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La manodopera straniera occupata in agricoltura

3 L’indagine INEA

3.1 Entità del fenomeno

Tenuto conto dei dati statistici ufficiali reperiti attraverso l’INPS3 e il Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione della RAVA, nonché delle informazioni fornite dai testimoni privilegiati intervistati nel corso dell’indagine - che consentono una approssima- tiva valutazione del lavoro sommerso - si stima che i cittadini extracomunitari che trovano impiego nel settore agricolo in Valle d’Aosta siano circa 400 unità, ai quali si aggiungono all’incirca 320 cittadini comunitari (300 romeni e pochi altri cittadini francesi, lituani, bulgari).

Nel complesso, dunque, si stima che gli stranieri (extracomunitari più comunitari) occupati presso le aziende agro-zootecniche, frutticole e nelle imprese di trasformazione del latte in Valle d’Aosta siano all’incirca 730.

In merito al lavoro agricolo prestato da cittadini comunitari giova notare che fino al 2007, anno dell’entrata della Romania nell’UE, i lavoratori rumeni occupati in agricoltura erano pochissimi in Valle d’Aosta ed era molto alta la quota dei lavoratori che, essendo clandestini, non potevano essere regolarizzati. Negli anni più recenti, invece, con l’arrivo di molta manodopera comunitaria i casi di irregolarità paiono essere di molto diminuiti.

Secondo l’esito dell’indagine, nel 2012 il numero degli stranieri (segnatamente, degli extracomunitari) occupati presso le aziende agro-zootecniche valdostane si è mantenuto sui valori segnalati per l’anno precedente.

3.2 Le attività svolte

Il numero degli operatori (regolari e irregolari) impiegati nel settore zootecnico (cir- ca 400 extracomunitari, ai quali si aggiungono circa 320 comunitari) scaturisce da una

3 Dalla Banca Dati INPS (consultata il 9/4/2013) è stato scaricato l’elenco nominativo (relativo all’anno 2012) degli operai agricoli a tempo determinato, dei compartecipanti familiari e dei piccoli coltivatori diretti residenti nei 74 Comuni della Valle d’Aosta dal quale si desume che gli extracomunitari iscritti all’INPS nel 2012 sono circa 310, mentre i cittadini comunitari sono circa 320. Le stime di seguito formulate risultano coerenti con le informazioni desunte dal suddetto data base, ma tengono conto anche dei lavoratori irregolari, sulla base delle informazioni reperite nel corso dell’indagine INEA.

stima indiretta, realizzata a partire dai dati di fonte INPS, dalle informazioni acquisite presso l’Associazione Regionale Agricoltori di Aosta e, ancora, dalle notizie presenti negli Archivi amministrativi dell’Assessorato Agricoltura della R.A.V.A.. Tale stima è formulata, tra l’altro, cercando di quantificare i fabbisogni di lavoro extra-familiare nelle aziende zoo- tecniche praticanti l’alpicoltura durante i mesi dell’alpeggio.

Sono pochi (15-20) i lavoratori stranieri che trovano impiego nelle aziende viticole e frutticole, localizzate per lo più nella Valle centrale, limitatamente alle operazioni di ven- demmia e di raccolta della frutta, essendovi una buona disponibilità da parte di personale autoctono. che in un passato non recente era uso “fare la stagione” nella vicina Svizzera, dove questo tipo di manodopera era particolarmente ben pagata.

Nel 2012 alla raccolta delle mele e alla vendemmia hanno partecipato in misura massiccia prestatori d’opera quali pensionati, studenti e casalinghe coinvolti dalle aziende agricole attraverso l’uso dei voucher (“buoni vendemmia). A questo proposito, si precisa che la più importante Organizzazione Professionale agricola locale, vale a dire l’Associazio- ne Regionale Agricoltori (Coldiretti) nel 2012 ha assistito una trentina di imprese agricole che hanno usufruito dei voucher, per un centinaio di lavoratori interessati.

3.3 Le provenienze

Oltre ai cittadini romeni (che rappresentano circa il 40% del totale degli stranieri assunti presso le aziende agricole locali) dalle informazioni raccolte attraverso l’indagine diretta, dai dati forniti dal Dipartimento politiche del lavoro della Regione Valle d’Aosta e dalle notizie di fonte INPS a trovare occupazione in agricoltura in Valle d’Aosta risultano essere soprattutto i magrebini (in massima parte, marocchini) che comunicano facilmente con i datori di lavoro autoctoni stante il fatto che, come noto, il francese è lingua ufficiale in Valle d’Aosta. Si confermano gli immigrati provenienti dall’Europa centro-orientale (so- prattutto albanesi), mentre è stata segnalata la presenza di alcuni lavoratori indiani, circa una decina, particolarmente apprezzati per la loro destrezza e attenzione nel provvedere alla cura del bestiame.

3.4 Periodi e orari di lavoro

Nella stagione invernale (settembre-maggio) molti immigrati lavorano presso gli alle- vamenti bovini di piccole dimensioni operanti nei fondovalle, mentre nella stagione estiva (periodo dell’alpeggio), diverse aziende danno a fida i loro animali a terzi che monticano il bestiame creando allevamenti di grandi dimensioni, con una ben maggiore richiesta di manodopera. Molti extracomunitari passano dalle aziende piccole a fondovalle alle azien- de d’alpeggio, mentre altri extracomunitari giungono in Valle d’Aosta solo per la stagione estiva.

