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3.  Gli interventi realizzati dal sistema camerale regionale

3.10  Infrastrutture, turismo e ambiente

3.10.1  Iniziative per le infrastrutture

Gli organismi camerali, considerata l'importanza che un efficiente ed adeguato sistema di infrastrutture territoriali riveste nel sostenere e promuovere la competitività del territorio, hanno progressivamente ampliato la propria presenza nei vari comparti infrastrutturali investendo non solo nel settore del trasporto (strade, autostrade, aeroporti, interporti), ma anche nelle cosiddette “infrastrutture di supporto all’economia”: strutture fieristico - espositive, mercati agroalimentari e commerciali, reti energetiche, ambientali ed infrastrutture per le telecomunicazioni.

Coerentemente con la propria missione istituzionale, in tali ambiti le Camere di commercio partecipano ad aziende, società ed enti che realizzano o gestiscono infrastrutture sul territorio per favorirne lo sviluppo e la crescita; contribuiscono a creare il consenso intorno a progetti infrastrutturali di interesse locale e nazionale; possono infine agire come promotori della realizzazione di opere pubbliche inserite nella programmazione degli enti locali, anche in partenariato pubblico privato, ed in particolare attraverso gli strumenti del project financing. In relazione a quest’ultimo aspetto, il sistema camerale si sta posizionando sempre più negli ultimi tempi come partner istituzionale delle imprese per fornire, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali, conoscenze puntuali, oltre a rappresentare una sede ideale per il confronto sulle politiche da attivare, così come per fungere da strumento di supporto e valutazione ex ante, ex post ed in itinere degli interventi. In quest’ottica si pone l’esperienza della la rete degli Osservatori regionali e la realizzazione del nuovo Portale sulle infrastrutture di trasporto e della logistica (www.trail.unioncamere.it), promossi da Unioncamere e realizzati da Uniontrasporti, grazie ai quali è stato costruito un sistema di grande rilevanza per la politica infrastrutturale locale e le decisioni di investimento.

La tendenza al consolidamento della presenza camerale nel settore infrastrutturale si conferma anche in Emilia-Romagna. Le Camere emiliano - romagnole negli ultimi anni hanno rafforzato, infatti, la propria partecipazione nelle società di gestione delle infrastrutture locali. La maggior parte degli investimenti ha riguardato il sistema fieristico ed espositivo. Si è inoltre confermato un elevato livello d’investimento anche nelle infrastrutture aeroportuali che costituiscono da anni un settore di investimento prioritario per tutto il sistema camerale regionale. Il totale del capitale investito dalle Camere ammonta all’incirca di 97 milioni di euro (tabella 30).

Tabella 30 – Le partecipazioni camerali nelle infrastrutture

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012

95 Le Camere di commercio, oltre ad attuare una politica strategica di gestione del proprio portafoglio di partecipazioni nel settore infrastrutturale, collaborano con l’Unione regionale, per la diffusione della conoscenza e delle metodologie progettuali del project financing e del partenariato pubblico-privato attraverso l’Osservatorio regionale attivato nel corso del 2009, di cui si è parlato al paragrafo 3.1.2..

Con l’annualità 2009-10 del fondo di perequazione Unioncamere Emilia-Romagna ha ottenuto un finanziamento da parte di Unioncamere nazionale per realizzare un progetto finalizzato al monitoraggio della diffusione di infrastrutture telematiche a banda larga e ultra larga nel territorio regionale e per rafforzare il ruolo del sistema camerale in un contesto estremamente importante per garantire la competitività del sistema economico locale.

Il progetto si concluderà nel 2012 con la realizzazione di un ciclo di seminari rivolti alle imprese, specie alle PMI, realizzati da ciascuna Camera di commercio con il supporto dell’Unione regionale e di Uniontrasporti per contribuire a diffondere una cultura digitale ancora non adeguata agli standard europei.

Contestualmente è iniziato un processo di diffusione, presso le Giunte di tutte le 9 Camere di commercio, dei risultati del monitoraggio sul livello di diffusione dell’infrastruttura telematica con un dettaglio comunale in termini di quantità e qualità della copertura. Grazie all’incrocio di questi dati con la distribuzione delle zone di specializzazione produttiva in cui sono presenti gruppi consistenti di imprese, è possibile individuare eventuali ambiti di intervento futuro su cui le Camere di commercio potranno intervenire per consolidare la competitività delle imprese, avviando partenariati istituzionali o in contatto diretto con gli operatori del settore. Al termine del progetto ciascuna Camera sarà in possesso di un’analisi dettagliata e aggiornata della diffusione delle infrastrutture oltre che di una lista di possibili interventi ritenuti essenziali per consolidare la competitività delle imprese con cui sedere ai tavoli di discussione istituzionali o entrare in contatto direttamente con gli operatori economico, rappresentando la voce delle PMI.

Sempre nell’ambito del Fondo di perequazione 2009-10 è stato approvato il progetto “Il project financing per lo sviluppo delle infrastrutture e la gestione del consenso” presentato da Unioncamere Emilia-Romagna per conto di otto Camere di commercio della regione. Lo scopo è di contribuire allo sviluppo dei nuovi interventi infrastrutturali, anche promuovendo il project financing e modalità di collaborazione tra soggetti pubblici e privati e offrendo il contributo del sistema camerale nel superare le difficoltà di gestione del consenso sulla realizzazione degli interventi. Le Camere di commercio, vista la loro natura di soggetti di frontiera tra il pubblico e il privato, possono infatti presentarsi come

“integratore di sistema” degli interessi settoriali a livello provinciale, dando voce in particolare alle imprese di minor dimensione; possono essere considerate anche come un punto di riferimento per i consumatori, sulla base delle competenze assolte sul versante della regolazione del mercato.

