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Interviste in profondità

Per intervista in profondità si intende un’intervista non strutturata che utilizza linee guida generali, le quali si precisano nel corso dell’interazione tra intervistatore ed intervistato. Questa modalità di condurre l’intervista, svincolata dal questionario strutturato, facilita l’emergere di dichiarazioni spontanee e inaspettate in fase di definizione del progetto di ricerca.

Ho deciso di effettuare alcune interviste in profondità, dopo aver effettuato l’analisi dei questionari per capire meglio ciò che i dati quantitativi esprimessero, quindi per avere una percezione più approfondita di eventuali perplessità o “manifestazioni di entusiasmo” da parte dei potenziali consumatori relativamente al prodotto in questione.

Questo è stato reso possibile dalla natura intrinseca delle ricerche qualitative, essendo più flessibili rispetto alle ricerche quantitative, sia in termini dell’adattabilità delle tecniche alla varietà dei fenomeni di mercato, sia in termini di elasticità, data l’elevata capacità di assecondare le specificità del soggetto grazie alla scarsa strutturazione di tecniche di raccolta dati.

Ho deciso di affrontare questo tipo di metodo di ricerca qualitativa diretta per avere una visone approfondita delle idee degli intervistati.

Per far si che gli intervistati si sentissero più a loro agio ho deciso di effettuare le interviste nei luoghi più familiari ai soggetti che mi hanno concesso di sottoporsi all’intervista, in modo che potessero rilasciare considerazioni ed opinioni più significative.

Ho deciso di intervistare soggetti che sarebbero stati rappresentativi della popolazione target del prodotto. Le interviste sono state svolte ai seguenti soggetti:

• una ragazza di 18 anni attenta alla linea • un ragazzo di 20 anni attento alla linea • un heavy user di snacks di 19

• una heavy users di snacks di 25 anni • uno sportivo di 27 anni

• una heavy user di 40 anni

• una ragazza attenta alla linea di 26 anni • un’organizzatrice di catering

• un proprietario di un bar dove si svolgono aperitivi ed happy hour

Ho scelto individui con caratteristiche ed attitudini simili ma di diverse età e sesso per vedere come il concetto di attenzione alla linea o di consumo elevato di snacks variasse con il cambiare dell’età o del sesso dell’intervistato.

Ho deciso di intervistare un’organizzatrice di catering e un proprietario di bar per avere un’opinione che prendesse in considerazione non solo il “fine ludico” del consumare uno snack, ma anche il rapporto prezzo qualità che diviene più rilevante nella scelta per un acquisto di quantità più massicce di alimenti.

Paragrafo 3.4.1.1: intervista ad una ragazza attenta alla linea di 18 anni (Giulia Fulceri)

L’intervista a questo soggetto è durata circa cinquanta minuti, è stata svolta nell’abitazione dell’intervistata per tentare di metterla più a suo agio e quindi rendendola capace di fornire spontaneamente più informazioni nell’ambito dell’intervista.

L’intervistata è una studentessa di un liceo scientifico di Piombino che dice di essere un persona attenta alla linea, in quanto è molto oculata nella scelta degli alimenti considerando, in particolar modo, l’apporto calorico di questi e integrando una dieta abbastanza rigorosa con un’attività sportiva praticamente

quotidiana. Dopo una breve spiegazione delle abitudini alimentari dell’intervistata è stato evidente che il suo concetto di dieta piuttosto che associarsi ad un concetto di alimentazione sana si associa ad un concetto di scarsa e limitata alimentazione. Data la giovane età si dice non disposta a rinunciare al piacere degli snacks, specialmente nei momenti in cui è in compagnia degli amici.

Dato che si tratta di un atteggiamento diffuso tra gli adolescenti ho creduto opportuno sentire il suo parere, identificandola come potenziale consumatrice dei “Fantastic Delites”. Pur non essendo lei in prima persona colei effettua gli acquisti di alimenti all’interno della sua famiglia, dice di avere un’influenza abbastanza rilevante e di creare di volta in volta una sorta di lista per coloro che effettueranno l’acquisto.

