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Impatti del marchio UNESCO sui siti italiani: le Residenze della Casa Reale dei Savoia

Donatella Saccone

Università di Torino

1.1 Descrizione del sito; 1.2 Verso un piano di gestione del sito; 1.3 Ambito di riferimento; 1.4 Compren- sione del significato dell’iscrizione; 1.5 Risorse e attività svolte e programmate; 1.6 Impatti dell’iscrizione del sito alla lista UNESCO; 1.7 Settori potenziali per il marchio collettivo

174 Impatti del marchio UNESCO sui siti italiani: Residenze Sabaude 1.1 Descrizione del sito

Quando il Duca di Savoia Emanuele Filiberto scelse Torino come capitale, venne iniziata un’am- pia serie di progetti edilizi, continuata poi dai suoi successori, per dimostrare la forza della casa reale. Le residenze reali frutto di questi progetti furono progettate e realizzate da architetti e artisti di fama. Esse entrarono a far parte della lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997.

La candidatura del sito è stata promossa e gestita dall’architetto Lino Malara, allora Soprin- tendente Regionale per i Beni e le Attività Culturali per la Regione Piemonte. Nel dossier di candidatura, ogni Residenza compare con una scheda specifica, con l’obiettivo comunque di presentare un unico sito seriale. Le motivazioni che hanno spinto alla candidatura delle Residenze della Casa Reale dei Savoia non sono state di ordine economico (si ricorda che il World Heritage Centre non prevede contributi finanziari ai siti inclusi nella Lista, se non sotto specifiche condizioni) ma miravano piuttosto a migliorare l’immagine e il prestigio del sito a livello nazionale e internazionale.

Il sito comprende in tutto 22 Residenze, localizzate in 9 Comuni e 2 Province (vedi tabella 1 e figura 1), e si sviluppa su un’area complessiva di 371 ettari. Inoltre, da poco è stato approvato l’ampliamento delle buffer zone. La decisione di iscrivere il sito alla lista UNESCO si è basata sulla considerazione che le Residenze della Casa Reale dei Savoia rappresentano un esem- pio completo dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo, dove lo stile, le dimensioni e gli spazi sono utilizzati per affermare in modo eccezionale la dottrina prevalente della monarchia assoluta in termini materiali. I criteri grazie ai quali il sito è stato dichiarato idoneo a fare parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità sono i seguenti:

1. Criterio i: rappresentano un capolavoro della creatività del genio umano.

2. Criterio ii: dimostrano un importante scambio di valori umani in un periodo di tempo o all’interno di un’area culturale del mondo, nello sviluppo di architettura o tecnologia, arti monumentali, progettazione del paesaggio e di città.

3. Criterio iii: sono un esempio eccezionale di un tipo di costruzione architettonica o tecnolo- gica che illustra stadi significativi della storia umana

4. Criterio iv: sono un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale rappre- sentativo di una cultura.

Tabella 1. Elenco delle Residenze Sabaude

Nome Comune eProvincia Proprietà Status legale Agenzia responsabile

LA CORTE

Palazzo Carignano Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale

Regione Piemonte; Università di Torino; Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Piemonte Palazzo Madama Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale

Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Piemonte; Comune di Torino (Fondazione Torino Musei) Villa della Regina Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale

Intendenza di Finanza; Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Piemonte; Provincia di Torino

Nome Comune eProvincia Proprietà Status legale Agenzia responsabile ZONA DI COMANDO

Palazzo Reale Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici del Piemonte

Palazzo Chiablese Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici del Piemonte

Armeria Reale, Biblioteca

Reale Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale

Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte

Palazzo della Prefettura Torino, TO Provincia di Torino Provinciale Amministrazione Provinciale Archivi di Corte Torino, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Archivio di Stato

Ex Accademia Militare Torino, TO Ministero della DifesaDemanio dello Stato, Statale Procura Militare Cavallerizza Reale Torino, TO Ministero della DifesaDemanio dello Stato, Statale Università di Torino Teatro Regio (facciata) Torino, TO Ente Autonomo TeatroRegio Ente autonomo,pubblico Ente Autonomo TeatroRegio CORONA DI “DELITIE”

