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Introduzione al caso Kedrion Spa

2.3 Il mercato di riferimento

L’industria dei plasmaderivati, compresa nel settore biofarmaceutico, è caratterizzata da un numero ridotto di players.

Solo sette sono le società che hanno una considerevole quota di mercato a livello mondiale e Kedrion occupa la settima posizione su scala globale, con una quota di mercato relativa del 20%. La sua capacità produttiva supera il milione di litri di plasma lavorato l’anno117.

La legge italiana consente l’importazione di emo o plasmaderivati solo da Paesi esteri regolarmente autorizzati all’immissione di questi prodotti sul mercato italiano, come ad esempio Germania e Stati Uniti.

Il Ministero della Sanità infatti, consente l’importazione dei suddetti prodotti, dopo aver accertato l’origine del sangue o del plasma e dopo aver acquisito da

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Relazione sulla gestione Kedrion, anno 2002.

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Intervista a Simone Boaglio, CFO Kedrion

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Relazione sulla gestione Kedrion, anno 2002.

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parte delle autorità sanitarie e dei produttori dei Paesi esportatori le garanzie necessarie e i dettagli dei metodi utilizzati per assicurare la protezione dei donatori e dei riceventi118.

La legge 4 maggio 1990, n. 107, richiede che la lavorazione del plasma, raccolto in Italia, avvenga esclusivamente sul territorio nazionale e prevede che la sua lavorazione possa essere effettuata solo da imprese autorizzate che siano in grado di realizzare in Italia l'intero ciclo produttivo di trasformazione del plasma in emoderivati che, a loro volta, vengono poi ceduti al sistema sanitario pubblico. L’esportazione di questi prodotti può essere consentita solo a condizione che risulti prioritariamente soddisfatto il fabbisogno nazionale relativo allo specifico prodotto119.

Il settore farmaceutico italiano è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese (sono il 92% del totale), che rappresentano una parte significativa dell’industria farmaceutica europea.

Una delle maggiori criticità delle PMI farmaceutiche italiane è rappresentata dalle ridotte dimensioni e quindi di non riuscire a raggiungere le dimensioni ideali per competere singolarmente in un mercato che richiede elevati investimenti in ricerca & sviluppo, e una forte presenza commerciale, considerando inoltre che, entro certi limiti la competizione è a livello globale120. L’intervento sul comparto nazionale dovrebbe essere finalizzato alla creazione di maggiori competenze imprenditoriali, mentre i fattori critici di successo sono rappresenati da una continua innovazione, una marcata internazionalizzazione e attenzione all’acquisizione di competenze critiche e, spesso, una disponibilità al cambiamento anche culturale.

Lo scenario economico mondiale in atto risulta caratterizzato da tre elementi, che rappresentano i principali motori del cambiamento:

• Continui sviluppi scientifici e tecnologici • Accelerazione del cambiamento

• Globalizzazione ed internazionalizzazione

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Dlg.12 giugno 1991 art.1, comma 2.

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Dlg.12 giugno 1991

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In tale contesto di discontinuità e complessità crescente il settore farmaceutico attraversa una fase di profondi mutamenti dovuti a fenomeni di concentrazione, riduzione dei periodi di esclusività dei farmaci e dei cicli di vita dei prodotti121. In particolare la tendenza alla concentrazione è data dalle attuali strategie dei principali gruppi multinazionali, che puntano all’integrazione e quindi al presidio di tutti i segmenti, alla ricerca di nuovi mercati geografici e al miglioramento dei livelli di flessibilità organizzativa e produttiva122.

Il settore è in crescita e l’Italia, secondo i dati del 2006, si è confermata il terzo paese d’Europa (dopo Germania e Francia) ed il quinto al mondo (i primi due sono Usa e Giappone), sia per numero di addetti, sia per dimensioni di mercato123.

I principali fattori critici di successo di questo settore sono: • Internazionalizzazione

• Forza commerciale e rapida penetrazione del mercato • Ricerca e innovazione

• Pricing e registrazione

In questo settore, dato che i prodotti delle varie aziende sono funzionalmente sostituibili, oltre alla forza del brand, è fondamentale anche la capacità di eccellere nel livello di servizio offerto al cliente.

La competizione nel settore farmaceutico richiede un orientamento continuo all’innovazione, per migliorare le prestazioni e per sviluppare nuovi farmaci e nuove terapie destinate alle patologie non curabili con i farmaci convenzionali. L’innovazione rappresenta un fattore critico di successo del settore, fondamentale per mantenere livelli di competitività soddisfacenti. E che per quanto riguarda i plasmaderivati, si traduce prevalentemente nel garantire la sicurezza dei prodotti, volta ad eliminare il rischio di utilizzo di sangue infetto. Questa strategia di innovazione continua deve essere intesa in senso lato, non solo quindi come capacità di innovare i prodotti, ma anche come capacità di

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Articolo di Daniela Bianco (Ambrosetti spa), http://www.aboutpharma.com/index.asp

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Bilancio consolidato Gruppo Kedrion, 2004.

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innovare il modello di business, il modello di governance e l’assetto organizzativo e commerciale124.

Di fronte ad uno scenario caratterizzato da una sempre maggiore complessità ed incertezza, i principali gruppi multinazionali tendono ad attuare strategie mirate a presidiare tutti i segmenti di business, a ricercare nuovi mercati geografici ed a migliorare i livelli di flessibilità organizzativa e produttiva125. Le grandi dimensioni quindi giocano un fattore chiave. Un’alternativa, rispetto alla crescita organica o alle fusioni, può essere quella delle alleanze strategiche, l´aggregazione e il networking delle piccole e medie imprese, può infatti costituire una soluzione per raggiungere una massa critica adeguata per competere in questo settore126.

In un contesto del genere, le imprese di dimensioni minori, per il successo, ma anche per la sopravvivenza, devono presidiare mercati di nicchia, come rinvenibile nella strategia competitiva della stessa Kedrion.

Le aziende che operano nel ramo dei plasmaderivati hanno una struttura dei costi diversa da quelle operanti nel settore farmaceutico, dato che in esse i costi fissi, di ricerca e sviluppo e di marketing sono più bassi, mentre sono maggiori quelli diretti di produzione e quelli legati alle materie prime, cioè il plasma, il cui prezzo è cresciuto fortemente negli ultimi anni; addirittura del 70% dal 1996 al 2003127.

Negli ultimi anni è cresciuta molto l’attenzione nei confronti del problema legato al raggiungimento dell’autosufficienza di sangue umano, numerosi infatti sono stati gli interventi legislativi a livello europeo, nazionale e regionale, succedutisi negli anni, che hanno avuto per oggetto la razionalizzazione del sistema trasfusionale italiano.

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Articolo di Daniela Bianco (Ambrosetti spa), http://www.aboutpharma.com/index.asp

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Articolo di Daniela Bianco (Ambrosetti spa), http://www.aboutpharma.com/index.asp

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La crescente complessità gestionale che caratterizza le aziende di questo settore, sta generando in queste ultime la forte attenzione verso la gestione della propria reputazione in un contesto caratterizzato da un’attenzione maggiore ai costi, alla crescente importanza del ruolo della responsabilità sociale delle imprese, alla presenza di un consumatore sempre più attento ed alla graduale trasformazione del Sistema Sanitario Nazionale in tanti Sistemi Sanitari Regionali128.

2.4 Le strategie del Gruppo ed il riposizionamento strategico della