Piano Progettuale
5.2 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Inclusione vuol dire innanzitutto rispetto e accettazione della diversità, anche quando questa significa disagio e difficoltà. Per questo la nostra scuola si impegna a prestare attenzione alla peculiarità dei diversi alunni, sostenendo in particolare quelli che presentano bisogni educativi speciali (BES) per una varietà di ragioni:
● plusdotazione;
● disabilità (DVA);
● disturbi evolutivi specifici: DSA, deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD);
● condizioni di svantaggio (anche transitorie):
- socioeconomico;
- linguistico (stranieri e bambini adottati);
- culturale;
- QI ai limiti di norma;
- problematiche transitorie (recente immigrazione, lutto, malattia…).
L’osservazione continua e puntuale consente ai docenti di identificare precocemente disturbi o atipie nello sviluppo degli apprendimenti e di mettere in atto le forme didattiche più adeguate al raggiungimento del successo formativo.
In tutte le casistiche che la normativa prevede l’Istituto si attiva per:
● individuare precocemente e monitorare le difficoltà degli alunni nel contesto scolastico attraverso attività di osservazione e screening specifico nelle classi prime e seconde della Primaria;
● la predisposizione di percorsi educativo-didattici di rinforzo e personalizzati con l’esplicitazione e l’attuazione di adeguate strategie didattiche;
● garantire un invio appropriato ai Servizi Specialistici;
● la costituzione di gruppi di lavoro per raccogliere, analizzare e monitorare la situazione di alunni con bisogni educativi speciali e per stabilire tipologie di interventi nell’ottica dell’inclusione;
● la raccolta di materiale didattico per creare un archivio di istituto che consenta di conservare e diffondere buone prassi sperimentate;
● l’organizzazione di momenti di approfondimento/formazione/autoaggiornamento sulla base delle necessità rilevate;
● la creazione di una sezione della Biblioteca di Istituto e suggerimenti di siti web dedicati ai bisogni educativi speciali;
● l’attivazione di rapporti con gli Enti territoriali (Comune, Associazioni etc.) per ampliare l’offerta formativa, con le Unità Psicopedagogiche del territorio per la progettazione e l’attuazione di interventi educativi mirati, la collaborazione con Università ed Enti di ricerca;
● annualmente viene redatto il Piano Annuale dell’Inclusione (PAI), un documento che è parte integrante del POF e che fotografa la situazione dell’Inclusione nel nostro Istituto.
Il nostro Istituto si trova ad affrontare situazioni che rispecchiano un aumento della presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES).
Per questo motivo si attiva per:
● valorizzare le qualità di ciascuno e fornire strumenti per la crescita e la formazione integrale della persona;
● promuovere la dignità e le pari opportunità, prestando sostegno alle varie forme di svantaggio;
● favorire l'inclusione attraverso la conoscenza e il confronto tra la nostra e le altre culture.
Per gli alunni con BES gli strumenti privilegiati che documentano il processo inclusivo messo in atto sono:
● il Piano Educativo Individualizzato (PEI) in presenza di diagnosi di DVA (si veda in particolare di seguito la parte relativa agli alunni DVA);
● il Piano Didattico Personalizzato (PDP) in presenza di diagnosi di DSA (si veda in particolare di seguito la parte relativa agli alunni DSA) ;
● il Piano Didattico Personalizzato per alunni con bisogni educativi speciali di altro tipo, (che manifestano cioè una qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o di apprendimento la quale necessita di educazione speciale individualizzata), anche in assenza di diagnosi.
Per quanto concerne la valutazione degli studenti BES si rinvia al paragrafo 4.4.4. “Valutazione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali”.
Alunni plusdotati
L’Istituto De Amicis intende prestare attenzione all’individuazione precoce dei soggetti ad alto potenziale, ossia dotati di possibilità di sviluppo superiori alla media, anche attivando corsi di formazione per i docenti e forme di collaborazione con le famiglie.