Castello del Valentino Torino, TO Politecnico di Torino Regionale Politecnico di Torino Castello di Rivoli Rivoli, TO Ente RegionePiemonte Regionale Amministrazione regionaledel Piemonte Castello di Moncalieri Moncalieri, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici

del Piemonte LA CACCIA

Castello di Venaria Reale Venaria, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici del Piemonte

Palazzina di Caccia di

Stupinigi Nichelino TOStupinigi - Ordine Mauriziano Ente privato Ordine Mauriziano Borgo Castello nel Parco

de La Mandria Venaria, TO Ente RegionePiemonte Regionale Amministrazione Regionaledel Piemonte RESIDENZE ESTERNE ALLA CITTÀ

Castello di Agliè Agliè, TO Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici del Piemonte

Castello di Govone Govone, CN Comune di Govone Comunale Comune di Govone Castello di Pollenzo Bra, Pollenzo, CN Edificio privato Privata Società Laghi di Pollenzo Castello di Racconigi Racconigi, CN Demanio dello Stato,MiBAC Statale Soprintendenza per i BeniAmbientali e Architettonici

176 Impatti del marchio UNESCO sui siti italiani: Residenze Sabaude

Figura 1. Mappa geografica delle Residenze Sabaude

1.2 Verso un piano di gestione del sito

Quando le Residenze Sabaude sono entrate a far parte della lista UNESCO, non era ancora stato istituito l’obbligo per i siti candidati di essere già dotati di un piano di gestione. Pertanto, una delle più importanti difficoltà nel caso delle Residenze consiste proprio nella mancanza di un piano di gestione. Questo ha limitato nel tempo lo sviluppo di politiche comuni di gestione. Infatti, la mancanza di un Piano di Gestione nasce e si riflette al tempo stesso nella percezione di ogni singola Residenza come di un sito a sé piuttosto che di un nodo di una rete. Inoltre, nel caso delle Residenze Sabaude, alcuni limiti nella gestione comune sono legati alla loro

localizzazione geografica da cui sorgono problemi «centro-periferia». Alcune di esse infatti si trovano nel «centro» di Torino e hanno sviluppato una maggiore collaborazione tra loro; altre si trovano invece in Comuni «periferici» (vedi il caso di Agliè, Pollenzo e Govone) e rischiano di essere marginalizzate nella creazione di una rete di collaborazione e gestione. Inoltre, la situazione risulta ulteriormente aggravata dalla frammentazione della proprietà, dello status legale e della responsabilità giuridica delle Residenze (vedi tabella 1). In altre parole, la fram- mentazione geografica e giuridica delle 22 Residenze risulta essere l’ostacolo maggiore nella realizzazione di politiche di gestione unitarie.

Tuttavia, un passo importante per sopperire alla mancanza di un Piano di Gestione è stato compiuto nel 2010. Sotto il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte (riconosciuta come referente per il sito UNESCO), il 24 settembre 2010 è stato firmato, da tutti gli attori locali coinvolti1, un Protocollo di Intesa volto ad avviare

il processo per arrivare alla stesura di un piano di gestione. Propedeutica alla firma del Proto- collo di Intesa è stata la creazione, nel 2009, di 5 tavoli di confronto sulle seguenti tematiche: valorizzazione, territorio, identità, turismo e UNESCO. In tali tavoli, gli attori coinvolti hanno ini- ziato a dibattere sulle principali dimensioni legate alle Residenze Sabaude e alla loro gestione. Con il Protocollo di Intesa si dichiara che i soggetti firmatari si impegneranno a collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, alla stesura del Piano di Gestione quale stru- mento preposto a garantire il mantenimento dei valori per i quali il sito è stato inserito nella lista e a preservarlo nella sua integrità per le future generazioni (art. 1 e 2). Inoltre, l’impegno congiunto per la redazione del Piano di Gestione sarà indirizzato ad attività di (art. 3): a) analisi propedeutica per l’individuazione delle esigenze e dell’area di riferimento, mappatura

degli stakeholders, identificazione del quadro normativo e della programmazione in corso; b) analisi conoscitiva dei beni culturali del territorio e analisi territoriale e socio-economica; c) definizione della strategia e sviluppo progettuale;

d) costruzione del modello di attuazione per l’individuazione delle possibili forme giuridiche e definizione della struttura gestionale. A tal fine è stata costituita una Commissione Perma- nente col compito di istituire un Gruppo Operativo Ristretto composto di massimo 10 esperti tecnico-amministrativi (art. 4 e 5). Inoltre, il Protocollo prevede una durata massima di 3 anni, suggerendo così la volontà di arrivare alla stesura del Piano di Gestione entro la fine del 2013. 1.3 Ambito di riferimento

