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LA CENSURA E LA PROPAGANDA AI TEMPI DEL REGIME SALAZARISTA

Nel documento Il neofantastico ne A Torre da Barbela (pagine 69-75)

IL PANORAMA STORICO-LETTERARIO DELLA SECONDA METÀ DEL

2.1. LA CENSURA E LA PROPAGANDA AI TEMPI DEL REGIME SALAZARISTA

Una delle armi più efficaci e potenti dell’Estado Novo, che è riuscita mantenere integro il regime il più a lungo possibile è sicuramente la censura, alla quale è giusto dedicare spazio. Quest’ultima, come afferma Vanessa Gomes Rolim, può essere definita come:

«(…)a proibição, de forma parcial ou total, da informação dirigida à sociedade. O seu propósito é evitar manifestações ou tentativas de reflexões contra a ideologia do Estado em vigor. Assim sendo é considerada a maior inimiga da Liberdade de Expressão, estando sempre mais ligada a países de regimes autoritários».62

La censura in Portogallo prende piede nel 1926 e termina formalmente con la caduta del regime nel 1974. Durante questo ampio arco di tempo ha negato a molti pensatori, artisti e autori portoghesi la possibilità di pubblicare le proprie idee in ambito artistico, letterario, ma soprattutto politico. Il suo intento principale era quello di forgiare cittadini fedeli al regime nazionale, privi della capacità di contrastare il sistema governativo e quello politico. L’Estado Novo più che alla realtà delle cose si interessava a come esse potessero apparire agli occhi del popolo, tagliando, rimodellando e censurando ogni testo o immagine che poteva andare contro gli ideali politici del regime e danneggiare l’immagine che l’apparato statale voleva dare di sé. Nel 1933 nasce il Secretariado de

Propaganda Nacional (SPN), gestito da António Ferro, un organismo il cui intento

principale era fare propaganda per il regime e mettere a tacere tutto quello che poteva nuocere a esso. Più avanti, nel 1944, quest’organismo si trasformerà in Secretariado

Nacional de Informação (SNI). In sostanza, ciò che era veramente importante era

salvaguardare e difendere le figure più importanti del regime, come Salazar.63

Salazar quando esprime la sua opinione sulla cultura, la letteratura o l’arte tende a ricordare la figura del grande Niccolò Macchiavelli (1469-1527), rimandando al suo famoso trattato di dottrina politica Il principe, scritto nel 1513. Di fatto afferma che la letteratura, proprio come l’arte, è il biglietto da visita di una nazione e pertanto è di estrema importanza proteggere il patrimonio culturale del Portogallo.64 In una delle sue

62 ROLIM, Vanessa Gomes (S.A.), A Censura do Estado Novo e do Mundo Actual, pp. 1-15, p. 1. 63 ROLIM, Vanessa Gomes S.A., pp. 2-4.

64 TORGAL, Luís (2009), Estados Novos, Estado Novo - Ensaios de História Política e Cultural, Imprensa

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interviste con il suo collaboratore António Ferro, del quale ho mostrato la sua Política do

Espírito in precedenza e i rispettivi obiettivi sociali, dichiara:

«— Perdoe lembrar-lhe que se é justo e necessário pensar na conservação do nosso património artístico, é igualmente justo, e talvez mais urgente, pensar na arte viva que deve acompanhar a nossa evolução, que deve ser a expressão do nosso momento. Há aí duas dúzias de rapazes, cheios de talento e mocidade, que esperam, ansiosamente, serem úteis ao seu País, que o Estado se resolva a olhar por eles. Perdoe-me que lhe cite Mussolini, mais uma vez: «A Arte, para nós, disse ele, é uma necessidade primordial e essencial da vida, a nossa própria humanidade».

E Salazar, demonstrando a largueza do seu espírito, disposto a abrir-se a todas as inovações:

— Estamos de acordo. O pensamento e o espírito não devem parar. Há que estimulá-los e dar-lhes um movimento contínuo. Diga, portanto, a esses rapazes que tenham confiança e saibam esperar…».65

Le seguenti parole a primo impatto sembrano a favore della promozione dei giovani e della cultura, ma se le interpretiamo minuziosamente e attentamente, facendo caso anche al riferimento a Mussolini all’interno della domanda dell’intervistatore, possiamo notare che è una classica tattica di regime per attirare a sé anche i giovani nel sostegno della politica dell’Estado Novo, affinché questo regime non arrivi mai ad una fine. Possiamo osservare inoltre che il regime non si imponeva solo con la forza, ma anche con la persuasione da parte del capo dello Stato e dei suoi collaboratori, facendo passare la propaganda come unico mezzo di informazione. Tutto questo si può comprovare sempre nelle parole di Salazar:

