• Non ci sono risultati.

SITUAZIONE ATTUALE DEGLI APL

Il 30% dellle Mpe del Paese si trovano nella regione di Sao Paulo, e ad ogni modo la loro presenza si concentra prevalentemente nelle regioni del Sud-Est (Sao Paulo, Minas-Gerais, Rio de Janeiro) e del Sud (Paranà, Rio Grande do Sul, Santa Caterina) dove il loro valore cumulato indica che oltre il 73% delle Mpe si trova in queste zone, comprendendo oltre 3.650.000 aziende.

Conseguentemente ci si aspetterebbe che anche gli APLs si distribuissero alla stessa maniera e che quindi fossero più numerosi nelle regioni del Sud e Sud-est. Ma in realtà non è così.

Nel 2005 il GTP-APL, secondo le sue funzioni, ha attivato un indagine per identificare gli APL del Paese, comprese quelle situazioni che mostrassero potenzialità. Da questa analisi sono stati individuati un totale di 958 arranjos, che saranno oggetto di incentivi e su cui saranno focalizzati i Piani di Sviluppo integrati agli obiettivi nazionali. Di questi però soltanto 254 sono localizzati nel Sud, Sud-est. Per la loro individuazione il GTP-APL, ha utilizzato come parametri la concentrazione settoriale in un territorio, il numero di occupati che lavorano nel settore, l’esistenza di una

governance, l’esistenza di rapporti di cooperazione tra gli interlocutori. Per fare ciò, però, non sono stati utilizzati parametri standard, ma parametri adeguati in relazione alle condizioni economico-sociali del territorio in cui sorge l’arranjos.96 Pertanto questa classificazione è stata

criticata, in quanto comprende distretti di poca rilevanza esistenti in zone povere, mentre sono stati esclusi tutti quelli agro-industriali della regione del Paranà, economicamente più importanti e con una connotazione storica di rilievo.

Come metodo di selezione furono utilizzati i dati del Ministerio de Desenvolvimento, Industria e Comercio che costituivano una base statistica ufficiale. Lo scopo era individuare, in ogni regione, tutti quegli agglomerati di aziende con potenziale e quindi meritevoli di ausilio tecnico e

finanziario. Potevano essere selezionati APLs qualsiasi fosse il loro grado di sviluppo, sia che fosse in stato embrionale che pienamente formato. Per questo all’interno dei 958 APLs poi selezionati, è possibile trovare distretti appartenenti ad uno stesso settore, ma con rilevanza incomparabile. Ad esempio nel settore abbigliamento si comprende sia l’APL di Itajai (SC) che conta 12.700 imprese tessili, più di 40.000 lavoratori registrati, sia quello del Pernambucano con 7.900 imprese e 11.000 lavoratori, che quello di Campina Grande (PA) costituito da sole 98 imprese registrate e 647

96 GTP-ATP, “Termo de Referência para Política Nacional de Apoio ao Desenvolvimento de Arranjos Produtivos Locais”,

93

occupati. Così se si guardasse dall’esterno, un osservatore, vedendo la presenza nel Nord-Est di 428 APLs, il 44,5% del totale, potrebbe erroneamente considerare questa zona come quella più strutturalmente avanzata del Paese. Risulta chiaro, pertanto, che la selezione effettuata dal GTP- ATP è stata una scelta basata sullo sviluppo regionale piuttosto che su una strategia di politica industriale. Il rischio di questa classificazione è di disperdere fondi in zone dallo sviluppo momentaneamente impossibile, trascurando le potenzialità degli APL sorti nelle regioni più sviluppate e con concentrazione industriale e produttività più elevata.

Non perché sia migliore, ma perché mostra una situazione più reale della distribuzione industriale del Paese, è consigliabile consultare la tassonomia svolta dall’Ipea97 in figura 25.

Figura 25: Tassonomia degli APL

Fonte: Ipea

3.2.1 L’ORIENTAMENTO SETTORIALE

L’approccio utilizzato dal GTP-APL, potrebbe dare una visione fuorviante anche di quello è

l’orientamento settoriale degli Apl. Osservando la loro classificazione, sembrerebbe che la maggior

94

parte di loro sia composto da settori tradizionali dal ridotto dinamismo. Essi dividono in distretti in tre gruppi:

1. Attività principali: agricoltura, frutticoltura, ovinocaprinocultura, apicultura, abbigliamento, legno e mobili;

2. Attività ad elevato utilizzo di capitale e/o tecnologia: petrolio e gas, ict, polimeri, farmacologico, metalmeccanico, prodotti chimici, elettronica, metallurgia;

3. Terzo gruppo: costruzioni civili, turismo, allevamento, ceramica, acquicultura, piscicultura, artigianato, latticini, gioielleria, estrattivo vegetale, bibite, floricultura, cuoio e calzature, gesso, vitivinicultura, alimenti, gas naturali.

Del primo gruppo fanno parte il 53,23% dei 958 APL individuati, del secondo l’8,56% e del terzo il 38,2%. I settori che compongono il primo gruppo, sono soprattutto quelli che compongono i territori del Nord-Est, ovvero quelli spesso meno importanti e inseriti nel gruppo in maniera forzata. I settori appartenenti al secondo gruppo prevalgono nelle zone del Sud, Sud-est, quelli del terzo al Nord e Centro-Ovest.

Figura 26: Distribuzione degli Apl per macrosettore

Fonte: Ministerio De Desenvolvimento, Industria, Comercio

Altra dimostrazione di ciò, è la classificazione settoriale degli APLs (figura 26). Secondo i dati del MDIC, il 69% di essi appartengono al settore primario, il 25% al secondario, ed il 6% al terziario. Questi dati sono in forte contrapposizione con quello che è la divisione settoriale dell’economia

95

brasiliana, dove il settore primario rappresenta il 9,80%, il secondario 39,88% ed è invece predominante il terziario con il 44,78%.

Vale la pena perciò, in ottica di investimenti diretti italiani da parte di Pmi, concentrarsi

maggiormente sulla distribuzione settoriale delle regioni del Sud e del Sud-Est ovvero quei territori più sviluppati, con industrie a più alto tasso tecnologico e a più alto potenziale immediato (figura 27).

Figura 27: Distribuzione degli Apl per macrosettore nelle regioni Sud e Sud-Est

Fonte: Ministerio De Desenvolvimento, Industria, Comercio

Come si può vedere in queste regioni, è di gran lunga più rilevante il settore secondario, nonché più incidente anche il terziario, che insieme formano oltre il 50% del totale degli arranjos di queste regioni.

96