1. La struttura e l’organizzazione del sistema camerale regionale
1.2 Le Camere di commercio
1.2.2 Le risorse umane
Il contributo professionale delle risorse umane risulta di fondamentale importanza per garantire un elevato livello di qualità dei servizi erogati dagli enti camerali. Nel corso degli ultimi anni il progressivo sforzo messo in campo dalle Camere della regione per migliorare l’efficienza delle strutture e dell’organizzazione ha prodotto una graduale riorganizzazione interna e l’adozione di approcci metodologici finalizzati alla misurazione dei risultati. Tali approcci, oltre a consentire una valutazione complessiva dell’attività dell’ente, hanno permesso, sul versante interno, la costruzione di un sistema di valutazione della dirigenza e del personale camerale che in prospettiva costituirà un utile strumento per valorizzare le risorse umane all’interno di ogni Camera e potrà contribuire al miglioramento dei servizi erogati all’utenza.
Il 2011 è stato l'anno che ha visto l’obbligatoria introduzione delle procedure di controllo strategico e direzionale previste dal D.Lgs. 150/2009, applicabili alle Camere di commercio anche sulla base di un Protocollo di intesa per l’attuazione appunto del cosiddetto “Decreto Brunetta”, siglato nel febbraio 2010 dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione e dall’Unioncamere. L’applicazione della normativa
9 rende indispensabile nelle pubbliche amministrazioni un complesso processo di revisione del sistema dei controlli interni, dei sistemi di valutazione e misurazione delle performance nonché l’introduzione di strumenti di valorizzazione del merito e della produttività. Si tratta di obiettivi che Unioncamere si era assunta, aderendo al progetto “Mettiamoci la faccia” (la modalità attraverso la quale è possibile leggere la percezione degli utenti dei servizi) ed avviando un’iniziativa progettuale diretta a dotare le Camere di un più efficace ciclo di pianificazione e controllo attraverso la rivisitazione di metodologie, procedure e soluzioni organizzative.
Il Protocollo d’intesa ha stabilito che Unioncamere, oltre ad essere la sede per l’applicazione sperimentale di quanto previsto dal decreto 150, fornisca alle Camere di commercio il supporto tecnico per la definizione del ciclo di gestione delle performance, degli obiettivi e degli indicatori, dei sistemi di monitoraggio, valutazione e rendicontazione delle performance e dei sistemi per la valorizzazione del merito e l’incentivazione delle performance. In modo particolare, è stato curato un sistema informativo attraverso il quale il livello di produttività, di efficienza e di efficacia dell’azione delle Camere verrà messo in relazione a indicatori comuni. Unioncamere stessa si è impegnata a supportare la creazione di Organismi indipendenti di valutazione, a sostenere i processi di formazione del personale, a costituire un Osservatorio che monitori la qualità dei servizi erogati dalle Camere attraverso l’attivazione di sistemi di rilevamento del gradimento da parte delle imprese.
Le metodologie utilizzate per il monitoraggio delle strategie o per il supporto ai processi di qualità vanno dall’adesione a sistemi di certificazione, all’utilizzo di questionari di customer satisfaction, sistemi di benchmarking, indagini di benessere organizzativo, project management e balance scorecard. Negli ultimi anni si è registrata una costante diminuzione del personale, mentre la dotazione organica delle Camere di commercio emiliano-romagnole è rimasta pressoché invariata. Per quanto riguarda l’inquadramento del personale a tempo indeterminato (744 unità), a livello regionale si conferma la categoria C come il livello a maggior densità di risorse umane, seguita dalla categoria D1 (grafico 3). Il maggior numero di risorse umane, anche prendendo in considerazione le forme di lavoro a tempo determinato e flessibile (104 unità), viene impiegato per le attività connesse alla tenuta delle Registro delle imprese (grafici 4 - 5).
Grafico 3 - Distribuzione del personale a tempo indeterminato per categoria
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
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Grafico 4 - Distribuzione del personale a tempo indeterminato per settore di attività
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
Grafico 5 - Distribuzione delle forme di lavoro flessibili nelle Camere dell'Emilia-Romagna al 2011 per settore di attività
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
Per quel che concerne il personale in servizio a tempo indeterminato nelle nove Camere dell’Emilia-Romagna, si rileva che la classe di età maggiormente rappresentata è quella che va dai 45 ai 49 anni (grafico 6); circa la metà dei dipendenti a tempo indeterminato ha maturato un’anzianità di servizio non superiore ai 15 anni (grafico 7).
Grafico 6 - Composizione del personale in servizio a tempo indeterminato per classi di età
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
Il sistema camerale emiliano–romagnolo anche nel 2011 ha investito nella qualificazione del personale, mediante corsi di formazione organizzati sia direttamente dai singoli enti camerali per i propri dipendenti, sia attraverso il Piano formativo intercamerale gestito dall’Unione regionale in collaborazione con l’IFOA. Gli argomenti che hanno formato oggetto del maggior numero di corsi sono stati, come nel precedente anno, quelli riguardanti le tematiche tecnico specialistiche e gli approfondimenti normativi
11 (grafico 8). Considerando le percentuali di partecipanti, al primo posto figura l’area tecnico specialistica, seguita dall’area informatica e da quella relativa all’organizzazione del personale (grafico 9).
Grafico 7 - Composizione del personale in servizio a tempo indeterminato per anzianità di servizio maturata nella Camera di commercio
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
Grafico 8 – Numero di Corsi formativi destinati al personale camerale per area tematica
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012 Grafico 9- partecipanti ai corsi per area tematica
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2012
Il Piano formativo intercamerale regionale si basa sull’analisi annuale dei fabbisogni formativi espressi dalle Camere di commercio e sulle indicazioni di un Comitato tecnico-scientifico, e tiene conto delle significative esperienze di altri enti pubblici, a cominciare dall’attività formativa svolta dalla Regione Emilia-Romagna per il proprio personale. Alcuni moduli formativi vengono impostati congiuntamente con altri enti
12 pubblici su tematiche di interesse trasversale (ad esempio, nel 2011, i percorsi sugli appalti, il diritto di accesso ai documenti amministrativi e la pubblicazione all’albo pretori, attivati assieme a UPI e Confservizi Emilia-Romagna, e sul terzo settore, con UPI e destinati anche a Province e Comuni).Nell’anno considerato la domanda di moduli formativi è stata di 31 seminari (dei quali 11 del 2010, per compensare il Piano Formativo che ha subito dal 1 gennaio 2011 i tagli previsti dall’art. 6 – comma 13 – del D.L. 78/2010), con complessive 478 iscrizioni e 453 presenze effettive. Grazie alle iniziative di comunicazione on-line, rese possibili a seguito di investimenti per il miglioramento delle strutture dell’Unione regionale a livello di domotica e di web conference, si è ampliata la richiesta di partecipazione ai corsi da parte di altri sistemi camerali e di strutture con le quali sono state sviluppate collaborazioni da parte del sistema camerale. Ad alcuni moduli su temi trasversali e particolarmente innovativi, hanno partecipato alcuni soggetti esterni al sistema camerale regionale, quali le Camere di commercio di Brescia, Siena, Pistoia, Milano, Padova, Prato, Cremona, e i Comuni di Ferrara e Modena.