Il mio colloquio con questa ragazza è iniziato con la sua presentazione, dopo di che ho spiegato alla ragazza il tipo di prodotto sul quale verte la mia ricerca. Relativamente al consumo di snack a dichiarato che solitamente mangia snack quando è fuori con gli amici o al cinema, in questi casi consuma principalmente patatine, noccioline salate e pop corn.

La sua conoscenza relativamente agli snacks di riso verte esclusivamente sulle gallette di riso, sui cracker Scotti, prodotti che dice essere acquistati dalla madre per lei, e sulle Pringles Rice Infusion, assaggiate dai compagni di scuola.

Immediatamente categgorizza i prodotti di riso come prodotti indicati per una dieta ipocalorica o comunque per coloro che seguono una dieta, mentre relativamente alle Pringles le reputa totalmente inappropriati per una dieta, in quanto, pur essendo al riso sono ricche di grassi.

Per quanto riguarda le caratteristiche tenute sotto controllo al momento della scelta, considera in primis le calorie e il contenuto di grassi, la cui presenza viene sempre verificata dal soggetto prima di qualsiasi acquisto, l’intervistata dice:

“Giulia: Controllo sempre le tabelle nutrizionali di ogni cosa che mangio, soprattutto guardo che ci siano poche calorie e grassi, di qualsiasi tipo questi siano, non solo quelli saturi”

Relativamente alla modalità di cottura, dice di apprezzare maggiormente i prodotti cotti al forno anziché quelli fritti.

Il prezzo è stato ritenuto appropriato per il prodotto, in quanto vedendo la confezione si è subito resa conto delle caratteristiche nutrizionali del prodotto, per tanto le ha associate ad un prodotto di qualità buona, dicendosi quindi disposta, in questo caso, a pagare un prezzo più alto.

Ho appreso che non si fida di ciò che viene consigliato dalle riviste specializzate ma preferisce decidere autonomamente come regolare la sua dieta alimentare, prestando poca attenzione ai suggerimenti che provengono dall’esterno. Secondo quanto riferitomi non si rivolgerebbe in nessun caso a questa tipologia di prodotti, essendo dell’opinione che coloro che prestano importanza alla propria forma fisica generalmente preferiscono alimenti più “naturali”.

Paragrafo 3.4.1.2: intervista ad un ragazzo attento alla linea di 20 anni (Roberto Bralia)

In contrapposizione alla prima, ho deciso di effettuare un’intervista ad un ragazzo ventenne attento alla linea, ho deciso di sottoporre la stessa traccio della precedente intervistata che però nel corso dello svolgimento dell’intervista è notevolmente cambiata.

L’intervista è iniziata come la precedente, con la presentazione dell’intervistato e con la spiegazione del prodotto.

Questo ragazzo non segue una vera e propria dieta ma al momento dell’acquisto è molto attento all’apporto calorico degli alimenti.

Lavorando come ragioniere da un commercialista ormai da due anni, abita da solo ed è quindi il primo responsabile degli acquisti alimentari.

Questa intervista si è svolta nel bar nel quale l’intervistato consuma i pasti nella pausa pranzo. Già al momento della scelta del suo pasto ho potuto verificare le contraddizioni che ha la sua dieta alimentare, ha ordinato al barista di preparagli un panino personalizzato senza condimenti e con verdure, non ha zuccherato il caffé per non assumere gli zuccheri per dolcificalo, ma nel mentre che l’intervista

andava avanti consumava le patatine e gli arachidi che erano disposti sul bancone.

Riporto una parte della sbobinatura dell’intervista:

“Intervistatrice: consumi abitualmente snack salati?”

“Roberto: non gli compro mai durante la spesa, so che non so trattenermi dal finirli, ma se li vedo in un bar o durante l’aperitivo, non so resistere, sono troppo buoni!.... Quando vado a fare la spesa compro solo quelli light, tipo quelli Vitasnella o Misura”

….

“Intervistatrice: Quindi, in cosa consiste la tua dieta?”

