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Valutazione quantitativa congiunta degli effetti diretti e dinamici

Nei precedenti paragrafi si sono stimati i costi diretti, ossia quei costi sostenuti dalle imprese per far fronte al ritardo dei pagamenti (attraverso l'apertura di un finanziamento presso un istituto di credito), e i costi dinamici, ossia tutti quegli effetti potenziali che si andrebbero a creare con l'aumento del rischio di fallimento delle imprese.

Questi costi appena stimati concorrono alla formazione del costo del totale riferito al ritardo dei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche che devono sostenere imprese e la stessa collettività.

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Tabella 3.5.1: Il costo totale del ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione per le imprese e per la collettività

Anno

Costo diretto

Costo dinamico

Costo totale

Costo per le imprese Costo netto per la collettività Costo per le imprese Costo netto per la collettività

MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € 2010 2.087 1.840 497 2.584 2.337 2011 2.264 1.606 609 2.873 2.215 2012 2.670 2.323 656 3.326 2.979 2013 2.700 2.539 656* 3.356 3.195 2014 2.487 2.321 656* 3.143 2.977

Fonte: Elaborazioni su dati Intrum Justitia 2014 -2012 e su dati I-Com

Nota: il costo dinamico riferito agli anni 2013/2014 si è presunto uguale all'anno 2012 a causa della mancanza di dati

In base ai dati stimati nelle precedenti tabelle, relative alle stime dei costi diretti per le imprese secondo le tempistiche dello Stato italiano e dei costi dinamici, si può facilmente intuire osservando la tabella sovrastante (Tabella3.5.1), che nel 2014 il costo totale sostenuto dalle imprese italiane a causa dei pagamenti tardivi da parte della Pubblica Amministrazione ammonterebbe di circa 3 miliardi di euro, mentre il costo sostenuto dalla collettività ammonterà di circa 2,9 miliardi di euro.

Se lo stesso studio (come già fatto nei precedenti paragrafi) fosse analizzato tenendo conto delle tempistiche nei pagamenti all'interno del settore privato, si noterebbe un notevole risparmio di costi sia per le imprese e sia per l'intera collettività (Tabella3.5.2).

Infatti nel 2014, se i tempi di pagamento fossero stati come quelli "previsti" dal settore privato, le imprese avrebbero risparmiato costi per 1,8 miliardi circa, mentre la collettività di circa 1,7 miliardi di euro.

Con tale risparmio le imprese avrebbero potuto investire in nuove attività/prodotti o migliorare quelli già presenti attraverso attività di ricerca e sviluppo, rendendosi più competitiva nel mercato mondiale.

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Tabella 3.5.2: Il risparmio derivante se le tempistiche di pagamento fossero allineate con quelle del settore privato

Anno

Costo diretto con le tempistiche del

settore privato Costo dinamico secondo le tempistiche del settore privato

Risparmio totale

Costo per le imprese

Costo netto per la collettività Risparmio per le imprese Risparmio per la collettività MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € 2010 728 642 323 1.533 1.372 2011 855 606 378 1.640 1.231 2012 920 800 429 1.977 1.750 2013 900 846 429* 1.610 1.920 2014 878 819 429* 1.836 1.729

Fonte: Elaborazioni su dati Intrum Justitia 2014 -2012 e su dati I-Com

Nota: il costo dinamico riferito agli anni 2013/2014 si è presunto uguale all'anno 2012 a causa della mancanza di dati

Nella stessa maniera si possono stimare i risparmi per imprese e collettività in termini di costi, se le tempistiche di pagamento fossero allineate alla media europea, come mostrato dalla tabelle sottostante (Tabella3.5.3).

