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In una situazione generale caratterizzata dalla perdurante crisi economica e dalla crescita della disoccupazione risulta interessante analizzare brevemente il ruolo svolto dagli stranieri nel mondo del lavoro trentino. Di seguito viene sintetizzato il quadro relati- vo alla partecipazione degli stranieri alle attività economiche provinciali secondo quanto emerge dai dati forniti dall’Osservatorio del mercato del lavoro (2013).

Tab. 6 - Avviamenti al lavoro di cittadini stranieri nel 2012 per area di provenienza e settore

Provenienza

Agricoltura Industria Altre attività Totale

maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale

valore assoluto Africa 565 76 641 497 48 545 1.477 702 2.179 2.539 826 3.365 America 25 29 54 119 76 195 415 881 1.296 559 986 1.545 Asia 206 73 279 469 35 504 1.283 382 1.665 1.958 490 2.448 Europa 10.951 3.485 14.436 1.013 705 1.718 7.130 12.480 19.610 19.094 16.670 35.764 - extraUE27 1.419 508 1.927 485 307 792 3.221 4.355 7.576 5.125 5.170 10.295 - neocomun. 9.519 2.963 12.482 489 387 876 3.727 7.772 11.499 13.735 11.122 24.857 - UE15 13 14 27 39 11 50 182 353 535 234 378 612 Oceania 0 1 1 2 0 2 2 2 4 4 3 7 Apolidi 1 0 1 0 0 0 12 1 13 13 1 14 Totale 11.748 3.664 15.412 2.100 864 2.964 10.319 14.448 24.767 24.167 18.976 43.143 % di colonna Africa 4,8 2,1 4,2 23,7 5,6 18,4 19,3 6,4 12,5 10,5 4,4 7,8 America 0,2 0,8 0,4 5,7 8,8 6,6 4,4 8,6 6,6 2,3 5,2 3,6 Asia 1,8 2,0 1,8 22,3 4,1 17,0 7,9 1,7 4,6 8,1 2,6 5,7 Europa 93,2 95,1 93,7 48,2 81,6 58,0 68,4 83,4 76,3 79,0 87,8 82,9 - extraUE27 12,1 13,9 12,5 23,1 35,5 26,7 31,0 29,7 30,3 21,2 27,2 23,9 - neocomun. 81,0 80,9 81,0 23,3 44,8 29,6 34,9 51,3 43,5 56,8 58,6 57,6 - UE15 0,1 0,4 0,2 1,9 1,3 1,7 2,5 2,3 2,4 1,0 2,0 1,4 Oceania 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Apolidi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Nota a): industria in senso stretto. Sono escluse le costruzioni e le attività estrattive. Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Mercato del Lavoro (2013).

Tab. 7 - Avviamenti al lavoro. Prime 20 cittadinanze nel 2012

Stato di provenienza Assunzioni

numero var. % su 2011 % sul totale

Romania 18.238 0,9 42,3 Polonia 4.077 -6,8 9,4 Albania 3.201 -6,4 7,4 Moldova 2.284 -7,5 5,3 Marocco 1.605 -18,5 3,7 Slovacchia 1.512 -9,9 3,5 Ucraina 1.341 -4,6 3,1 Macedonia 1.269 -5,1 2,9 Pakistan 1.133 -12,9 2,6 Serbia 781 0,0 1,8 Tunisia 508 -18,6 1,2 Cina 489 -6,3 1,1 Bulgaria 442 -0,2 1,0 Senegal 431 0,0 1,0 Bosnia 407 1,0 0,9 Rep. Ceca 342 -4,7 0,8 Croazia 286 26,5 0,7 Colombiana 285 -11,5 0,7 Kosovo 260 -15,6 0,6 India 259 -11,6 0,6

Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Mercato del Lavoro (2013).

Nel 2012 sono stati registrati 43.143 avviamenti al lavoro di cittadini stranieri con una flessione di oltre il 5% rispetto all’anno precedente (Tab. 6). Le assunzioni sono con- centrate nel settore agricolo e nei pubblici esercizi (circa 1/3 per entrambi). L’industria in senso stretto, meno influenzata dalla stagionalità del rapporto di lavoro, incide per il 7% sul totale delle assunzioni.

