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normativo e giurisprudenziale: limiti

e prospettive

Mariano Dimonte*, Mario Serafini** * A.O. Cardinale G. Panico, Tricase (LE), ISDE Italia Tricase (LE) ** ISDE Italia Tricase (LE)



inquinamento ambientale e salute - abstracts

il cesalpino

per così dire di settore, assumono a nostro avviso una certa rilevanza al- tri due strumenti legislativi: il d. l. 19 agosto 2005 n. 195, che prevede e disciplina le informazioni sullo stato dell’ambiente, e il d. l. 6 settembre 2005, n. 206, il c.d. codice del con- sumo. Essi aprono infatti prospetti- ve interessanti ed innovative, anche se tutte da approfondire e svilup- pare, in materia di ambiente e salu- te, e non solo per i principi afferma- ti: l’informazione ambientale come diritto pubblico soggettivo; i diritti del consumatore sui temi della sa- lute, sicurezza, informazione e ac- cesso alla giustizia; l’effettiva tutela giurisdizionale dei consumatori. L’inefficiente tutela di un diritto di fatto priva di efficacia il suo rico- noscimento legislativo, che diventa semplice declamazione. Come non associarci quindi al diffuso e fru- stante senso di impotenza del cit- tadino di fronte all’invasione inar- restabile e sempre più invasiva di ripetitori e antenne e al comune sentire di un vuoto legislativo “so- stanziale”, in funzione di onnivori e miopi interessi economici?

Auspichiamo pertanto una coscien- za piena e comune del mondo poli- tico verso questi nuovi temi di fron- tiera per il diritto, per provvedere tempestivamente ad una legislazio- ne più avanzata, coraggiosa ed in- novativa, per la salvaguardia del- la salute pubblica e la sostenibilità sociale e ambientale dello sviluppo, così gravemente minacciati dall’at- tuale trend economico globale. Come è anche auspicabile che la pre- visione legislativa dell’azione collet- tiva (c.d. class action) sia ampia ed estesa nella sua legittimazione at- tiva, per non limitarsi al cittadino consumatore, ma sia reale garanzia per la tutela dei diritti collettivi. Intanto, è compito dell’operato- re del diritto una lettura, una in- terpretazione ed una applicazione estensiva della normativa in vigo- re, codicistica e non. E in tal senso, ci sovviene una giurisprudenza, di legittimità e di merito, sempre più ricca ed innovativa a tutela del di- ritto inalienabile alla salute di tutti noi. ¢

L

a questione di un possibile inqui- namento da abuso di esami ra- diodiagnostici si pone per la non più trascurabile entità del rischio per la popolazione in generale di contrar- re tumori radioindotti, a parte l’uso ecologicamente, economicamente e socialmente insostenibile delle ri- sorse sanitarie in generale.

Il dato che una grossa quota degli esami di diagnostica per immagi- ni basati sull’uso di radiazioni ioniz- zanti - incluse dalla IArC nella classe I (agenti cancerogeni certi) - risulti parzialmente appropriato (poteva- no essere evitati) o completamente inappropriato (dovevano essere evi- tati) rappresenta uno degli aspet- ti cruciale dell’attuale insostenibilità del sempre più complesso model- lo sanitario occidentale. Così come la pervasività assoluta della tecnolo- gia, che se da un lato relega la cli- nica ad un ruolo accessorio, dall’al- tro impoverisce, anzi rende sempre più conflittuale la relazione medi- co-utente/cliente/paziente, contri- buendo così il “difensivismo” medi- co-legale, unitamente alle strategie di marketing tese ad indurre nuo- va domanda di prestazioni, a perpe- tuare il circolo vizioso della cresci- ta di esami strumentali e della spesa pubblica, sempre più gravosamente appesantita dall’assistenza sanita- ria. Lo scopo di questo lavoro è per- tanto stimolare la riflessione sui se- guenti fatti:

Il livello di esposizione media della popolazione alle radiazio- ni ionizzanti X e gamma usate in medicina è ormai pari all’esposi- zione annuale al fondo natura- le (2,5 mSv)

Il concetto di rapporto ri- schio/beneficio come princi- pio cardine della sostenibilità in medicina

I medici generalisti, clini- 1.

2.

3.

ci e diagnosti misconosco- no la dosimetria degli esami e ignorano il relativo rischio pro- babilistico di mortalità per can- cro radioindotto

La normativa vigente in mate- ria - Decreto L.vo 187/2000; di- rettiva 43/1997/Euratom; Linee guida Stato-regioni, 2004 - pur sanzionando medici prescrittori ed esecutori di esami inappro- priati, è ampiamente disappli- cata. ¢

¢ Bibliografia

Dimonte M. Consumismo radiologico e inappropriatezza. Lega Contro i Tumori- Lecce 2007; 6:16-17;

Dimonte M, Serravezza g. Effetti socia- li del consumismo radiologico. Avvenire Medico 2007; 6:22-24;