Nel caso di un sito seriale, sorgono difficoltà nello stabilire quale ambito territoriale di riferi- mento debba essere preso in considerazione per l’analisi degli impatti dell’iscrizione del sito alla lista UNESCO e dei beni e servizi candidati a entrare nel marchio oggetto della ricerca. Solitamente, tale analisi è basata sul territorio indicato e delimitato dal Piano di Gestione. Nel nostro caso, data la mancanza di tale documento, abbiamo preso in considerazione tre alter- native. La prima era quella di studiare esclusivamente il territorio su cui sorgono le Residenze, come indicato nel dossier di candidatura e nelle mappe a esso allegate. Tuttavia abbiamo 1I soggetti firmatari del Protocollo di Intesa, in tutto 22, sono stati: Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesag- gistici del Piemonte, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Provincia di Cuneo, Comune di Torino, Comune di Agliè, Comune di Bra, Comune di Govone, Comune di Moncalieri, Comune di Nichelino, Comune di Racconigi, Comune di Rivoli, Comune di Venaria Reale, Consorzio di Valorizzazione Culturale «La Venaria Reale», Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, Politecnico di Torino, Agenzia di Pollenzo S.p.A., 1° Reparto Infrastrutture di Torino, Fondazione Teatro Regio, Fondazione Torino Musei, Fondazione Ordine Mauriziano, Ente di Gestione del Parco «La Mandria» e delle Aree Protette delle Valli di Lanzo.

178 Impatti del marchio UNESCO sui siti italiani: Residenze Sabaude scartato tale ipotesi poiché troppo restrittiva. È ragionevole ipotizzare, infatti, che gli impatti dell’iscrizione alla lista ricadano anche su territori limitrofi ai semplici confini del sito. La se- conda alternativa era quella di considerare non solo il territorio su cui sorgono le Residenze, ma anche i territori che le congiungono l’una all’altra. Nel caso dell’analisi dei flussi turistici, per esempio, è probabile che il turista che visita più di una Residenza transiti e visiti anche ciò che si trova sulla strada di congiunzione. Inoltre, trattandosi di un sito seriale, sembra intuiti- vo trattarne l’analisi traendo spunto dagli studi di rete e considerando quindi importanti non solo i nodi ma anche le relazioni – in questo caso territoriali – tra gli stessi. Tuttavia, se pur completa, tale alternativa non solo appare troppo complicata data l’ampiezza del territorio su cui si sviluppano e si congiungono le 22 Residenze, ma rischia anche di includere nell’analisi territori marginali ai nostri fini. Riteniamo infatti più prudente concentrarsi su un territorio più limitato ma di sicuro interesse ai nostri fini, piuttosto che allargare il campo a un territorio più vasto col rischio di includere nell’analisi fattori esogeni alla stessa. Per questo motivo e alla luce delle interviste svolte, abbiamo optato per una terza alternativa. Considereremo come ambito di riferimento i singoli Comuni su cui sorgono le Residenze (Torino, Rivoli, Moncalieri, Venaria, Stupinigi, Agliè, Govone, Bra e Racconigi). Ogni Residenza ha infatti un forte legame e collaborazione col proprio Comune di appartenenza. L’ambito di riferimento che abbiamo individuato potrà comunque essere esteso in futuro per includere nel marchio prodotti di altri territori, se ne verrà comprovato un legame con le Residenze stesse.

1.4 Comprensione del significato dell’iscrizione

Una piena comprensione del significato dell’iscrizione del sito alla lista UNESCO comporta che sia gli attori locali sia la popolazione siano consci delle motivazioni che hanno portato alla can- didatura e degli oneri e benefici a essa legati. Durante la fase di candidatura delle Residenze a sito UNESCO non vi è stata consapevolezza e coinvolgimento da parte degli attori locali; la candidatura, infatti, non è stata seguita dai Comuni interessati o da altri attori locali ma solo dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali.

