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Il ruolo dell’etica nel governo dell’impresa

6. Il CRISIS MANAGEMENT E L’IDENTITA’/IDENTIFICAZIONE

6.1 Il ruolo dell’etica nel governo dell’impresa

Affrontare il discorso sull’identità, identificazione, risorse umane e crisi im- pone un riferimento al comportamento dell’organizzazione durante la sua ordi- naria attività. Le basi per la risoluzione della crisi si precostituiscono durante i normali periodi di gestione. Uno degli elementi che sta assumendo importanza crescente si rivela l’etica nella gestione d’impresa.

Così come gli individui costruiscono i loro rapporti sulla base del rispetto di valori comuni, così ogni organizzazione deve stabilire “i valori su cui costruire solide e durevoli relazioni con i suoi interlocutori … “ (Di Toro, 1993:95). Tali va- lori, definiti per l’appunto, valori etici, possono individuarsi nell’onestà, nella giu- stizia, nel rispetto di uomini e cose, nella lealtà, coerenza e libertà, nell’equità, nella verità e via dicendo. Quale che sia l’origine di tali valori, il loro mancato ri- spetto porta l’organizzazione a conseguenze ed effetti negativi.

La dinamicità e complessità del mondo moderno, più volte richiamata, fanno si che si determinino interconnessioni e interazioni reciproche fra orga- nizzazioni e ambiente. L’ambiente che “avvolge” l’organizzazione non è più quello di trenta o cinquanta anni fa, preoccupato forse di ottenere risorse e le organizzazioni di produrle e fornirle. Oggi la conoscenza si è notevolmente am- pliata non solo in termini qualitativi ma anche numerici: un numero sempre cre- scente di individui è più attento alle attività delle organizzazioni, alla possibilità che l’attività di queste ultime possa causare danni all’ambiente, alla salute pub- blica o semplicemente alla possibilità che vengano pubblicizzati prodotti non ri- spondenti alle caratteristiche del bene, ancora, al rispetto delle norme sulla si- curezza sul lavoro, allo sfruttamento di manovalanza minorile o al ricorso al la- voro sommerso. Basta pensare alle numerose associazioni costituite al riguardo negli ultimi decenni per avere una idea del fenomeno.

Verso la fine degli anni ’70 metà anni ’80 si comincia ad evidenziare l’opportunità del “giudizio di merito” sulla condotta d’impresa, espresso in fun-

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zione dei valori che caratterizzano l’organizzazione e l’ambiente. Proprio in tale periodo nasce il filone di studi dell’Etica d’Impresa.

L’etica d’impresa consente di comprendere i valori dell’ambiente sociale e le norme di comportamento (intese non come rigide regole ma come atti interio- rizzati) che i vari operatori dovranno assumere nelle loro interrelazioni con clien- ti, fornitori, sindacati, mass media, enti locali, gruppi di opinione ecc. (Di Toro, 1993).

All’interno di ogni organizzazione, come esaminato in tema di identità, esi- ste un insieme di valori e convincimenti a partire dai quali vengono definiti obiet- tivi e modalità per il loro raggiungimento. La dimensione etica permea l’intera compagine organizzativa anche se la stessa non ha una compiuta consapevo- lezza. Indipendentemente dall’etimologia greca del termine, al quale possono essere attribuiti differenti significati, in riferimento all’impresa l’etica può essere vista come insieme di valori dell’organizzazione, punto di riferimento per le de- cisioni e i comportamenti, che ha, o può avere, la funzione di guida per la con- dotta degli organi decisori dell’organizzazione. L’etica nell’impresa implica il raggiungimento di un positivo risultato economico attraverso la comprensione dei valori della società.

I principi etici adottabili sono diversi, tra essi si possono citare:

- la prospettiva teleologica, che focalizza l’attenzione sulle conseguen- ze delle azioni, alla quale si può far risalire l’etica utilitarista;

- la prospettiva deontologica, che fa riferimento agli obiettivi e/o doveri che muovono i soggetti, nell’ambito della quale si può annoverare l’etica della giustizia.

“Secondo l’etica utilitarista una azione è da intraprendere quando permette di raggiungere il miglior risultato per il maggior numero di persone. … L’etica indi- vidualista fonda il giudizio di bontà e correttezza dell’azione se questa corri- sponde all’interesse di chi la pone in essere, sia nei comportamenti di tipo me- ramente egoistico che in quelli di tipo altruistico” (Giudici, 2010).

L’etica nell’impresa è una problematica fortemente complessa e dibattuta come si evince con chiarezza da quanto appena esposto e poiché permea ogni aspetto dell’organizzazione, un ruolo non indifferente dovrebbe essere svolto da

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Istituzioni di ogni tipo al fine di promuoverne lo sviluppo e la crescita. Proprio durante il 14th International Symposium on “Ethics, Business and Society” (2006) è stato messo in evidenza da molti studiosi come in molte (troppe) busi- ness school il tema dell’etica è spesso ignorato (Melè, 2008). Come afferma Gioia (2002) “Ethical business behavior needs to be a dimension of finance, ac- counting and marketing course too”. Ciò dimostra che l’approccio etico alla ge- stione delle organizzazioni non può essere attivata premendo un pulsante nel momento in cui si accede all’organizzazione ma deve far parte della propria formazione professionale prima, e del sapere essere, e saper fare, poi. Una formazione etica così intesa si riflette verso l’esterno dell’organizzazione in ogni fase: comunicazione verso i clienti improntate alla sincerità, verso i fornitori coi quali si intrattengono rapporti basati sul rispetto reciproco (indipendentemente da quanto impongono leggi e contratti che dovrebbero essere rispettate per ob- bligo), ma anche verso i concorrenti, la Pubblica Amministrazione, la comunità locale.

Perseguire una “gestione etica” impone di conseguenza un miglioramento delle qualità immateriali che dovranno diffondersi e pervadere ogni aspetto “ma- teriale” della vita dell’organizzazione: ci si riferisce al clima interno, al sistema di comportamenti (che creano anche l’immagine esterna), in una visione dell’organizzazione globalmente intesa (Di Toro, 1993). L’etica consente l’attivazione di un dialogo con l’ambiente sociale, pur nel rispetto dei vincoli e- conomici. Facendo riferimento all’approccio sistemico che considera ogni orga- nizzazione come un sistema facente parte di un sovrasistema più ampio che è l’ambiente, l’etica consente di soddisfare tutte le esigenze del sistema senza sacrificare gli interessi dell’uno a scapito dell’altro.