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I divieti perseguono il best interest of the child? Il minority stress

Nel documento La filiazione nelle famiglie omogenitoriali. (pagine 112-129)

Dopo aver dimostrato che lo stesso sesso dei genitori non ha ricadute negative sullo sviluppo dei figli, degli studi hanno focalizzato l'attenzione su come il mancato riconoscimento pubblico, dovuto ai ritardi dell'ordinamento italiano nel riconoscere il diritto alla genitorialità alle coppie dello stesso sesso, porti con sè non poche ripercussioni negative sul benessere psicofisico sia della coppia omosessuale ma soprattutto dei bambini coinvolti , che si rendono conto, giorno dopo giorno, di trovarsi in una condizione sì accettata dalla giurisprudenza, ma non riconosciuta dalla legge, e di conseguenza si ha anche un mancato riconoscimento da parte dell'intera società.

Si parla di minority stress in quanto le persone omosessuali, e quindi anche i figli, vivrebbero una situazione simile a quella sperimentata dalle minoranze etniche. Secondo recenti studi, infatti, si rivela che l’unica malattia connessa ai bambini arcobaleno è il minority stress, ossia il “bullismo” che l’ambiente può attivare contro tali piccoli soggetti.

La condizione di stress di natura cronica che caratterizza la vita di determinate persone le cui differenze sono oggetto di stigma (o che, comunque, sono considerate come negative all’interno di un determinato gruppo sociale o ambiente socio-culturale).

Tale forma di stress può colpire alcune minoranze come, ad esempio, quelle sessuali oppure quelle composte da insiemi di persone che possiedono determinate caratteristiche.

La condizione di stress prolungato, derivato dal pregiudizio e dalla

discriminazione, diventa fonte significativa e influente sulla salute mentale.

misconoscimento può fungere da fattore motivazionale di una lotta per il riconoscimento.

Infatti la tensione emotiva determinata nel singolo dalla sofferenza di mortificazioni viene da lui spezzata solo ritrovando la possibilità di agire.

Gli esseri umani non possono reagire con distacco emotivo a offese sociali come quelle rappresentate dalla violenza fisica, dalla privazione dei diritti e dall'umiliazione.

Ogni sentimento di reazione negativa legato all'esperienza del misconoscimento comporta la possibilità che il soggetto colpito divenga cosciente del torto arrecatogli e ne tragga motivo di opposizione politica129.

Infatti, l'aver esteso il diritto di sposarsi alle coppie omosessuali (legge 76 del 2016) oggi ha significato l'eliminazione di tale "disuguaglianza giuridica", con un impatto indubbiamente positivo per i membri delle famiglie omogenitoriali, dal momento che il matrimonio e, piu in generale, qualsiasi forma di riconoscimento del legame affettivo tra i genitori, rappresenta un contesto protettivo e favorevole sia per i genitori sia per i loro bambini.

Conclusioni.

Oggi vediamo forme di famiglie sempre nuove e diversificate tra loro, per questo motivo non è più possibile individuare una particolare tipologia familiare che si ponga come assoluta garanzia per un sano sviluppo dei bambini perchè essi se la passano bene in scenari familiari molto diversi tra loro.

Houzel, in L'Eredità Psichica (2011) , mostra come non si possa parlare di "esperto

della parentalità".

Infatti, il "superiore interesse del minore" non viene raggiunto solo ed esclusivamente se il bambino ha una mamma e un papà.

Egli può essere nato e cresciuto in una famiglia omogenitoriale in modo sano e positivo, quindi in questo caso per rispettare il suo superiore interesse ciò che deve essere fatto è il riconoscimento e la legittimazione di quel legame che già si è creato tra il bambino e i genitori dello stesso sesso fino a quel momento, dare, attraverso la legge, il nome di "genitori" alle persone che sin dalla nascita si sono presi cura di lui e lo hanno accudito con amore, anche se questi hanno il medesimo sesso.

Molte famiglie omosessuali si formano dopo la rottura di un matrimonio da cui sono nati dei figli, originando così modalità inedite di famiglia ricomposta, ma le forme più nuove e problematiche sono quelle in cui una singola persona o una coppia omosessuale decide di avere un figlio ricorrendo alla fecondazione assistita, dove questa è ammessa, o ad accordi con altre persone (maternità surrogata). Si verifica anche in questi casi un complesso e inedito intreccio di genitorialità biologica e sociale.

