Il Ricetto di Candelo
4.3 Il potenziale architettonico
4.3.2 Il Ricetto sulla base delle fonti archivistiche
Un primo elemento per ricostruire l’evoluzione del Ricetto è stato costituito dall’analisi della documentazione d’archivio disponibile. L’Archivio Storico del Comune di Candelo, conservato all’interno del borgo, in una cantina restaurata di proprietà comunale, è stato oggetto in passato di
interventi di riordino ed inventariazione ed è quindi ottimamente fruibile. L’analisi dei suoi documenti ha permesso di rinvenire numerose informazioni sulle vicende costruttive del Ricetto96, così riassumibili: Collocazione archivistica97 Estremi cronologici Descrizione Informazioni desumibili
ASB, Fondo Vialardi di Verrone, pergamene, n. 12 e 13.
1343 Consegnamento di beni da parte di
40 candelesi a Francesco Vialardi, avvenuto tra il 15 aprile 1342 e il 4
marzo 1343 nel castello di
Ysengarda.
«[...] iusta ecclesiam
sancte marie coheret ab una parte fossatum receti» e «[...] in fossato receti»
AST, Sezione Prima, fondo Ferrero Fieschi di Masserano, cartella 13, capo 2°, articolo
3°, n° 24
1387, 27 luglio (in copia)
Donazione del feudo di Candelo dal Conte di Savoia, Principe Amedeo, a Gerardo Fontana, con successiva investitura ducale per egli medesimo e per tutti i suoi figli maschi nati da matrimoni regolari.
Nel testo di legge
burgum seu villam Candeli, da cui si evince
che il ricetto già esiste.
AST, s.p., Provincia
di Biella, mazzo 2.
1387, 10 ottobre
Giuramento di fedeltà della
Comunità di Candelo a Gherardo Fontana, capitano di Santhià, alla presenza di Ibleto di Challant, capitano generale del Piemonte.
Il giuramento avviene «in platea ante portam
recepti dicti loci»
ASCC, AS I - 1.10 1499, 14
gennaio – 1721, 13 febbraio
Gli arbitri Antonio de Submonte e Fabiano de Bays emettono la
sentenza nella controversia fra
Sebastiano Ferrero e la comunità di Candelo relativamente al pagamento del focatico, alla proprietà del mulino, del Ricetto, di monte Isangarda, all'applicazione dei banni, all'applicazione del dazio sul vino e sul macello (1499). Contiene la conferma della sentenza da parte del duca Filiberto. Copia del 1788.
La sentenza viene
pronunciata «in Rovelino
Recepti, ubi jus reddi solet».
ASCC, AS I - 1.12 1509, 7
settembre
Il duca Carlo II di Savoia conferma i privilegi e le franchigie alla comunità di Candelo (1509). Contiene allegata supplica della comunità.
Gli uomini di Candelo ricordano come abbiano trasformato il Ricetto in un «castrum munitissimum», senza ulteriori indicazioni 96
Durante la I Campagna di Archeologia dell’Architettura del 2012, l’Archivio Storico è stato oggetto di una ricognizione complessiva e di un intervento di digitalizzazione parziale dei documenti mediante fotografia digitale ad elevata risoluzione che ha portato alla realizzazione di 20.443 immagini, per complessivi 174 Gigabyte di dati.
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N.B: si utilizzeranno le seguenti abbreviazioni: ASB: Archivio di Stato di Biella; ASCC: Archivio Storico del Comune di Candelo; AST: Archivio di Stato di Torino. Per quanto riguarda i documenti conservati presso l’Archivio Storico del Comune di Candelo il campo descrizione è tratto dall’inventario dell’archivio stesso.
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cronologiche.
ASCC, AS I - 1.14 1561, 27 aprile
(copia del sec. XIX)
Concessione da parte di Emanuele Filiberto di Savoia alla comunità di Candelo del diritto di tenere una fiera della durata di due giorni nel mese di ottobre, nonché di riparare quelle parti delle mura e delle torri del ricetto che sono danneggiate (1561).
«di riedificare e
riformare (…) li muri e torri del loro castello e ricetto quali erano stati
rovinati, aperti e
incinerati in alcuni
luoghi per le guerre passate»
ASCC, AS I - 13.58 1573, 8 marzo
- 1582, 11 marzo
Ordinati della comunità di Candelo (1573-1582)
In un ordinato del 10
dicembre 1579 si
apprende che all’interno del Ricetto, nell’edificio
dove, a volte, si
radunava la Credenza, aveva sede la schola
publica
ASCC, AS I - 1.15 1577, 1
novembre – 1578, 19 febbraio
Besso Ferrero Fieschi, marchese di Masserano e conte di Lavagna,
Crevacuore, Candelo, Benna e
Gaglianico, ordina che le cause vertenti a Benna e Gaglianico
vengano discusse a Candelo.