Tabella 3.5.3: il risparmio derivante se le tempistiche di pagamento fossero allineate con la Media UE

Anno

Costo diretto con le tempistiche UE

Costo dinamico con le tempistiche UE Risparmio totale Costo per le imprese Costo per la collettività Risparmio per le imprese Risparmio per la collettività MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € 2010 631 556 352 1.601 1.429 2011 704 499 405 1.670 1.106 2012 831 723 429 2.066 1.719 2013 810 762 429* 2.117 2.004 2014 790 737 429* 1.924 1.811

Fonte: Elaborazioni su dati Intrum Justitia 2014 -2012 e su dati I-Com

Nota: il costo dinamico riferito agli anni 2013/2014 si è presunto uguale all'anno 2012 a causa della mancanza di dati

Se le tempistiche fossero allineate con quelle riscontrate all'interno dell'Unione Europea, le imprese avrebbero avuto nel 2014 un risparmio di costi pari a 1,9 miliardi di euro circa, mentre la collettività avrebbe potuto risparmiare un costo di circa 1,8 miliardi di euro.

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Infine è interessante osservare come, nel caso in cui l'Italia rispettasse le indicazioni previste dalla Direttiva europea "Late payments", entrata in vigore nell'anno 2013, ci sarebbero notevoli risparmi in termini di costi sia per le imprese e sia per la stessa collettività.

La direttiva infatti prevede come termine utile per il pagamento di forniture di beni e servizi, da parte sia delle imprese e sia della PA, pari a 30 giorni. Attualmente le amministrazioni pubbliche italiane saldano le loro fatture con un termine di circa 90 giorni, che sommandolo con i tempi stimati da Intrum Justitia (85 giorni nel 2014), si avrebbe una cifra pari a 175 giorni.

Se si decidesse di stimare il risparmio derivante dal passaggio dai 175 giorni ai 30 giorni previsti dalla direttiva, con lo stesso procedimento utilizzato finora (vedi Tabelle 3.3.1-3.3.2), si noterebbe un risparmio notevole nel 2014 per le imprese pari a circa 5,3 miliardi di euro, mentre per l'intera collettività il risparmio ammonterebbe a circa 4,9 miliardi di euro.

Tabella 3.5.4: Il risparmio dei costi derivante dal ritardo dei pagamenti per imprese e collettività con le tempistiche previste dalla direttiva europea

Anno

Risparmio diretto

Risparmio dinamico

Risparmio totale con i tempi previsti dalla direttiva

Risparmio per le imprese Risparmio per la collettività Risparmio per le imprese Risparmio per la collettività MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € MLN di € 2014 4.242 3.841 1.095* 5.337 4.936

Fonte: elaborazione su dati Intrum Justitia EPI 2014 e su dati I-Com

Nota: si suppone che il costo dinamico stimato dallo studio I-Com nell'anno 2012 coincida anche nel 2014 per mancanza di dati a disposizione

Per riassumere tutto quello analizzato finora attraverso le tabelle, vengono utili le figure sottostanti (Figura3.5.1 e Figura3.5.2), le quali mettono in evidenza il

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risparmio potenziale, per la collettività e per le imprese italiane, nell'arco temporale considerato (2010-2014) e nei diversi casi esaminati, ossia:

- i costi generati dai ritardi nei pagamenti da parte della PA;

- i risparmi che si potrebbero generare se le tempistiche fossero allineate con quelle del settore privato;

- i risparmi potenziali che andrebbero a crearsi se le tempistiche dei pagamenti fossero allineate alla medie UE;

- i risparmi potenziali, nel caso in cui venissero rispettati i principi dettati dalla Direttiva europea "Late Payments".

Figura 3.5.1: Il risparmio potenziale stimato per le imprese nei diversi casi presi in considerazione

Fonte: elaborazioni dati presenti nelle tabelle precedente

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

costo totale sostenuto dalle imprese con le tempistiche di

pagamento della PA

con le tempistiche del settore privato

con le tempistiche medie UE con le tempistiche previste

dalla direttiva in M LN d i 2010 2011 2012 2013 2014

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Figura 3.5.2: il risparmio potenziale stimato per la collettività nei diversi casi presi in considerazione

Fonte: elaborazioni su dati presenti nelle tabelle precedenti