’Angola. Questa guerra ebbe la durata di ben 13 anni: termina nel 1974 lasciando dietro di sé migliaia di feriti e causando la morte di molte persone. I protagonisti di questa guerra sono le forze armate portoghesi e le colonie, che combattevano per la loro libertà e indipendenza.85 Gli indipendentisti furono aiutati e sostenuti dall'Organizzazione dell’unità africana, ricevendo armi da parte dell’Unione Sovietica, dalla Cina e Cuba; mentre i portoghesi invece ebbero il sostegno del Sudafrica e dalla Rhodesia. L'Estado

Novo, prima con Salazar e dopo con Marcelo Caetano, mantenne fino alla fine, con grande

rigidità, la politica coloniale non pensando minimamente a qualche soluzione meno violenta rispetto a questa.86

Salazar il 30 agosto del 1960, durante una riunione del Conselho Superior de

Defesa Nacional al Pazzo di São Bento, discute di questioni relative alla difesa dei

territori d’Oltremare, mostrando una notevole preoccupazione e inquietudine nei confronti degli sviluppi politici in Africa. Le divergenze e controversie tra Salazar e il Ministro della difesa Botelho Moniz determinarono l’immobilismo sulla questione delle colonie. Solo una volta appianate le controversie interne, riguardanti principalmente problemi economici e finanziari su come fronteggiare i costi di un’ipotetica guerra ed esercito, Salazar diede il via alle azioni militari in Angola.87

Il primo scontro si ebbe nel febbraio del 1961 quando il Movimento Popular e

Libertação de Angola (MPLA) attacca la prigione di São Paulo in Luanda e una squadra

di polizia, mentre al Nord del territorio la União das Populações de Angola (UPA) attacca a più riprese la popolazione bianca, mulatta e di altre tribù. Nel marzo dello stesso anno, dopo l’agitazione causata dall’ União das Populações de Angola, hanno luogo molti massacri in Angola, dove muoiono circa 1800 persone e le persecuzioni da parte dell’esercito portoghese contro l’UPA durano circa 8 mesi. Nell’aprile dello stesso anno ha luogo la Conferência das Organizações Nacionalistas das Colónias (CONCP), creata

85 Sito A Guerra Colonial, http://www.guerracolonial.org/intro. 86 Sito A Guerra Colonial, http://www.guerracolonial.org/intro.

87 MARTINS, Fernando (2014), Como Salazar preparou a guerra colonial, in «Observador», 9 de agosto https://observador.pt/especiais/como-salazar-preparou-guerra-colonial/.

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dal Movimento Popular e Libertação de Angola, dal Partido Africano da Independência

da Guiné e Cabo Verde (PAIGC) e dalla Liga de Goa che si riunisce in Marocco,

precisamente a Casablanca, per coordinare i movimenti nazionalisti e scegliere i mezzi appropriati per intraprendere la lotta contro il colonialismo portoghese. Successivamente a dicembre, Goa è invasa dalle truppe dell’Unione Indiana, che penetrò anche a Damão e Diu, senza nemmeno troppa resistenza. Nel 1962, durante la I Conferência de Forças da

Oposição, viene data origine a un’organizzazione di stampo comunista, Frente Patriótica de Libertação Nacional (FPLN), che svolse un ruolo importante durante la lotta contro il

colonialismo portoghese. Il 23 gennaio del 1963, per combattere il regime fascista portoghese, la guerra coloniale arriva fino alla Guinea-Bissau e nel settembre del 1964 in Mozambico, lasciando dietro di sé una scia di morti e feriti sempre maggiore. Successivamente, dato il forte peggioramento della situazione in Angola, Guinea-Bissau e Mozambico, la condanna alla guerra coloniale portoghese e alla sua politica coloniale da parte della Commissione ONU aumenta sempre di più: viene chiesto di non fornire più armi al Portogallo e di riconosce la legittimità della lotta per la liberazione nazionale. Nel 1968 inizia un nuovo governo in Portogallo, dopo l’uscita di scena di Salazar. Prende le redini del potere Marcel Caetano (ex amministratore delle colonie e attivista dell’Estado Novo), sostituendo così il vecchio dittatore. Nonostante le numerose speranze depositate in questo nuovo governo, la situazione non cambiò, perché Caetano mantenne la stessa politica del suo predecessore. Caetano a differenza di Salazar nel 1969 fa visita alle colonie Angola, Moçambique e Guiné-Bissau e afferma di voler continuare a mantenerle, negando ogni tipo di trattativa con i movimenti indipendentisti.88

Con il passare degli anni la guerra coloniale da parte della società portoghese comincia a diventare insostenibile sotto ogni punto di vista, e il 25 aprile del 1974 la famosa Rivoluzione dei Garofani sovverte finalmente il regime dittatoriale. Con il cambiamento dell’apparato politico viene accettata l’indipendenza delle colonie e si proclama l’indipendenza dei territori africani, avviando una difficile quanto politicamente discutibile decolonizzazione.89

Questa guerra causò un numero molto elevato di morti e feriti sui tre fronti di combattimento, lasciando ancora oggi delle ferite aperte in questi territori.