Contiene copia della patente con cui Emanuele Filiberto di Savoia unisce i beni di Gaglianico e Benna a Candelo ed erige Candelo a capo del contado (1577-1578)
Si stabiliva che l’unione
dei feudi non avrebbe arrecato alcun danno alla comunità, né ne avrebbe minato i privilegi Le cause di prima e seconda istanza avrebbero dovuto tenersi a Candelo, dove sarebbero stati costuditi
anche i prigionieri,
purché le carceri fossero sicure
ASCC, AS I - 1.16 1578, 19
febbraio – 1583, 20 giugno
Capitoli concessi alla comunità da Besso Ferrero Fieschi, marchese di Masserano e conte di Candelo in occasione dell'erezione di Candelo a contea; in essi si confermano i privilegi ottenuti precedentemente e si concedono nuovi privilegi circa
l'amministrazione della giustizia
(1578). Contiene la liberazione da investitura del mulino, pascoli e Baragge comprati dalla comunità ai confini con Benna (1583)
Si confermavano i
privilegi giuridici:
«facendo fare detta
Comunità un’altra
prigione comoda nella torretta del Castello,
vicino all’altra prigione
della Torre della Gogna,
pur fatta dalla
Comunità»
ASCC, AS I –13.60 1598, 15
febbraio – 1604, 18 settembre
Ordinati della comunità di Candelo (1598 - 1604)
In un ordinato del 2
dicembre 1599 si
apprende che i
consiglieri si radunavano nel corridore del castello98.In uno del 16 aprile 1600 si parla della
riparazione della
muraglia verso i mulini.
ASCC, AS I –13.61 1605 Ordinati della comunità di Candelo
(1605-1611)
Negli ordinati del 1605 si delibera la riparazione della «torretta già altre
volte riparata».
98
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Inoltre un tale Nicolò Pozzo viene incaricato di provvedere la calce per
la costruzione delle
carceri. Altri ordinati contengono indicazione di pagamenti a “maestro per la fabbrica delle
carceri” e a un “mastro da muro” per quella
delle celle. Un ordinato
del 17 luglio 1605
prescrive di mantenere pulito il fossato. Altri ordinati dal 1 maggio al
3 settembre 1606
ordinano alla
popolazione di
raccogliere tutte le pietre giacenti nel fossato, per usarli come materiale da
costruzione per il completamento delle carceri. ASCC, AS I – 19.86 1723, 18 giugno – 1726, 12 giugno
Ordinati della comunità di Candelo (1723- 1726)
In un ordinato del 31 maggio 1725 il geom.
Eusebio Colombino
redige un rilievo
misurato della situazione del fossato, che risulta occupato da orti, recinti e fabbricati privati.
ASCC, AS I – 79.625 1739, 27 aprile Supplica della comunità di Candelo
all'intendenza di Biella per il restauro delle mura del ricetto
Le mura sono rovinate o minacciano rovina in più punti. I proprietari delle
cantine contribuiranno
proporzionalmente. La
Comunità provvederà
per la parte della scuola e della casa comunale.
ASCC, AS I – 79.626 1741, 5 ottobre Stima della spesa per diversi lavori
da effettuarsi presso il ricetto
Tratta in particolare del rifacimento del pilastro della posterla e della realizzazione della volta della torre porta, di lavori presso il rivelino, la casa comunale e il
ponte sul fossato.
Riparazione di vari tratti della cinta muraria. Sul lato orientale, dove era crollato un lungo tratto, si deve riparare la rottura e, per evitare ulteriori crolli, realizzare più a valle un muraglione di
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sostegno. Rifacimento della canalizzazione fino alla torre di cortina. Pulizia delle strutture
dall’edera.
ASCC, AS I –79.627 1768, 27
agosto
Istruzioni per la costruzione di un forno all'interno delle mura del ricetto
Il testo indica che il
nuovo forno dovrà
essere formato «nel
intrada e recinto del Castello». Si indica la presenza di un forno vecchio. ASCC, AS I – 79.632 1765, 4 giugno 1765 – 1792, 27 maggio
Scritture diverse relative ai lavori per la formazione di sterniti, lavori ai mulini e alle mura il ricetto (1765- 1792)
Elenco spese per la
riforma d’una muraglia e
volta del forno di piazza
e della cappa dell’altro
forno di piazza detto da pane bianco (1791, 9 aprile).
