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LE DIVERSE CHIAVI DI LETTURA E INTERPRETAZIONI DELL’OPERA

Nel documento Il neofantastico ne A Torre da Barbela (pagine 109-115)

A TORRE DA BARBELA

3.3. LE DIVERSE CHIAVI DI LETTURA E INTERPRETAZIONI DELL’OPERA

Il romanzo A Torre da Barbela è molto difficile da inserire in una corrente estetico- letteraria precisa perché è caratterizzato da una struttura estremamente complessa, presentando tratti di un romanzo storico, surrealista, neorealista, fantastico e meraviglioso,

Potrebbe essere classificato come un romanzo storico perché il nostro autore, come ben sappiamo, si è sempre interessato e occupato della sua nazione e delle relative problematiche in prima persona. Infatti, quest’opera rappresenta 8 secoli di tradizione (dal XII al XX) attraverso la famiglia dei Barbela, che vive in un monumento nazionale unico e particolare, ossia la Torre triangolare. Inoltre, anche i personaggi presenti nel testo, oltre al registro linguistico, che rispecchia una determinata epoca storica, sono ispirati a personaggi realmente esistiti come Dom Raymundo, Dom Mendo, Dona Mafalda e Dona Urraca. Altri, come il Cavaliere, la Bruxa de Semedo e Madeleine, sono inventati dall’autore, ma comunque sia rappresentano un determinato secolo. Il personaggio di Madeleine, come ho già detto, è il più emblematico e fondamentale ai fini del romanzo perché, oltre a rappresentare il XIX secolo, raffigura la “straniera” che va contro la tradizione dei Barbela a causa del suo comportamento libertino, della sua passione per la moda e dei suoi due matrimoni passati. Di fatto, sarà colei che risveglierà l’interesse e l’attenzione di tutti i personaggi, in particolare del Cavaliere. Quest’ultimo rappresenta l’inesperienza, la semplicità e inoltre assume degli atteggiamenti più femminili rispetto a Madeleine, dato che soffrirà per amore e farebbe follie per lei.84 Per esempio nel seguente passo all’interno del capitolo VII, il Cavaliere sogna di essere insieme alla sua donna amata, azione estremamente romantica che solitamente nei romanzi compiono le donne:

84 SACRAMENTO, Ozana Aparecida do (2018), As vozes da torre: ficção e História em A Torre da

Barbela, in VI Fórum de Educação e III Jornada de Letras e Educação do IFSudesteMG - Campu São João Del – Rei, disponibile alla URL https://www.even3.com.br/anais/6fe3jle/108765-as-vozes-da-torre-- ficcao-e-historia-em-a-torre-de-barbela/, pp. 2-4.

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«O Cavaleiro sentia uma espécie de ciúmes absurdos que se reportavam tanto ao passado como ao presente e ao fututo, uma confusão de sentimentos tristes, megalómanos, alegres. Via agora Madeleine a dançar com ele uma valsa, bem cadenciada. Não estava mais ninguém na sala. Só os dois a voltearem, os espelhos reflectiam a felicidade de ambos, tudo espelhos e valsa com sons de música que adormeciam o par. A certa altura o Cavaleiro pegou Madeleine pela cinta e levitou. O Cavaleiro, ali no dormitar ao lado do castanheiro, não se lembrava para onde tinha partido com Madeleine. Era agoniante. Onde estava Madeleine? Estaria viva? E o sonho dominava-o mais e mais».85

Inoltre, dato che negli anni Sessanta siamo ancora sotto la dittatura di Salazar, il personaggio di Madeleine rappresenta il desiderio di progresso culturale e sociale da parte della nazione portoghese, che è ancora chiusa nella sua bolla di vetro. Anche il personaggio del buffone di corte bobo Bórbóla, caratterizzato da un registro linguistico misto (parla sia italiano che portoghese), ha più o meno il medesimo valore all’interno del romanzo perché rappresenta la cultura artistica italiana, che è più eccessiva e vivace, rispetto a quella portoghese che è più tradizionale e impostata.86

