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IL RUOLO DEL SEBRAE NELLA CRESCITA DELLE MPE

3.1 LA “MICRO PEQUENAS EMPRESAS” E “ARRANJOS PRODUTIVOS LOCAIS”

3.1.1 IL RUOLO DEL SEBRAE NELLA CRESCITA DELLE MPE

Il SEBRAE è un servizio sociale autonomo creato con l’obbiettivo di aiutare lo sviluppo delle aziende riconducibili alla categoria della micro e piccola impresa, al fine di stimolare

l’imprenditorialità del Paese. Tra le sue mansioni c’è anche quella di attuare progetti nel processo di formalizzazione dell'economia attraverso partnership con settore pubblico e privato, programmi di formazione, fiere e incontri d'affari. Fino al 1990, era compresa all’interno del Governo

Federale, quando poi assunse la forma attuale di ente autonomo senza fini di lucro. È quindi un’associazione di categoria, paragonabile al nostro confartigianto, anche se lavora molto più a stretto contatto con il governo. Infatti anche se ogni sede del Sebrae, (una per ogni Stato con la sede principale posta a Brasilia) agisce si in maniera autonoma, oltre ai contatti con i governi locali, segue l’orientamento strategico del Conselho Deliberativo Nacional.

L’evento cardine, grazie al quale si è data una decisa spinta a quello che è lo sviluppo

imprenditoriale brasiliano oggi, è stato nel 1999, quando è stato sancito un regime di trattamento speciale per le aziende di piccole dimensioni, attraverso l’“Estatuto da Microempresa e Empresa de Pequeno Porte”, meglio conosciuta anche come “Lei Geral”, legge generale. Questa legge generale è fondamentale perché finalmente definisce i criteri che identificano la piccola impresa, e perciò quelle imprese che potranno godere di linee di credito specifiche fornite dalle istituzioni finanziarie ufficiali e soprattutto di un regime burocratico per il pagamento dei tributi semplificato. Inoltre lo Statuto prevede: l'assegnazione del 20% dei fondi federali investiti in ricerca e sviluppo a

81 Deloitte, “As PMEs que mais crescem no Brasil”, 2009 82 Serviço Brasileiro de Apoio às Micro e Pequenas Empresas

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favore della capacità tecnologica per il piccolo imprenditore, riduzione dei costi notarili, la priorità nella fornitura di prodotti e servizi negli appalti pubblici ed un ulteriore trattamento differenziato per favorire le piccole imprese che sono anche in grado di esportare.

Luiz Barretto, attuale presidente del Sebrae, disse in un’intervista: “La creazione della legge generale per le Micro e Piccole Imprese nel 2006 potrebbe migliorare notevolmente il contesto giuridico per le piccole imprese. Tra i vantaggi creati dal regime semplificato, la riduzione media del 40% del carico fiscale per le piccole imprese e l’unificazione di 8 tipologie di imposte in un’unica tassa.” Ed in effetti l’introduzione del regime semplificato per le piccole imprese ha riportato risultati eccellenti, tanto che il Sebrae prevede che il numero di imprese raddoppierà entro il 2022.

Oltre alla riforma fiscale, il programma offre semplici strutture burocratiche, poiché le registrazioni della società e i pagamenti possono essere effettuati via internet. Si potrebbe pensare che questa riforma abbia portato ad una riduzione del gettito fiscale. In realtà invece, ad evidenziare la bontà del programma di semplificazione, è stato riscontrato un netto incremento delle entrate. Il gettito fiscale ottenuto durante il 2012 è stato pari ad oltre 46 milioni di dollari, mentre in riferimento all'ultima metà del 2007, anno della sua attuazione, il gettito incassato dalle casse dello Stato è stato solamente di 8,38 milioni dollari. Il programma di incentivazione, entro il 2012, già comprendeva oltre 7 milioni di aziende in tutto il Brasile. L'impatto della formalizzazione è stato reale ed evidente. Addirittura il 69% dei micro imprenditori individuali intende mettere in regola la società al fine di trarre i benefici che discernono dall’iscrizione ai registri ufficiali come l’aumento della credibilità, la possibilità di usufruire delle prestazioni di sicurezza sociale, vendere beni in maniera più semplice ad altre società. A testimonianza di questo, il Sebrae mostra che, dopo essere entrati nel mercato formale, il 55% degli imprenditori individuali ha aumentato il proprio fatturato. Come chiarisce anche Luiz Barretto, questi risultati sono anche il risultato di politiche coordinate atte a far aumentare i consumi. L'intero scenario è il risultato di politiche sociali dove la ridistribuzione del reddito, l’innalzamento del salario minimo, l'espansione del credito hanno portato all'introduzione di un grande contingente di persone nel mercato del lavoro e del consumo, che a sua volta ha condotto all’aumento del tasso di sopravvivenza delle imprese sul mercato. Tutto ciò significa maggiori garanzie per quanto riguarda la durata e il ritorno sugli investimenti e perciò un sistema creditizio più funzionale. Il miglioramento generale delle prospettive, ha spinto ad avviare attività imprenditoriali persone che in precedenza non si sarebbero assunte il rischio di far partire

