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12. Infezioni congenite

Contagiosità: 48 ore prima del rash fino alla for-mazione delle croste, latente nei gangli sensitivi

Trasmissione Via aerea

Sintomi materni • Infezione primitiva: varicella maculopapulare, rash vescicolare

• Complicanze: polmonite, encefalite

• Riattivazione: zoster con rash vescicolare nei dermatomeri corrispondenti

Diagnosi materna Esame obiettivo

Antigeni presenti nelle lesioni

Sierologia: IgG e IgM a distanza di 2-3 settima-ne per evidenziare sieroconversiosettima-ne

Trasmissione verticale Solo nelle prime 20 settimane (1-2% dei casi) Diagnosi fetale Ecografia (idrope, deformità degli arti, IUGR,

microcefalia, iperecogenicità intestinale) Sintomi perinatali • Infezione congenita: ipoplasia degli arti,

corio-retinite, microcefalia

• Infezione neonatale: elevata mortalità in caso di infezione materna insorta a partire da 5 gior-ni prima fino a 48 ore dopo la nascita

Terapia • Infezione acuta materna: Acyclovir (entro 24 ore dall’insorgenza del rash)

• Infezione materna tra 5 gg prima e 48h dopo il parto: Ig anti-varicella zoster per prevenire la varicella neonatale

Prevenzione • Anamnesi negativa per varicella: vaccino (evi-tare la gravidanza nel mese successivo)

• Esposizione al virus: ricerca Ab materni anti-VZV; se negativi somministrare Ig entro 72 ore dall’esposizione

• Vaccino: controindicato durante la gravidanza Citomegalovirus

Microbiologia Famiglia Herpesviridae, virus a DNA

Viremia 2-3 settimane dopo l’infezione, latente nell’ospite

Trasmissione Sangue, urine, saliva, contatto sessuale Sintomi materni • Asintomatica: la maggior parte dei casi

• Sintomi infezione primaria: febbre, malessere, linfocitosi

• Incremento enzimi epatici

• Infezione ricorrente: in genere asintomatica 35

I. Ostetricia – Assistenza antepartum

Diagnosi materna Sierologia (dosaggi seriati IgG ed IgM a distanza di 3 settimane; test di IgG avidità nei casi dubbi) PCR liquido amniotico dopo 21 settimane Trasmissione verticale Effetti più gravi per trasmissione precoce

• Infezione primitiva: rischio di trasmissione 30-40%

• Infezione ricorrente: rischi di trasmissione 0,15-2%

10% dei neonati sviluppano sequele dopo infe-zione primitiva

Diagnosi fetale Ecografia (idrope, iperecogenicità intestinale, calcificazioni intestinali, ventricolomegalia) Sierologia (su sangue prelevato tramite cordo-centesi)

Coltura o PCR (liquido amniotico) Sintomi perinatali Morte, sequele neurologiche, sordità

Terapia Possibile diminuzione trasmissione fetale con infusione mensile immunoglobulica specifiche anti CMV. In valutazione anche terapie prenatali con ganciclovir

Screening • Dosaggio preconcezionale IgG ed IgM in donne a rischio (sieronegative)

• Screening durante la gravidanza Parvovirus B19

Microbiologia Famiglia Parvoviridae, virus a DNA

Contagiosità: 5-10 giorni dopo l’esposizione, cessa dopo lo sviluppo del rash

Trasmissione Via aerea, contatto bocca-mano

Sintomi materni • Età adulta: rash ed artropatia o asintomatica

• Crisi aplastica: pazienti con emoglobinopatie

• Età infantile: eritema infettivo (quinta malattia) Diagnosi materna Sierologia (positività per IgM e sieroconversione) Trasmissione verticale Effetti più gravi per trasmissione precoce (< 20

sett)

Diagnosi fetale Ecografia (idrope)

PCR (placenta, amniocentesi)

Sintomi perinatali Aborto spontaneo, anemia emolitica, idrope (crisi aplastiche, miocardite), morte fetale in utero Terapia Monitoraggio sierologico (IgG e IgM) per 3-4

settimane per individuare la sieroconversione 36

12. Infezioni congenite

• No sieroconversione: il feto non è a rischio

• Sieroconversione: monitorare ecograficamen-te il feto per 10 settimane (l’idrope si sviluppa raramente dopo 10 sett)

• Comparsa di idrope: cordocentesi per eventua-le trasfusione intrauterina

Screening Non consigliato

Herpes simplex

Microbiologia Herpesviridae, virus a DNA 2 tipi: HSV-1 e HSV-2 Trasmissione Contatto sessuale e diretto

Sintomi materni • Infezione primaria: vescicole ed ulcere genita-li, spesso accompagnate da sintomi sistemici (febbre, mialgie)

Diagnosi materna Colture cellulari, ricerca di antigeni e ricerca DNA

Trasmissione verticale • Per lo più attraverso le secrezioni del basso tratto genitale durante il parto

• Raramente per via transplacentare

• Rischio di trasmissione: 50% per infezione primaria, 4-5% per infezione ricorrente Sintomi perinatali Malattia localizzata: cute, occhi, bocca

Malattia SNC Malattia disseminata

Terapia pre-parto • Episodio primario: terapia anti-virale

• Episodio ricorrente: terapia anti-virale dopo la 36asettimana

Terapia intrapartum • Lesioni attive: taglio cesareo

• Lesioni non attive: accurato esame pelvico e parto vaginale

Screening Non consigliato

Rosolia

Microbiologia Famiglia Togaviridae, virus a RNA Trasmissione via aerea (respiratoria)