1791, 14 maggio:
deliberazione
1791, 15 ottobre:
parcella delle spese con dettaglio dei materiali.
ASCC, AS I – 79.629 1780 Stima della spesa per la chiusura
delle porte d'accesso alla fossa presso il ricetto
Si elencano sei aperture o rotture nelle mura dalle quali si accedeva al fossato
ASCC, AS I – 79.630 1782, 4
gennaio – 1782, 8 giugno
Documenti per la realizzazione di un ponte sul rio di Porcignano e di una porzione di mura del ricetto
Rifacimento di mura di levante del Ricetto con
sottomurazione della
torre di cortina.
ASCC, AS I – 79.628 1787, 30
giugno
Deliberazione relativa a diversi lavori di manutenzione da effettuarsi presso il ricetto
Vengono restaurate le coperture della «antica Casa del Consiglio e la sua torre dove vi esiste
l’archivio delle
scritture», della «torre grande»; viene riparata la torre di cortina e
realizzato un nuovo
muro nel “forno da pane bianco”.
ASCC, AS I – 79.631 1788, 30
agosto – 1788, 11 ottobre
Sistemazione di due stanze sopra il forno di pane bianco presso il Ricetto.
Descrizione dettagliata
dei lavori per la
creazione di due stanze sopra il forno, dove riunire il consiglio. Si stabilisce che l’accesso avverrà mediante una rottura nella muratura
antica della “Porta del Castello”.
ASCC, AS I – 124.861
Candelo, 12 ottobre 1816
Ordinati (1814-1820) Delibera in favore
159
dell’incarico
all’architetto Nicola
Martignano Tarino, della città di Biella, per la valutazione delle spese per la costruzione della nuova Casa Comunale e
per l’acquisto delle case
antistanti la porta
d’ingresso al ricetto, da
demolire al fine di aprire
una spazio
sufficientemente ampio di fronte alla suddetta Casa. ASCC, AS I – 181.1200 1816, 12 novembre 1816 – 1817, 15 ottobre
Atti di acquisto di beni per
l'elevazione della nuova casa
comunale (1816-1817)
Descrizione dei beni
acquistati
ASCC, AS I – 165.1610
1816, 20 dicembre
Disegno della facciata della nuova casa comunale di Candelo realizzato
dall'architetto Nicola Martiniano
Tarino
Disegno di facciata di nuova casa comunale: prima redazione.
ASCC, AS I – 124.861
1817, 20 giugno
Autorizzazione dei proprietari di alcune cantine del ricetto alla
costruzione della nuova casa
Comunale sopra di esse.
Nel documento i
“proprietari delle cantine
e soffitti esistenti a ponente del Castello di questo luogo di Candelo tra il torrione della porta,
e l’altra torre inserviente di casa di deposito”. Tra
le cantine cedute al comune vengono citati
un “tinaggio sotto la scuola” e la “cantina della Congregazione”. ASCC, AS I – 181.1201 1817, 20 giugno
Cessione cantine e solai per
l’elevazione della nuova Casa
Comunale
Descrizione dei beni
acquistati ASCC, AS I –
165.1611
1817, 15 luglio Disegno della pianta e della facciata della nuova casa comunale di
Candelo realizzato dall'architetto
Nicola Martiniano Tarino
Pianta e prospetto della
facciata della nuova
Casa Comunale: progetto definitivo. ASCC, AS I – 181.1202 1817, 13 settembre 1817 – 1822, 30 ottobre
Delibere, contratti, sottomissioni, spese per la costruzione della nuova casa comunale (1817-1822)
Capitolato d’appalto, atti
di sottomissione, note dei lavori e liquidazioni delle spese.
ASCC, AS I – 173.1159
1817, 14 agosto
Lite fra la comunità e il notaio Giovanni Battista Ottina di Candelo per un edificio nel ricetto (1817)
// ASCC, AS I – 181.1203 1818, 7 maggio 1818 – 1820, 19 giugno
Opere impreviste e liquidazione
dell’architetto Tarino.
