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5.A. Imballo

5.A.I. Packaging free

In questa configurazione il macchinario è inviato a destinazione completamente assemblato ma privo di qualunque forma o tipologia di imballaggio ivi compreso il pallet di sollevamento.

5.A.II. Scatola di cartone

In questa configurazione il macchinario è inviato a destinazione completamente smontato e gli elementi costituenti sono alloggiati in contenitori di cartone ad “onda tipo CH”.

Tipologia della scatola Massa del contenuto

Altezza di impilaggio [Compatibilmente con il limite di carico delle sponde dei cartoni]

Onda tipo CH

1÷ 1.500 [kg] 0 ÷ 150 [cm]

Lo schema di sigillatura (tramite nastro adesivo in PVC resistente agli strappi e ad alto grado di adesività) varia in relazione al contenuto ed in particolare:

- alle dimensioni delle parti;

- al rischio di fuga/perdita;

- al livello di sicurezza richiesto;

e tipicamente può essere:

SCHEMA DI NASTRATURA DELLE SCATOLE

IMMAGINE NOMENCLATURA GRADO DI SICUREZZA

Chiusura a 3 strisce BASSO

Chiusura a 5 strisce MEDIO

Chiusura a 2 strisce ALTO

Chiusura a 6 strisce MOLTO ALTO

Per evitare il danneggiamento del contenuto, se del caso, le scatole sono riempite con inserti protettivi quali:

- carta a strisce o appallottolata;

- chips per imballo;

- cuscini d’aria a celle;

- pellicole a camera d’aria;

- film a bolle d’aria;

- pellicole e fogli in materiale espanso.

5.A.III. Scatola di cartone reggettata su pallet

Scatola e sigillatura seguono quanto indicato nel paragrafo 5.A.II.; in aggiunta però si hanno:

- alloggiamento su europallet della scatola;

- pallettizzazione tramite reggette metalliche od in materiale plastico (Nylon).

SCHEMA DI NASTRATURA DELLE SCATOLE

IMMAGINE NOMENCLATURA GRADO DI SICUREZZA

Reggettatura a 2 nastri ALTO

Reggettatura a 4 nastri MOLTO ALTO

5.A.IV. Scatole di cartone reggettate su pallet avvolto con film plastico estensibile (film STRETCH)

Scatola e sigillatura seguono quanto indicato nel paragrafo 5.A.II.; in aggiunta però si hanno:

- alloggiamento su europallet delle scatole;

- pallettizzazione tramite film plastico estensibile (film STRETCH).

SCHEMA DI NASTRATURA DELLE SCATOLE

IMMAGINE NOMENCLATURA GRADO DI SICUREZZA

- ALTO

5.B. Disimballo

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Salvo fatto il caso in cui il macchinario giunga a destinazione in modalità packaging free, ovvero privo di qualunque tipo di imballo, per poter accedere al macchinario è necessario procedere a sballatura. Detta operazione, nonostante la sua semplicità e rapidità di esecuzione, richiede comunque cautela.

Per evitare di danneggiare il macchinario sballare il collo solo quando questo poggia a terra o su un supporto idoneo allo scopo.

Per questioni prettamente pratiche sballare il collo esclusivamente in prossimità del luogo di montaggio e/o installazione del macchinario.

ISTRUZIONI OPERATIVE

I. Se non fatto in precedenza trasportare il collo nel luogo di montaggio e/o installazione del macchinario;

II. Se non fatto in precedenza rimuovere le reggette o il film stretch che vincolano il/i collo/colli all’europallet. Prestare attenzione a non incidere le scatole di cartone;

III. Tagliare il nastro sigillo posto nella parte superiore della scatola seguendo i bordi della stessa. Prestare attenzione a non incidere le superfici delle parti del macchinario ivi contenute;

IV. Aprire i lembi superiori della scatola;

V. Rimuovere gli eventuali inserti protettivi posti a tutela delle parti della macchina;

VI. Estrarre tutti i componenti della macchina compreso il corredo documentale di fornitura standard;

VII.A. Se il macchinario è fornito smontato procedere al suo assemblaggio seguendo quanto contenuto nelle istruzioni operative di montaggio;

VII.B. Se il macchinario è fornito montato procedere alla sua installazione seguendo quanto contenuto nel presente manuale d’uso e manutenzione.