Nella fase di formazione iniziale, i docenti saranno chiamati a prestare attenzione alla presenza degli indicatori nel file allegato, per l’eventuale individuazione di tali soggetti.
Alunni diversamente abili (DVA)
In conformità con le norme che tutelano i soggetti in condizione di disabilità, il nostro Istituto progetta interventi specifici che ne favoriscano l’inclusione, l’integrazione e l’apprendimento a partire dalla Scuola dell’Infanzia.
Gli insegnanti di sostegno programmano con il team di appartenenza sia le attività curricolari sia il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Tale documento è condiviso con le famiglie e l’ASL.
Disturbi Specifici d’Apprendimento (DSA)
La nostra Scuola attribuisce molta importanza alla rilevazione precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, cioè all’individuazione di quei bambini con fragilità nelle aree che sovraintendono allo sviluppo degli automatismi.
L’attuazione di tale pratica ha scopo preventivo poiché un intervento precoce, specialistico o didattico, può risolvere la difficoltà o ridurne il livello di gravità durante tutto lo sviluppo evolutivo.
Le Linee guida allegate al DM 12 Luglio 2011 al comma 2.1, affermano che per individuare un potenziale Disturbo di Apprendimento non è necessario ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, nei primi mesi della scolarizzazione, osservare le prestazioni nei vari ambiti di apprendimento. In particolare, in questo caso vengono utilizzate le Indicazioni per la rilevazione dei
Disturbi Specifici dell’Apprendimento . Per tutto il primo quadrimestre si continua a monitorare l’evoluzione dell’apprendimento e ad attivare in modo specifico le competenze base attraverso attività ludico-linguistiche
Nei mesi di gennaio e maggio, nelle classi prime della Primaria, e nei mesi di novembre e maggio, nelle classi seconde, vengono svolte prove standardizzate di screening per rilevare le difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura in modo più oggettivo. In base ai risultati vengono attivati percorsi di rinforzo specifico in piccolo gruppo.
Qualora la difficoltà permanga si concorda con la famiglia un approfondimento presso un Servizio Specialistico.
In caso di diagnosi di DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia), in ottemperanza alla legge 170, le insegnanti stendono un Piano Didattico Personalizzato. Il PDP, condiviso con la famiglia, indica gli interventi individualizzati/personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative, delineando il percorso didattico ritenuto più adeguato per il raggiungimento degli obiettivi psicopedagogici e divenendo strumento utile alla continuità didattica.
Alunni stranieri
L’Istituto ha approvato ed applica il protocollo territoriale della provincia di Monza e Brianza "Per una scuola di tutti e di tutte. Protocollo per l'accoglienza e l'accompagnamento degli alunni con background migratorio che prevede interventi per:
● agevolare l’integrazione degli alunni stranieri attraverso procedure note e condivise;
● favorire un clima di accoglienza e di attenzione per prevenire e rimuovere gli eventuali ostacoli all’integrazione;
● promuovere collaborazioni tra le scuole e con il territorio sui temi dell’accoglienza;
● indicare le fasi operative e definire i ruoli degli operatori scolastici coinvolti.
In tale direzione la Scuola ha attivato al suo interno una Commissione Stranieri che ha in particolare il compito di organizzare l’accoglienza degli alunni di prima alfabetizzazione neoarrivati in ingresso. In particolare essa si preoccupa di:
-accertare competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
-individuare un membro della Commissione ed un altro insegnante (dell’ordine e grado in specie) con il quale confrontarsi per la somministrazione delle prove all’alunno;
-predisporre il momento di accoglienza per genitori ed alunno;
-raccogliere informazioni generali sul ragazzo, sulla sua precedente esperienza scolastica, sulla famiglia e sul progetto migratorio;
-fornire informazioni sull’organizzazione della scuola;
-preparare il materiale per le prove, selezionato in base ad età anagrafica ed ipotetica classe di inserimento;
-sottoporre le prove all’alunno;
-analizzare i risultati delle prove e delle osservazioni;
-informare la famiglia circa le eventuali risorse presenti sul territorio (es. corsi di lingua italiana presso Biblioteca, etc…);
-proporre al Dirigente la classe di inserimento sulla base dei seguenti criteri:
● età anagrafica dell’alunno;
● informazioni raccolte dalla scheda di iscrizione;
● presenza di alunni stranieri appartenenti alla stessa area culturale (nel caso in cui si ritenesse positivo);
● livello di apprendimento;
● caratteristiche della classe (numero alunni, presenza di alunni diversamente abili particolarmente gravi;
● presenza di alunni DSA o BES, presenza di insegnante di sostegno e/o aiuto educativo, intesi come risorse per la classe;
● eventuali compresenze;
● esiti delle prove.
