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III.2.] Definizione e descrizione delle classi di produzione

Nel documento Indice Indice (pagine 67-74)

Le classi di produzione identificate sono state preliminarmente definite sulla base dell’analisi dei vasi e dei frammenti diagnostici rinvenuti in situ, o nei contesti chiusi e più sicuri recentemente indagati nei settori sud-occidentali. I risultati ottenuti sono stati in seguito parzialmente modificati ed ampliati grazie all’esame del materiale scavato nei settori nord-orientali.

Dalla correlazione di tali dati sono state riconosciute undici classi di produzione, riunite all’interno di sei gruppi principali.

La suddivisione in classi di un repertorio ceramico è finalizzato all’identificazione di quelli che dovevano essere gli ambiti di produzione e di destinazione del materiale. Individuare un tipo di “produzione” vuol dire stabilire, ed eventualmente giustificare, l’uso e la scelta dei metodi e dei materiali utilizzati per la realizzazione di un oggetto al posto di altri. Il concetto di “destinazione” riguarda invece la funzione a cui gli oggetti prodotti dovevano essere rivolti.

L’individuazione delle classi di produzione è dunque finalizzata a stabilire le tecniche, le metodologie e gli intenti preposti alla realizzazione di una serie ceramica.

L’identificazione delle classi si basa sull’analisi dell’interazione delle principali caratteristiche della produzione quali, su tutte, l’impasto, gli inclusi, i trattamenti della superficie, la decorazione, la manifattura e la cottura. La scelta di attribuire determinate priorità ad alcune caratteristiche piuttosto ché ad altre risulta essere intrinseca alla natura stessa del materiale analizzato ed alle tecniche di analisi utilizzate ed è dunque suscettibile ad una pluralità di variabili182.

Per quanto riguarda il materiale del Bronzo Tardo di Arslantepe si è deciso di dare un’importanza primaria alle caratteristiche degli inclusi ed al tipo di impasto (caratteristiche principali), poi ai colori degli impasti e delle superfici (caratteristiche secondarie) ed infine ai trattamenti delle superfici, alle decorazioni, alla cottura ed alla manifattura (caratteristiche complementari).

Caratteristiche Principali Tipo di incluso (Minerale – Vegetale – Misto) |

Grandezza e densità degli inclusi (Granulometria) |

Caratteristiche Secondarie Colore Impasti e Superfici |

Caratteristiche Complementari Trattamenti Superfici – Decorazioni – Tecniche di Cottura – Manifattura

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Le classi di produzione sono state dunque definite in base alle caratteristiche ed alle modalità di frequenza e di interazione di quegli elementi ritenuti maggiormente distintivi di questa produzione: il tipo, la grandezza e la diffusione degli inclusi, ovvero ciò che ad occhio nudo si è riconosciuto come volutamente aggiunto all’argilla di base dell’impasto.

L’analisi sulla natura degli inclusi ha portato all’identificazione di “ceramiche a matrice minerale”, “ceramiche a matrice vegetale” e “ceramiche a matrice mista”, mentre attraverso l’esame della granulometria sono stati riconosciuti “impasti fini”, “impasti semifini”, “impasti standard”, “impasti semigrezzi” ed “impasti grossolani”.

Gli impasti fini mostrano una superficie di frattura piuttosto compatta, anche se molto spesso caratterizzata da una serie di microcavità. Gli inclusi sono pochi, a volte quasi del tutto assenti e rappresentati sopratutto da piccoli granelli di sabbia, mentre grit e mica risultano sporadici.

Gli impasto semifini presentano una frattura molto densa e pulita, le microcavità sono presenti in quantità molto limitata. Gli inclusi sono tuttavia più diffusi rispetto a quelli degli impasti fini. Ricorrono soprattutto grit di piccole dimensioni e, con meno frequenza, sabbia, calce e paglia a granulazione molto fine.

Gli impasti standard hanno una frattura poco densa con superfici spesso ruvide e contraddistinte da una ricorrenza elevata di microcavità. Gli inclusi più frequenti sono la sabbia, i grit e, più sporadicamente, la calce, la mica e la paglia tritata fine.