Tale intreccio di genitorialità biologica e sociale ha luogo non solo nel caso dell'omogenitorialità, ma anche in quello di una coppia eterosessuale che ricorra alla fecondazione eterologa.

Benchè tutte le ricerche indichino che le preoccupazioni per il normale sviluppo dei bambini che crescono in queste famiglie non hanno fondamento scientifico, tuttavia un rischio da non sottovalutare è quello della discriminazione da parte dell'ambiente circostante.

Ancora oggi la diversità fomenta il timore che, crollando le singole famiglie, anche tutta la società si indebolisca.

In questo senso la crisi della famiglia ha a che fare non tanto con i travagli di ogni singola famiglia o con le forme che essa assume, quanto con la continua diminuzione dei contesti sociali che sviluppano la nostra tendenza alla collaborazione, all'amore e a fare sacrifici per gli altri.

Le famiglie non convenzionali vengono accusate di minacciare i valori e gli impegni su cui vigila la famiglia. Ma dall'altro lato, quando esse cercano di dimostrare quegli stessi impegni e valori, si nega loro l'occasione di incorporarli nella propria vita.

Così, la convivenza e le soluzioni di vita in comune o in gruppo, come pure le coppie omosessuali, sono giudicate da molti una minaccia all'idea stessa di famiglia, per quanto profondi e convenzionali siano i sentimenti e gli impegni che legano tra loro queste persone130.

Per alcuni la varietà è un aspetto fastidioso.

Secono altri, ciò che è veramente fastidioso non è tanto la varietà quanto l'instabilità degli stili di vita e dei modelli familiari.

Sembra che non vi sia niente di fisso. Non abbiamo più un chiaro senso normativo di quello che è la famiglia o di che cosa dovrebbe essere131.

Levi Strauss sostiene: "la famiglia non è un fatto universale", in quanto non ci sono

130 Cfr. J.E.Dizard, H. Gadlin (1996) - La famiglia minima, forme della vita familiare moderna. Franco Angeli, Milano. pp. 26-27.

funzioni che troviamo uguali o simili in tutte le culture, anche se la generatività è una delle funzioni fondamentali della famiglia, tutte le altre funzioni sono legate alla realtà culturale quindi nelle diverse culture esistono diverse modalità di "fare famiglia".

Vediamo, infatti come, oggigiorno ci sono bambini che vivono meglio con genitori separati piuttosto che in un nucleo familiare intriso di conflitti o, ancora bambini che vivono meglio con genitori dello stesso sesso, vista l'ampia gamma di studi e ricerche che confermano le conseguenze positive nel benessere psicofisico del bambino in queste famiglie omogenitoriali, piuttosto che vivere con una mamma e un papà che lo maltrattano e che non adempiono come si deve alle proprie responsabilità genitoriali.

Il bambino ha piuttosto bisogno di figure accudenti, di un clima familiare armonioso in cui vi siano chiari confini, chiare regole e soprattutto una comunicazione aperta.

Nello sviluppo all'interno della famiglia il bambino ha bisogno di una certa forma di stabilità che gli serva come punto d'appoggio per il raggiungimento di una stabilità interna, ovvero di un benessere a livello psichico ma anche fisico.

Oggi esiste un'incertezza legata ai criteri con cui giudicare che cos'è un "ambiente familiare sicuro, educativo e stabile" e se una persona è adatta come genitore. L'alto tasso di divorzi nel nostro paese rende, già di per se, la stabilità un indicatore poco affidabile per valutare se un individuo è adatto come genitore, anche per persone che siano assolutamente nella norma sotto tutti gli altri aspetti.

Inoltre i continui resoconti di abusi fisici e sessuali all'interno di famiglie apparentemente "normali" sollevano delle perplessità sulle nostre capacità di valutare che un ambiente familiare sia sicuro ed educativo, giudicando gli aspianti genitori semplicemente dalle apparenze esterne132.

132Cfr. J.E.Dizard, H. Gadlin (1996) - La famiglia minima, forme della vita familiare moderna. Franco Angeli, Milano. pp. 23-24.