In generale la quota principale delle assunzioni interessa i settori dove più rilevante è la presenza di attività stagionali come quelli agricolo e turistico-alberghiero (P.A. Trento, 2012). Le tipologie di lavoro svolte dagli immigrati sono quelle più faticose (lavoro manuale ed esecutivo) e per le quali si ha una progressiva sostituzione dei lavoratori locali.

Oltre la metà delle assunzioni di stranieri ha riguardato lavoratori maschi (56%); la presenza femminile è peraltro in costante crescita a conferma della maggiore incidenza di questa componente anche a livello di popolazione residente. Tale andamento risulta inoltre condizionato dai fabbisogni di manodopera dei singoli settori: nei pubblici esercizi e nei servizi alle imprese e alle persone il genere femminile risulta infatti prevalente.

La quota maggiore di assunzioni è relativa ai cittadini neocomunitari (58%), mentre gli extracomunitari hanno un’incidenza di circa il 41%8. Nel caso dei neocomunitari si tratta soprattutto di rumeni (42% del totale delle assunzioni) e polacchi (9%), mentre i la- voratori europei extracomunitari provengono prevalentemente da Albania (7%) e Moldova (5%) (Tab. 7). Tra i lavoratori non europei si osservano incidenze significative solo per i marocchini (4%).

P.A. Trento

4

L’indagine INEA

4.1 Entità del fenomeno

Anche nel 2012 le aziende agricole trentine sono ricorse all’utilizzo della manodope- ra straniera nello svolgimento delle attività agricole anche se per periodi limitati nel corso dell’anno. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Mercato del Lavoro, nel 2012 gli avvia- menti al lavoro di cittadini stranieri in agricoltura sono stati 15.412, con una crescita di circa l’1% rispetto all’anno precedente9 (Tab. 6). Questo andamento si inserisce in una ge- nerale crescita delle assunzioni complessive in agricoltura (+2,5% su base annua), trainata soprattutto dal maggiore impiego di lavoratori italiani (+11%) (Osservatorio Mercato del Lavoro, 2012). La crisi economica sembra quindi aver favorito una maggiore disponibilità degli italiani a lavorare nelle campagne come braccianti agricoli. In particolare rispetto al 2011 le assunzioni complessive, comprensive degli italiani, sono diminuite nel mese di agosto (-7%) e leggermente aumentate in settembre (+1%) il periodo che tradizionalmente concentra la maggior richiesta di manodopera nel settore agricolo.

Tab. 8 - Avviamenti al lavoro di cittadini stranieri nel 2012 nel settore agricolo

Provenienza maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale

valore assoluto % sul totale variazione % rispetto a 2011

Europa 10.951 3.485 14.436 93,2 95,1 93,7 2,6 -2,7 1,2 - extraUE27 1.419 508 1.927 12,1 13,9 12,5 3,1 -7,3 0,2 - neocomunitari 9.519 2.963 12.482 81,0 80,9 81,0 2,5 -1,9 1,4 - UE15 13 14 27 0,1 0,4 0,2 8,3 0,0 3,8 Africa 565 76 641 4,8 2,1 4,2 -2,8 -11,6 -3,9 America 25 29 54 0,2 0,8 0,4 -7,4 -17,1 -12,9 Asia 206 73 279 1,8 2,0 1,8 17,7 9,0 15,3 Oceania 0 1 1 0,0 0,0 0,0 - - - Apolidi 1 0 1 0,0 0,0 0,0 - - 0,0 Totale 11.748 3.664 15.412 100,0 100,0 100,0 2,5 -2,9 1,2

Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Mercato del Lavoro (2013).

Gli avviamenti di stranieri in agricoltura rappresentano oltre i ¾ del totale del setto- re e il 36% degli avviamenti di stranieri nel complesso delle attività economiche trentine e si concentrano soprattutto nel terzo trimestre dell’anno, in concomitanza con le operazioni di raccolta delle mele e dell’uva.

Considerando che uno stesso soggetto può essere avviato al lavoro più volte durante l’anno, si stima che nel settore agricolo siano utilizzati circa 8.900 lavoratori stranieri im- piegati prevalentemente nei mesi della raccolta dell’uva e delle mele.

