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INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

REGOLE DI SISTEMA 2014 AMBITO SANITARIO

ALTRE DISPOSIZIONI

3. INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DI QUALITÀ ED APPROPRIATEZZA NEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE LOMBARDO

3.1. INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

3.1.1. VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE ASL NELL’AREA «PREVENZIONE»: AVVIO DEL PERCORSO DI BENCHMARKING

Utilizzando le informazioni messe a disposizione dai flussi informativi correnti, è possibile individuare una serie di indicatori di diversa tipologia (processo, outcome, ecc.) che riguardano vari ambiti di prevenzione, confrontarli ed elaborarli al fine di valutare la performance dei servizi di prevenzione delle diverse ASL, di orientare le scelte sulle attività future e di rendere omogenei gli strumenti utili per la valutazione dei progetti che costituiranno l’emanando Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018. Successivamente si procederà ad attuare programmi di auditing finalizzati al miglioramento dell’efficacia ed efficienza delle attività di prevenzione.

Nel 2014 verrà definito e condiviso con le ASL il set di indicatori di esito e di processo nei vari settori afferenti alla prevenzione. Inizialmente verranno considerate le aree riferite ai LEA anche nell’ottica di successivo confronto interregionale.

3.1.2. INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA RETE DI OFFERTA ASSISTENZIALE

Il miglioramento continuo della qualità è un programma integrato a gestione aziendale di cambiamenti organizzativi disegnato per generare e sostenere una cultura di miglioramento continuo basato su una definizione di qualità orientata sull’utente. Nella qualità dell’assistenza sanitaria coesistono i temi relativi ad un’appropriata erogazione di interventi efficaci sotto il profilo clinico ed organizzativo ed efficienti per garantire la sostenibilità del sistema.

Regione Lombardia con il “Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura” (d.c.r. n. 78 del 09.07.2013) promuove un’azione di governo volta al mantenimento dell’attuale elevato livello qualitativo delle cure e l’alta reputazione che il sistema sanitario regionale lombardo ha anche a livello internazionale. L’Unione Europe promuove la qualità dei Sistemi Sanitari nella proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla istituzione del programma “Salute per la Crescita” - 3° programma pluriennale d’azione della UE in materia di salute per il periodo 2014-2020 - dove all’obiettivo n. 2 sono indicate le modalità per “migliorare l’accesso alle competenze mediche e alle informazioni concernenti patologie specifiche, anche su scala transnazionale, e lo sviluppo di situazioni condivise e orientamenti per migliorare la qualità della sanità e la sicurezza dei pazienti allo scopo di migliorare l’accesso ad una assistenza sanitaria migliore e più sicura per i cittadini europei”.

Il Programma di Miglioramento continuo della qualità e sicurezza del paziente del SSR risponde alle esigenze di appropriatezza e di uso più efficiente delle risorse, di verifica della qualità delle

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strutture attraverso l’implementazione del Piano integrato per il Miglioramento dell’organizzazione.

La predisposizione del Piano Integrato per Il Miglioramento dell’Organizzazione, con la metodologia e gli strumenti proposti, intende:

─ supportare le direzioni strategiche nella programmazione pluriennale e annuale delle attività, attraverso la visione sistemica ed integrata dell’organizzazione, secondo uno sviluppo dinamico temporale;

─ rafforzare il collegamento fra le scelte strategiche di medio-lungo periodo e gli strumenti di attuazione, oggi, principalmente orientati al breve periodo;

─ favorire il collegamento degli strumenti istituzionali di programmazione e gestione, senza incrementarli né duplicarli, sintetizzando nel modello proposto le diverse aree e gli ambiti di interesse, a vantaggio della coerenza della decisione strategica;

─ condurre l’organizzazione alla creazione di valore; per fare ciò è universalmente riconosciuta la necessità di superare la logica della sola visione economico-finanziaria, insufficiente allo scopo e di orientare l’ attenzione sui processi aziendali;

─ rendere evidenti il percorso per il miglioramento continuo e gli strumenti necessari, prevedendo il coinvolgimento di tutti i livelli dell’ organizzazione;

─ promuovere lo sviluppo del patrimonio di competenze multidisciplinari delle organizzazioni, riguardo le metodologie del miglioramento continuo;

─ considerare le Aree Chiave per la creazione di valore e attuare la loro valutazione ai vari livelli dell’organizzazione;

─ promuovere la comunicazione interna ed esterna: dei risultati raggiunti in tutti gli ambiti, in termini di benefici per i cittadini, dei progressi ottenuti, del corretto ed appropriato uso delle risorse, degli obiettivi per il miglioramento continuo.

