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Primo avviamento – Messa in servizio – Messa fuori servizio

Il primo avviamento di un macchinario (specie nel caso in cui questo dovesse giungere a destinazione completamente smontato) è critico e delicato dal momento che costituisce per questo la prima vera occasione di verifica sia del corretto assemblaggio delle componenti, che del regolare e funzionamento di ogni sua parte. Questa fase è altresì la circostanza nella quale possono emergere necessità di esecuzione di piccole tarature e/o regolazioni indispensabili per il corretto funzionamento (presente e futuro) del macchinario.

È pacifico che, in virtù di presupposto fondamentale per la garanzia di un funzionamento lungo, senza problemi ed in efficienza del macchinario, il primo avviamento non debba mai essere eseguito in modo improvvisato, né tantomeno affidato a tecnici che non siano esperti e competenti.

9.A. Primo avviamento

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per il volto (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

ISTRUZIONI OPERATIVE:

I. Allontanarsi dal macchinario a distanza di sicurezza (almeno 3 [m] in tutte le direzioni);

II. Avviare il ventilatore per il tempo necessario a verificarne il corretto senso di rotazione della girante (indicato tramite opportuno pittogramma). Nel caso in cui si constati che il senso di rotazione della girante sia errato allora:

II.A. procedere all’isolamento elettrico del macchinario e del circuito elettrico corrispondente;

II.B. solo dopo aver portato a termine con successo l’operazione di cui al punto precedente, eseguire l’inversione di due dei tre cavi che escono dal ventilatore;

II.C. A termine e per verifica, ripristinare le condizioni di sicurezza generale e ripetere le azioni dal punto 1 delle presenti istruzioni operative.

Non bloccare l’apertura delle lame della serranda per cercare di ridurre la potenza assorbita dal motore allo spunto (sovraccarico elettrico) perché ciò, oltre che estremamente pericoloso in termini di sicurezza individuale e collettiva, potrebbe provocare la rottura immediata del meccanismo apertura della serranda.

La durata del primo avviamento deve essere commisurata alla necessità di verifica del senso di rotazione della girante ed all’esigenza di non compromissione del funzionamento del motore elettrico di comando. Non possono essere fornite indicazioni più precise sul numero massimo d’avviamenti orari in quanto questo parametro è fortemente influenzato da fattori esogeni quali: la potenza del motore installato, gli RPM della girante, il PD2 della girante, le condizioni d’installazione, le caratteristiche del fluidodinamiche della miscela gassosa movimentata, ecc.

Buona pratica però è MAI prolungare il primo avviamento oltre i 15 secondi e MAI ripeterlo prima che siano trascorsi minimo 15 minuti dal precedente avviamento.

III. A ventilatore in moto verificare che:

 la serranda risulti aperta;

 non si avvertano forti sibili e/o stridii da strisciamento;

 non ci siano segnali dell’esistenza di vibrazioni;

 la macchina sia stabile nel suo punto di installazione.

In caso di anomalie togliere corrente al macchinario e consultare il paragrafo 16. In caso di persistenza dell’anomalia contattare il servizio assistenza post vendita di G&R.

9.A.I. Controllo dell’assorbimento di corrente

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 3).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 3).

ISTRUZIONI OPERATIVE (integrazione delle IO di cui al paragrafo 8.A):

I. Al raggiungimento della velocità nominale del macchinario misurare la corrente assorbita dal motore elettrico e confrontarla con il valore nominale di targa.

Il controllo del corretto assorbimento di corrente deve essere esclusivamente eseguito da personale specializzato che dispone di idonea formazione tecnica e teorica (Patentino PES-PEI-PAV).

Per la verifica degli assorbimenti è necessario utilizzare una pinza amperometrica misuratrice di potenza od un analizzatore di potenza trifase a pinze.

In caso di anomalie togliere corrente al macchinario e consultare il paragrafo 16. In caso di persistenza dell’anomalia contattare il servizio assistenza post vendita di G&R.

9.A.II. Controllo della temperatura dei cuscinetti

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

ISTRUZIONI OPERATIVE (integrazione delle IO di cui al paragrafo 9.A):

I. Ogni 30 minuti e per le prime due ore di funzionamento continuo del macchinario verificare la temperatura di cuscinetti lato ventola.