Gli impasti semigrezzi presentano fratture poco dense. L’elevata percentuale di inclusi conferisce un aspetto ruvido, irregolare e poco compatto alle superfici con un’elevata quantità di microcavità. Gli inclusi più frequenti sono i grit piccoli e medi e la paglia, i quali risultano ben visibili ed abbondanti, oltreché in frattura, anche sulle pareti dei vasi. Le superfici degli impasti grossolani sono poco compatte, porose e friabili. Gli inclusi sono abbondanti e ben visibili su tutte le superfici dei vasi. Ricorrono soprattutto grit, paglia e sassi.

I cinque tipi di impasto appena descritti sono quelli più diffusi e ricorrenti. Si deve tuttavia aggiunge a questi un “impasto finissimo”, presente in quantità estremamente ridotte e caratterizzato da superfici molto compatte e da un’argilla figulina, senza alcuna traccia di inclusi.

Le caratteristiche secondarie e complementari sembrano influenzare in maniera meno significante la produzione e dunque la definizione delle classi. Tale considerazione dipende dal fatto che questi elementi sono fortemente standardizzati e dunque soggetti ad una gamma piuttosto ristretta di variabili, condizionando solo marginalmente le caratteristiche principali della produzione.

Sulla base delle caratteristiche descritte sono stata identificate le seguenti classi di produzione e le loro ricorrenze (Graf. 7):

Classe A1 ceramica “da cucina” standard minerale. Classe A2 ceramica “da cucina” grossolana minerale. Classe B1 ceramica standard minerale e vegetale.

Classe C1 ceramica standard minerale a prevalenza di grit.

Classe C2 ceramica arancione standard minerale a prevalenza di grit. Classe C3 ceramica semigrezza minerale a prevalenza di grit.

Classe D1 ceramica fine minerale a prevalenza di sabbia. Classe D2 ceramica semifine minerale a prevalenza di sabbia. Classe E1 ceramica semigrezza minerale e vegetale.

Classe E2 ceramica grossolana minerale e vegetale. Classe F1 ceramica rossa figulina.

Grafico 7. Ricorrenza generale delle classi di produzione del Bronzo Tardo nei settori indagati

La Classe A1 è caratterizzata da un impasto a prevalenza minerale con una granulometria standard, ed in taluni casi semigrezza. Le fratture presentano inclusi piuttosto piccoli e frequenti che tendono spesso a ricoprire gran parte della superficie conferendo a questa un aspetto poco compatto, dovuto probabilmente anche ad una cottura mai eccessivamente curata.

Gli inclusi prevalenti sono grit di medie dimensioni, soprattutto di colore grigio (17,2%), bianco (15,2%) e nero (14,7%). Meno frequente è la presenza di calcare e sassi (entrambi 13,7%), mentre abbondante è la paglia (14,9%). Piuttosto bassa è la ricorrenza di mica (7,0%), di sabbia (2,2%) e di grit rossi (1,2%).

Tra i colori degli impasti e delle superfici dominano le tonalità scure come il marrone (42,0%) ed il rosso (26,4%). Diffusi sono anche i toni scuri del grigio (10,3%) ed il nero (7,45), mentre piuttosto scarsi sono i rimanenti colori chiari.

Le superfici prevedono la maggior parte delle volte una leggerissima lisciatura (79,5%). Abbastanza frequenti sono le bruniture (10,8%), mentre più basso è il numero delle ingubbiature (4,6%) e dei pezzi non trattati (4,2%). Quasi del tutto assenti sono le lucidature (0,3%). 0% 1% 3% 14% 5% 5% 4% 35% 11% 4% 18% 0 200 400 600 800 1000 1200 A1 A2 B1 C1 C2 C3 D1 D2 E1 E2 F1

La Classe A2 presenta un impasto a prevalenza minerale con una granulometria grossolana. Le fratture presentano inclusi distribuiti caoticamente su superfici molto frastagliate. Abbastanza ricorrente è anche la presenza di frammenti caratterizzati dalla parte centrale delle frattura nera o di colore più scuro (14,4%), quale segno evidente di una cottura affrettata.