La Direzione Strategica garantisce la realizzazione del Piano integrato per il Miglioramento dell’organizzazione.

Il Responsabile per la Qualità è il gestore di tutti elementi in ingresso e del coordinamento con le singole Strutture che devono fornire al Responsabile per la Qualità la documentazione di competenza.

Il Piano integrato per il Miglioramento dell’organizzazione deve essere adeguato e differenziato per livelli organizzativi:

─ istituzionale;

─ delle direzioni strategiche;

─ delle direzioni operative.

La Direzione Strategica ha la responsabilità:

─ di gestire il processo di pianificazione, programmazione e monitoraggio del miglioramento dell’ organizzazione;

─ di assicurare che il processo di pianificazione, programmazione e monitoraggio del miglioramento dell’ organizzazione sia realizzato tramite il Responsabile per la Qualità.

Le Strutture di line e di staff della Direzione Strategica hanno la responsabilità di:

─ effettuare il riesame di competenza, a consuntivo dell’anno;

─ proporre obiettivi operativi di miglioramento;

─ attuare, per le parti di competenza, il Piano integrato per di miglioramento dell’

organizzazione approvato;

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misurare e monitorare le attività.

Gli strumenti identificati per il monitoraggio e la valutazione sono:

─ la check-list di autovalutazione applicata a tutte le strutture ospedaliere lombarde;

─ gli Indicatori di valutazione degli ospedali e di monitoraggio interno dei processi, per monitore e valutare le aree indicate nella check-list di autovalutazione.

Check list di autovalutazione

La check-list di autovalutazione è lo strumento di verifica dei processi aziendali.

Nella check-list sono sviluppate le aree di interesse per il monitoraggio e valutazione dei processi interni, sono indicate, per ogni item, le modalità di verifica ed i relativi punteggi da assegnare. Le autovalutazioni sono state attivate per tutte le strutture di ricovero e cura pubbliche e private accreditate e a contratto con il SSR, attraverso il sistema SMAF (sistema modulare d’accoglienza flussi) così come prevede la gestione dei debiti informativi. La chek-list di autovalutazione inserita nel sistema prevede la compilazione semestrale, seguendo le indicazioni relative all’anno 2014, e l’invio con la tempistica così definita:

─ 1° semestre: entro il 31 gennaio 2014

─ 2° semestre: entro il 31 luglio 2014

La check-list, nominata “autovalutazione-unica”, è uno strumento che permette di monitorare le performance qualitative delle strutture ospedaliere lombarde anche in un’ottica di valutazione esterna da parte di Regione Lombardia.

Indicatori di valutazione degli ospedali e di monitoraggio interno dei processi

Sono utilizzati dalle strutture al fine di monitorare i processi aziendali, nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità dell’assistenza ospedaliera; questi indicatori si sviluppano dalla check-list di autovalutazione che include al suo interno degli item specifici sul tema per il monitoraggio delle strutture; in particolare, indica le seguenti aree entro le quali identificare degli indicatori:

─ procedure cliniche assistenziali;

─ uso di antibiotici e altri farmaci;

─ errori di terapia e near miss della terapia farmacologica;

─ uso di anestesia e sedazione;

─ documentazione sanitaria;

─ ciascun obiettivo internazionale della sicurezza;

─ efficienza gestionale dei processi amministrativi;

─ controllo degli eventi che mettono a repentaglio la sicurezza di pazienti e familiari;

─ controllo degli eventi che mettono a repentaglio la sicurezza degli operatori;

─ andamento delle infezioni correlate all’assistenza.

Ogni struttura, in funzione delle proprie necessità, identificherà le aree da monitorare e gli indicatori necessari a tale scopo, nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità dell’assistenza ospedaliera.

Le scelte strategiche effettuate devono essere orientate alla struttura sanitaria nel suo complesso, alla qualità dei risultati di salute da raggiungere, sia per i singoli utenti dei servizi, sia per la intera comunità; gli obiettivi di miglioramento rappresentano tutte le dimensioni della qualità: efficacia, tempestività, sicurezza, efficienza, equità e orientamento al cittadino.