5.B.I. Smaltimento dell’imballo

G&R cerca costantemente di ottimizzare il proprio sistema di spedizione sia per migliorarsi dal punto di vista tecnico organizzativo, che per di diminuire il proprio impatto ambientale (responsabilità di impresa). In generale ciò vuol dire che stampiamo solo i documenti strettamente necessari (possibilmente su carta riciclata non sbiancata), minimizziamo gli scarti legati alla nostra attività, utilizziamo imballi il più possibile ecologici o riciclati e molto altro.

L'ottimizzazione del “packaging” (ivi compresa la sua eco-sostenibilità) ed il corretto smaltimento dell’imballo sono, a nostro avviso, ambiti cardine nei quali l'impegno congiunto di industria, consumatori (committenti e/o utilizzatori) ed enti locali, può davvero fare la differenza.

In virtù di ciò tutti i nostri imballi sono corredati dal simbolo che universalmente è associato al riciclo [Rif. Par. 1.D.], eventualmente corredato dall’abbreviazione o codice numerico finalizzata all’identificazione del materiale costituente lo scarto da riciclare.

Sia l’imballo primario2 che l’imballo terziario3 sono assimilabili ai normali rifiuti solidi urbani e quindi possono essere smaltiti senza alcuna difficoltà.

Consigliamo di separare i materiali dell’imballo per tipologia (raccolta differenziata) attenendosi scrupolosamente alle normative specifiche vigenti nel luogo di sballo del macchinario.

Si rammenta che, prima del conferimento, è necessario ridurre la dimensione dei rifiuti tramite compattazione.

G&R non risponde (né civilmente, né penalmente) per eventuali danni ambientali causati da un mancato conferimento degli imballi in luogo previsto o per il conferimento degli stessi in luogo inadeguato.

5.C. Movimentazione

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Si raccomanda di movimentare il macchinario/collo con cautela avendo cura di evitare che questo cada, si ribalti o urti superfici rigide, giacché, da ciò, deriverebbe sicura compromissione della funzionalità del macchinario stesso.

In virtù del fatto che massa, forma e dimensioni non sempre consentono lo spostamento (in sicurezza) a mano del macchinario/collo, si consiglia, quando le circostanze lo rendano necessario, l’uso di attrezzature ad uopo preposte (muletti, transpallet, gru, carro ponte…).

Per ragioni antinfortunistiche come pure di sicurezza individuale, collettiva e del macchinario, tutte le operazioni di movimentazione, comprese le operazioni di carico e scarico, devono essere effettuate solo ed esclusivamente da personale addetto alla movimentazione [Def. Rif. Par. 1.C.].

Si rammenta che qualora le dimensioni di ingombro del carico non consentano una sufficiente visibilità al manovratore o le condizioni di lavoro contingenti non siano tali da garantire un’adeguata sicurezza durante le operazioni di movimentazione, uno o più assistenti al suolo devono tassativamente aiutare l’operatore, fornendogli le segnalazioni necessarie al corretto (ed in totale sicurezza) svolgimento delle operazioni.

La sicurezza e l’incolumità delle persone coinvolte nelle operazioni di movimentazione del macchinario/collo o nelle immediate vicinanze delle aree in cui tale operazione ha luogo, è a carico del movimentatore e del R.S.P.P. del luogo di lavoro.

2 Imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto vendita, un’unità di vendita per il committente o l’utilizzatore.

3 Imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei.

5.C.I. Carico, scarico e movimentazione manuale del macchinario (con o senza imballo)

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

La movimentazione manuale del macchinario è ammessa e/o consentita solo se:

- le dimensioni d’ingombro sono tali da consentirla in modo agevole;

- la massa è inferiore a 25 [kg] (in accordo alla UNI ISO 11228);

- la presa è facile;

- una volta imbracciato il trasporto e l’amministrazione del macchinario non comportano particolari difficoltà;

- non sono presenti spigoli acuti e/o bordi affilati/taglienti;

- il pavimento non presenta disomogeneità tali da ingenerare il rischio di inciampo o di scivolamento;

- il pavimento non presenta dislivelli che implichino la manipolazione del carico su livelli differenti;

- il punto da quale ha inizio la movimentazione è tale per cui non si rende necessaria una torsione o inclinazione del tronco del corpo.