Per ragioni di sicurezza individuale e collettiva non superare mai con gli arti (o altro) le reti di protezione poste a salvaguardia dell’incolumità e del macchinario.

Per la verifica della temperatura dei cuscinetti è necessario utilizzare un termometro a raggi infrarossi od un pirometro laser.

I cuscinetti standard in acciaio temprato adottati sulle unità ventilanti facenti capo al presente manuale d’uso e manutenzione, hanno temperatura in esercizio massima consigliata compresa tra -40 [°C] e +120 [°C]. G&R tuttavia si riserva il diritto di modificare detti componenti senza preavviso e necessità di comunicazione.

In caso di anomalie togliere corrente al macchinario e consultare il paragrafo 16. In caso di persistenza dell’anomalia contattare il servizio assistenza post vendita di G&R.

9.A.III. Controllo delle vibrazioni

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Come tutte le macchine dotate di parti rotanti anche i ventilatori sono affetti da problematiche relative alle vibrazioni indotte da eccentricità (dovute a non uniformità nella distribuzione delle masse e/o a disallineamenti di accoppiamento geometrico fra le componenti meccaniche). La teoria delle vibrazioni è materia alquanto ricca e complessa ma, per le finalità cui è stato pensato questo documento, ci è sufficiente dire che nei ventilatori, la fonte principale di vibrazioni, è la girante (in misura minore lo sono però anche pulegge, albero di trasmissione, cuscinetti, ecc.).

Per evitare danneggiamenti da affaticamento7 tutte le parti ruotanti sono, “per default”, equilibrate staticamente e dinamicamente8; la girante, però, nel suo assemblaggio terminale è sottoposta a specifico a processo di equilibratura in accordo con le normative ISO 1940 e ISO 14694 (grado di equilibratura finale 6,3).

Durante il transitorio di avvio del macchinario potrebbero manifestarsi moti oscillatori di reazione. Si tratta vibrazioni temporanee che si esauriscono nel giro di qualche decina di secondi. Qualora ciò non dovesse verificarsi, procedere all’arresto del macchinario e contattare immediatamente il servizio si supporto post vendita G&R.

ISTRUZIONI OPERATIVE (integrazione delle IO di cui al paragrafo 9.A):

Per l’esecuzione costruttiva con la quale viene realizzato il ventilatore elicoidale con cono in lamiera zincata di cui al presente manuale (simile all’esecuzione 99 ma con motore interno alla cassa sostenuto da specifica flangia di supporto):

I. Misurare le vibrazioni sul supporto del cuscinetto lato ventola rispetto alle 3 direzioni principali (orizzontale, verticale e assiale). Le velocità massime ammesse in relazione alla tipologia di supporto ed alla condizione di rischio sono mostrate nella tabella riportata nella pagina seguente.

Per ragioni di sicurezza individuale e collettiva non superare mai con gli arti (o altro) le reti di protezione poste a salvaguardia dell’incolumità e del macchinario quando questo è in funzione e/o sotto tensione.

7 La fatica è un fenomeno meccanico (tipicamente metallurgico ma che si manifesta anche in altre classi di materiali, come i polimeri e le ceramiche) per il quale un materiale sottoposto a carichi variabili nel tempo (in maniera regolare o casuale) si danneggia fino alla rottura (cedimento a fatica o rottura per fatica) anche se lo stato di sollecitazione è sempre rimasto nel suo limite d'elasticità, cioè nonostante il fatto che durante la “vita utile” del materiale l'intensità massima dei carichi in questione si sia mantenuta sensibilmente al di sotto della tensione di rottura o di snervamento statico (cioè in assenza di cicli di sforzo) del materiale stesso.

8 Nel tempo è possibile che lo sbilanciamento residuo della girante possa aumentare per fenomeni di corrosione, abrasione o, più comunemente, per accumulo, stratificazione o accrezione di materiale.

9 UNI EN ISO 13349.

CONDIZIONE DI RISCHIO INTENSITÀ DELLE VIBRAZIONI [mm/s]

Livello 1

(FUNZIONAMENTO NORMALE) 0,0 ÷ 6,3

Livello 2

(FUNZIONAMENTO CRITICO) 6,3 ÷ 11,8

Livello 3

(FUNZIONAMENTO PERICOLOSO) 11,8 ÷ 16,0

Qualora la velocità di vibrazione in una delle tre direzioni principali dovesse raggiungere e/o superare i valori della soglia di FUNZIONAMENTO CRITICO, provvedere immediatamente a togliere corrente al macchinario e consultare il paragrafo 16. In caso di persistenza dell’anomalia contattare il servizio assistenza post vendita di G&R.