4.2 Le attività svolte

Il settore agricolo trentino impiega i lavoratori immigrati nelle fasi cruciali della rac- colta delle produzioni frutticole e viticole. Si stima che nel periodo di raccolta di mele e uva siano presenti mediamente circa 7.900 lavoratori, occupati per circa l’85% nella raccolta delle mele e per la rimanente quota nella vendemmia. Nei mesi di giugno e luglio si stimano 185 lavoratori impiegati nelle operazioni di diradamento delle mele, mentre nei mesi estivi circa 550 immigrati sono utilizzati nel comparto orticolo. In quest’ultimo caso i lavoratori sono impiegati quasi esclusivamente nelle aziende che coltivano fragole e piccoli frutti e in particolare nelle operazioni di raccolta svolte principalmente nel periodo maggio-ottobre. Una parte di questi lavoratori (circa il 15%) si occupa anche delle operazioni di rinnovo colturale di queste colture e della sostituzione della pacciamatura.

Si stimano 485 lavoratori stranieri impiegati nei magazzini ortofrutticoli di conser- vazione della frutta nelle attività di cernita e confezionamento. In questo caso si tratta prevalentemente di donne straniere provenienti da Marocco, Romania e Macedonia ma residenti in loco, mentre le attività di magazzinaggio, movimentazione, ecc. sono svolte più frequentemente da italiani. Come segnalato negli anni scorsi, le cooperative che gestisco- no i magazzini ortofrutticoli cercano di contenere i costi del lavoro investendo in nuove tecnologie. Dalle informazioni raccolte, la presenza di stranieri negli agriturismi sembra legata più all’impiego nell’attività agricola aziendale piuttosto che in quelle specificamente connesse all’ospitalità.

4.3 Le provenienze

Circa l’81% dei lavoratori stranieri proviene da paesi appartenenti all’UE (Tab. 8). In questo gruppo è trascurabile la presenza di cittadini dell’UE15, mentre i flussi più consi- stenti provengono da Romania (49% del totale), Polonia (21%) e Slovacchia (8%) (Tab. 9). L’agricoltura è il settore che presenta una maggiore concentrazione a livello di nazionalità (P.A. Trento, 2011): i primi tre gruppi assorbono, infatti, oltre i 3/4 delle assunzioni di im- migrati in agricoltura. Tra gli extracomunitari raggiungono incidenze significative i lavora- tori provenienti da Albania (4%), Macedonia (3%), Moldova (2%), Senegal (2%) e Marocco (2%). L’allargamento dell’UE, e la conseguente acquisizione dello status di comunitario, ha favorito i lavoratori provenienti dall’Europa centro-orientale che si sono progressivamente sostituiti agli albanesi e ai marocchini10. I lavoratori dell’Europa centro-orientale forni- scono maggiori garanzie e risultano disponibili a ritornare presso le stesse aziende con continuità nel tempo.

Rispetto al 2011 è stata osservata un’ulteriore crescita dei lavoratori neocomunitari (+1%) per i quali l’iter burocratico-amministrativo risulta semplificato rispetto agli extra- comunitari. In particolare è proseguita la crescita delle assunzioni di cittadini rumeni (+6% rispetto all’anno precedente), a fronte di una consistente flessione di polacchi (-5%) e soprattutto slovacchi (-10%). Continua a rafforzarsi la presenza di lavoratori moldavi (+8%) che entrano in contatto con le aziende agricole grazie alla presenza sul territorio di connazionali (badanti). Inoltre, questi lavoratori risultano spesso autonomi nella ricerca

10 La marcata presenza di lavoratori comunitari è una caratteristica del settore agricolo trentino. Nelle attività indu- striali prevalgono infatti gli extracomunitari (circa 70% del totale).

P.A. Trento

dell’alloggio, grazie all’aiuto dei connazionali, e non utilizzano le strutture eventualmente presenti nell’azienda agricola.

Tab. 9 - Avviamenti al lavoro in agricoltura per cittadinanza nel 2012

Provenienza Maschi Femmine Totale % sul totale avviati

Romania 5.824 1.736 7.560 49,1 Polonia 2.266 924 3.190 20,7 Slovacchia 1.050 241 1.291 8,4 Albania 405 140 545 3,5 Macedonia 297 89 386 2,5 Moldavia 262 115 377 2,4 Senegal 266 1 267 1,7 Marocco 182 65 247 1,6 Serbia 186 51 237 1,5 Bulgaria 177 13 190 1,2 Rep. Ceca 143 43 186 1,2 Ucraina 113 32 145 0,9

Nota: nella tabella sono presenti le cittadinanze con più di 100 assunzioni. Nel complesso le cittadinanze riportate assor- bono il 95% delle assunzioni totali in agricoltura.

Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Mercato del Lavoro (2013).

4.4 Periodi ed orari di lavoro

Il principale elemento che caratterizza il lavoro svolto dagli immigrati è la marcata stagionalità: la presenza nelle aziende agricole è, infatti, concentrata nel periodo agosto- ottobre, in concomitanza con le operazioni di vendemmia e di raccolta della frutta, e in estate, nelle fasi di diradamento delle mele e di raccolta della fragola e dei piccoli frutti11. L’andamento meteorologico del 2012, caratterizzato da gelate primaverili, ha determinato un ritardo di alcuni giorni nell’inizio delle operazioni di raccolta delle mele nei principali comprensori frutticoli.

L’orario medio di lavoro nelle operazioni di raccolta è di 6,5-7 ore, come previsto dai contratti collettivi, con punte massime di 8-9 ore in caso di carichi giornalieri più elevati. I lavoratori impiegati nella raccolta delle mele e dell’uva svolgono mediamente 30-40 gior- nate lavorative all’anno. In generale una parte di questi è impiegata anche nel diradamento dei frutti che risulta limitato a un periodo più contenuto (15 giornate). I lavoratori occupati nel comparto della fragola e dei piccoli frutti sono impiegati per un periodo di tempo me- diamente più lungo rispetto a quelli precedentemente descritti: in generale vengono svolte circa 60-80 giornate all’anno con inizio a marzo (rinnovo colturale) e conclusione alla fine dell’estate (raccolta). Anche in questo caso sono osservati i medesimi orari giornalieri de- scritti per le operazioni di raccolta delle produzioni arboree. Per gli occupati nei magazzini ortofrutticoli l’orario medio è di 8 ore durante tutto l’anno.

11 I periodi di massima raccolta per i piccoli frutti sono: da luglio ad agosto per mirtillo e fragoline; da giugno a set- tembre per ribes; da giugno a ottobre per lampone.

I dati dell’INPS confermano la stagionalità delle richieste di manodopera straniera da parte delle aziende agricole trentine12. Considerando i soli extracomunitari, oltre la metà dei lavoratori vengono impiegati per meno di 50 giornate all’anno a conferma di un periodo limitato di lavoro e, generalmente, circoscritto ai mesi di raccolta della frutta. Se si consi- derano anche i lavoratori comunitari (compresi gli italiani) tale incidenza si attesta al 61%.

4.5 Contratti e retribuzioni

I lavoratori immigrati hanno una bassa qualifica (operaio/bracciante) e sono assunti con contratti agricoli giornalieri. Gli agricoltori ricorrono agli stagionali nei periodi di maggiore necessità e cercano di creare un legame stabile con i lavoratori in modo da poter disporre ogni anno di manodopera fidata e già formata.

La retribuzione media per gli stagionali è quella prevista dal contratto provinciale di lavoro degli operai agricoli. Per gli addetti alla raccolta delle produzioni frutticole e viticole continuano ad essere corrisposti circa 6,90 euro/ora lordi, ma la paga oraria può variare in funzione di eventuali detrazioni per vitto e alloggio. In caso di lavoro straordinario vengono corrisposti 8,14 euro/ora13. Per i lavoratori impiegati nel comparto della fragola e dei piccoli frutti dal 2008 il salario orario è stato differenziato14: la paga base relativa alle sole mansio- ni di raccolta è di circa 6,90 euro/ora e sale a circa 7,00 euro se l’immigrato svolge anche altre attività preliminari o complementari (trapianto, pulizia delle piante, eliminazione delle foglie ombreggianti). Nel caso l’operaio svolga tutte le operazioni del ciclo colturale (compresa la predisposizione del sito di produzione) il salario corrisposto è di 7,50 euro/ ora. Gli addetti ai magazzini ortofrutticoli vengono assunti con contratti di lavoro stagio- nale ma la richiesta di manodopera è distribuita nel corso dell’anno.