Mansioni della segreteria, del Dirigente Scolastico e dei docenti dei Consigli di Classe
In segreteria è stato inoltre individuato un responsabile con il compito di accogliere la domanda di iscrizione degli alunni stranieri e di:
● aiutare la famiglia nella compilazione del modulo, rilevando informazioni di carattere culturale (lingua, religione, abitudini alimentari);
● raccogliere i documenti relativi a dati anagrafici , sanitari e della scolarità pregressa;
● dare le prime informazioni sulla scuola (predisponendo eventualmente materiale informativo tradotto);
● trasmettere le informazioni raccolte al Dirigente;
● comunicare alla famiglia l’appuntamento con la Commissione per la prima accoglienza a scuola.
Il Dirigente scolastico ha cura di:
● definire modalità e tempi dell’inserimento dell’alunno, sentito anche il parere della Commissione ;
● valutare, anche a seguito di proposta della Commissione, l’assegnazione della classe;
● attivare procedure per l’assegnazione di mediatore culturale e/o facilitatore linguistico;
I docenti delle classi di inserimento in collaborazione con la Commissione stranieri hanno il compito di:
● predisporre un progetto di accoglienza per i primi giorni di scuola;
● elaborare una programmazione educativo-didattica personalizzata;
● ipotizzare eventuali attività di laboratorio;
● individuare modalità di semplificazione e facilitazione linguistica;
● richiedere intervento di mediatore culturale e/o facilitatore linguistico;
● concordare modalità di intervento degli operatori di supporto;
● coinvolgere la classe nel progetto di accoglienza;
● mantenere contatti con i docenti che seguono l’alunno nelle attività di recupero;
● favorire la partecipazione dell’alunno ai percorsi di alfabetizzazione , consolidamento linguistico ed integrazione presenti sul territorio (attività organizzate da Amministrazione comunale, Parrocchia, Volontariato…).
La Scuola partecipa inoltre ad un’iniziativa sul territorio lissonese finanziata dal Comune per il coinvolgimento di facilitatori linguistici e mediatori. I primi lavorano con i bambini che sono in Italia da meno di due anni, i secondi sono coinvolti in occasione di colloqui con le famiglie.
Alunni adottati
L’Istituto segue le Linee di indirizzo ministeriali del dicembre 2014, per favorire il diritto allo studio e l’inclusione degli alunni adottati.
I bambini adottati possono infatti essere portatori di situazioni molto differenti che possono andare da un estremo di alta problematicità ad un altro di pieno e positivo adattamento. Tuttavia, è innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio e vulnerabilità. Spesso tra gli adottati si riscontrano infatti:
- una percentuale di Disturbi Specifici di Apprendimento sensibilmente maggiore a quella tra i coetanei non adottati;
- frequenti problematiche nella sfera psico-emotiva e cognitiva tali da interferire in modo significativo con il processo di apprendimento;
- deficit nella concentrazione, attenzione e memorizzazione;
- deficit nella produzione scritta e orale;
- un’esigua scolarizzazione, specie se provenienti da Paesi esteri prevalentemente rurali. In alcuni casi, non risulta alcuna scolarizzazione, in altri i percorsi scolastici sono molto differenti da quello italiano. I docenti dell’Istituto si impegnano a tenere in considerazione tali fattori, favorendo in questo modo l’accoglienza e l’inclusione degli alunni adottati, per garantire il loro benessere a scuola.
