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Il profilo dell’azienda precedentemente all’ingresso del fondo

Introduzione al caso Kedrion Spa

2.2 Il profilo dell’azienda precedentemente all’ingresso del fondo

Situazione al 31/12/02:

Tipologia societaria: Società per Azioni Capitale Sociale: Euro 47.528.760,00 int. vers. Sede legale: Barga (LU), fraz. Castelvecchio Pascoli Presidente e Amministratore Delegato: Andrea Marcucci Imprese controllate consolidate:

• Hardis Spa

• Nuovo Istituto Sieroterapico Milanese (NIMS Srl)103

Kedrion nasce nel 2001 grazie alla fusione di quattro società farmaceutiche preesistenti, facenti capo al Dott. Guelfo Marcucci, e che dovevano fronteggiare elevate crisi di liquidità104.

Si trattava di quattro società operative nel ramo degli emoderivati e nella trasformazione del plasma. La Farma Biagini, una di queste società, venne fondata a Pisa verso la fine degli anni ’50 da Leopiero e Guelfo Marcucci

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http://www.kedrion.com/ITA/aree_business_trasferimento_tecnologico.html

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Nota Integrativa Bilancio Consolidato Gruppo Kedrion, anno 2002.

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insieme a Edo Rinaldi, che iniziarono con essa l’attività nel settore farmaceutico105.

In quegli anni venne acquisita la licenza di importazione di emoderivati e fu ottenuta la concessione per la distribuzione in Italia dei prodotti della società Immuno di Vienna.

Sempre Marcucci, nei primi anni ’70, con un’altra società, l’Aima Derivati, costruì un secondo impianto a Rieti, il primo in Italia per il frazionamento del plasma, con il sostegno dei fondi della Cassa del Mezzogiorno. In seguito acquisì un altro stabilimento, ubicato a S.Antimo, che operava nel comparto degli emoderivati e dei vaccini, dalla multinazionale americana Richardson Merrel, che stava lasciando l’Italia106.

Con gli anni ’80, alla prima generazione dei Marcucci, si è affiancata la seconda, rappresentata dai figli di Guelfo, Paolo e Andrea. Nell’89, venne costruito l’impianto di Bolognana (LU) e nel ’90 fu acquisita la Sclavo dalla ENI, intenzionata a dismettere le attività ritenute non più strategiche. Essa operava nei comparti diagnostico, farmaceutico e dei vaccini ed esercitava un’intensa attività di ricerca.

Successivamente quest’ultime attività furono dismesse tramite una cessione per focalizzarsi sugli emoderivati.

Inoltre, la società Sclavo è stata coinvolta in uno scandalo tra gli anni ’80 e ’90: essa fu accusata di aver distribuito emoderivati prodotti con sangue infetto, che avrebbero contagiato di AIDS migliaia di pazienti emofiliaci sull’intero territorio nazionale. Questo scandalo coinvolse l’azienda in un inchiesta, estesa anche a funzionari pubblici, responsabili di multinazionali del settore, primari di centri trasfusionali oltre che la famiglia Marcucci. Vennero sequestrate 25 tonnellate di emoderivati, i Marcucci furono assolti ben nove anni dopo107. Questa situazione ha causato per le aziende del gruppo delle tensioni di liquidità.

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www.specchioeconomico.com; intervista ad Andrea Marcucci.

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www.specchioeconomico.com; intervista ad Andrea Marcucci.

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All’inizio degli anni ’90 gli impianti in attività erano quattro: quindi l’Antitrust per permettere un confronto sul mercato italiano, impose di mantenerne solo due. I Marcucci vendettero quello di Rieti all’americana Baxter108 e quello di Siena alla tedesca Bayer109, per mantenere quello di Sant’Antimo in provincia di Napoli e quello di Pisa, poi trasferito in Lucchesia, loro luogo di origine e residenza, che poi diventò per il gruppo il polo dei plasmaderivati110.

Nel 2000 i figli di Guelfo Marcucci, Paolo e Andrea, hanno proceduto ad un riassetto delle quattro società, costituendo una nuova società e conferendo loro tutti gli asset delle preesistenti111.

La fusione è stata uno step di un lungo processo di cambiamento strategico che ha portato alla focalizzazione sui plasmaderivati112.

Nel 2001 nacque la Kedrion, che oggi, oltre che essere leader italiana nella produzione e distribuzione di farmaci plasmaderivati, è una delle sei più grandi società al mondo operanti in questo settore. La società è a capo di un gruppo di aziende tra cui le principali sono: Hardis S.p.A.., Haemopharm Inc., Ked Pharmaceutical A. G., Advanced Bioservices LLC.

Adesso Kedrion è una società per azioni a controllo familiare partecipata da un investitore istituzionale.

Kedrion opera in un settore di nicchia, quello biofarmaceutico, in particolare nel comparto dei plasmaderivati. Si tratta di un mercato che a livello globale è stimabile intorno agli 8,5 miliardi di dollari, dei quali il Nord America ne rappresenta il 37% ed Europa ed Asia il 53%113.

Prima dell’ingresso del fondo di private equity, Kedrion si presentava come un’azienda familiare, operante nel settore biofarmaceutico e dalle dimensioni medio-piccole rispetto ai principali competitors operanti su scala globale, con un personale di 578 unità a fine 2002, un fatturato di 128,9 Mln di euro dei quali il

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Società fondata nel 1931 negli Stati Uniti. Leader nel settore delle terapie rivolte a pazienti che versano in conizioni cliniche critiche.

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Il Gruppo Bayer è un gruppo internazionale con competenze chiave nei settori della salute, dell’agricoltura e dei polimeri.

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www.specchioeconomico.com; intervista ad Andrea Marcucci

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www.specchioeconomico.com; intervista ad Andrea Marcucci

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Mario Minoja, Giulia Romano: op. cit.

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48,8% (62,9 Mln) ottenuto sul mercato italiano, il 13,4% (17,3 Mln) sul mercato estero ed il 37,8% (48,7 Mln) dato dalle lavorazioni per conto di terzi114.

La governance era quella tipica delle aziende familiari; dove il centro decisionale faceva riferimento all’imprenditore, ruoli e responsabilità non erano ben definiti115 e la reportistica era carente.

Lo stabilimento di Sant’Antimo, facente capo ad Hardis Spa, dopo aver superato il vaglio ispettivo del Ministero della Salute riguardo alla conformità degli impianti, era stato autorizzato a riprendere la produzione116.

La fusione e la cessione di vari assets come quelli inerenti alla produzione di vaccini, furono funzionali al perseguimento di una strategia di focalizzazione verso un mercato di nicchia, come quello dei plasmaderivati, dato che viste le dimensioni ridotte dell’azienda e le grosse risorse finanziarie da indirizzare in ricerca, sviluppo ed innovazione, sarebbe stato molto difficile poter competere con successo con le multinazionali operanti nel settore farmaceutico.