«Sempre que abordei este assunto tenho ligado a propaganda à educação política do povo português e lhe tenho atribuído duas funções — informação primeiro; formação política depois».66

Per promuovere la politica dell’Estado Novo António Ferro sceglie, tra i vari artisti, poeti e letterati, coloro che si avvicinano di più agli ideali del regime promuovendolo. Per esempio, in ambito letterario si dette una particolare importanza allo scrittore António Correia de Oliveira, perché indirettamente faceva propaganda al regime.67 Vennero creati

65 Salazar, o homem e a obra, Lisboa, Empresa Nacional de Publicidade, s.d. (terceira edição), pp. 89-90,

in TORGAL, Luís 2009, p. 120.

66 Fins e necessidade da Propaganda política, discurso proferido na reunião das Comissões da União

Nacional de Lisboa, realizada na Sala do Conselho de Estado na noite de 26 de Fevereiro de 1940, in Discursos, vol. II, p. 193, in TORGAL, Luís Reis 2009, p. 122.

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inoltre dal Secretariado de Propaganda Nacional dei premi letterari, che venivano attribuiti a tutti gli autori che si allineavano con il regime e che esaltavano quindi la nazione.68 Il Prémio Antero de Quental, creato nel 1933, premiava poesie di questo tipo.

Uno dei premi venne attribuito al poeta appartenente alla seconda generazione modernista Carlos Quéiros, con la poesia quasi autobiografica Desparecido.69

La censura teneva sotto controllo qualsiasi tipo di pubblicazione a partire dai giornali per finire alle riviste, e uno dei più presi di mira nelle sue 68 edizioni era sicuramente l’«Expresso», con ben 1850 articoli censurati (come riportato all’interno dell’articolo di Vanessa Gomes Rolim), che trattavano di giustizia e opposizione democratica. Molti giornalisti in segno di protesta decisero di lasciare uno spazio bianco al posto dell’articolo, così da mostrare ai propri lettori che la notizia era stata censurata.70

Possiamo definire la censura come un qualcosa di realmente mostruoso, perché oltre ad offuscare le notizie, faceva passare al popolo delle vere e proprie menzogne riguardanti la situazione del paese stesso. Anche gli stessi giornalisti, per paura di essere censurati, spesso non riuscivano a raccontare i fatti in maniera del tutto oggettiva. Pertanto, agli occhi della società, il Portogallo non appariva in miseria, arretrato, sottomesso, con un alto tasso di analfabetismo, suicidi e disoccupazione, bensì come un paese perfetto sotto ogni punto di vista. Nonostante ciò, esistevano dei caffè letterari che nascondevano i libri censurati dal regime che i clienti potevano leggere. Di conseguenza, possiamo dedurre che potevano attingere a questo materiale occulto solo pochi letterati che erano a conoscenza di tutto ciò.71

Anche gli spettacoli pubblici, il cinema, la radio e la televisione erano soggetti alla censura. Gli spettacoli erano sorvegliati dalla Comissão de Censura aos Espectáculos e le stazioni radiofoniche erano supervisionate tramite un ascolto permanente e una registrazione sistematica. La televisione, invece, era tra i mezzi più potenti di propaganda nazionale, attraverso la quale il regime mandava messaggi subliminali plasmando il popolo. Nel 1971, attraverso la Comissão de Defesa da Liberdade de Expressão, si tentò di contrastare la censura attraverso un documento che rivendicava la libertà d’espressione, ma questo tentativo fallisce, nonostante l’uscita di scena di Salazar e le aspettative della

68 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 126. 69 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 133. 70 ROLIM, Vanessa Gomes S.A., p. 5-6. 71 ROLIM, Vanessa Gomes S.A., pp. 4-7.

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cosiddetta Primavera Marcelista. La piena libertà si acquisisce soltanto dal 25 aprile in poi, permettendo così un maggiore sviluppo culturale, economico e sociale al paese.72