Alunni colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola per un periodo di almeno trenta giorni e istruzione domiciliare
L’istruzione domiciliare si propone di garantire il diritto all’apprendimento, nonché di prevenire le difficoltà degli studenti e delle studentesse frequentanti la Scuola Primaria o la Secondaria di I grado, colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola per un periodo di almeno trenta giorni, anche se non continuativi, durante l’anno scolastico.
Le patologie diagnosticate, devono essere dettagliatamente certificate dalla struttura ospedaliera in cui l’alunno è stato ricoverato, così come il periodo di impedimento alla frequenza scolastica.
Nella premessa della circolare MIUR n. 56 del 4 luglio 2003 si legge “Il servizio didattico offerto si presenta come parte integrante del processo terapeutico e non risponde solo ad un diritto costituzionalmente garantito; esso contribuisce, infatti, al mantenimento e al recupero psicofisico degli alunni, tenendo il più possibile vivo il tessuto di rapporti dell'alunno stesso con il suo mondo scolastico ed il sistema di relazioni sociali ed amicali da esso derivanti”.
L’importanza dell’istruzione domiciliare, dunque, non è relativa soltanto al diritto all’istruzione ma anche al recupero psicofisico dell’alunno grazie al mantenimento dei rapporti con gli insegnanti e i compagni.
Inoltre, la Circ. USR Lombardia n. 21002 del 25/09/2017 precisa che “Oltre all’azione in presenza – necessariamente limitata nel tempo – è possibile prevedere attività didattiche che utilizzino differenti tecnologie (sincrone e asincrone), allo scopo di consentire agli studenti (in particolare ai
La richiesta del servizio di istruzione domiciliare spetta alla famiglia. È gestita dagli Uffici Scolastici Regionali competenti per territorio, che valutano il progetto presentato dalla Scuola e procedono all’eventuale stanziamento di risorse.
L’insegnamento nei suddetti percorsi è affidato a quei docenti della scuola di provenienza dell’alunno che danno la disponibilità a svolgere ore aggiuntive, regolarmente retribuite. Qualora nessun docente della scuola di provenienza dell’alunno abbia dato la propria disponibilità a svolgere ore aggiuntive, il dirigente scolastico dovrà informare, con relativa delibera del Collegio dei docenti, l’Ufficio scolastico regionale e i genitori dell’alunno e potrà reclutare personale esterno, avvalendosi eventualmente dell’aiuto delle scuole con sezioni ospedaliere dell’ambito territoriale provinciale e regionale competente.
Qualora l’alunno, al termine dell’eventuale ricovero ospedaliero, effettui cure al di fuori del comune di residenza, ad esempio nella città dove ha sede l’ospedale, l’istruzione domiciliare sarà svolta da docenti della sezione scolastica operante nell’ospedale medesimo o da docenti di altre scuole.
Nella realizzazione del progetto, degli obiettivi trasversali da conseguire e delle metodologie da adottare, si deve tener presente della particolare situazione in cui si trova l’alunno: patologia, terapia, situazione scolastica precedente, contesto familiare. Pertanto, bisognerà porre in essere strategie volte a conseguire obiettivi sul piano didattico e, soprattutto, sul piano della qualità della vita dell’alunno.
Il percorso formativo svolto tramite l’istruzione domiciliare, con tutto ciò che ne consegue (progressi realizzati, prodotti e attività svolte, conoscenze e competenze acquisite), costituirà un portfolio di competenze individuali, che accompagnerà l’allievo al suo rientro a scuola e durante tutto il percorso scolastico.
Le ore settimanali da far svolgere agli allievi cambiano a seconda dell’ordine di scuola di appartenenza:
- massimo 4 ore a settimana in presenza per la Scuola Primaria;
- massimo 5 ore a settimana in presenza per la Scuola Secondaria di 1° grado
Tutti i periodi d’istruzione domiciliare sono utili, ai sensi del D.P.R. n. 122/09, ai fini della validità dell’anno scolastico.
5.3 ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