Come ho spiegato nel primo capitolo, negli anni Quaranta nasce il Neorealismo, movimento estetico che interviene contro la dittatura Salazarista, ai fini di ottenere una maggiore libertà in ambito letterario e artistico. Successivamente, con un certo ritardo, arriva in Portogallo anche la corrente Surrealista in opposizione al Neorealismo, che era considerato limitativo da un punto di vista creativo rispetto a questo nuovo movimento.87 Il Surrealismo, proprio come le altre avanguardie, si è manifestato come un risultato a tutto ciò che era nuovo ed era sorto con estrema velocità. Inoltre, anche lo sviluppo della psicoanalisi ha contribuito fortemente alla formazione di questo nuovo movimento, dato che l’uomo non era più considerato un essere semplice, bensì un individuo che ha una sua visione e percezione della realtà che dipende principalmente dai suoi sogni e desideri nascosti nel suo io più profondo.88 L’artista surrealista è un vero e proprio mezzo di comunicazione che tenta di creare un mondo parallelo e creativo, suscitando l’attenzione del suo lettore. Allo stesso tempo, cerca di trovare il vero significato della vita per

85 RUBEN A. 2005, p. 213.

86 SACRAMENTO, Ozana Aprecida 2018, pp. 6.

87 FROEHLICH, Márcia (S.A.), A obra de Ruben A. e a querela entre surrealismo e neo-realismo, pp. 1-

8, pp. 1-2.

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raggiungere la piena libertà individuale e amalgamare la realtà interiore e esteriore. Viene creato così il termine surrealismo.89

Il romanzo di Ruben A. potrebbe essere considerato surrealista perché si alternano le dicotomie passato/presente-reale/fantastico, attraverso le visite da parte dei turisti all’interno della torre durante il giorno e le peripezie dei Barbela la notte. Inoltre, molto spesso non si riesce a distinguere ciò che è reale da cosa non lo è, ricreando così una situazione illogica e irrazionale grazie alla sospensione temporale che avvolge la Torre, una sintassi oscura e non del tutto lineare e un registro linguistico pensato e mirato per ogni personaggio. Anche lo stesso Narratore, con la sua descrizione e narrazione autodiegetica delle vicende, favorisce la creazione di uno spazio completamente surreale e onirico.90

Ruben A. con grande intraprendenza riesce a fondere le tre dimensioni temporali passato, presente e futuro creando un romanzo originale, atemporale e allettante, abitato da 27 personaggi fantasma provenienti da epoche diverse, dei quali i turisti non sospettano minimamente l’esistenza. Inoltre, anche la tecnica letteraria utilizzata dall’autore in cui una storia si sviluppa all’interno di un’altra, rende ancor di più il romanzo surreale. Un curioso dettaglio che mette in risalto questa forte atemporalità si può ritrovare nel quarto capitolo, dove il narratore spiega che:91

«Mas quem viesse de longe, era tolhido imediatamente por uma sensação diferente de tempo. O tempo não chegara ali. Não havia relógios de campanário e o Abade proibira que se contasse o tempo além das quatro estações do ano».92

Un altro momento in cui il lettore non riesce a distinguere il sogno dalla realtà si può ritrovare nel capitolo IX, in cui il Cavaliere viene rapito da Madeleine. L’avvenimento viene descritto in maniera totalmente surreale, causando molte incertezze nel lettore:93

89 BOZZO, Gabriela Cristina Borborema e LOPES, Tania Mara Antonietti 2016, pp. 8-10. 90 BOZZO, Gabriela Cristina Borborema e LOPES, Tania Mara Antonietti 2016, pp. 1-3. 91 ROSÁRIO, Margarida do Casimiro Ferrão 2011, p. 19.