9.B. Controllo di funzionamento regolare

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Il funzionamento regolare del ventilatore è sottolineato da:

- assenza di movimenti vibratori (generalizzati o localizzati, temporanei o continuativi);

- assenza di vibrazioni di entità superiore ai valori indicati al paragrafo 9.A.III (intensità delle vibrazioni);

- assenza di rumori metallici o da sfregamento provenienti dalla cassa e/o dai cuscinetti;

- assenza di parti del macchinario a temperature superiori a quelle previste come ordinarie per funzionamento in condizioni operative normali.

Si fa presente che gran parte delle avarie che tendono a manifestarsi durante periodo di rodaggio, sono originate quasi esclusivamente dall’allentamento della minuteria di fissaggio. Ciò è dovuto sostanzialmente al fatto che durante il rodaggio della macchina si produce un assestamento generale di tutti gli organi rotanti e non, compresi anche i relativi collegamenti meccanici ed elettrici.

ISTRUZIONI OPERATIVE:

I. Dopo 2 ore di funzionamento continuativo, fermare il ventilatore ed eseguire un controllo generale della macchina con la massima accuratezza, in particolare:

 constatare la tenuta di tutti gli elementi di fissaggio e, se del caso, provvedere al loro nuovo serraggio e messa in operatività;

 controllare lo stato di usura come pure il rito delle cinghie di trasmissione e, se del caso, provvedere alla loro sostituzione e/o ri-tensionamento [Rif. Par. 11.F].

Per ragioni di salvaguardia individuale e collettiva eseguire tutte le istruzioni operative di cui al presente paragrafo con macchina ferma e messa in sicurezza.

I controlli indicati nelle istruzioni operative di cui al presente paragrafo devono essere ripetuti nuovamente dopo 7 giorni di funzionamento continuo del macchinario.

9.C. Messa in servizio

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per il volto (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

La messa in servizio del ventilatore prevede che data ed ora dell’entrata in servizio, come pure gli esiti di tutti i controlli ad unità ventilante ferma ed in marcia di seguito riportati nonché il responsabile delle operazioni, vengano annotati sul REGISTRO MACCHINA:

ISTRUZIONI OPERATIVE (accertamenti a macchina ferma ed in funzione):

ACCERTAMENTI DA CONDURRE A MACCHINA FERMA:

I. Verificare la SOLIDITÀ E LA TENUTA DEL FISSAGGIO A PARETE del macchinario;

II. Verificare l’assenza di GIOCHI DI MONTAGGIO fra le parti dell’unità ventilante (Girante – Boccaglio – Cassa – Carter di protezione delle cinghie – Cuscinetti – Albero di trasmissione...);

III. Verificare lo STATO DI USURA DEI CUSCINETTI;

IV. Verificare lo STATO DEI COLLEGAMENTI DEI PUNTI DI MESSA A TERRA del macchinario.

ACCERTAMENTI DA CONDURRE A MACCHINA IN MARCIA:

I. Verificare la VELOCITÀ DI ROTAZIONE sia del motore che della girante e rispondenza con i valori indicati sulle relative targhette;

II. Verificare che l’entità delle VIBRAZIONI del macchinario sia in accordo a quanto riportato nel paragrafo 9.A.III;

III. Verificare la TEMPERATURA DEI CUSCINETTI;

IV. Verificare che la TEMPERATURA SUPERFICIALE DEL MACCHINARIO sia prossima alla temperatura prevista come ordinaria per il funzionamento in condizioni operative normali;

V. Verificare l’assenza di SIBILI e/o STRIDII da strisciamento;

VI. Verifica della rispondenza dei DATI DI ASSORBIMENTO DEL MOTORE con relativi dati di targa.

L’unità finale non può essere messa in servizio in sito, fino quando non è dichiarata, conforme alle disposizioni previste dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE.

Per ragioni di sicurezza individuale e collettiva non superare mai con gli arti (o altro) le reti di protezione poste salvaguardia dell’incolumità e del macchinario quando questo è in funzione e/o sotto tensione.