La durata dell’alpeggio (da 80 a 120 giorni) coincide più o meno con il periodo di impiego del personale extracomunitario, il quale provvede alla custodia e alla cura del bestiame in condizioni ambientali assai onerose e per un orario di lavoro che si prolunga quasi sempre oltre le 10-12 ore giornaliere (secondo alcuni operatori, si arriverebbe anche a 14-16 ore giornaliere).

Si stima, tuttavia, che dei circa 700 immigrati (compresi i comunitari) impiegati in zootecnia, almeno uno su cinque operi - oltre che nelle aziende d’alpeggio - anche nei

Valle d’Aosta

mayen e, durante i mesi invernali, nelle aziende di fondovalle. In questi casi (circa 150 ad- detti), si conferma quanto detto lo scorso anno, ossia, che il periodo di impiego è valutabile in circa 245 giornate lavorative annue di 8-10 ore.

3.5 Contratti e retribuzioni

Contrariamente a quanto accade, in genere, in altri contesti territoriali, le retribuzio- ni degli stranieri impiegati in agricoltura in Valle d’Aosta quasi mai sono inferiori ai minimi stabiliti dalle norme contrattuali; al contrario, sembra che sia nel caso di contratti regolari, sia nel caso di contratti informali venga spesso corrisposto un congruo “fuori busta” per impedire che il lavoratore passi alle dipendenze dell’arpian4 vicino, oppure che abbandoni l’azienda prima del termine della stagione dell’alpeggio (da fine maggio-inizio di giugno a tutto settembre).

In entrambe le condizioni il salario corrisposto per ogni stagione d’alpeggio (circa 4 mesi) si conferma intorno ai 6.500–8.000 euro per ciascun operatore extracomunitario. Un compenso ancora superiore, pari a circa 10.000 euro, verrebbe corrisposto, in taluni casi, agli immigrati che manifestano buone capacità nella caseificazione del latte, opera- zione oltremodo delicata e che assume rilevanza economica in quanto la Fontina prodotta in alpeggio spunta prezzi superiori, in media, del 20% rispetto al prodotto di latteria otte- nuto durante la stagione invernale.

Il lavoro informale svolto da manodopera extracomunitaria, pur difficile da quantifi- care, viene stimato approssimativamente nel 25-30% del totale; in passato è stato da alcuni notato come, sovente, le aziende alpicole di maggiori dimensioni assumano 2 o 3 lavoratori immigrati, regolarizzando la posizione solamente di 1 o 2 di essi.

Gli immigrati assunti regolarmente a tempo determinato sono quasi sempre inqua- drati come operai agricoli comuni; il contratto collettivo di lavoro valido a livello regionale nell’anno oggetto della nostra indagine prevede la corresponsione di un salario giornaliero massimo (Area 1) di 69,99 euro (per i salariati comuni a tempo determinato in aziende di fondovalle, senza vitto e alloggio) e di 97,28 euro giornalieri a favore dei salariati a tempo determinato che operano presso le aziende d’alpeggio, in questo caso, compreso vitto e al- loggio. Ai lavoratori che non usufruiscono del vitto e dell’alloggio offerto dal datore di lavo- ro competono euro 2,0658 per alloggio ed euro 7,2304 per vitto quali indennità sostitutive (tariffe per ogni giornata retribuita).

Per completezza, si riporta di seguito la tabella retributiva valida per la provincia di Aosta in vigore dal primo gennaio 2011.

Operai a tempo determinato (valori giornalieri)

FONDOVALLE ALPEGGIO

LIVELLO Importi (€) LIVELLO Importi (€)

AREA1 senza vitto e alloggio 69,99 AREA 1 con vitto e alloggio 97,28

AREA1 con vitto e alloggio 60,70 AREA 2 con vitto e alloggio 87,47

AREA 2 senza vitto e alloggio 64,98 AREA 3 con vitto e alloggio 70,49

AREA 2 con vitto e alloggio 55,68

AREA 3 senza vitto e alloggio 54,99

AREA 3 con vitto e alloggio 45,70

3.6 Prospettive per il 2013

Si prospetta l’eventualità che il numero - o, per lo meno, le giornate di impiego - dei lavoratori extracomunitari nel 2013 possa diminuire rispetto all’anno precedente. Questo per due differenti ragioni: innanzitutto, il protrarsi fino a primavera avanzata delle precipi- tazioni nevose - con conseguente deficit foraggero in quota - potrebbe ridurre sensibilmen- te la durata dell’alpeggio. Inoltre, gli effetti sull’occupazione della crisi economica globale pare inducano la popolazione autoctona a non disdegnare di lavorare nel comparto agrico- lo, in mancanza di sbocchi occupazionali nei più ambìti settori extra-agricoli.

3.7 Imprenditoria agricola straniera

Gli imprenditori di origine straniera in Valle d’Aosta sono in numero irrilevante: un paio di casi sono stati oggetto di segnalazione e riguardano attività zootecniche di modeste dimensioni svolte in proprio da extracomunitari.

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