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Il sistema dei pagamenti pubblici più innovativi

2.6 Suggerimenti attuativi

2.6.1 Il sistema dei pagamenti pubblici più innovativi

L'Italia rispetto agli altri paesi del mondo, si è sempre fatta riconoscere come un paese con scarsa capacità di innovare e di competere.

Questo lo si evince anche analizzando la classifica annuale del World Economic Forum (WEF), un'istituzione che stima il grado di competitività e di innovazione di molti Paesi del mondo, attraverso l'indice GCI (Global Competitiveness Index). Negli ultimi quattro anni la posizione dell'Italia è rimasta pressoché invariata, come lo si nota da questi grafici sottostanti, che oltre a illustrare la posizione assunta dall'Italia, mostra anche i vari fattori che incrementano o meno la competitività:

Figura 2.6.1.1.: Indice di Competitività in Italia nel 2012

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Figura 2.6.1.2 - Indice di Competitività in Italia nel 2013

Fonte: The Global Competitiveness Report 2013-2014

Figura 2.6.1.3. - Indice di Competitività in Italia nel 2014

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Infatti in questo ultimo triennio lo sviluppo dell'Italia è rimasto quasi fermo, anzi negli ultimi due anni l'indice GCI, ha fatto si che la posizione dell'Italia all'interno della classifica peggiorasse.

Tra gli elementi di inefficienza che causano la poca competitività si trovano: l'inefficienza delle tasse; la burocrazia; la giustizia; debito pubblico elevato; rigidità del mercato del lavoro.

Questo non significa che il Governo non sia intervenuto anzi, ha cercato di migliorare l'operato dell'amministrazione pubblica, attraverso un pacchetto di riforme prevedendo principi come: semplificazione, dematerializzazione, efficienza nel sistema dei pagamenti, utilizzo delle tecnologie ICT.

Infatti come ha spiegato F. Passacantando: «un più efficiente sistema di incassi e di pagamenti pubblici è cruciale per l'economia italiana se si pensa che nel nostro paese è attribuibile alla PA il 27% dei consumi nazionali. Come utente del sistema la PA può ottenere notevoli benefici in termini di riduzione dei costi avvalendosi di servizi di pagamento avanzati»123.

La riforma del sistema dei pagamenti pubblici è stata avviata ancora negli anni Novanta, tramite un protocollo siglato da Ragioneria Generale dello Stato, Banca d'Italia, la Corte dei Conti e l'AIPA (attualmente DigPA), il quale prevedeva la creazione di un Sistema Informatizzato dei Pagamenti della Pubblica Amministrazione (SIPA).

Questo nuovo strumento,entrato in vigore nel 2001, ha comportato non solo un primo segnale di ammodernamento della Pubblica Amministrazione attraverso una netta semplificazione delle procedure, ma addirittura ha avuto come benefico la lieve diminuzione dei tempi di pagamento. Infatti come spiegato dai Dott. Degni e Ferro nel loro elaborato: «si è intervenuti, in un primo momento, sulla fase di pagamento affidata alla Banca d'Italia e successivamente sulla

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revisione dei modelli organizzativi e sulle procedure interne alle amministrazioni di spesa, anche se persistono tuttora vischiosità e iter burocratici interni alle stesse amministrazioni che non consentono di cogliere pienamente i benefici della dematerializzazione e della informatizzazione»124.

In più si è sottolineato come questa riforma abbia avuto come primo risultato la diminuzione dei tempi di pagamento, e questo lo si spiega, anche dal fatto che, andando ad intervenire sui modelli organizzativi, sulla tecnologia e processi amministrativi, la PA risulta essere più efficiente di prima.

Tali risultati però si sono riscontrati solo da parte della amministrazioni pubbliche centrali, mentre nelle amministrazioni locali, questo cambiamento in positivo non è avvenuto. Il non cambiamento positivo da parte delle amministrazioni locali è dovuto alla criticità che si forma nel settore informatico, con delle nette differenze da parte delle varie Regioni d'Italia.

Inoltre ad aggravare il problema può essere anche il fatto che in Italia, "il ricorso a modelli e strumenti evoluti di pagamento che prevedono l'utilizzo di carte di pagamento, è un segmento ancora poco sviluppato"125.

I passi compiuti con questa riforma sono stati soddisfacenti ma aumentando ancor di più l'utilizzo delle nuove tecnologie e degli strumenti ICT, i benefici sarebbero ancora più ampi.

Il processo di modernizzazione della PA, o meglio conosciuto come e-

government, è stato visto come strumento fondamentale anche dalla

Commissione Europea, la quale nel 2003 riteneva fosse utile per il raggiungimento di tre obiettivi:

" - rendere possibili ai cittadini seguire la partecipazione ai processi decisionali (governo aperto);

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Degni, Ferro, 2012, pag.76 125 Degni, Ferro, 2012, pag.77

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- aiutare a fornire ai cittadini servizi pubblici personalizzati che incontrino i loro bisogni specifici;

- aiutare le amministrazioni pubbliche a ottimizzare l'impiego delle risorse, aumentando efficienza e produttività, riducendo i costi per i servizi offerti a cittadini e imprese, semplificando le pratiche burocratiche e i tempi di attesa"126.