Per valorizzare le informazioni fornite dai sistemi interni di valutazione dei processi l’organizzazione, ai vari livelli direzionali, deve integrare gli strumenti di valutazione dei propri processi quali la Check-list di autovalutazione, le informazioni generate dalla applicazione degli

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strumenti di rilevazione del rischio applicati a tutti gli ambiti dell’ azienda e a tutti i processi, nonché dei report provenienti dai sistemi di auditing. L’organizzazione deve dare evidenza ai risultati da essi generati traducendo in obiettivi specifici le aree non completamente raggiunte o critiche.

Per la realizzazione del Piano integrato per il Miglioramento dell’organizzazione è stato predisposto un Manuale utile per il supporto ed accompagnamento alle strutture. Il Manuale è in fase di revisione e sarà reso disponibile nel 2014.

Regione Lombardia, nella D.G. Salute, intende proseguire nell’attività di sviluppo e supporto del miglioramento continuo con la collaborazione dei Responsabili della Qualità attraverso l’istituzione di un network dedicato.

3.1.3. GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA

Nell'odierno contesto operativo, il documento prodotto, sia esso sanitario che amministrativo, è sempre più il risultato di un processo, di varia complessità, lungo il quale può aversi l'intervento di una pluralità di operatori-professionisti sanitari e non.

Nuovi modelli organizzativi e l’Health Information Technology hanno portato significativi influssi sul prodotto-documento.

Se molteplici erano i fattori che, già in passato, erano in grado di influenzarne la qualità, prevalentemente sotto il diretto controllo del redattore, oggi lo scenario è più complesso e alcuni elementi costitutivi di non pochi documenti dipendono dall’agire di operatori diversi e/o dal ruolo delle tecnologie.

Le fasi del ciclo vitale dei documenti successive al loro perfezionamento, consegna al destinatario, custodia, conservazione ed eventuale scarto, soggiacciono anch’esse a una serie di interventi di operatori e di strumenti di comunicazione.

Ogni segmento costitutivo del percorso che conduce al perfezionamento di un documento richiede il rispetto di regole di sicurezza e di qualità, oltre che l'individuazione di chi ne ha la responsabilità, per contribuire alla generazione di un prodotto finale adeguato.

Le organizzazioni, al fine di garantire adeguata sicurezza al paziente, sono chiamate a mettere in essere tutte le misure necessarie ad assicurare coerenza, tempestività e completezza nella fase di produzione/compilazione della documentazione con particolare attenzione alle situazioni caratterizzate dalla presenza combinata di parti su supporto cartaceo e parti in formato elettronico.

I temi della conservazione e della tutela del patrimonio documentale devono essere opportunamente sviluppati e applicati all’interno delle organizzazioni.

Regione Lombardia ha adottato due strumenti di riferimento su questi temi.

La Deliberazione n. 4659 del 09.01.2013 con cui la Giunta Regionale - a seguito di parere positivo della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia del 21.12.2012 - ha approvato il “Manuale per la gestione della documentazione Sanitaria e socio sanitaria”.

Il Manuale rappresenta lo standard di riferimento per la produzione di documentazione sanitaria di qualità adeguata.

La DGR n. X/325 del 27.06.2013 “Approvazione del titolario di classificazione e massimario di scarto della documentazione del sistema sanitario e sociosanitario regionale lombardo (di concerto con l’assessore Cantù)” ha approvato il documento in oggetto, redatto da Regione Lombardia in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, che è il riferimento per l’ordinamento e per la classificazione dei documenti prodotti, finalizzata alla conservazione e all’eventuale scarto degli stessi.

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I suddetti documenti sono stati presentati nei corsi di formazione organizzati dalla Direzione Generale Salute durante l’anno 2013.

Dal 1° Gennaio 2014 ogni ente si dota del titolario e del massimario di scarto sopradescritto, approvato dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia e avvia il processo di produzione della documentazione secondo i criteri minimi definiti nel suddetto Manuale. Gli enti, anche attraverso l’ausilio di gruppi di lavoro aziendali multidisciplinari e multiprofessionali, orientati al miglioramento della qualità della documentazione prodotta, si dotano di modalità operative e procedure che consentano di produrre, gestire e tutelare il patrimonio informativo dei propri assistiti.