9.C.I. Rodaggio

La presente unità ventilante ha un periodo di rodaggio pari a 160 ore di funzionamento.

Per l’intera durata del rodaggio si raccomanda di non sottoporre il macchinario a frequenti e ripetuti cicli di avvio e arresto (anche se compatibili con il numero massimo di avvii orari sostenibile dal motore).

9.C.II. Verifiche durante il ciclo vita del macchinario

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per il volto (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

La frequenza delle verifiche da eseguire durante il ciclo vita del macchinario è funzione sia della concentrazione del particolato e/o dei filamenti aerodispersi nell’atmosfera elaborata dall’unità ventilante, che dalla storia delle manutenzioni eseguite sul macchinario.

Gli intervalli di ripetizione di seguito riportati si riferiscono ad un’unità ventilante nuova e sono solo indicativi. Sta al responsabile dell’impianto, in virtù della conoscenza specifica tanto della natura, della finezza (per il particolato) o della lunghezza (per i filamenti), della concentrazione, della variabilità, dell’aggressività chimica, della capacità erosiva, ecc. degli elementi aerodispersi presenti in sito, quanto del macchinario stesso, determinare la corretta frequenza delle verifiche.

INTERVALLO DI

RIPETIZIONE CONCENTRAZIONE DELLE POLVERI E/O DEI FILAMENTI IN SOSPENSIONE AEREA

10 000 ore Nulla

8 200 ore Debole

6 300 ore Moderata

4 300 ore Alta

2 000 ore Molto alta

750 ore Altissima

ISTRUZIONI OPERATIVE (accertamenti a macchina ferma ed in funzione):

ACCERTAMENTI DA CONDURRE A MACCHINA FERMA:

I. Verificare la SOLIDITÀ E LA TENUTA DEL FISSAGGIO A PARETE del macchinario;

II. Verificare l’assenza di GIOCHI DI MONTAGGIO fra le parti dell’unità ventilante (Girante – Boccaglio – Cassa – Carter di protezione delle cinghie – Cuscinetti – Albero di trasmissione...);

III. Verificare lo STATO DI USURA DEI CUSCINETTI;

IV. Verificare lo STATO DEI COLLEGAMENTI DEI PUNTI DI MESSA A TERRA del macchinario.

ACCERTAMENTI DA CONDURRE A MACCHINA IN MARCIA:

I. Verificare la VELOCITÀ DI ROTAZIONE sia del motore che della girante e rispondenza con i valori indicati sulle relative targhette;

II. Verificare che l’entità delle VIBRAZIONI del macchinario sia in accordo a quanto riportato nel paragrafo 9.A.III;

III. Verificare la TEMPERATURA DEI CUSCINETTI;

IV. Verificare che TEMPERATURA SUPERFICIALE DEL MACCHINARIO sia prossima alla temperatura prevista come ordinaria per il funzionamento in condizioni operative normali;

V. Verificare l’assenza di SIBILI e/o STRIDII da strisciamento;

VI. Verifica della rispondenza dei DATI DI ASSORBIMENTO DEL MOTORE con dati di targa dello stesso.

Per ragioni di sicurezza individuale e collettiva non superare mai con gli arti (o altro) le reti di protezione poste salvaguardia dell’incolumità e del macchinario quando questo è in funzione e/o sotto tensione.

9.D. Messa fuori servizio e dismissione

A fine vita ed in caso in surroga del macchinario è necessario procedere alle operazioni di messa fuori servizio e relativa dismissione (Demolizione e Smaltimento) dello stesso.

La messa fuori servizio di una unità ventilante è operazione relativamente semplice, tuttavia, in virtù del fatto che spesso il macchinario si trova ad operare per lungo tempo in ambienti genericamente definiti

“insalubri” (perché polverosi, filamentosi o arricchiti di agenti chimici e batteriologici di origine antropica10), è soggetta rischi occulti non direttamente collegati ad attività di tipo manuale pertanto non deve mai essere eseguita in modo improvvisato né tantomeno affidata a persone che non siano esperte e competenti.

9.D.I. Messa fuori servizio

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le vie respiratorie (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi protezioni per le mani (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi indumenti tecnici o tute di lavoro (D.P.I. – Cat. 1).