La difficoltà principale nello sfruttamento dei benefici e nella ripartizione degli oneri si basa soprattutto sulla frammentazione della proprietà, della gestione e della localizzazione geo- grafica delle 22 Residenze. Tuttavia, dal 1997 sono stati fatti significativi passi in avanti nella comprensione del significato dell’iscrizione. Soprattutto grazie al lavoro svolto dalle Soprinten- denze, consce sia dei benefici sia degli oneri legati all’iscrizione del sito alla lista UNESCO, vi è ora maggiore consapevolezza delle potenzialità. Tutte le Residenze hanno un’associazione locale senza fini di lucro che collabora per visite guidate e altre attività di promozione, tra cui merita annoverare Terre dei Savoia.

Due segnali significativi in tale direzione si sono registrati nel 2010. Il primo risiede nella fir- ma del Protocollo di Intesa descritto in precedenza e promosso con grande entusiasmo dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. La partecipazione di un numero così elevato di attori rivela una prima e importante presa di consapevolezza dopo 13 anni. La prima azione congiunta che seguirà alla firma del Protocollo di Intesa sarà la creazione di una targa uguale per tutte le Residenze su cui, oltre allo status di Patrimonio Mondiale dell’U- manità, verrà incisa la lista di tutte le 22 Residenze. Questo favorirà la visione del sito come un circuito unico, incentivando anche la visita congiunta di più residenze da parte dei visitatori. La seconda iniziativa di promozione registrata nel 2010 ha avuto come attore la Regione Piemonte. A settembre 2010, infatti, è stata presentata una brochure sulle Residenze Reali del Piemonte. Sebbene non tutte le Residenze descritte nella brochure siano parte del sito

Patrimonio Mondiale dell’Umanità (ad esempio il Castello Reale di Casotto), esse vengono co- munque presentate come un sistema e ne viene sottolineata l’appartenenza alla lista UNESCO. Tuttavia, nonostante i progressi registrati, rimangono ancora alcuni limiti nella comprensione dell’iscrizione alla lista UNESCO. In alcuni casi, specialmente per le Residenze più periferiche, si registra una discreta consapevolezza da parte degli attori locali ma non da parte della po- polazione, scarsamente conscia delle potenzialità. Inoltre, anche la consapevolezza da parte delle amministrazioni locali, seppur discreta, è ancora lontana dal pieno sfruttamento dei benefici. Per esempio, secondo l’intervista rilasciata a «la Repubblica» nel giugno del 2010 dalla dottoressa Edith Gabrielli, Soprintendente ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, il fatto che «[la Palazzina di Caccia di Stupinigi] sia chiusa rappresenta uno sconcio, una vergogna. Eppure, forse in modo un po’ riduttivo, gli studiosi all’estero, penso a un collega storico dell’arte a Princeton, identificano la sua architettura con quella di Torino e del Piemonte tout court. […] Certo, ci sono problemi nella gestione, avremo per questo incontri con la Fondazione Mau- riziano. Quest’anno però sarà completato il grande restauro dell’Appartamento di Levante e stiamo studiando un nuovo percorso di visita. L’obiettivo è riaprire la Palazzina nel 2011» («la Repubblica Torino», 29 giugno 2010).

Infine, sembra che la consapevolezza dei benefici di promozione del sito a livello internazionale sia ancora scarsa. La lista UNESCO infatti, nella sua natura internazionale, dovrebbe avere come primo beneficio la maggiore conoscenza del sito al di fuori dal confine dello Stato stesso. Tuttavia, per alcune Residenze la promozione e il marketing non si sono basati sufficientemente sull’appartenenza alla lista UNESCO. Nel caso di Palazzo Madama, per esempio, l’appartenenza al Patrimonio Mondiale dell’Umanità fino a poco tempo fa non compariva sulla pagina Web di promozione del sito né vi era una targa all’entrata che lo rendesse noto al pubblico.