La disfunzionalità del nucleo familiare non è legata al sesso delle figure che lo compongono.

Quindi non si può parlare, a mio avviso, di disfunzionalità quando ci si riferisce ad una famiglia omogenitoriale e non si può parlare nemmeno di disfunzionalità nel caso in cui ci sia la mancanza di un legame biologico tra il genitore e il bambino. Secondo me il concetto di disfunzionalità è legato, tuttalpiù alla tipologia della figura genitoriale, ovvero, alle sue capacità genitoriali, al suo carattere, e ai comportamenti e atteggiamenti che questa ha nei confronti del bambino.

Negli ultimi anni le nostre opinioni verso uomini e donne che decidono di rimanere single, le coppie che decidono di non avere figli e le madri che decidono di non sposare il padre del proprio figlio sono rapidamente mutate: ognuna di queste sistemazioni è così diffusa da richiedere un atteggiamento di riconoscimento della sua evidenza piuttosto che l'indignazione morale che prevaleva fino a poco tempo fa133.

Questo perchè, una delle caratteristiche essenziali e distintive della famiglia moderna è data dalla centralità dell'infanzia.

Il bambino ha conquistato nella famiglia una posizione centrale e non soltanto per il suo avvenire, per la posizione che raggiungerà, ma per la sua presenza e per il semplice fatto di esistere134.

Quindi l'aspetto della doppia presenza ( di una madre e di un padre) diventa secondario: se il bambino può accedere a dei supporti identificatori di entrambi i sessi e se gli è consentito avere delle relazioni strette con altre coppie eterosessuali (nonni, zii, amici), egli avrà tutte le possibilità per risolvere queste "mancanze", se così esse si possono definire, indipendentemente dall'organizzazione della famiglia in cui vive.

133 Cfr. J.E.Dizard, H. Gadlin (1996) - La famiglia minima, forme della vita familiare moderna. Franco Angeli, Milano. p. 164.

L'attribuzione delle funzioni parentali, come sottolinea Godelier, va ben oltre i genitori biologici o domestici.

Per concludere, di fronte a tale società in continua trasformazione non posso non riferirmi a Bauman, che sostiene che in una società individualizzata anche le relazioni sono liquide, si vuole mitigare l'insicurezza che ci deriva dalla solitudine ma si ha, nello stesso tempo paura di rimanere impigliati.

Le relazioni diventano "tascabili", fragili, si pensa che una relazione debba allo stesso tempo appagare ma non opprimere135.

E per ricollegarmi al tema principale della mia tesi, le famiglie omogenitoriari, direi proprio che Bauman aveva ragione: in quanto queste sono l'esempio del cambiamento, dell'evoluzione della famiglia tradizionale, il simbolo del futuro, e in queste nuove forme di famiglie vige la libertà di ciascun individuo di scegliere in che modo "essere felice", al di là della percezione che questo ha del concetto di famiglia.

"Siamo dentro una società liquida perchè l'individuo è lasciato libero dalle coercizioni esterne, ma non per questo ha perso le sue "mappe cognitive" e la sua capacità di emozionarsi"136.

135 Cfr. R. Biancheri (2012)- Famiglia di ieri, famiglie di oggi. Affetti e legami nella vita intima. Edizioni ETS, Pisa. pp.172-173.

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• Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (New York 20 novembre 1989) • Costituzione della Repubblica Italiana

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• D.P.R. n.136 del 31/01/58 Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente.

• D.P.R. n.223 del 30/05/89 Approvazione del nuovo regolamento angrafico della popolazione residente.

• Decreto Ministeriale del 27 febbraio 2017, in materia di tenuta dei registri delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e le relative formule per la redazione degli atti dello stato civile.

• Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo approvata il 20 novembre 1959 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata nel 1989.

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• L. 19 maggio 1975 n. 151, Riforma del diritto di famiglia

• L. 20 maggio 2016 n. 76, Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.

• L. 28 marzo 2001 n. 149, Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n. 184, recante «Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori».

• L. 31 dicembre 1998 n. 476, Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L'Aja il 29 maggio 1993. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri.

