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Linee guida internazionali

• Travaglio in fase attiva: ascoltazione ogni 15 min

• Secondo stadio: ascoltazione ogni 5 min Linea di base

• Normale: 110-160 bpm

• Bradicardia: linea di base < 110 bpm per almeno 15 min:

– Eziologia: decelerazioni prolungate, acidemia fetale, blocco di bran-ca congenito, ipotermia materna

• Tachicardia: linea di base > 160 bpm:

– Eziologia: corionamnionite, febbre materna, aritmie cardiache, far-maci

Variabilità

• La frequenza cardiaca fetale mostra una variabilità battito a battito regolata dal sistema nervoso

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26. Il monitoraggio fetale intrapartum

S E Z I - O S T E T R I C I A — A s s i s t e n z a i n t r a p a r t u m

Variabilità a breve termine

• Cambiamenti della frequenza cardiaca fetale da un battito all’altro

• Può essere valutata solo con ESF Variabilità a lungo termine

• Modificazioni della frequenza in 1 minuto

• La diminuzione o l’assenza di variabilità a lungo termine è un impor-tante segno di compromissione fetale e di acidemia fetale

• Altre cause di diminuzione della variabilità a lungo termine: analgesia, MgSO4tocolitici, corticosteroidi

Accelerazioni

• Incremento della frequenza cardiaca fetale rispetto alla linea di base

• Tracciato reattivo: due accelerazioni di 15 sec di almeno 15 battiti in 20 minuti

• Segno di benessere fetale Decelerazioni

• Diminuzione della frequenza cardiaca fetale rispetto alla linea di base, per un periodo di tempo limitato (1 minuto)

Decelerazioni variabili

• Risultano dalla compressione del cordone ombelicale

• Si manifestano in relazione alle contrazioni

• Rapido inizio e ritorno alla linea di base

• Prolungate, gravi decelerazioni variabili con la perdita di variabilità sono segno di imminente acidosi metabolica

• Management: applicare ESF, (eventuale STAN) somministrare O2, cambiare la posizione materna, interrompere l’ossitocina, iniziare eventuale amnioinfusione

• Decelerazioni prolungate: somministrare tocolitici (atosiban in bolo) Decelerazioni precoci

• Risultano dalla compressione della testa fetale

• Andamento simmetrico alla contrazione

• Frequenti nel secondo stadio del travaglio

• Management: non è generalmente necessaria alcuna procedura Decelerazioni tardive

• Risultano da un’insufficienza utero-placentare

• Iniziano dopo il picco della contrazione

• Ritornano al livello base molto dopo la contrazione I. Ostetricia – Assistenza intrapartum 90

• Uniformi, raramente diminuiscono oltre i 40 battiti al di sotto della linea base

• Management: ESF (eventuale STAN), somministrare O2, cambiare la posizione materna

• Le decelerazioni tardive ripetute sono preoccupanti: valutare il pH con prelievo dallo scalpo fetale o provvedere all’espletamento del parto

Frequenza cardiaca sinusoidale

• Oscillazioni regolari della linea di base

• Eziologia: anemia fetale, analgesia, acidosi severa

• Criteri di diagnosi:

• Linea di base: 110-160 bpm

• Perdita di variabilità a breve termine

• Oscillazioni di 5-15 battiti al di sopra e al di sotto della linea di base

• 3-5 cicli/min Contrazioni uterine

• Misurate attraverso un tocodinanometro esterno o un dispositivo intrauterino

• L’intensità può essere quantificata solo tramite un dispositivo intrau-terino

Amnioinfusione

• Infusione di soluzione salina nella cavità uterina attraverso un catetere

• Indicazioni: decelerazioni variabili, meconio

• Protocollo: 600 cc in bolo, poi 180 cc/ora di soluzione fisiologica Valutazione del pH con prelievo dallo scalpo fetale

• Determina il pH fetale

• Se è accertata l’acidemia, è indicato il parto

• Se il pH è normale il travaglio può continuare

• Management (vedi Tab. 26-1)

26. Il monitoraggio fetale intrapartum 91

Tab. 26-1.

pH Management

> 7,25 Osservazione

7,20-7,25 Ripetere prelievo a 30 minuti

< 7,20 Favorire l’espletamento parto

Procedura

• Amnioscopio posizionato in vagina, testa visualizzata

• Asciugare e cospargere di gel l’area dello scalpo fetale

• Fare una piccola incisione sullo scalpo fetale

• Il sangue viene raccolto in un tubo capillare e viene immediatamente misurato il pH

Elettrocardiografia fetale intrapartum (STAN)

• Valuta il rapporto fra l’onda T e il complesso QRS

• Valuta l’attivazione del metabolismo anaerobico miocardio

• Permette di ridurre il numero dei tagli cesarei e di migliorare l’outcome neonatale attraverso una precisa identificazione dei feti a rischio di ipossia

• Valutato attraverso elettrodo sullo scalpo fetale (ESF) Ossimetria fetale pulsata

• Monitoraggio continuo della saturazione di ossigeno del feto attraver-so l’inserimento di un catetere transcervicale addossato alla guancia fetale

• Il rischio di acidosi fetale sembra basso se la saturazione di ossigeno è superiore al 30%

• Se la saturazione dell’ossigeno fetale è < del 30% per un periodo > 10 min, l’incidenza dell’acidosi fetale aumenta

OBS 500

Ossimetrio pulsato fetale consente un accurato ed efficiente monitorag-gio del feto durante il parto. Consente di misurare la frequenza delle pul-sazioni fetali come pure la saturazioni di ossigeno. Può essere posizionato anche a membrane integre purché ci siano almeno 2 cm di dilatazione. La paziente può muoversi e camminare poiché il sensore viene mantenuto in posizione dalla pressione uterina.

Consente la registrazione durante l’estrazione con ventosa e permette il monitoraggio del feto durante il parto in acqua e durante il cesareo Altre tecniche

• Stimolazione vibroacustica o stimolazione dello scalpo fetale in caso di tracciato con variabilità ridotta

I. Ostetricia – Assistenza intrapartum 92

L’induzione del travaglio di parto è indicato quando i benefici che deriva-no dal parto (sia per la madre che per il feto) superaderiva-no quelli che si osser-verebbero se la gestazione andasse avanti. Esistono diversi metodi di indu-zione del travaglio.

Maturità polmonare fetale (MPF))

• Documentare la maturità polmonare fetale in caso di parto elettivo prima della 38asettimana

• Liquido amniotico ottenuto tramite amniocentesi Punteggio di Bishop (Bishop score – BS)

Fornisce un’indicazione delle possibilità di successo dell’induzione (Tab.

27-1).

Maturazione cervicale

Farmaci utilizzati per la maturazione cervicale se contrazioni irregolari o assenti.

Prostaglandine

Prostaglandine E2 (dinoprostone) (Tab. 27-2)

• Gel o dispositivo vaginale

• Effetti collaterali: iperstimolazione uterina, vomito, diarrea

• La broncocostrizione non è un effetto collaterale Metodi meccanici

Laminaria Japonicum

• Dispositivo collocato nella cervice con effetto di dilatazione meccani-ca per effetto osmotico

• Può essere associato ad un aumento del rischio di infezioni postpartum Palloncino di Foley

• Palloncino di Foley (24-30 French) collocato nella cervice per una dila-tazione meccanica

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27. Induzione e stimolazione

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