Risulta difficile definire in modo puntuale il fenomeno del lavoro irregolare, data l’as- senza di fonti ufficiali sistematiche e di informazioni tra loro concordanti. Come segnalato negli anni scorsi, non è stata evidenziata la diffusione di contratti di lavoro irregolari. Le infrazioni rilevate complessivamente dall’Ispettorato del Lavoro nel 2011 sono concentrate soprattutto nel settore edile, anche per quanto riguarda gli illeciti penali relativi all’as- sunzione di lavoratori senza titoli di soggiorno validi (clandestini). Solo in un caso il lavo- ratore era sprovvisto del permesso di soggiorno. (P.A. Trento, 2012). Le altre irregolarità riscontrate a lavoratori stranieri riguardano violazioni relative all’applicazione dei contratti collettivi e delle norme in materia di orario di lavoro e riposo.

Una forma di irregolarità rilevata è la dichiarazione di un numero di giornate inferio- re a quelle svolte realmente.

Nel 2011 sono stati denunciati all’INAIL 110 infortuni di lavoratori agricoli stranieri, in diminuzione di quasi il 15% rispetto all’anno precedente. Risulta difficile individuare le cause di questo andamento che potrebbero essere legate al rafforzamento dei controlli, al miglioramento della formazione anti-infortunistica o, piuttosto, alla riduzione dell’attività (straordinaria) indotta dalla crisi economica (P.A. Trento, 2012).

12 I dati sono riferiti al 2011.

13 Vengono considerate come lavoro straordinario le attività eccedenti le 8 ore giornaliere o le 39 ore settimanali. 14 Per la manodopera impiegata nella raccolta dei piccoli frutti le tariffe salariali sono adottate per i lavoratori che

P. A. Trento

4.6 Alcuni elementi qualitativi

È proseguita anche nel 2012 la positiva iniziativa attivata dal Centro informativo per l’immigrazione che prevede l’apertura di uno sportello mobile nelle zone di raccolta della frutta. Tale iniziativa si prefigge lo scopo di agevolare l’espletamento degli adempimenti burocratici di imprenditori e lavoratori (Cinformi, 2011 e 2013). Lo sportello è stato realiz- zato con la collaborazione di Poste Italiane e delle Associazioni di Categoria per esaminare le pratiche relative alla richiesta del permesso di soggiorno necessarie all’assunzione dei lavoratori stagionali. Il servizio è rivolto esclusivamente ai lavoratori inviati dalle Associa- zioni di Categoria15.

Con il DPCM 13 marzo 2012 sono stati autorizzati i flussi di ingresso per lavoratori subordinati stagionali non comunitari16 e per lavoratori autonomi non comunitari (flussi programmati). La circolare n. 2848/2012 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ripartito la quota a livello regionale assegnando alla P.A. di Trento 850 lavoratori stagio- nali extracomunitari, pari a circa il 7% del totale nazionale.

4.7 Prospettive per il 2013

I dati relativi al primo trimestre del 2013 evidenziano una diminuzione degli occupa- ti (italiani e stranieri) nel settore agricolo provinciale. Tuttavia, considerando le caratteri- stiche peculiari del lavoro svolto dagli stranieri, è necessario attendere la disponibilità dei dati sulle assunzioni nei mesi della raccolta della frutta prima di poter trarre delle conclu- sioni definitive sull’andamento dell’impiego degli stranieri in Trentino.

4.8 Imprenditoria agricola straniera

Le informazioni raccolte indicano una modesta diffusione dell’imprenditoria agricola straniera. Tale situazione viene confermata anche da una recente indagine (INEA, 2013) che ha analizzato la diffusione delle imprese straniere in Italia. In Trentino Alto Adige sono stati rilevati nel terzo trimestre del 2012 quasi 440 imprenditori agricoli stranieri, l’1,3% del totale del settore. Quasi la metà di questi sono provenienti da Austria e Germa- nia, paesi culturalmente ed economicamente legati al Trentino Alto Adige. La presenza di imprenditori provenienti da paesi a forte componente migratoria italiana - come Svizzera, USA, Belgio, Canada e Argentina - lascia ipotizzare una forte presenza di migrazioni di ritorno. Pertanto gli imprenditori agricoli stranieri propriamente detti rappresentano una parte ancora marginale del sistema agricolo provinciale.

15 Il lavoratore deve essere in possesso di nulla osta al lavoro, passaporto e tre copie del contratto sottoscritto dal datore di lavoro. Il costo per il servizio a carico del lavoratore è di 30 euro (Cinformi, 2013).

16 Provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Egitto, Repubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia, Marocco, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia. Nella quota sono inoltre inclusi i lavoratori non comunitari che siano entrati in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno due anni consecutivi e per i quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale.

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