• Non ci sono risultati.

L’interesse per la cultura e per la lingua italiana in Macedonia La Macedonia e i macedoni da sempre spalancano le porte alla lingua

Aleksandra Saržoska

1 L’interesse per la cultura e per la lingua italiana in Macedonia La Macedonia e i macedoni da sempre spalancano le porte alla lingua

e alla cultura italiane. Unite da un forte legame storico-culturale, queste due culture si sono incontrate e, intrecciandosi, hanno dato vita a un meraviglioso mosaico interculturale. La presenza dell’italiano e l’interesse nei suoi confronti in Macedonia risalgono a un passato lontano. L’esistenza di ben otto rappresentanti ufficiali dell’Italia a Bitola dal 1895 al 1916, le opere di veri e propri conoscitori della lingua italiana come Gligor Prličev e Vlado Maleski (entrambi noti scrittori macedoni), costituiscono solo alcune delle tracce visibili di un costante e crescente interesse, in questo lungo arco di tempo, verso la lingua e la cultura italiane.

Oggi si è ben consapevoli di come, grazie all’apprendimento della lingua e della cultura italiana, ci si possa avvicinare di più all’Italia e all’Europa e implicitamente sentirsi cittadini europei, ricoprendo il ruolo di membri pressoché effettivi di queste società.

La questione può anche basarsi sul criterio di “immagine”. La reputazione che una lingua si fa, la sua “immagine”, la caratterizzazione che riesce ad assumere, contribuiscono in maniera essenziale al suo diffondersi al di fuori del proprio territorio. L’immagine che si ha della lingua italiana varia anche a seconda dell’età delle persone. Ad esempio, gli anziani in Macedonia collegano la lingua italiana alla nascita della televisione, ai primi programmi trasmessi dalla Rai. Mentre i giovani non pensano minimamente alle prime trasmissioni televisive andate in onda, avendone essi, un’immagine completamente diversa, il più delle volte legata alla musica di genere differente da quella in voga agli esordi della tv.

È esiguo il numero di coloro che legano l’immagine della lingua al peso che essa ha avuto storicamente. Forse ciò è da attribuire a un minimo patrimonio delle memorie, miti, stereotipi e opinioni collettive nate e raccolte chissà dove.

Per quanto riguarda l’italiano, le immagini convergono piuttosto curiosamente su un paio di punti: l’italiano sarebbe la lingua dell’amore, della musica, del corteggiamento, delle belle arti.

Quali sono, quindi, le motivazioni che spingono i ragazzi a imparare l’italiano? L’interesse che i giovani macedoni hanno per la lingua e per la cultura italiana per noi costituisce da sempre motivo di grande soddisfazione, ma anche di riflessione sui motivi che li spingono a scegliere, in numero cospicuo, fra tutte le altre lingue straniere, proprio la lingua italiana. Abbiamo cercato di dare una risposta sottoponendo un sondaggio sul tema agli studenti iscritti al primo anno del corso di laurea in Lingua e Letteratura italiana presso la Facoltà di Filologia “Blaže Koneski”. Ai fini del sondaggio è stato messo a punto un questionario basato su quattro domande aperte: 1. Avevi già studiato l’italiano prima di iscriverti al corso di laurea in Lingua e Letteratura italiana?; 2. Studi l’italiano come prima, seconda oppure terza lingua straniera?; 3. Perché desideri apprendere l’italiano? (per questa domanda sono state fornite otto risposte da scegliere in ordine di importanza); 4. In quale campo pensi la conoscenza dell’italiano ti sarà più utile in futuro? (per questa domanda sono state fornite undici risposte da scegliere in ordine di importanza).

Il sondaggio è stato somministrato a 40 studenti del primo anno, sebbene fossimo del parere che sarebbe stato molto più utile allargare l’indagine anche ad altri livelli di apprendimento.