Il progetto prevede una prima fase di analisi territoriale che, a partire dei principali interventi programmati in materia di infrastrutture in Emilia-Romagna e delle indicazioni contenute nel Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT) 2010-2020, individui le opere infrastrutturali prioritarie per elevare la competitività del sistema economico locale e l’efficienza del sistema logistico, che abbiano subìto i ritardi maggiori e lo scenario temporale per il loro completamento. Si prevedono poi approfondimenti sui segmenti procedurali, la tipologia delle opere, il ruolo degli enti locali, le tendenze del mercato del partenariato pubblico-privato in Emilia-Romagna, l’iter per la realizzazione delle opere infrastrutturali, le valutazioni sulle modalità di intervento sulla base delle esigenze del territorio regionale. I casi di successo più interessanti nelle diverse tipologie di intervento infrastrutturale saranno analizzati per proporli come punti di riferimento.

Infine, saranno organizzati seminari per la presentazione dei risultati dello studio di monitoraggio sul project financing in Emilia-Romagna in relazione alle problematiche nella realizzazione delle opere infrastrutturali delineatesi nella prima parte del lavoro. L’obiettivo è fare cultura sul tema, illustrarne le potenzialità in termini di ampliamento delle opportunità di intervento, incremento delle risorse disponibili e gestione del consenso sulle infrastrutture, oltre che rafforzare le competenze tecniche in termini di gestione delle procedure.

96 L’azione delle Camere di commercio nel favorire la formazione del consenso intorno progetti infrastrutturali di rilevanza per lo sviluppo dei territori, nel 2011 ha mostrato la sua incisività, come dimostrano alcuni degli esempi più significativi di seguito riportati.

Nell’ambito dell’osservatorio costituito dalle Camere di Modena, Reggio Emilia, Lucca, Pisa e Livorno al fine di valutare traiettorie comuni in vista della realizzazione dell'asse viario di sbocco verso le coste tirreniche, particolare attenzione è stata rivolta ai temi della viabilità primaria, con riferimento alla rete autostradale ed in particolare all’arteria A22, di grande importanza per le imprese modenesi e reggiane, e alla viabilità secondaria, con focalizzazione sull’implementazione del prolungamento della A22 - Campogalliano- Sassuolo, messa in opera della Cispadana e l’inizio di una progettazione di lungo periodo che permetta di accedere più agevolmente alle coste tirreniche.

In tema di logistica, la T.I.E. società partecipata dalla Camera di commercio di Modena e dall'Associazioni di categoria del territorio ha presentato nel 2011 al Consiglio camerale lo studio di prefattibilità tecnico economico dell’area logistica a servizio dello scalo merci. L’analisi ha, tra l’ altro, approfondito i costi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Sempre l’ente camerale modenese ha mantenuto il proprio supporto verso l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, che sviluppa progetti per favorire la sperimentazione di produzione di nuove fonti energetiche.

La Camera di commercio di Piacenza ha promosso la realizzazione di uno studio di impatto ambientale e fattibilità relativo ad una strada mediana che possa consentire il veloce attraversamento della provincia. Lo studio si prefigge di valutare la sostenibilità ambientale e la compatibilità paesaggistica dell’opera, con particolare riferimento alla verifica dei vincoli ambientali, storici, archeologici, paesaggistici e con l’individuazione delle misure idonee alla salvaguardia dell’ambiente, dell’agricoltura, del turismo, delle risorse idriche e geologiche. L’indagine dovrà ipotizzare le caratteristiche funzionali, tecniche e gestionali della “mediana” indagando le possibili alternative. Sempre l’ente camerale piacentino ha raggiunto un accordo strategico con il Polo di Piacenza del Politecnico per finanziare uno studio che si propone di trovare una soluzione di mobilità ferroviaria sulla linea Milano-Piacenza che soddisfi i requisiti di frequenza, puntualità e comfort tipici di una metropolitana leggera.

La Camera di commercio di Ravenna, tramite la propria commissione Porto trasporti e Logistica dell’ente camerale dà il proprio contributo nell’affrontare le problematiche legate alla logistica, all’intermodalità e allo sviluppo del porto di Ravenna.

Nel corso del 2011, la Camera di commercio, la Regione, la provincia di Ravenna, il Comune di Ravenna e l’Autorità Portuale di Ravenna hanno finanziato e promosso la realizzazione del Tecnopolo di Ravenna e Faenza, la cui attività di ricerca riguarda i settori dell'energia e della nautica, dell’ edilizia e della meccanica dei materiali.

La Camera di commercio di Reggio Emilia, come si è anticipato al paragrafo 3.1.1 ha realizzato uno specifico percorso, articolato in sette incontri per portare il contributo del mondo economico alla miglior progettazione dell’area nord della città di Reggio Emilia sulla quale sta per sorgere la stazione medio padana dell’Alta Velocità.

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