Salazar attribuiva ai mezzi di comunicazione sopra elencati una certa importanza per la propaganda del paese. Per quanto riguarda la radio affermava che doveva essere ascoltata perché il popolo doveva essere informato sulla politica nazionale, e avere una certa formazione e conoscenza in materia. La radio trasmetteva agli ascoltatori un certo entusiasmo nei confronti dell’Estado Novo, e nel momento in cui si istituisce la radio ufficiale - la Emissora Nacional (possiamo notare che ha le stesse iniziali di Estado Novo) negli anni 30-, il regime si consolida ancora di più.73 Quest’ultimo con molta dimestichezza e audacia fece passare la radio come un mezzo di comunicazione innocuo e pacifico, non mostrando quindi la sua vera natura aggressiva e manipolatrice. Tramite questo potente mezzo si elogia anche la figura di diversi scrittori da un punto di vista prettamente nazionalista, come per esempio quella dello scrittore José Maria Eça de Queirós con i romanzi A Cidade e as Serras (1901) e A Ilustre Casa de Ramires (1900). Inoltre, vi erano diversi programmi radiofonici per un pubblico molto vasto: i bambini, le donne e gli uomini. Un tema che mi ha fortemente colpito è quello dell’alimentazione, attraverso il quale si voleva far passare il messaggio che mangiando sano si può irrobustire e migliorare il proprio corpo, così da nobilitare ancora di più la razza portoghese. Per quanto riguarda l’ambito militare, invece, si voleva far passare il dovere di rafforzare l’esercito per una maggiore sicurezza nazionale, e per questa ragione era necessario avere uomini forti fisicamente, con valori puri verso la patria e disposti al sacrificio.74 Vi erano inoltre anche programmi radiofonici che effettuavano campagne contro il comunismo, e successivamente, nel 1945, si arriva persino alla pubblicazione dei Cadernos Anti-Comunistas.75 Per quanto riguarda invece i programmi rivolti alle donne, si voleva dare l’immagine di una donna moderna, intelligente, che dava buoni consigli, però che prima di tutto si deve prendere cura della sua casa, dei suoi bambini e del suo uomo. Questo doveva essere il suo impegno principale della giornata, perché l’ambito familiare aveva un valore di assoluta importanza per il regime.76 Inoltre, veniva dedicato un ampio spazio anche alle pubblicità del vino, uno dei principali prodotti

72 ROLIM, Vanessa Gomes S.A., pp. 7-8. 73 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 150-151. 74 TORGAL, Luís Reis 2009, pp. 156-158. 75 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 164. 76 TORGAL, Luís Reis 2009, pp. 170-171

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dell’economia nazionale. Il famoso slogan conosciuto in tutto il paese era «Beber vinho contribui para o pão de mais de um milhão de portugueses».77 Anche Salazar era un

estimatore dei vini portoghesi, specialmente del “vinho do Dão” della sua “quinta das Ladeiras”, facendo passare il messaggio che bere vino nelle giuste quantità fa bene alla salute.78 Questo messaggio era molto efficace per aumentare ancora di più la vendita di

vino in Portogallo, dato che da sempre è uno dei prodotti più rappresentativi di questo territorio, da cui si ottiene allo stesso tempo anche un grande ricavo economico. Infine, la musica che veniva trasmessa variava molto. Si iniziava con quella popolare e quella spagnola, poi era il turno del notiziario e subito dopo si passava alla musica da concerto, agli assoli e alla musica leggera. Veniva trasmessa musica di ogni genere per insegnare il buon gusto in ambito musicale al popolo.79

Chi si occupava del cinema durante il regime era principalmente António Ferro, il quale era il collaboratore di Salazar che più di tutti si occupava di propaganda, da come abbiamo potuto vedere anche in precedenza. I film di propaganda per il Salazarismo erano

A Revolução de Maio (1937), al quale lavorò anche António Ferro, e Feitiço do Império

(1940), entrambi del cineasta António Lopes Ribeiro (1908-1995).80 Inoltre, ebbe l’idea di realizzare un film sul Portogallo: nel 1958 esce Rapsódia Portuguesa realizzato da João Mendes e con la sceneggiatura di Fernanda de Castro. Questo film venne finanziato economicamente dalla SNI.81

Per Ferro i film più importanti che considera la base del cinema portoghese sono: il dramma A Severa di Leitão de Barros del 1931 e la commedia A Canção de Lisboa di Cottinelli Telmo del 1933.82

La SNI attribuisce il primo grande premio al miglior film nel 1944 al cineasta portoghese Jorge Brum do Canto con il film drammatico Um Homem às Direitas, un adattamento dell’opera teatrale Cobardías del 1918, del drammaturgo spagnolo Manuel Linares Rivas (1867-1938).83 Per quanto riguarda la censura rispetto al cinema, possiamo affermare che il regime era agguerrito e attento verso ogni singolo film che poteva contraddire il regime. Di fatto molti film vennero tagliati oppure censurati. Ne sono un

77 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 169. 78 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 169. 79 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 168. 80 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 178. 81 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 180. 82 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 185. 83 TORGAL, Luís Reis 2009, p. 193.

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esempio: il film drammatico Nazaré (1952) del cineasta portoghese Manuel Guimarães, che fu tagliato, e Catembe (1964) di Faria de Almeida, che venne addirittura proibito.84

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Nel documento Il neofantastico ne A Torre da Barbela (pagine 69-75)