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Il capitale sociale dell’identità e identità come capitale

CAPITOLO II: IDENTITA’ NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

II.3 Il capitale sociale dell’identità e identità come capitale

Per le ragioni finora elencate possiamo guardare la società contemporanea come un grosso capitale (inteso in termini di insieme di risorse disponibili) per la formazione dell’identità individuale. Questo nei modi e nelle difficoltà sopra espresse, può essere colto in gradi e forme diverse a seconda dell’approccio che si ha nei confronti della vita. Abbiamo visto come un progetto continuo, pragmatico e sostanziale, sia necessario per afferrare attraverso le vari e differenziate esperienze, le diverse possibilità che tale società frammentata offre. La società contemporanea infatti, grazie allo sviluppo di quei sistemi astratti di cui si è parlato precedentemente, si fa portatrice di scoperte, di informazioni, ma soprattutto di possibilità di fare esperienza in tempi e modi fin ora mai visti.

Pensate alla possibilità che si ha con un computer di fare una videochiamata ed essere a contatto visivo con una persona nell’altro capo del mondo, per lo stesso sviluppo tecnologico, che con qualche ora di volo si è da una parte all’altra del continente, al boom dei social network degli ultimi anni, grazie ai quali si è a contatto con un numero considerevolmente alto di persone in un medesimo momento, con i loro pensieri, con ciò che fanno, con ciò che ascoltano: tutte realtà che si presentano al soggetto come un grosso bagaglio culturale e sociale, attraverso il quale poter riflessivamente costruire la propria identità. Cosi con il “disincanto” da quelle pratiche vincolanti, l’individuo è libero di scegliere e formare la propria strada e per farlo ha a disposizione molteplici risorse e possibilità. Ma in tutto questo quadro che risulta essere positivo, l’individuo è solo, deve essere in grado di saper scegliere, di saper formare la propria persona, senza alcun aiuto.

La solitudine è esasperata da quello che, all’inizio del capitolo, abbiamo visto essere un pilastro centrale della modernità, l’individualizzazione, ma soprattutto da quella che potrebbe essere definita come la “cultura del talento”, che sta pervadendo la società contemporanea. Se accendiamo la tv, o guardiamo un video sui maggiori canali di diffusione su internet, possiamo notare quanto la ricerca del talento e la stessa voglia di mostrare le proprie potenzialità, sia diventata una questione di particolare rilevanza. Basti notare come negli ultimi anni siano nati e diffusi in tutto il mondo, i “Talent show”, dove i partecipanti possono mostrare ed esprimere il loro talento di qualsiasi genere questo sia. Questo ad indicare un più ampio processo di stimolo da parte della società all’individuo di trovare la propria strada, di costruire il proprio destino, di mostrare tutto il proprio potenziale. È come se gli dicesse “Ehi guarda dove puoi arrivare, guarda cosa puoi fare, tutto è possibile, se lo vuoi”. Il “tutto è possibile” o il meglio

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conosciuto slogan inglese “Everything is possible” è espressione di una società che stimola le persone a raggiungere i propri obiettivi, a perseguire nei propri sogni.

La società, con il suo continuo dinamismo, ma soprattutto per quel processo di riflessività che sin qui è stata trattata, necessita di persone che sappiano dare qualcosa in più, ha bisogno di persone che “sappiano uscire dagli schemi”, in funzione di quell’ottica del dubbio prima espressa. La società chiede la presenza del talento e per questo lo stimola, ma allo stesso tempo lo lascia solo, le forme di sostegno e le forme di conforto sono sempre più difficili da trovare, così anche in questo, l’individuo deve imparare a farsi coraggio, ad essere tenace ad andare avanti. Cosi l’identità diventa un capitale, una risorsa che la società richiede ai suoi membri, nelle sue diverse forme di organizzazione. L’identità diviene un capitale su cui investire nel momento in cui questa svolge quel ruolo di giogo di cui abbiamo parlato all’inizio del capitolo corrente: è grazie alla formazione della propria identità che l’individuo riesce a muoversi ed a confrontarsi con la mutevole realtà circostante.

Il soggetto nella società contemporanea ha quindi a disposizione un grosso bagaglio di esperienze differenti per poter formare la propria personalità per trovare la propria strada, per identificare e sviluppare il proprio talento. Ma questo non è un processo semplice, anzi, soprattutto nei punti di transizione, l’individuo, mancando di quei punti di appoggio, di quell’ancora che le pratiche tradizionali gli avevano lasciato, è più debole che mai, si sente insicuro e sempre sul ciglio del fallimento. Va da sé che a questo punto nuove forme di “ancoraggio” siano richieste, ma queste devono mantenere quella particolare caratteristica di

flessibilità, dinamismo e riflessività che sono espressione dell’epoca moderna, altrimenti ne

perderebbero di valore.

L’identità come capitale è un progetto su cui l’individuo e di riflesso la società stessa, devono lavorare. L’identità come capitale si manifesta nel grado in cui un soggetto riesca a confrontarsi con la realtà che lo circonda in modo efficace ed efficiente, raggiungendo i propri obiettivi, con successo, avendo costruito un senso stabile di sé.

L’identità come capitale perché rappresenta quelle risorse personali a cui l’individuo può attingere per superare e muoversi attraverso un territorio che si manifesta spesso come ostile, attraverso cui riesca ad assumere una posizione migliore e sia agile nello spostarsi tra le varie dimensioni di luoghi e spazi della società contemporanea.

L’identità come capitale assume quindi due sfaccettature principali, tra loro fortemente interconnesse, una tangibile ed una intangibile, la prima legata a delle caratteristiche socialmente visibili nei modi in cui si esperiscono le relazioni ed interazioni di tutti i giorni. Ed una parte intangibile, maggiormente di carattere psicologico, che riguarda la forza e l’efficacia

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del proprio sé, la flessibilità e la riflessività, la capacità di meditare e di ri-guardarsi, di avere un pensiero critico, e tutte quelle altre capacità che rendono l’individuo maggiormente abile nel valutare ed affrontare la varietà sociale, gli ostacoli e le opportunità a cui andrà incontro nell’arco della sua vita.

Vedremo nella prossima parte come negli ultimi anni siano stati colti quegli aspetti e caratteristiche della personalità individuale, che consentono al soggetto di vivere la propria vita da protagonista, fronteggiando le difficoltà che la vita gli pone davanti; ma soprattutto vedremo come queste caratteristiche, chiamate “soft skills”, siano diventate oggetto del mercato economico, di qui il passaggio da capitale come risorsa personale a capitale spendibile in una società liquida come quella contemporanea.

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