Gli inclusi più frequenti sono sassi (19,0%), grit grigi (16,0%) e neri (15%) e paglia (14,0%). Anche il calcare (14,0%) ed i grit bianchi (12,0%) sono frequenti, mentre sporadici sono la mica (6,5%), i grit rossi (3,0%) e totalmente assente è la paglia.

I colori prevalenti sono quelli scuri, come il marrone (40,6%), il viola (24,6%), il rosso (15,7%) ed anche il nero (10,6%). Poco frequenti sono invece le tonalità più chiare. Le superfici sono in prevalenza lisciate grossolanamente (74,8%), nonostante non siano inconsuete le bruniture (12,8%), le ingubbiature (5,3%) e le superfici non trattate (6,4%).

La Classe B1 si presenta con un impasto misto, minerale e vegetale, e con una granulometria standard ed a volte semigrezza. Gli inclusi sono abbondanti e si dispongono in frattura sempre in maniera piuttosto omogenea e regolare e sono spesso visibili anche sulla superficie del vaso.

Gli inclusi prevalenti sono la paglia (22,6%) ed il calcare (21,9%). Piuttosto frequenti sono anche i grit grigi (15,9%), neri (12,1%) e bianchi (8,9) ed anche i sassi (12,7%), mentre meno ricorrenti sono la mica (4,1%), la sabbia (1,3%) ed i grit rossi (0,3%). I colori chiari sono quelli più diffusi, nelle tonalità grigio (33,9%), crema (24,0%) e buff (19,6%). Anche il marrone è abbastanza diffuso (11,1%), mentre poco frequenti sono il nero (3,5%), il bianco (3,3%), il rosa (2,4%), l’arancione (1,5%) ed il rosso (0,7%). Sulle superfici ricorrono in prevalenza le lisciature (65,1%) ma abbastanza frequenti sono anche le ingubbiature buff e crema (27,3%). I pezzi grezzi (4,2%), bruniti (2,6%) e lucidati (0,8%) sono invece piuttosto rari.

La Classe C1 ha un impasto a prevalenza minerale con una granulometria standard e talvolta semifine. Gli impasti risultano solitamente ben cotti con fratture piuttosto compatte ed inclusi poco diffusi, nonostante siano quasi sempre visibili delle microcavità.

Gli inclusi più frequenti sono grit di medie dimensioni neri (16,5%) e grigi (14,9%). Molto diffusa è anche la presenza della paglia a granulazione fine (18,4%), del calcare (17,6%), dei grit bianchi (9,9%), della mica (9,0%) e di piccoli sassi (8,1%), mentre più sporadici sono la sabbia (4,1%) ed i grit rossi (1,3%).

I colori chiari come il buff (35,7%) e il crema (15,6%) sono molto diffusi, anche se le tonalità del marrone (30,5%) e del grigio (11,2%) ricorrono con frequenze piuttosto elevate. Il resto dei colori presenta frequenze estremamente basse.

La lisciatura rappresenta anche in questo caso il trattamento di superficie più diffuso (75,1%). Anche la brunitura è presente in buone quantità (17,7%) mentre ingubbiatura (3,3%), lucidatura (1,8%) e superfici non trattate (1,9%) sono abbassanti limitati.

La Classe C2 presenta un impasto minerale con una granulometria standard. Le superfici delle fratture non sono mai compatte a causa della presenza degli inclusi, che risultano spesso coprenti, e di una discreta quantità di microcavità.

Gli inclusi sono in prevalenza grit di medie dimensioni grigi (13,5%), bianchi (10,8%) e neri (8,2%). Molto frequenti sono poi il calcare (22,5%), la paglia tritata fine (21,6%) e la sabbia (11,7). Più sporadica è invece la presenza di piccoli sassi (7,3%) e della mica (4,5%), mentre i grit rossi sono totalmente assenti (0,0%).