“Roberto: cerco di comprare il più possibile prodotti magri, con pochi grassi, come i formaggi light o le merendine light. Ad esempio da quando è uscito l’Estathè al tè verde, compro solo quello, ha un apporto calorico molto inferiore. Poi avvolte faccio qualche strappo alla regola e mangio patatine ed altre schifezze o bevo i cocktails che so che sono delle bombe….ma poi corro subito in palestra o vado a correre per consumare!”

Vedendo la piega che stava prendendo l’intervista ho deciso di fargli vedere le confezioni del prodotto, questa è stata la reazione:

“Roberto: mah…sono molto belle…ma se le dovessi vedere in un supermercato non crederei mai che siano prodotti con pochi grassi, mi sembra che abbiano troppi colori e poi i gusti non sono dietetici, al formaggio… no no queste non sono con pochi grassi! Avvolte però mi prende una voglia matta di patatine, allora esco e le compro…a quel punto però voglio godere fino infondo e mi compro o le San Carlo o le Pringles”.

E’ interessante notare come l’intervistato pur acquistando gli snacks salati molto di rado, sappia già quali marche e quali gusti ricercare al momento dell’acquisto, non curante dell’apporto calorico ma ricercando unicamente il piacere.

Già si può notare come il concetto di dieta sia diverso rispetto all’intervista precedente, mentre prima la dieta era molto rigorosa ora lo è molto meno e in questo caso il soggetto cerca di compensare gli stravizi, che nella dieta della prima intervista erano quasi totalmente inesistenti, con sport o cibi light.

Paragrafo 3.4.1.3: intervista ad un heavy user di snacks di 19 anni (Marco Fazzini)

L’intervista a questo soggetto si è svolta presso la sua abitazione ed è durata circa quaranta minuti.

Dopo una breve presentazione introduttiva del soggetto con una successiva spiegazione da parte mia del prodotto in questione, ho iniziato ha chiedere all’intervistato quali fossero le sue abitudini alimentari e la frequenza di consumo di snack salati.

Sin dalle prime domande l’intervistato ha dichiarato di consumare snack in modo molto elevato, dicendo di consumare questo tipo di prodotti durante la pausa della ricreazione durante la scuola e di consumare snacks anche per merenda.

Marco: “Se a scuola non ci fossero le macchinette credo che morirei! Ci prendo qualsiasi cosa: patatine, mini cracker, snacks dolci e bibite.”

Proseguendo nell’intervista il consumatore si dice incuriosito dai “Fantastic Delites”, in quanto confessa che consumando molto gli snack se ne trovasse qualcuno con un contenuto di grassi più basso rispetto agli altri sicuramente ne trarrebbe beneficio.

Marco: “Ho assaggiato le Pringles Rice Infusion e le trovo davvero buone, avvolte me le compro, di solito quelle nella scatola più piccola, certo non sono buone come le altre, alla fine non sanno di tanto, però ogni tanto…perché no! Questa marca non la conosco (si riferisce a Fantastic)…certo è un po’ cara, però di solito quando vedo una patatina nuova la voglio sempre provare! Ma solo per me, ad esempio, ora stiamo organizzando una festa a casa mia con i miei amici, per una cosa del genere non la comprerei mai, così come le Pringles, in questi casi…bustone di Amica chips e via! Che sono buonissime!”

L’intervistato si dice non fedele a nessuna marca di patatine e sempre pronto al cambiamento e alla prova di prodotti nuovi specialmente per quanto riguarda il suo consumo personale, nel caso in cui, invece, debba organizzare feste privilegia unicamente il risparmio e il gusto classico.

La modalità di cottura invece non viene particolarmente considerata del soggetto, quello che è tenuto in particolare considerazione è il gusto, che crede sia migliore nei prodotti fritti anzi che al forno.

“Marco: la tabella nutrizionale non la guardo mai, tanto è inutile per queste cose guardarla, e poi non so leggerla, non so dire se è tanto o poco.”

Per quanto riguarda le confezioni, pur trovandole apprezzabili, dice che nel processo di acquisto di un prodotto come le patatine è un elemento che non prende mai in considerazione.