• L. 4 maggio 1983 n. 184, Diritto del minore ad una famiglia

• L. 5 giugno 1967 n. 431, Modifiche al titolo VIII del libro I del Codice civile "Dell'adozione" ed inserimento del nuovo capo III con il titolo "Dell'adozione speciale".

• L. n. 218/1995 "Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato" anche detta "legge sul diritto internazionale privato" o "legge d.i.p.".

• L.7 giugno 1989. Danimarca. Legge sul riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. La norma è stata abrogata il 15 giugno 2012 e sostituita con con quella che ha aperto il matrimonio alle coppie formate da persone dello stesso sesso (approvata dal parlamento il 7 giugno 2012, dopo

23 anni esatti dall'approvazione delle unioni civili). • Libertà Fondamentali (C.E.D.U.)

• Risoluzione 8 febbraio 1994 sulla “parità dei diritti degli omosessuali nella Comunità Europea”.

Giurisprudenza:

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• Corte Costituzionale sentenza n. 162/2014.

• Corte d'Appello di Torino, sezione famiglia, 29 Ottobre 2014.

• Corte Appello Milano, sez. Persone, Minori, Famiglia, 16 ottobre 2015. • Corte di Cassazione, sentenza n. 12962/2016: ud.26.05.2016.

• Corte d’Appello di Milano, ordinanza n.225 del 5 Ottobre 2016. • Corte di Cassazione, sentenza n. 19599 del 2016.

• Corte di Cassazione, sez.1 civile – sentenza 15 giugno 2017, n.14878. • Corte d’Appello di Genova, ordinanza n. 1319 del 1 Settembre 2017. • Corte di Cassazione, ordinanza interlocutoria 22 febbraio 2018 n. 4382. • Corte di Cassazione, sezione 1 civile – sentenza n. 6963, 2018.

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Ringraziamenti.

Giunta alla fine di questo percorso, è inevitabile per me volgere lo sguardo indietro e ripercorrere tutti i momenti passati.

Il periodo universitario ha rappresentato per me un periodo importante perchè ho imparato ad essere una persona più forte ed indipendente, ho imparato cosa vuol dire il "sacrificio", sia nello studio, ma soprattutto cosa vuol dire stare lontana dalla famiglia e dai cari.

É forse anche il periodo più difficile della mia vita perchè caratterizzato da impegno costante, duro lavoro, determinatezza e soprattutto caratterizzato da molteplici rinunce.

Duro lavoro che però è stato sempre ripagato da grandi soddisfazioni e gratificazioni.

Oggi sono una persona nuova, con più consapevolezza di che persona sono e ciò che voglio diventare in futuro.

Vorrei diventare una persona che ama la sua professione e che la viva non come un lavoro ma come una passione, una persona che sappia aiutare gli altri senza esitazione, una persona che vive per il suo lavoro e in funzione degli altri.

In primis vorrei ringraziare la Professoressa Elena Bargelli, che ho scelto come relatrice perchè ha saputo farmi amare la sua materia, "Diritto di Famiglia", e ha saputo far crescere in me l'interesse e la voglia di approfondire i temi che la compongono.

La ringrazio perchè da subito si è mostrata disponibile e interessata al tema che ho scelto, mi ha dato degli spunti e dei consigli preziosi, e per questo la reputo una persona che ama il suo lavoro e che lo fa con passione, proprio come vorrei fare anche io un giorno.

Un immenso GRAZIE va ai miei genitori, vorrei ringraziarli per la forza che mi hanno dato, la forza che serve ad una figlia quando si trova da sola ad affrontare un nuovo contesto, una nuova città, una nuova casa, nuove persone con cui convivere.

Due colonne portanti della mia vita in generale e che anche in questo periodo hanno saputo reggermi!

Dico grazie anche alle mie sorelle. Forse la distanza mi ha fatta diventare più intollerante a certe situazioni e quindi sono stati tanti i motivi per cui ho discusso con loro ma questo è servito anche a renderci più unite.

Ringrazio le gioie della mia vita, che sono i miei nipoti, che hanno saputo farmi sorridere e regalarmi un pò di leggerezza nei momenti più tristi.

E per ultimo, ma non meno importante, dico Grazie a lui.

A Francesco, che amo infinitamente e che in questi anni insieme ha saputo

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