L’arancione domina come colore questo tipo di produzione (39,4%). Altri colori chiari come il crema (26,1%), il buff (13,5%) ed il rosa (9,9%) sono molto diffusi. Più discontinua è la presenza dei rimanenti colori: marrone (5,1%), bianco (1,9%) e grigio (1,6%).

Le superfici sono lisciate con cura (74,1%) ed a volte ingubbiate in arancione o in crema (11,1%) o brunite (8,1%). La presenza di pezzi senza rivestimento è molto ridotta (3,5%) così come quella dei manufatti lucidati (0,5%).

La Classe C3 ha un impasto a prevalenza minerale con granulometria semigrezza. Le superfici delle fratture risultano sempre frastagliate, irregolari e mai compatte. Gli inclusi sono distribuiti in maniera elevata e disorganica e sono ben visibili anche sulle pareti dei vasi. Elevata è la presenza di microcavità. Segno evidente di una cottura eseguita frettolosamente è inoltre la presenza di un certo numero di frammenti caratterizzati dalla parte centrale delle frattura nera o di colore più scuro (24,3%). Gli inclusi sono prevalentemente grit di piccole, medie e grandi dimensioni di colore nero (15,1%), grigio (13,7%) e bianco (8,8%). Abbondante la ricorrenza di sassi di piccole e medie dimensioni (18,7%), di paglia tritata fine o grossolana (16,5%), del calcare (15,8%) ed anche della mica (9,8%). Poco frequenti sono invece i grit rossi (1,1%) e la sabbia (0,3%).

Il marrone è il colore che ricorre con maggiore frequenza (37,7%). Impasti chiari buff (19,5%), crema (17,6%), grigi (8,7%) ed arancioni (6,4%) sono abbastanza diffusi. I rimanenti colori ricorrono invece in frequenze estremamente basse.

Sulla maggior parte dei pezzi analizzati è stata identificata la presenza di una lisciatura eseguita velocemente e con poca cura (73,8%). Piuttosto bassa è anche la presenza di pezzi grezzi (8,8%) e di pezzi bruniti (9,3%), mentre le ingubbiature (5,1%) e le lucidature (2,9%) sono ancora meno frequenti.

La Classe D1 presenta un impasto minerale con una granulometria fine. La presenza costante di una discreta quantità di microcavità e di fratture dalle superfici mai eccessivamente compatte fanno tuttavia pensare che la cottura non dovesse essere mai veramente ottimale. Gli inclusi risultano comunque sporadici ed a volte quasi del tutto assenti.

Gli inclusi prevalenti sono piccoli granelli di sabbia (21,9%), nonostante anche la paglia tritata molto finemente (19,0%) e i grit neri di piccole dimensioni (17,7%) siano molto diffusi. Presenti in quantità abbondanti sono anche il calcare (19,8%) e la mica (11,5%).

Grit grigi e bianchi sono presenti in basse quantità (rispettivamente 5,4% e 2,1%)

Impasti e superfici si presentano prevalentemente attraverso le tonalità chiare buff (31,6%) e crema (30,3), nonostante anche il marrone ricorra con una certa ripetitività (22,7%). Molto meno frequenti sono il grigio (6,5%), il bianco (4,3%) e l’arancione (2,8%).

La lisciatura è sempre il trattamento di superficie più diffuso (74,9%). Anche la brunitura ricorre con una certa frequenza (18,8%), mentre rare sono la lucidatura (3,3%), l’ingubbiatura (1,8%) e la presenza di pezzi non trattati (1,1%).

La Classe D2 si presenta con un impasto minerale a granulometria semifine e standard. Le superfici delle fratture sono piuttosto irregolari a causa della presenza di un cospicuo numero di inclusi, i quali si presentano in maniera piuttosto uniforme con dimensioni ridotte ma in quantità spesso elevata.

Gli inclusi sono in prevalenza granelli di sabbia (22,1%), calcare (20,8%) e paglia tritata finemente (18,5%). Anche la mica è abbondante (12,8%), mentre meno frequente è la presenza di piccoli grit neri (9,5%), grigi (7,4%), bianchi (4,3%) e rossi (2,6%). Ancora più bassa è la ricorrenza di sassi di piccole dimensioni (1,8%).