//
160
181.1204 dicembre tratto di mura della vecchia casa
comunale
muraglia e la copertura
nord della vecchia
fabbrica comunale,
crollata. ASCC, AS I –
265.1613
1821, 24 luglio Profilo della scalinata della nuova casa comunale di Candelo realizzato
dall'architetto Nicola Martiniano
Tarino (1821)
Profilo della scalinata al
terrazzo della Casa
Comunale. ASCC, AS I –
265.1614
1821, 24 luglio Progetto della scalinata della nuova casa comunale di Candelo realizzato
dall'architetto Nicola Martiniano
Tarino Progetto di scalinata di comunicazione della piazza al Palazzo Comunale di Candelo. ASCC, AS I – 181.1205 1822, 22 gennaio
Elenco dei documenti trasmessi all'architetto Tarino
Nota dei documenti
trasmessi all’architetto
Tarino per il collaudo ASCC, AS I –
125.864
1831 - 1836 Ordinati (1831-1836) Un delibera del 6 luglio
1833 prevede, tra le altre cose, alla riparazione
delle coperture dei
fabbricati comunali e ad una breccia nel muro del
“castello”. ASCC, AS I – 174.1178 1875, 11 settembre – 1875, 30 ottobre
Lite fra la comunità e Giuseppe Scanzio e Giuseppe Borri di Candelo per la viabilità delle strade del ricetto. // ASCC, AS I – 181.1207 1872, 7 ottobre – 1876, 8 ottobre
Lavori di costruzione presso la manica destra della casa comunale. Appalto, perizie, relazioni.
Relazione, progetto,
incanto, conto, per la
costruzione di nuovi
locali nella manica
destra della nuova Casa Comunale. ASCC, AS I – 185.1239 1877, 17 agosto - 1877,14 settembre
Vendita della fossa interna del ricetto da parte del comune a particolari.
Contiene pianta del
ricetto ASCC, AS I – 210.1306 1824, 20 aprile – 1879, 24 luglio
Documenti relativi alla costruzione e al successivo utilizzo di un pozzo all'interno del Ricetto (1824-1879).
Contiene: delibera comunale e capitolato di appalto e corrispondenza con la Sottoprefettura ASCC, AS II – 156.5 Candelo, 15 ottobre 1895 – 23 ottobre 1954
Delibere e atti riguardanti l'affitto della bottega della torretta, di un fabbricato in regione S. Lorenzo, della ghiacciaia, di un'autorimessa e del prato della fiera
//
ASCC, AS II – 157.1 1898, 21 maggio – 1924, 25 maggio
Delibere e atti riguardanti l'affitto della fossa del castello, ricetto (1898- 1924) // ASCC, AS II – 157.3 1898, 21 maggio – 1923, 02 agosto
Delibere e atti riguardanti l'affitto della casa con forno su piazza Castello
161
Un’altra fonte molto utile per ricostruire le modifiche subite nel tempo dal Ricetto è la cartografia storica che, per questo sito, dalla fine del XVIII secolo, risulta disponibile in una discreta quantità, sia presso lo stesso Archivio Storico del Comune, sia presso le Sezioni Riunite
dell’Archivio di Stato di Torino99
. Le fonti principali disponibili sono:
Catasto campagnolo del 1791
Questo catasto, grazie ad un progetto per i tempi molto innovativo, è stato interamente digitalizzato dietro incarico dell’Amministrazione Comunale e costituisce, quindi, un’utile fonte per la ricostruzione delle vicende storiche del Ricetto e del territorio di Candelo100.
Fig. 87: Carlo Franco Gastaldo, misuratore, catasto “Figurato o sii campagnolo”, 12 Gennaio 1791 (Archivio Storico Comune di Candelo).
99 Per la loro particolarità si è deciso di trattarli separatamente rispetto all’altra documentazione archivistica. Già M.
Viglino Davico aveva attinto a queste fonti per Candelo (si veda, a titolo di esempio, VIGLINO DAVICO 1978a, pag. 162). Anche le tesi di A. Mosca e S. Maroino avevano utilizzato ampiamente, sull’intero Ricetto o su sue porzioni, la cartografia storica (MOSCA 2001, MAROINO 2008).
100
162
Catasto napoleonico del 1807/1811101:
Fig. 88: Catasto napoleonico del 1807 (AST, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto francese, Allegato A. Mappe del catasto francese, Circondario di Biella, Mandamento di Candelo, Candelo 1).
101
Per quanto riguarda i catasti napoleonici si conservano due esemplari: uno datato al 1807, conservato presso le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino, e uno 1811, facente parte invece dell’Archivio Storico del Comune di Candelo. I due documenti sono completamente identici, trattandosi di due copie dello stesso catasto, pur se realizzate a distanza di qualche anno.
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Pianta del Ricetto (1877):
Si tratta di una pianta schematica redatta in occasione della vendita della fossa interna del Ricetto da parte del comune a particolari, avvenuta nel 1877.
Fig. 89: Piano regolare del castello di Candelo coll’indicazione del terreno da alienarsi diviso in 32 distinti lotti (ASCC, AS I - 185.1239).
Catasto (1958):
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