92 RUBEN A. 2005, p. 125.

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«O Cavaleiro, ao princípio, pensara que era pesadelo; depois abriu mais os olhos e viu sonho, um sonho parisiense, infectado de aventura comezinha, de garganta turística. Pouco estremunhou, no entanto. Esperou que ela se sentasse aos pés da cama e ficasse a olhar para ele como cordeiro sob o gume do sacrifício. E o seu olhar ia variando até ganhar uma avidez de quem queria dominá-lo saltando-lhe para dentro da cama. Mas não podia ser – logo no dia do casamento em que ele se sentia tão magoado e consciente da sua missão! – que ela lhe apareccesse, numa hora em que os gatos se vão individualizando, ali sentada sem lhe poder emitir uma palavra ao natural. Era mas era um sonho.»94

Questo evento non definito lascia il lettore perplesso perché può essere interpretato come un sogno del Cavaliere causato dal suo grande amore nei confronti del personaggio di Madeleine, oppure come una sua avversione alle leggi sociali ai fine di ottenere la propria libertà fuori dalla Torre.95 Io personalmente condivido di più la prima interpretazione

perché alla fine il romanzo non ha una conclusione vera e propria: di fatto nella Torre tutto continua ad essere come al principio e il Cavaliere non scapperà mai:

« - Aqui estamos em frente da Torre, meus senhores, peço que se descubram e ao mesmo tempo um minuto de silêncio pela alminha dos Senhores que lá estão.

Esta Torre já não se sabe de quantos séculos podemos datá-la, mas o certo é que Dom Raymundo da Barbela – crê-se que tenha sido o primeiro da família da Torre -, saiu destas bandas para ajudar com os seus homens as cargas de Dom Alfonso Henriques, seu primo do colateral. As pedras são todas da prumitiba, mesmo lá perto da torreta podemos ainda ler umas ascrições latinas que rezam a supultura de Dom Martim, morto de adigestão quando de uma lampreiada para festejar as vitórias do primo. Tem a Torre trinta e dois metros de altura, é a máor da Península e os degraus contam-se em oitenta e nove, com patamares de descanso. A vista lá de cima é grandiosa».96

Neanche nel momento in cui viene annunciato il matrimonio di Madeleine si riesce a percepire se l’evento sia reale o meno, perché non si dice mai apertamente chi sia il fortunato e quindi l’unione potrebbe essere interpretata come un ricordo della sua vita. Inoltre, è improbabile che un fantasma si sposi e che i relativi invitati partano per andare in Francia non avendo neanche il tempo di arrivare prima che faccia giorno, perché i trasporti erano quasi tutti obsoleti. Gli unici componenti della famiglia che potrebbero essere vivi sono il giovane avvocato Dr. Ramiro e i fratelli Beringelas, perché il primo è

94 RUBEN A. 2005, p. 276.

95 BOZZO, Gabriela Cristina Borborema e LOPES, Tania Mara Antonietti 2016, p. 14. 96 RUBEN A. 2005, p. 347.

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l’unico ad avere un lavoro, a non sapere il latino (per questo ammirava Dom Raymundo) e a voler prendere un aereo per arrivare alle nozze; i secondi invece dichiarano di usare le figlie dei caseiros per garantire una discendenza e ciò non sarebbe possibile dato che sono fantasmi. Pertanto, i seguenti personaggi sono gli unici ad oltrepassare il limite tra realtà interiore ed esteriore.97 Inoltre, anche il fatto che all’interno della famiglia ci siano

delle discordie, gelosie, odio e intrighi e non regni la pace, può essere ricollegato ad uno dei principi cardine del Surrealismo di André Breton, che tende a distruggere l’ideale della famiglia unita.98