I colori sono esclusivamente chiari, con una netta predominanza delle tonalità crema (66,4%). Anche il colore buff presenta buone ricorrenze (20,1%), mentre meno frequente è il marrone (5,2%). Estremamente basse sono le ricorrenze di tutti gli altri colori.

Le superfici sono quasi sempre lisciate in maniera accurata e regolare (78,8%). Abbastanza frequenti sono i segni di brunitura (8,5%) e di lucidatura (6,1%), mentre molto basse sono le frequenze dei pezzi ingubbiati (3,7%) e soprattutto di quelli grezzi (2,6%).

La Classe E1 ha un impasto a matrice mista, minerale e vegetale con una granulometria semigrezza. Le superfici delle fratture non sono mai compatte né troppo regolari a causa della notevole quantità di inclusi presenti.

Gli inclusi sono costituiti in prevalenza da calcare (19,7), da paglia (18,8%) e da sassi (17,2%) di dimensioni variabili. Sono inoltre presenti grit di diverse dimensioni di colore grigio (14,7%), bianco (11,5%), nero (9,8%) e rosso (1,6%). Minore invece è la ricorrenza della mica (5,7%) e quasi nulla quella della sabbia (0,8%).

Il grigio è il colore che ricorre con maggiore frequenza (34,7%). Le tonalità chiare crema (19,7%) e buff (17,1%) sono comunque abbondantemente diffuse, così come abbondanti sono i pezzi marroni (18,6%). Piuttosto scarsi sono i frammenti neri (4,3%) mentre gli altri colori ricorrono in quantità estremamente basse.

La lisciatura è molto frequente come trattamento della superficie (65,3%), anche se la ricorrenza di pezzi grezzi è piuttosto elevata (13,6%). L’ingubbiatura, nei colori grigio,

buff o crema, è anch’essa abbastanza usuale (12,2%), mentre molto basse sono le

frequenze di brunitura (6,8%) e lucidatura (2,0%).

La Classe E2 ha un impasto minerale e vegetale a granulometria grossolana. Le fratture presentano delle superfici mai compatte e con un andamento irregolare e disorganico causato dalla notevole quantità di inclusi a da un impasto mai realizzato con eccessiva

Gli inclusi sono rappresentati in prevalenza da paglia grossolana (21,9%) e sassi di varie dimensioni (21,9%). Piuttosto frequente il calcare (17,1%) ed i grit di grandi dimensioni di colore grigio (17,1%), bianco (12,2%) e nero (4,9%). La mica ricorre in quantità piuttosto bassa (4,9%), mentre sabbia e grit rossi sono assenti.

Impasti e superfici presentano una discreta varietà di colori. Ricorrono in prevalenza colori chiari, quali su tutti il crema (32,1%) e le tonalità più chiare del grigio (25,0%). Anche il buff è abbastanza presente (9,8%), così come, tra i colori scuri, il nero (17,8%) ed il marrone (7,1%).

Gli impasti si presentano sempre neri o scuri in frattura e progressivamente più chiari verso i bordi. La lisciatura continua ad essere il trattamento più utilizzato (50,7%), anche se molti pezzi presentano tracce di ingubbiature grigie, crema o buff (25,4%) ed altri non hanno trattamenti (19,4%). Le bruniture sono molto limitate (4,5%) e le lucidature sono assenti.

Oltre alle classi appena descritte è necessario segnalare la presenza, seppur minima, di una produzione estremamente particolare. La classe di produzione identificata come F1 è una classe finissima, caratterizzata da un impasto figulino di colore rosso-arancione e da una superficie accuratamente brunita. L’analisi macroscopica effettuata sui frammenti identificati permette di avvicinare questa produzione con la Red Lustrous

Wheel-made Ware, classe di probabile origine nord-cipriota, ampiamente diffusa tra il

XV e il XIII secolo in Anatolia centrale e meridionale, ma presente, sporadicamente, anche nei territori più orientali e lungo il corso dell’Eufrate183.

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