In conclusione, sebbene negli ultimi anni e specialmente nel 2010 si siano registrati passi in avanti significativi nella presa di consapevolezza del significato dell’iscrizione e dei benefici e oneri a essa legati, restano tuttavia alcune lacune da colmare per quanto riguarda il coinvolgi- mento della popolazione locale, la valorizzazione di alcune Residenze di grande valore artistico e lo sfruttamento dei benefici legati all’immagine e al prestigio del sito a livello internazionale. 1.5 Risorse e attività svolte e programmate

Le risorse finanziarie destinate alla conservazione e valorizzazione delle Residenze Sabaude hanno origine principalmente da fondi statali, regionali e comunali, e da contributi di istituti bancari. Notevole nel caso di Torino è stato il ruolo della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), attiva nel finanziamento alla cultura e alle attività culturali. Data la mancanza di un Piano di Gestione, è difficile stimare con precisione i fondi di cui ha beneficiato ogni singola Residenza. Tuttavia, dalle interviste che abbiamo condotto, sembra che le Residenze periferiche abbiano sofferto di una carenza di fondi rispetto alle Residenze centrali e in particolar modo a Palazzo Reale, Palazzo Madame e Reggia di Venaria Reale. Il Parco della Mandria, per esempio, si è trovato marginalizzato rispetto agli ingenti finanziamenti ricevuti dalla Reggia di Venaria, tanto che nel Parco sono stati prorogati per lungo tempo i lavori di recupero del Borgo Castello. Le Residenze Sabaude negli ultimi anni sono state e continuano a essere scenario di nume- rose attività culturali, convegni, mostre temporanee e concerti. Tra esse, le più attive risultano essere Palazzo Madama, Palazzo Reale, il Castello di Rivoli, Venaria Reale, il Castello di Agliè, il Castello di Pollenzo e il Castello di Racconigi. Con lo svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali nel 2006 e con i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011, le Residenze hanno avuto un ruolo culturale importante. La riapertura al pubblico di alcune di esse, come Palazzo

180 Impatti del marchio UNESCO sui siti italiani: Residenze Sabaude Madama nel 2006 e il Museo del Risorgimento di Palazzo Carignano nel 2011, è stata infatti fortemente connessa a questi due eventi.

1.6 Impatti dell’iscrizione del sito alla lista UNESCO

Fornire valutazioni di impatto precise e affidabili non è semplice per almeno due motivi. In- nanzitutto, per un territorio così vasto, è difficile capire dove finisce l’effetto dell’iscrizione del sito alla Lista UNESCO e dove inizia l’effetto di altri fattori che agiscono localmente. Inoltre, qualora l’impatto dello status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità fosse operativo e discerni- bile, è irrealistico pensare che sia lo stesso per ogni Residenza. Alla luce delle considerazioni precedenti sulla mancanza di un sistema che concepisca le Residenze come un unicum, è ipotizzabile infatti che gli impatti varino da caso a caso. Tuttavia, è possibile fare alcune con- siderazioni comuni a tutte o a buona parte delle Residenze.

Impatti sulla gestione. Come sottolineato in precedenza, la gestione del sito ha sofferto della mancanza di un piano di gestione. Dopo molti anni, tuttavia, si stanno creando i presupposti per un’inversione di tendenza. Viene naturale chiedersi se tale inversione di tendenza verso una gestione compatta e comune si sarebbe comunque registrata senza lo status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Non solo, ma crediamo anche che senza l’ideazione della candidatura delle Residenze Sabaude a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, molti anni ancora sarebbero passati prima di concepirle come un sito unico e non come une serie di singoli monumenti sparsi sul territorio piemontese. Probabilmente, l’idea stessa di candidare le Residenze come sito UNESCO e l’avvenuta iscrizione hanno contribuito a crearne un’immagine unitaria e a porre le basi per arrivare finalmente, dopo 13 anni, a un primo accenno di politica comune di gestione. Impatti sull’immagine del sito e sui flussi turistici. La città di Torino e il territorio piemontese hanno assistito negli ultimi anni a un miglioramento di immagine e a un prestigio internazio- nale crescente grazie a politiche comunali e regionali che ne hanno valorizzato il potenziale culturale. La riapertura della Reggia di Venaria e di Palazzo Madama, la valorizzazione del Museo Nazionale del Cinema e del Museo Egizio di Torino, lo svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, Torino Capitale Mondiale del Design nel 2008, Torino Capitale Europea dei Giovani nel 2010 e la rivalutazione della tradizione enogastronomica del Piemonte (gra- zie soprattutto alle iniziative legate a Slow Food) sono solo alcuni degli esempi di politiche e attività volte ad accrescere l’immagine culturale del territorio. Con l’inizio del nuovo secolo, pertanto, Torino e il Piemonte hanno visto un aumento sempre maggiore di turisti e visitatori