Traendo le conclusioni da questa intervista, si può evincere che un heavy users di snack è tendenzialmente tentato dalla prova di un nuovo snack, ma pur essendo predisposto al cambiamento, acquisterebbe snacks come i “Fantastic Delites” solo avvolte e per un consumo individuale.

Paragrafo 3.4.1.4: intervista ad una ragazza heavy user di snack di 25 anni (Gaia Poli)

Ho ritenuto interessante intervistare questo soggetto in quanto PR di diverse discoteche e organizzatrice di feste ed eventi, quindi è considerata una trend setter, specialmente dalle ragazze di più giovane età.

L’intervista è durata circa 50 minuti, si è svolta presso l’abitazione dell’intervistata.

Inizialmente l’intervista si è svolta come le precedenti con una sua breve presentazione e con una presentazione da parte mia dei “Fantastic Delites”.

L’intervistata ha dichiarato di consumare molto frequentemente snack salati, in particolar modo patatine e noccioline.

“Gaia: spesso sono fuori casa e sono costretta a consumare i miei pasti o a fermarmi lo stomaco sempre in fretta e furia. Di solito faccio un pasto al giorno come si deve, ma per il resto sono costretta a portarmi sempre dietro qualcosa, e siccome sono un po’ vagabonda nel prepararmi le cose, mi porto sempre dietro qualche pacchettino di patatine, di quelli piccoli che si comprano al supermercato nella maxi busta.”

Data la sua esigenza della confezione mono - porzione ho deciso di puntare molto sul peso (50 g) dei “Fantastic Delites”, che lei ha trovato molto interessante, facile da trasportare anche in una borsetta.

Per quanto riguarda la fedeltà alla marca, si è dichiarata non fedele a nessuna marca per quanto riguarda il gusto, ma ha detto che tendenzialmente acquista Riz, Cipster o Fonzies perché sono quelli che di solito trova al supermercato nei multipack.

Ha trovato le confezioni molto allegre e il prezzo appropriato per un prodotto così ricco di qualità.

Pur consumando molti snack, è comunque una persona la cui immagine conta molto, quindi è entusiasta del fatto che ci possano essere prodotti con un basso contenuto di grassi ma che comunque non perdano di gusto, anche se comunque è convinta del fatto che gli altri snack da lei definiti “normali” siano molto più buoni e dichiara che in questo caso acquisterebbe il prodotto tanto per cambiare un po’, ma comunque i suoi acquisti continuerebbero a concentrarsi maggiormente sugli snacks che acquista solitamente.

Per quanto riguarda la conoscenza degli snack di riso, ha una buona conoscenza delle Pringles Rice Infusion, che apprezza molto, e pur conoscendo prodotti di riso, dice di non consumare mai né le gallette di riso né i prodotti della linea Scotti, in quanto non le trova buoni.

“Gaia: finche non sono uscite le Pringles al riso credevo che tutti gli snack di riso fossero insipidi, insapore, gommosi…insomma degli alimenti per chi si vuole punire facendo una dieta ferrea!”

Quindi in questo caso è interessante notare come la posizione della Fantastic Foods S.r.L. di essere un free rider di Procter & Gamble, sia un forte beneficio, in quanto è stata in grado di educare questa consumatrice relativamente al fatto che uno snack di riso possa essere molto gustoso.

Anche da questa intervista possiamo concludere nuovamente che in quanto heavy user di snacks, l’intervistata si dice incuriosita ed interessata all’acquisto ed alla prova di questi snacks. Il suo consumo di questi, però, sarebbe di tipo saltuario in

modo da differenziare il consumo degli snacks che acquista solitamente e che trova comunque più interessanti in termini organolettici.

Paragrafo 3.4.1.5: intervista ad uno sportivo di 27 anni (Riccardo Vitali)

Inizialmente l’intervista si è svolta come le precedenti, il soggetto si è presentato ed io gli ho illustrato le caratteristiche del prodotto in questione.