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un’azienda; ad esempio le persone più istruite trovavano più conveniente il lavoro dipendente. Secondo i dati forniti dal Sebrae, la maggior parte degli imprenditori oggi ha un livello educativo superiore a 10 anni fa. Nel 2003, il 58 % aveva un'istruzione elementare, mentre solo il 29 % aveva completato la scuola superiore. Nel 2012, i dati si sono pressoché invertiti; la percentuale di coloro che hanno terminato la scuola superiore è balzata al 47 % del totale, mentre coloro che hanno terminato gli studi prima della scuola superiore è scesa al 39%. In sintesi, oggi, il tessuto imprenditoriale è generalmente più responsabile e più preparato. Sempre Barretto spiega il cambiamento dei profili dei nuovi imprenditori: "Gli imprenditori oggi sono più istruiti e sono più interessati al corporate governance, perché ogni azienda può essere colpita da avverse condizioni se non si è preparati ad affrontare il mercato. Sempre più si sta rafforzando l’idea che le conoscenze acquisite nella pratica non sono più sufficienti per competere con la concorrenza".83

Infine, rappresentando il 99 % del totale delle aziende brasiliane ed una piccola fetta del Pil pari al 25%, le Mpe hanno garantito una variazione di salario doppia rispetto alle imprese medio-grandi. In 11 anni, dal 2000 al 2011, l'aumento reale dei salari nelle aziende medie e grandi è stato del 9%, mentre nelle micro e piccole imprese, l'incremento è stato del 18%. Ciò significa che i salari sono cresciuti crescono di più nel segmento delle piccole imprese, rendendo il settore più attraente, non solo per coloro che vogliono aprire un'attività, ma anche per chi cerca un'occupazione all'interno di queste aziende.

Chiaramente grazie alla maggior consapevolezza dell’ambiente imprenditoriale e al miglioramento delle condizioni generali dei lavoratori salariati, il Sebrae ha riacquistato la fiducia degli

interlocutori, diventando una struttura fondamentale su cui fare riferimento per la messa in pratica di strategie future. Per questo, periodicamente, il Sebrae approva un suo direzionamento strategico coordinato alle priorità d’azione che il governo centrale intende promuovere per raggiungere gli obbiettivi di ordine sociale. Ogni direzionamento strategico è figlio del precedente e l’ultimo di questi pianifica la strategia per un periodo temporale che arriva fino al 2022. Nel sito internet84 dell’ente è possibile leggere il manifesto che chiarisce i punti chiave di quest’ultimo

programma:

83 G. Azevedo, “Jornal do Brasil”, 2013

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1) Promuovere l’innovazione: Sebrae agisce per favorire una cultura dell’innovazione nelle micro e piccole imprese che cercano di espandere i loro canali di accesso all’innovazione stessa e sviluppare attraverso partner, nuovi modelli di business, di gestione, processi e prodotti che devono essere inseriti nelle Mpe, ampliando la loro competitività. Per raggiungere questo scopo è fondamentale la rafforzata presenza di incubatori di aziende, università, istituti di ricerca e parchi tecnologici.

2) Rafforzare la cooperazione tra le Mpe: promuovere una cultura di cooperazione e lo sviluppo di reti aziendali, istituzionali, nazionali e internazionali, con particolare enfasi sul rafforzamento di partnership efficaci e sfruttare le posizioni di leadership.

3) Potenziare la conquista e l’espansione dei mercati: sostenere e la conquista dei mercati, nazionali e internazionali attraverso l’attuazione di meccanismi di accesso al mercato, potenziando concetti come l’e-commerce, il consumo consapevole, le certificazioni, la tracciabilità, la responsabilità ambientale, reti, consorzi e partecipando alle catene globali del valore.

4) Orientare le imprese nella gestione delle tecnologie e dei processi: fornendo beni e servizi su misura sulle esigenze delle Mpe e dei suoi imprenditori in modo che possano

raggiungere gli standard globali di competitività. Con beni e servizi si intendono oltre agli scopi formativi e legislativi del Sebrae, anche iniziative per favorire l’accesso ai servizi finanziari.

Questo programma, come detto, è un documento di continuità rispetto ai precedenti. Il primo di questi pianificava il periodo 2003-2005, che tra le sue priorità inseriva anche un punto che può riassumere i punti precedentemente elencati: agire principalmente attraverso un'azione collettiva, focalizzandosi sugli “arranjos produtivos locais”. Arranjos produtivos locais, abbreviabile in APL, è un concetto riconducibile ai nostri distretti industriali, anzi, è proprio al sistema produttivo italiano che il Sebrae fa riferimento come modello per perseguire una migliore competitività del sistema produttivo brasiliano.

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