88 SAMPAIO, Madalena (2013), Cronologia 1961-1969: Início da Guerra Colonial e viragem no destino

das colónias, https://www.dw.com/pt-002/cronologia-1961-1969-in%C3%ADcio-da-guerra-colonial-e- viragem-no-destino-das-col%C3%B3nias/a-17280932.

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Dopo questo terribile avvenimento storico sono state pubblicate centinaia di opere in relazione al tema della guerra coloniale e l’Antologia da Memória Poética da Guerra

Colonial (2001), organizzata dagli autori Margarida Calafate Ribeiro e Roberto Vecchi,

raccoglie molte poesie in memoria di questa guerra. Nel corso degli anni ci sono stati autori e artisti appartenenti a varie generazioni che hanno trattato di questi temi, e proprio per questa ragione, si tende a distinguere due tipi di memoria collettiva: quella comunicativa e quella culturale. La prima raccoglie le esperienze di tre o quattro generazioni e viene trasmessa giorno per giorno attraverso la comunicazione tra le persone, specialmente all’interno della famiglia dove si raccontano aneddoti e si mostrano fotografie del passato. La seconda memoria invece comprende elementi storici più distanti che dipendono da specialisti, che si occupano della sua; ne sono un esempio le biblioteche e i dati che vi sono all’interno degli archivi. Di conseguenza quest’ultimi sono estremamente importanti per ricostruire la memoria comune e ricordare il passato, ricostruendo così l’identità nazionale di un paese.90

Molti autori come Fernando Assis Pacheco, Manuel Alegre, Fiama Hasse Pais Brandão e José Niza, che avevano partecipato alla guerra coloniale in prima persona, o comunque erano contemporanei ad essa, nelle loro opere e poesie rievocavano miti antichi come per esempio quello di Dom Sebastião, al fine di smontare questo irreale immaginario di grandezza portoghese. Manuel Alegre, che ha partecipato alla guerra in Angola, ha dedicato la sua poesia alla guerra coloniale mostrando le ferite aperte che ha lasciato in lui. La sua poesia Explicação de Alcácer Quibir, pubblicata nel 1967 in O

Cantos e as Armas evoca la battaglia di Alcácer Quibir per denunciare la scontata perdita

della guerra coloniale, creando così una sorta di metafora e parallelismo tra i due scontri. Mostra l’identità frammentata della sua terra a causa di questa grande sconfitta provocata dal regime, che ha portato solo alla distruzione. Lo stesso fa l’autrice Fiama Hasse Pais Brandão (1938-2007), nota grazie alla rivista e movimento Poesia 61. Quest’ultima trasforma le immagini delle barche e del mare, che hanno sempre avuto una connotazione positiva nella storia del paese perché sono sempre state fonte di ricchezza e benessere, in qualcosa di negativo. Di fatto questi due elementi, durante la storia della guerra coloniale, hanno portato solo alla guerra e alla perdita dell’identità e delle risorse economiche del paese. Anche la poesia Caro Luiz Vaz pubblicata nel 1970 e composta dal poeta José Niza (1938-2011), che è stato in Angola tra il 1969 e il 1971, dichiara un esplicito odio nei

90 WIESER, Doris e MOREIRA Luciana (2017), Guerra Colonial portuguesa e as reescritas da memória

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confronti della guerra coloniale, ma sotto uno stampo parodico e ironico rispetto ai due poeti che ho citato in precedenza, perché riscrive alcuni versi di Luís de Camões di Os

Lusiadas (1572). In questo caso il poeta, a differenza di Camões, invece di esaltare e

celebrare la guerra, la sminuisce, mostrando quanto sia stata ingiusta sia per i portoghesi, sia per i coloni che cercavano di ottenere la propria libertà. In sostanza, tutti questi autori sopra elencati e tanti altri ancora, hanno denunciato la guerra coloniale dando una forte contributo alla ricostruzione della memoria nazionale e culturale.91

Como ho già spiegato in uno dei paragrafi precedenti, ci sono stati anche altri artisti appartenenti a generazioni successive che hanno contribuito a ricostruire la memoria del paese, nonostante abbiano avvertito o subito la guerra coloniale solo in maniera indiretta. Per esempio, dalle esposizioni di molti artisti ancora oggi in vita, come Ana Vidigal, traspare ancora la sofferenza creata dalla dittatura e dalla guerra coloniale, che ha fatto sì che mancasse sempre una figura maschile non solo all’interno del suo nucleo familiare, ma anche di molti altri a causa della partenza di padri di famiglia e fratelli per la guerra. Tutto ciò ha lasciato un grande vuoto e una forte nostalgia dentro Ana, riversando tutte queste mancanze all’interno di alcune delle sue esposizioni individuali.92

91 WIESER, Doris e MOREIRA Luciana 2017, pp. 95-98. 92 WIESER, Doris e MOREIRA Luciana 2017, p. 100.

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