I motivi principali che spingono le amministrazioni ad invocare questo nuovo modello di governo sono: la maggiore efficienza e velocità nell'accedere ai servizi, rendendoli quindi di buona qualità; rendere più produttiva l'attività della pubblica amministrazione con un utilizzo più consono delle risorse.

Difatti aumentando l'utilizzo dell'informatica anche all'interno delle amministrazioni, oltre a diminuire i tempi nello svolgimento di una pratica, nel lato economico, si riscontra un notevole risparmio in termini di costi.

Non è stata però solo l'Italia a "volere" questo e-government, anzi è intervenuta in proposito anche la stessa Unione Europea, emanando "Agenda Digitale Europea", ossia un programma che ha come obiettivo principale quello di dare un freno alla recessione presente nell'Euro Zona.

Questo programma europeo prevede "101 piani di azione operativi raggruppati in diversi macro settori, con i quali si intende accelerare la diffusione di internet alta velocità e di sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese"127.

Tali piani di azioni devono essere recepiti dai vari Stati membri. L'Italia, in questo contesto, è riuscita ad elaborare "E-Gov 2012", ossia un programma in cui si intende migliorare l'efficienza della PA, attraverso la buona qualità dei servizi e la diminuzione dei costi per imprenditori e semplici cittadini.

126 Banca d'Italia, 2013, pag.6 127 Banca d'Italia, 2013, pag.8

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Tutto ciò per favorire agli utenti "la possibilità di effettuare on-line i pagamenti dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni e di consentire alle imprese di integrare la fatturazione elettronica verso le amministrazioni pubbliche con le procedure di pagamento al fine di ridurre i costi di esecuzione delle attività amministrative, contabili e finanziarie"128.

A tal proposito, uno degli strumenti ICT più utilizzati dalle imprese è proprio la fattura elettronica.

Questo nuovo sistema, consente alle imprese di scambiarsi "tutte le informazioni riguardanti il pagamento a partire dall'acquisizione degli elementi per la fatturazione, all'invio della stessa, al pagamento, alla rendicontazione e conservazione sostitutiva delle stesse emesse solo informaticamente. Tale innovazione è uno degli obiettivi più rilevanti per l'efficienza del sistema delle imprese e anche per la pubblica amministrazione"129.

La fatturazione elettronica, è obbligatoria dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2008, nella quale si disponeva che dovevano essere effettuate in formato elettronico:

«l'emissione, la trasmissione, la conservazione, l'archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le amministrazioni dello Stato».

Questo nuovo sistema di fatturazione doveva, e tuttora avviene attraverso il Sistema di Interscambio (Sdi). Lo si evince anche dai due decreti emanati:

- il primo decreto, firmato dal Ministro dell'economia il 21 aprile 2008, individua come gestore del Sistema di Interscambio l'Agenzia delle Entrate la quale, oltre a curare il coordinamento del sistema informatico fiscale con il sistema di monitoraggio della finanza pubblica, si occuperà della vigilanza dei

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Banca d'Italia, 2013, pag.12 129 Degni, Ferro, 2012, pag.79

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dati/informazioni che transiteranno nonché il controllo della gestione tecnica affidata alla Sogei; quest'ultima avrà come attività principale l'attività di sviluppo, manutenzione e conduzione tecnica, ossia un ruolo cruciale nell'assistenza alle pubbliche amministrazioni.

- il secondo decreto, emanato il 3 aprile 2013 n°55, contiene un insieme di regole tecniche "per la trasmissione delle fatture e le modalità di colloquio con il Sistema Interscambio (canali e standard), le linee guida per l'adeguamento delle procedure interne alle amministrazioni interessate ed eventuali deroghe, la disciplina dell'utilizzo di intermediari abilitati e la data di decorrenza dell'obbligo"130.

Il Sid, gestito dall'Agenzia delle Entrate, è un sistema in rete che offre la possibilità di:

- ricevere le fatture elettroniche; - effettuare controlli;

- inoltrare le fatture alle amministrazioni destinatarie.

Utile in questo senso viene il seguente schema, che mostra il flusso della fatturazione elettronica attraverso il Sid:

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Figura 2.6.1.1 - Fatturazione elettronica verso le Pubbliche Amministrazioni, Sistema di Interscambio

Fonte: www.fatturapa.gov.it

Dall'ultimo report relativo ai dati del Sistema di Interscambio (6giugno2014 - 30giugno2014), si evince come il sistema abbia inoltrato e quindi controllato ben 43.083 fatture di cui il 60% inoltrate alla PA.

Il sistema della fatturazione elettronica alimenta una più efficiente integrazione tra i flussi commerciali e il pagamento, evitando oneri derivanti da operazioni di riconciliazione da parte di imprese e banche. Inoltre, incrementa ancora di più l'intensificazione dell'innovazione all'interno delle pubbliche amministrazioni. Il più grande beneficio che ne può derivare non si ottiene solo eliminando tutte le fatture cartacee, ma attraverso la "reingegnerizzazione dell'intero processo che va dalla stipula del contratto al pagamento con modalità informatiche e con l'utilizzo di strumenti innovativi di pagamento. In questo modo, secondo indicazioni contenute in studi e analisi sia in ambito europeo, sia nazionale, si colgono benefici rilevanti sia sui costi gestionali sia in termini di riduzione dei tempi di pagamento nei confronti delle imprese"131.

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