Dimonte M. Sostenibilità in medicina. Contrastare la crescita di esami radiolo- gici inutili e inappropriati. giornale Euro- peo di Areobiologia e Medicina Ambien- tale, gEA 2007; 2:000-000; in stampa. ¢ 4. 1. 2. 3.

inquinamento radio-diagnostico e

sostenibilita’

Mariano Dimonte A.O. Cardinale G. Panico, Tricase (LE); ISDE Italia Tricase (LE)

Introduzione

L

e rappresentazioni sociali (rS) sono la base fondante del mon- do dato per scontato e quindi del senso comune (Moscovici, 1984). La loro funzione è duplice: sul pia- no dell’intersoggettività consento- no di comunicare grazie ad un co- dice culturale, basato sul linguaggio (ma non solo linguistico) largamen- te condiviso; a livello dell’agire in- dividuale, permettono di orientarci nel mondo, riducendo la comples- sità del presente alla normalità del passato. Scopo delle rappresenta- zioni è quello di «rendere familiare il non familiare». Il senso di smarri- mento che l’individuo sperimenta di fronte a un oggetto sociale a lui sconosciuto viene sempre risolto facendo ricorso a ciò che è già noto e che la società ha per così dire me- tabolizzato. Oggi, l’influenza dei mass media è pressante in tutte le fasce di età, nessuna esclusa; la te- levisione, e soprattutto la pubblici- tà, influiscono sui processi formativi ed educativi delle nuove generazio- ni tipicamente caratterizzate dal- la costante ricerca di informazioni, suggestioni ed esperienze atte ad arricchire il proprio bagaglio cultu- rale (Puggelli, 2002). La pubblicità è sempre di più fonte di materiali per il lavoro dell’immaginario, di con- seguenza elemento determinan- te nella costruzione di rappresenta- zioni sociali della società. Analoghi meccanismi di costruzione delle rS sono in gioco anche ove l’elemento oggetto di indagine sia l’ambiente o l’inquinamento. ¢

Obiettivi

S

copo del presente studio è for- nire una panoramica sugli studi più recenti relativi alle rappresen- tazioni sociali di ambiente ed inqui-

namento intesi come malattia e sa- lute, valutando l’effettiva influenza dei mass media e dell’ambiente fa- miliare nella formazione delle rS e fornendo spunti per le linee di ri- cerca future sull’argomento. ¢

Metodi

S

e esiste una rappresentazione sociale della malattia, deve esi- stere anche una rappresentazio- ne delle cause della malattia stes- sa. «quando ascoltiamo o vediamo qualcosa assumiamo istintivamen- te che esso non è fortuito, ma che deve avere una causa ed un effetto» (Moscovici 1984). Ne derivano 2 tipi di visione:

- Visione individualistica: Individuo come responsabile della sua malat- tia (responsabilità e deficienze del- l’individuo; scompensi psicologici legati alla rassegnazione, alla fru- strazione) Sontag 1977;

- Visione olistica (ambientalisti- ca): malattia come ribellione del- l’ambiente sull’individuo (causata dall’inquinamento)

queste due visioni, collegate a di- verse rS, possono essere collegate anche alla variabile locus of control (interno o esterno) che entra in gio- co nel tentativo di spiegare e tene- re sotto controllo la variabile “ma- lattia/salute” e le sue cause. ¢

Risultati

I

l ruolo dei mezzi di comunicazio- ne di massa è di indubbia impor- tanza nella costituzione delle rap- presentazioni sociali (rS); tuttavia esso è stato parzialmente riconsi- derato alla luce del ruolo attivo che i soggetti rivestono nel processo di interpretazione della realtà. Come sostiene la teoria della “diffusione delle informazioni” (rogers e Prenti- ce-Dunn, 1997), infatti, i mass media

rappresentano solo uno dei canali di influenza cui le persone vengono sottoposte, e non necessariamente il predominante. Altrettanta impor- tanza rivestono i cosiddetti “leaders d’opinione” – persone che godono di una particolare fiducia e credibili- tà -, il bagaglio di credenze popolari e la soggettività del processo inter- pretativo. Sono auspicabili ricerche più approfondite in questo settore, che approfondiscano le relazioni tra rS, variabili esterne quali influenza dei mass media e della famiglia, va- riabili interne quali locus of control a partire dalla più tenera età. ¢

¢ Bibliografia

Moscovici S. (1984). «Il fenomeno delle rappresentazioni sociali». In r.M. Farr e S. Moscovici (a cura di) Social representa- tions. Cambridge: Cambridge university Press. (Trad. It. rappresentazioni Sociali. Bologna: Il Mulino, 1989, pagg. 23-94). Puggelli, F.r. (2002) Spot generation. I bambini e la pubblicità, ed. Franco Angeli

rogers r.W. & Prentice-Dunn S. (1997). Protection motivation theory. In: goch- man DS, (Eds.) handbook of health Be- haviour research, New York: Plenum Ox- ford university Press

Sontag, S. (1977) Illness as metaphor. New York: Farrar, Strauss and gironx. (Trad. It. Malattia come metafora. Torino: Einaudi, 1979). ¢ 1. 2. 3. 4.

ambiente e inquinamento.