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Meta-competenze e trasversalità del sé

CAPITOLO II: SOFT SKILLS COME MODALITÀ DI COSTRUZIONE E ATTIVAZIONE

II.1 Soft skills come competenza sperimentale: schemi d’azione e trasversalità del sé nell’agire

II.1.2 Meta-competenze e trasversalità del sé

Nell’ottica dell’agire sostanziale e progettuale si forma quindi un nuovo tipo di competenza, che è in grado di rispondere alle necessità che tale agire comporta: riflessività e progettualità sono i poli che ricongiungono un fare altamente dislocato in varie e differenti esperienze di vita. Così, la competenza di un abito, per come è stato precedentemente presentato, poco si appresta a questo tipo di agire, puntando su ciò che si “è”.

La meta-competenza, è una competenza che ancora non “è”, essa è strategica e quindi risponde

alle esigenze di adattamento in situazioni e contesti che ancora “non sono”.

M. Cinque a tal proposito riprende gli studi di Aureliana Alberici, politica e pedagogista italiana, andando a definire in questi termini il concetto di competenza strategica:

“(la competenza) non costituisce di per sé un contenuto, ma un nucleo concettuale, un principio regolatore sovraordinato […] così intesa diviene, quindi, competenza strategica, in quanto fa appello alla dimensione dell’azione umana riconducibile alla riflessività del pensiero e al carattere autopoietico della competenza. Detto in altri termini, il concetto di competenza strategica non attiene al contenuto specifico di competenza da trasmettere (sapere/saper fare), quanto al processo di attivazione della stessa (ossia al saper essere del soggetto in situazione). Si tratta pertanto di una meta competenza dalla valenza generatrice, in quanto disposizione soggettiva a costruire attivamente le competenze di volta in volta necessarie.”64

Ciò che conta è quindi il processo di attivazione della competenza, che richiede una riflessività tale da consentire al soggetto di costruire quelle competenze, quegli abiti, che gli permettono di affrontare in modo efficiente le varie situazioni. Tale competenza è quindi strategica in questo senso: è il soggetto che, in modo attivo e riflessivo, è in grado di sviluppare se stesso e le proprie capacità per superare tutte quelle sfide e per compiere tutte quelle scelte che la società gli propone nel corso della sua vita. La meta-competenza supera la fattualità, non è più una semplice procedura, un insieme di schemi d’azione, ma è frutto della riflessività, della pro- attività65; in questa direzione la competenza diviene auto-poietica, è competenza generatrice di competenza. Si tratta di quella disposizione di apprendere ad apprendere, che si riferisce al saper essere dell’individuo nella situazione, è la competenza strategica per l’apprendimento

64 Cit., Soft skills per il governo dell’agire, op.cit., pp. 199-200.

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permanente; mettendo il soggetto nella condizione di riuscire a mobilitare, gestire e sviluppare le proprie risorse, le proprie conoscenze, le proprie abilità. 66

In questo tipo di competenze rientrano le soft skills e sono quindi definite pertanto trasversali, data la loro possibilità di adattamento nelle varie e diverse situazioni. Ma a questo punto, se la competenza strategica non è che l’iniziativa da parte dell’individuo di mobilitare le proprie risorse, e se le competenze, in quanto tali, non possono essere slegate dal contesto, in quanto è in funzione di esso che si esperisce l’azione del soggetto; va da sé che ad essere trasversale, non è la competenza, ma il soggetto stesso.

Per comprendere ciò nominiamo una soft skill trattata nel capitolo precedente: la capacità di

risolvere i problemi (problem solving), in questo caso la trasversalità non si manifesterebbe

nell’atteggiamento, nella pratica del soggetto, ma nella mobilitazione dei propri schemi di azione, dei propri abiti, grazie alla quale riesce a confrontarsi con un problema che gli si è posto dinanzi. In tale senso la meta-competenza agirà come generatrice di quell’attivazione e di quella riflessione che serviranno al soggetto per apprendere nuovi schemi o riformulare i propri, per affrontare una situazione difficoltosa. Ma si può ben capire che tale competenza è direttamente collegata al contesto con cui il soggetto interagisce e in cui agirà per risolvere quel problema specifico. Così ad essere trasversale non può essere la competenza in sé, che si manifesta in una serie di procedure, quanto piuttosto l’intenzionalità del soggetto, la sua attivazione nel risolvere le situazioni problematiche.

Così le soft skills sono delle competenze trasversali, il cui grado di trasversalità si manifesta nell’intenzionalità, nell’attivazione da parte del soggetto, e non nella competenza in sè: “la

trasversalità non rappresenta un attributo della competenza, bensì del soggetto, in quanto capace di mobilitare conoscenze, tecniche, abilità, risorse, da un contesto ad un altro. Più precisamente è l’intenzionalità del soggetto ad essere trasversale; è detta intenzionalità che permette al soggetto di strutturare una situazione nuova in modo da riconoscere in essa i caratteri per la messa in atto di competenze particolari già possedute”67.

Parlando di intenzionalità non si può non fare riferimento alla percezione di auto efficienza del soggetto (self efficacy): maggiormente questa sarà forte, più un individuo vedrà se stesso come abile nell’affrontare le situazioni difficili, più tenderà a non tirarsi indietro quando queste si presenteranno, divenendo in grado di mobilitare tutte le risorse necessarie e di confrontarsi con le varie sfide cui andrà incontro nell’arco della sua vita.

66 Ibidem. 67Cit., ivi, p.205.

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Come è stato riportato nel capitolo precedente parlando di intenzionalità, di motivazione e quindi di self efficacy, non possiamo non considerare le esperienze e il ruolo che queste svolgono nella formazione del senso di percezione del sé del soggetto. In tale direzione le

mastery experiences, ovvero le esperienze in cui l’individuo gestisce in modo diretto la

situazione in cui è coinvolto, risultano essere un momento chiave per il suo sviluppo. Andremo cosi ad analizzare ora l’importanza dell’esperienza e del recupero di un luogo per il soggetto.

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