Il romanzo potrebbe essere situato all’interno della corrente Neorealista a causa della forte critica nei confronti della società portoghese che durante il regime Salazarista non si è evoluta, bensì è rimasta ancorata alle sue vecchie tradizioni senza confrontarsi con le altre nazioni. Di fatto, l’immagine che il Portogallo dava era quella di una nazione costantemente in crisi e chiusa in sé stessa, così come i Barbela che rimangono attaccati ad un passato senza futuro, alle loro tradizioni, raffigurando perfettamente la loro Nazione. Inoltre, anche il fatto che la Torre sia situata in una zona idilliaca e bucolica, ma allo stesso tempo abbandonata un po' dal resto del mondo, rimanda ad un’immagine del Portogallo pieno di risorse, ma che non vengono sfruttate e valorizzate al massimo.99 Infatti, anche l’immagine del muschio presente sulle pareti interne alla Torre trasmette al lettore un forte senso di abbandono e deterioramento.100 In sostanza, Ruben A. fa una

descrizione del suo paese, psicologica, minuziosa, ma soprattutto oggettiva, che ha il fine di far riflettere sulla storia e il futuro che spetta alla nazione.101

Altri critici invece, hanno interpretato A Torre da Barbela come un romanzo fantastico e meraviglioso allo stesso tempo, visto che sono i membri morti della famiglia ad essere i protagonisti di un evento soprannaturale: resuscitano al calar del sole portando con sé discordie, amori, ire e gelosie. Come afferma la critica Márcia Froehlich, molti critici hanno difficoltà a stabilire se questo romanzo sia fantastico o meraviglioso, ma a partire da determinate caratteristiche e episodi presenti all’interno del testo possiamo

97 BOZZO, Gabriela Cristina Borborema e LOPES, Tania Mara Antonietti 2016, pp. 18-19. 98 BOZZO, Gabriela Cristina Borborema e LOPES, Tania Mara Antonietti 2016, p. 16. 99 FROEHLICH, Márcia S.A., pp. 3-4.

100 FROEHLICH, Márcia S.A., p. 7. 101 FROEHLICH, Márcia S.A., p. 5.

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affermare che si avvicina molto di più al meraviglioso. Innanzitutto, si può notare che, nonostante siano presenti eventi soprannaturali nel testo, manca la condizione fondamentale stabilita da Todorov: l’esitazione. Il fantastico è presente solo quando questo sentimento si manifesta all’interno del lettore; inoltre il tipo di narratore è eterodiegetico (non è un personaggio del romanzo), l’evento soprannaturale non è giustificato da nessuna spiegazione e il testo può essere interpretato in chiave allegorica. Anche il piano reale non si fonde con quello fantastico, ma restano scissi per tutto il corso della narrazione, non intersecandosi mai. Solo nell’ultimo capitolo, ossia il X, i morti ascoltano il dialogo dei vivi, ma non avranno mai un contatto vero e proprio tra di loro.102 Perfino i temi affrontati sono i medesimi che contraddistinguono il meraviglioso come per esempio, l’abbondanza di cibo, la libertà sessuale e l’ozio.103 Dopo le seguenti

deduzioni, a parer mio, possiamo affermare con assoluta certezza che non si tratta di un romanzo fantastico. Ruben A. inoltre, ha la grande capacità di rendere il lettore partecipe delle vicende facendolo entrare in un mondo parallelo che solo lui è in grado di vedere, dato che nemmeno i turisti conoscono il vero segreto della Torre.104

In conclusione, il genere meraviglioso è stato il mezzo principale adottato dallo scrittore per denunciare la società portoghese, dato che il romanzo è stato composto in un periodo storico particolare in cui il Portogallo era reduce da una lunga dittatura e il movimento surrealista aveva influenzato fortemente questo genere.105

102 FROEHLICH, Márcia (2004), Do maravilhoso em A Torre da Barbela, de Ruben A., in «fragmentum»,

8, pp. 21-29, pp. 23-25.

103 FROEHLICH, Márcia 2004, p. 23. 104 FROEHLICH, Márcia 2004, p. 26. 105 FROEHLICH, Márcia 2004, p. 28.

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Nel documento Il neofantastico ne A Torre da Barbela (pagine 109-115)