Per ragioni antinfortunistiche come pure di sicurezza individuale, collettiva e del macchinario, quand’anche una sola delle condizioni di cui sopra non dovesse essere verificata, la movimentazione manuale del carico è interdetta.

ISTRUZIONI OPERATIVE (da integrare con le indicazioni del R.S.P.P. aziendale):

I. Indossare tassativamente i D.P.I. indicati all’inizio del paragrafo (compresi gli ulteriori indicati dal R.S.P.P. aziendale);

II. Abbassarsi in posizione equilibrata, piegando le ginocchia e facendo attenzione a mantenere diritta la schiena e rigide le braccia;

III. Afferrare il macchinario con impugnatura salda mantenendo i piedi ben distanziati (così da garantire stabilità al corpo) e lontani dalla verticale di caduta a peso morto del macchinario (così da evitare infortuni in caso di perdita della presa);

IV. Sollevare il macchinario senza sovraccaricare l’apparato muscolo-scheletrico (assumendo, ad esempio, posizioni scomposte) lasciando che lo sforzo del sollevamento sia sopportato prevalentemente dagli arti inferiori;

V. Trasportare il macchinario tenendolo vicino al baricentro del corpo avendo cura di ripartire uniformemente il peso sulle braccia (senza dondolarsi);

VI. Depositare a terra il macchinario abbassandosi in posizione equilibrata (ovvero piegando le ginocchia facendo attenzione a mantenere la schiena diritta e le braccia rigide);

VII. Controllare che mani e piedi siano lontani dal punto di contatto del macchinario con il terreno;

VIII. Lasciare delicatamente il macchinario onde evitarne il ribaltamento.

Per ragioni antinfortunistiche come pure di sicurezza individuale, collettiva e del macchinario, se il tragitto dovesse presentarsi particolarmente lungo o tortuoso, prevedere una o più soste di defaticamento lungo il percorso che porta a destinazione.

Si ricorda che non è ammesso né il trascinamento né il rotolamento del macchinario sul terreno, nemmeno per brevi tragitti!

È altresì vietato il sollevamento del macchinario dal perno della girante e/o dalle pale della stessa.

5.C.II. Carico, scarico e movimentazione meccanica del macchinario (con o senza imballo)

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per la testa (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Qualora le necessità di movimentazione e trasporto lo richiedano o le disposizioni/accordi contrattuali per la spedizione lo prevedano, il macchinario può essere alloggiato e reggettato su traverse in legno od europallet. In questo caso, nella scelta delle caratteristiche dei mezzi di movimentazione (carrello elevatore, trans pallet o elevatore a forca…), è compito del personale addetto alla movimentazione, in collaborazione con il R.S.P.P. aziendale, tenere conto della massa, dell’ingombro, dei punti di presa e del baricentro del collo da movimentare.

Allorché dovesse essere necessario issare il macchinario ed in presenza di punti di presa (indicati tramite appositi pittogrammi), si fa obbligo di utilizzare necessariamente golfari, grilli, moschettoni, brache, funi, ganci e quant’altro necessario allo scopo, certificati, integri ed idonei alla massa da sollevare.

I punti di presa per tutte le operazioni di issaggio del macchinario sono indicati dal pittogramma rappresentato a lato.

Si raccomanda di non utilizzare altri punti di presa perché non sicuri; il cedimento e la conseguente caduta del macchinario potrebbe avvenire senza segni di preavviso ed in qualsiasi momento, esponendo a pericolo grave chiunque si dovesse venire a trovare in prossimità della verticale di caduta e/o nelle immediate vicinanze.

ISTRUZIONI OPERATIVE (da integrare con le indicazioni del R.S.P.P. aziendale):

I. Predisporre una zona delimitata ed adeguata, con pavimentazione o fondo piano;

II. Assicurarsi che in caso di movimentazione mediante carrello elevatore (manuale/elettrico/motorizzato), le forche abbiano sempre lunghezza superiore alla dimensione delle traverse in legno o dell’euro pallet;

III. Movimentare il collo avendo cura di:

 mantenerlo sempre in assetto orizzontale;

 rispettare l’indicazione del lato che deve essere mantenuto verso l’alto.

Si ricorda che non è ammesso né il trascinamento né il rotolamento del collo sul terreno, nemmeno per brevi tragitti!