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Il Conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche

Nel documento RAPPORTO ANNUALE (pagine 79-82)

prescrive il Sec95, sulla base del criterio della competenza economica (cioè nel periodo in cui gli interessi maturano) e non per cassa (cioè in corrispondenza dell’effettivo pagamento), l’an-damento trimestrale degli interessi si presenta molto regolare, riflettendo con una elevata iner-zia l’evoluzione della struttura per scadenza dei titoli e le oscillazioni dei tassi di mercato.

Il profilo del saldo corrente è influenzato dal fatto che le entrate presentano una stagionalità più marcata di quella delle uscite. Nel primo tri-mestre si registrano i valori minimi delle entra-te fiscali, che si concentrano invece nei trimestri successivi, per raggiungere il loro massimo am-montare nell’ultimo periodo dell’anno; le uscite correnti presentano, invece, una variabilità me-no accentuata nei primi tre trimestri per assu-mere i valori più elevati nel quarto, in cui ven-gono pagate le tredicesime mensilità di dipen-denti pubblici e pensionati. Questa regolarità non si riscontra per l’anno 2000, per effetto di vari fenomeni che hanno determinato nel primo trimestre un contenimento delle uscite (tra que-sti, lo slittamento del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, l’innalzamento di un anno dell’età per il pensionamento di vecchiaia) e un aumento delle entrate (in particolare, l’accele-razione dell’attività economica che ha determi-nato una maggiore crescita del gettito fiscale, l’emersione di base imponibile per l’Iva).

Per il complesso del periodo considerato, tra gli andamenti del saldo delle partite correnti e quelli dell’indebitamento netto si notano marca-te differenze: sul profilo di quest’ultimo hanno avuto una notevole incidenza le operazioni straordinarie registrate tra le voci in conto ca-pitale verificatesi nell’ultimo quadriennio.

In particolare, nel quarto trimestre del 2000 il conto ha presentato un accreditamento netto, superiore in valore anche al saldo corrente, do-vuto agli introiti di circa 14 miliardi di euro per la concessione delle licenze Umts, che secondo X

16L'indebitamento netto, qui presentato, è conforme alle regole dettate dal Sec95 (regolamento Ce n. 2223/96) recentemente revisionato (regolamento Ce n. 2558 del 3/12/2001), dal regolamento Ce n. 264/2000 e dal regola-mento Ce n. 1221/2002 e differisce dalla stima annuale calcolata ai fini della notifica dei parametri di Maastricht (come da regolamento Ce n. 351/2002). La differenza riguarda il trattamento delle operazioni di swap. Nella notifica infatti gli swap sono da considerare a tutti gli effetti interessi e incidono quindi sul calcolo dell'indebitamento, mentre nei conti secondo il Sec95, tali operazioni sono considerate partite finanziarie con impatto nullo sull'indebitamento.

le definizioni del Sec95 sono stati registrati tra le uscite del conto capitale, con segno negativo, alla voce “acquisizioni nette di attività non fi-nanziarie non prodotte”.

Nell’anno 2001 il profilo trimestrale dell’in-debitamento netto non risulta influenzato da operazioni straordinarie di rilievo.

Nel 2002 il quarto trimestre presenta nuova-mente un accreditamento delle Ap, generato dall’effetto congiunto dell’operazione di carto-larizzazione di beni immobili, che ha ridotto le uscite in conto capitale e dall’attivazione degli interventi previsti dal decreto legge 194 del 2002 (decreto “taglia spese” convertito in legge

246 del 2002), che ha inciso sulle uscite corren-ti riportandole allo stesso livello (in termini di incidenza sul Pil) delle uscite nell’anno 2000 (Figura 1.30). L’effetto di quest’ultimo provve-dimento è ovviamente riscontrabile anche sul saldo corrente.

Nel 2003, a differenza degli anni precedenti, la manovra di finanza pubblica ha inciso preva-lentemente sul secondo trimestre; in tale trime-stre il conto presenta un accreditamento netto, per effetto della registrazione dei considerevoli proventi delle sanatorie fiscali contabilizzati tra le imposte in conto capitale, pari a oltre 19 mi-liardi di euro. 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 2000 2001 2002 2003

Totale uscite correnti Totale entrate correnti

Fonte: Istat, Conti economici nazionali

Figura 1.30 - Aggregati trimestrali di finanza pubblica - Anni 2000-2003 (valori percentuali sul Pil) -7 -5 -3 -1 1 3 5 7 9 2000 2001 2002 2003

Indebitamento netto Saldo primario Saldo corrente

Fonte: Istat, Conti economici nazionali

2.1 Introduzione

L’attuale ampliamento dell’Unione europea è il più significativo della sua sto-ria, sia per numero di paesi coinvolti, che per loro diversità. I dieci paesi che dal 1° maggio 2004 aderiscono all’Unione sono Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria. Si tratta, tranne nel caso di Malta e Cipro, di paesi che sono impegnati da circa 15 anni nella storica transizione dall’economia pianificata a quella di mercato. In questo processo hanno dovuto dotarsi di nuove regole istituzionali e giuridiche, oltre che riorganizzare le proprie strutture produttive.

L’attuazione di questo progetto d’integrazione, un evento geopolitico di grande rilevanza, costituisce dunque una sfida senza precedenti per le istituzioni europee, sia in termini di capacità decisionale, con 25 e in prospettiva 28 paesi membri, sia per l’ampiezza delle differenze sociali, economiche e istituzionali tra i paesi e le regioni che compongono la nuova Unione europea.

L’allargamento è stato preparato con cura, attraverso un percorso dettagliato di convergenza politico-istituzionale: i nuovi paesi membri (di seguito indicati come Npm) hanno dovuto raggiungere standard minimi (il cosiddetto acquis co-munitario) in oltre quaranta ambiti tematici, articolati in corrispondenti capitoli negoziali1. In pochi anni questi paesi hanno realizzato progressi enormi sia sul piano dell’adeguamento delle infrastrutture istituzionali, sia sul piano economi-co, con una crescita sostenuta che ha contribuito a ridurre di circa dieci punti percentuali le distanze nei livelli di reddito pro capite tra Npm e Ue15 nell’arco di appena un decennio; inoltre, molto è stato fatto anche per lo sviluppo e il con-solidamento di legami economici forti con l’insieme degli altri paesi Ue.

Parallelamente al percorso d’allargamento è continuato anche il processo di approfondimento dello spazio comunitario, con una crescente integrazione po-litico-economica e istituzionale tra paesi membri, a partire dal trattato di Maa-stricht sull’Unione europea entrato in vigore il 1° novembre 1993, che ha porta-to all’istituzione di una cittadinanza europea e delineaporta-to il percorso di coopera-zione intergovernativa in diversi ambiti. In particolare, il mercato unico avviato nel 1993, pur non realizzando ancora pienamente il proprio potenziale, ha se-gnato notevoli progressi, e da oltre due anni l’euro è la moneta nazionale di 300 milioni di abitanti in 12 paesi Ue. Nonostante i progressi conseguiti, risulta

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