Le operazioni descritte in questo paragrafo richiedono che l’operatore indossi calzature antinfortunistiche (D.P.I. – Cat. 2).

Le operazioni descritte in questo paragrafo, qualora dovessero svolgersi ad altezza da terra superiore a 3,0 [m], richiedono che l’operatore indossi imbragature anti-caduta (D.P.I. – Cat. 3).

La messa fuori servizio del ventilatore prevede che data e ora del decommissionamento, come pure il responsabile delle operazioni, vengano annotate sul REGISTRO MACCHINA.

ISTRUZIONI OPERATIVE:

DISCONNESSIONE ELETTRICA

I. Disinserire l’alimentazione dal quadro elettrico di comando del macchinario ed attendere che la girante, il motore e tutte le altre parti mobili siano ferme;

II. Mettere in sicurezza la zona circostante al luogo di lavoro [Def. Rif. Par. 1.C.];

III. Procedere alla disconnessione dei cavi di alimentazione elettrica del motore.

SCOLLEGAMENTO MECCANICO (nel caso di installazione a parete)

I. Rimuovere il materiale posto a sigillo delle intercapedini tecniche fra unità ventilante e parete;

II. Rimuovere il macchinario dalla sua sede.

10 Per pericolosità di origine antropica si intende la pericolosità (diretta o indiretta), sia per la vita umana che e per l’ambiente, derivante da attività umane potenzialmente pericolose come, ad esempio, la gestione dei reflui fognari, l’allevamento, l’industria e l’agricoltura intensiva.

Durante questa fase, nella zona limitrofa all’area di intervento, potrebbe avvenire l’aerodispersione di accumuli polverosi depositatisi sul/nel macchinario nel corso del tempo/funzionamento.

Durante questa fase, potrebbe verificarsi il ribaltamento e/o la caduta del macchinario.

SCOLLEGAMENTO MECCANICO (nel caso di installazione a parete con supporti di sostegno in metallo) I. Rimuovere il materiale posto a sigillo delle intercapedini tecniche fra unità ventilante e parete;

II. Rimuovere la minuteria di fissaggio della macchina ai supporti metallici;

III. Rimuovere il macchinario dalla sua sede;

Durante questa fase, nella zona limitrofa all’area di intervento, potrebbe avvenire l’aerodispersione di accumuli polverosi depositatisi sul/nel macchinario nel corso del tempo/funzionamento.

Durante questa fase, potrebbe verificarsi il ribaltamento e/o la caduta del macchinario.

IV. Rimuovere i supporti metallici della parete allentando la minuteria di fissaggio.

MOVIMENTAZIONE

I. Spostare il ventilatore attenendosi alle modalità descritte nel paragrafo 5.C;

II. Ricoverare il macchinario in luogo sicuro e inaccessibile ai non addetti ai lavori in attesa di procedere con le operazioni di demolizione e smantellamento.

9.D.II. Demolizione

Prima di procedere allo smaltimento del macchinario è necessario demolirlo/smantellarlo. Per la corretta demolizione riferirsi alle istruzioni operative contenute nel paragrafo 7 del presente manuale d’uso e manutenzione.

Per un corretto conferimento dei materiali costituenti si rammenta di:

- separare e raggruppare tutte le parti in plastica e/o gomma;

- separare e raggruppare tutte le parti in metallo (acciaio – alluminio – rame);

- separare e raggruppare tutte le parti elettriche od elettroniche;

- recuperare e raggruppare gli eventuali lubrificanti esausti;

La demolizione e/o lo smantellamento del macchinario può essere eseguito sia dal cliente/utilizzatore che da imprese delegate, specializzate in tale attività.

9.D.III. Smaltimento

Si raccomanda di non abbandonare nell’ambiente il macchinario e/o le sue parti, ma di provvedere sempre al trasferimento in luogo sicuro ed idoneo allo smaltimento e recupero dei materiali costituenti.

Tutti i materiali di cui è composto il macchinario possono essere riciclati e reintrodotti nel ciclo produttivo se opportunamente conferiti.

G&R non risponde (né civilmente, né penalmente) di eventuali danni ambientali causati da un mancato conferimento di quanto sopra in luogo previsto o inadeguato.

10. Avviamento – Funzionamento – Arresto – Arresto di