Sintomi materni • Asintomatica (25%)

• Rash

Diagnosi materna Sierologia (positività per IgM e sieroconversione) Trasmissione verticale Rischio di difetti:

37

I. Ostetricia – Assistenza antepartum

• 11-12 settimane: 33%

• 13-14 settimane: 11%

• 15-16 settimane: 24%

• > 16 settimane: praticamente nullo

Diagnosi fetale Ecografia e ricerca di RNA virale nel liquido amniotico

Sintomi perinatali Sindrome da rosolia congenita: sordità neurosen-soriale, cataratta, IUGR,

Difetti cardiaci (pervietà dotto arterioso, difetti dei setti), meningoencefalite, epatite, polmonite, trombocitopenia

Terapia Nessuna

Prevenzione Vaccinare tutte le bambine (12-15 anni)

Vaccinare tutte le donne Rubeo-recettive al di fuori della gravidanza e postpartum

Screening Ricerca anticorpi prima del concepimento o alla prima visita prenatale

Sifilide

Microbiologia Agente eziologico: Treponema pallidum Incubazione: 10-90 giorni

Trasmissione Contatto sessuale

Sintomi materni • Sifilide primaria: ulcera non dolente (sifilo-ma), persiste per 2-6 settimane

• Sifilide secondaria (6-8 settimane dopo il sifi-loma): condiloma piano (ulcere genitali), rash, adenopatia

• Sifilide terziaria: interessamento cardiovasco-lare, neurologico, gomme luetiche

• Sifilide latente: sierologia positiva in assenza di manifestazioni cliniche

• Sifilide latente precoce (< 1 anno); sifilide latente tardiva (> 1 anno)

Diagnosi materna Screening: sierologia test non-treponemici (VDRL o RPR)

Conferma: sierologia test treponemici (MHA-TP, FTA-ABS, TP-PA)

Puntura lombare in presenza di sintomi neurolo-gici

Trasmissione verticale Solo dopo la 18asettimana Diagnosi fetale Ecografia

38

12. Infezioni congenite PCR (liquido amniotico)

Sintomi perinatali Parto pretermine, aborto spontaneo, placentome-galia

• Sifilide congenita:

Manifestazioni precoci (< 2 anni): riniti, lesio-ni mucocutanee, osteocondriti,

Epatosplenomegalia, adenopatia, ittero Manifestazioni tardive (> 2 anni): cheratite interstiziale, articolazioni di Clutton, neurosi-filide

Stimmate residue: denti di Hutchinson, naso a sella, fronte protuberante, ragadi

Terapia • Sifilide primaria/secondaria/latente precoce:

penicillina-G-benzatina, 2,4 milioni U im

• Sifilide terziaria/latente tardiva: penicillina-G-benzatina, 2,4 milioni U im/sett × 3 in pazienti allergiche alla penicillina: desensibilizzazione Screening VDRL (o RPR) e TPPA prima del concepimento

o alla prima visita prenatale Listeriosi

Microbiologia Agente etiologico: Listeria monocytogenes Incubazione: 2-3 giorni

Trasmissione Carne non ben cotta, formaggi molli, paté, latte crudo

Sintomi materni Sindrome simil influenzale (febbre, dolori muscolari, diarrea, epigastralgia); interessamen-to del sistema nervoso centrale (mal di testa, interessamen- tor-cicollo, confusione, convulsioni)

Diagnosi materna Esami su sangue materno o liquido spinale Trasmissione verticale Può passare la barriera placentare anche se la

madre è asintomatica

Diagnosi fetale Isolamento dell’agente etiologico nel liquido amniotico

Sintomi perinatali Aborto, parto pretermine, morte fetale endoute-rina. mortalità neonatale, meningite del neonato, polmonite, danni neurologici permanenti Terapia Terapia antibiotica con ampicillina +

aminogli-coside o trimethoprin sulfametoxazolo

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Il sanguinamento durante la gravidanza richiede un’immediata valuta-zione.

Anamnesi

• Emorragia (quantità, durata): tentare di definire la quantità dei coaguli, e del sangue nei tamponi-pannolini

• Contrazioni

• Dolore addominale

• Disordini della coagulazione in anamnesi Esame obiettivo

• Segni vitali (ipotensione, tachicardia, ipotensione ortostatica)

• Esame con speculum sterile (quantificare le perdite ematiche, esclude-re PROM, patologie genitali)

• Esame digitale (escludere PROM, vasi previ e placenta previa prima dell’esame)

Diagnosi differenziale (vedi Tab. 13-1)

• Distacco di placenta

• Vasi previ

• Lacerazione del tratto genitale

• Placenta previa

• Travaglio con modifiche cervicali Valutazione diagnostica

• Ecografia (escludere placenta previa, valutare AFI, evidenziare even-tuali distacchi coriali-ematomi)

• Laboratorio: ematocrito, PTT, PT, fibrinogeno

• Test di Kleihauer-Betke

• Colture cervicali per gruppo sanguigno e prove di compatibilità per Gonorrhea e Chlamydia

• Valutazione fetale: Doppler, nonstress test, profilo biofisico, stima del peso fetale, AFI

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13. Emorragie del

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