Dai risultati dell’indagine sono emerse alcune considerazioni interessanti. Alla prima domanda, 10 studenti hanno risposto di non avere nessuna conoscenza della lingua italiana. Questa risposta era quasi data per scontata, visto che l’italiano non è ancora stato inserito a tutti gli effetti nel sistema educativo macedone. I rimanenti 30 studenti hanno dato invece risposte diverse. La maggior parte degli studenti esaminati ha risposto di avere già studiato l’italiano nelle scuole medie e nei licei dove l’insegnamento dell’italiano viene impartito come L2 (25), mentre in pochi, di averlo appreso nei centri-scuole privati di lingue straniere (5). Onestamente, ci aspettavamo quest’ultima risposta, visto che le scuole private sono state tra le prime a inserire la lingua italiana nel loro curriculo. Le risposte date dai nostri studenti alla seconda domanda sono state altrettanto interessanti. Dalla loro analisi è risultato che quasi tutti gli studenti conoscono come minimo un’altra lingua straniera. Per circa 20 studenti, l’italiano è la terza lingua straniera a essere studiata, mentre per 15 è la seconda. Da nessuno dei 40 studenti sottoposti al sondaggio l’italiano viene studiato come prima lingua straniera. Le risposte date riflettono la situazione relativa all’insegnamento delle lingue straniere in Macedonia. La prima lingua straniera, infatti, è a scelta libera, fra l’inglese, il tedesco, il francese e il russo. Queste lingue si cominciano a studiare in terza elementare (in alcune scuole sperimentali la lingua straniera viene inserita anche prima). Il nuovo programma d’insegnamento delle lingue straniere in Macedonia prevede che alle elementari (nel nostro Paese è in vigore il sistema di 9 anni di insegnamento elementare) in alcune scuole si possa scegliere una lingua straniera in aggiunta fra il francese, tedesco, inglese e russo). In questo modo ci si allinea al sistema educativo europeo che si basa sull’insegnamento di almeno due lingue straniere. Le lingue straniere vengono in seguito studiate alle medie e alle superiori, dove, a seconda dell’istituzione, è consentito apprendere una o due lingue straniere. A Skopje, Negotino, Prilep, Bitola, sono sorti dei licei sperimentali dove l’insegnamento di tutte le materie vene impartito in lingua straniera (in inglese o in francese). Le risposte date alla terza domanda hanno fatto emergere dati molto rilevanti sulle motivazioni circa la scelta di studiare la lingua italiana. Conoscerne le motivazioni è uno strumento prezioso perché ci consente di capire come i destinatari del corso di Laurea percepiscano la lingua e quale valore e funzione attribuiscano all’apprendimento dell’italiano: 37 degli studenti esaminati, hanno motivato la loro scelta di studiare l’italiano mettendo al primo posto le ragioni professionali, 11, invece, hanno optato per l’utilità che la lingua italiana avrà nella loro futura professione; 5 studenti hanno scelto quale motivazione l’arricchimento personale, mentre i restanti studenti hanno dato risposte diverse: studiare in Italia, le ricchezze culturali ecc. Al secondo posto, fra le motivazioni date

da ogni singolo studente, la situazione che emerge è la seguente: 34 studenti ritengono che la lingua italiana sarà loro utile in futuro, 15 invece hanno scelto di studiare l’italiano ai fini del proprio arricchimento personale, mentre solo 4 studenti hanno dato preferenza ai motivi professionali. Riguardo al terzo posto, 17 studenti hanno scelto l’arricchimento personale, 11 si sono espressi a favore delle ragioni culturali, altri 11, invece, hanno dato preferenza alle ragioni turistiche ecc. Analizzando le risposte date alla quarta domanda, circa i settori in cui l’italiano viene ritenuto più utile, il quadro che ne deriva risulta essere variegato: solo 21 studenti hanno dato preferenza ai rapporti commerciali e alle motivazioni economiche.

Sulla base dei risultati ottenuti, dunque, le motivazioni si possono dividere in due categorie: motivazioni culturali e motivazioni professionali ed economiche. Inoltre, il quadro che emerge dal sondaggio fa di esso uno strumento prezioso visto che ci consente di ricavare la percezione che i nostri studenti hanno nei confronti della lingua italiana, nonché il valore e la funzione che essi attribuiscono all’apprendimento dell’italiano.

2 Il ruolo dell’Università “Ss Cirillo e Metodio” di Skopje