Il ragazzo intervistato è un ragazzo 27 anni che come professione fa il maestro di tennis e dato che è molti anni che pratica questo mestiere è oramai diventato praticamente un opinion leader non solo per quanto riguarda la sua disciplina ma un vero e proprio modello da seguire nel suo ambiente, al quale le persone che frequentano l’associazione tennistica nella quale lavora, spesso si rivolgono anche per consigli inerenti all’ alimentazione. Ho ritenuto pertanto che si potesse trattare di un soggetto in grado di poter valutare il prodotto in maniera quasi “professionale”, dando considerazioni sia dal punto di vista delle caratteristiche nutrizionali, sia relativamente ad un potenziale target di consumatori.

Sono state indagate le sue percezioni circa l’adeguatezza o meno dei Delites, considerate le caratteristiche, rispetto alla sua dieta e al suo stile di vita. Gli sono poi state domandate considerazioni circa l’attrattività della confezione e l’adeguatezza o meno del prezzo proposto.

Il soggetto ha detto di non consumare snacks abitualmente, ma di consumarli talvolta durante l’aperitivo.

Pur essendo molto attento alla forma fisica non segue una dieta specifica ma piuttosto una dieta autoregolata, cioè cercando di bilanciare nel giusto apporto carboidrati, proteine, zuccheri e grassi.

Pur trovando interessante il prodotto dopo aver esaminato molto scrupolosamente la tabella nutrizionale del back della confezione, notando per essere uno snack gustoso ha pochi grassi e poco sodio, non consiglierebbe mai ai suoi allievi di consumarlo, sconsigliando a priori il consumo di snacks e di junk food in generale.

“Riccardo: lotto quotidianamente con i miei allievi relativamente alla loro alimentazione, principalmente insegno tennis a bambini ed adolescenti, non ti rendi conto delle schifezze che mangiano, figurati che tanti dopo l’allenamento negli spogliatoi si aprono un pacchetto di patatine. Non dico che i bambini debbano stare a dieta, non lo trovo neanche giusto, se non per ragioni serie, ma credo debbano avere un’alimentazione più genuina.”

Relativamente alla cottura, il soggetto ha apprezzato molto il fatto che i “Fantastic Delites” siano cotti al forno e che ci sia una precisa indicazione dei grassi saturi contenuti per sacchetto.

Per quanti riguarda i gusti trova che siano non adatti per la dieta di uno sportivo, e se dovesse consigliare qualcosa al riso, consiglierebbe le gallette o i crakers di riso Scotti, in quanto non speziati e non aromatizzati.

Dalle informazioni che sono emerse da questa intervista ho capito che il target degli sportivi difficilmente si avvicinerà a questo tipo di prodotti, questo è in linea con quanto emerso dal lavoro dello scorso anno del gruppo del quale facevo parte.

Paragrafo 3.4.1.6: intervista ad una heavy user di 40 anni (Monica Petracchi)

Anche questa intervista è iniziata come le precedenti con una presentazione dell’intervistata e con una spiegazione del prodotto.

Monica ha 40 anni due figli e lavora in un ufficio, quindi essendo spesso fuori casa si trova costretta ad acquistare degli snack per lei ed i suoi figli, ho ritenuto interessante effettuare questa intervista dato che molte madri si trovano nella sua stessa situazione.

“Monica: non ho mai tempo di preparare niente tra i lavoro e il dover accompagnare i bambini ai loro sport, quindi spesso mi trovo costretta ad acquistare per me e per loro degli snack. Io avvolte a lavoro mi spezzo la fame con le barrette di cereali della Kellog’s, ma loro proprio non ne vogliono sapere, quindi anche io mi adatto ai loro gusti per velocizzare un po’ i tempi. Compro le confezioni con dentro le buste piccole di prodotto e ogni mattina inizio la distribuzione negli zainetti dei miei figli ed una in borsa per me”.

L’intervistata sembra molto attratta dalle caratteristiche dei “Fantastic Delites” e dalle confezioni, che trova anche molto adatte anche per i suoi figli, ma trova che il prezzo sia un po’ alto in relazione al peso e propone di creare un multi pack, suggerimento che già era stato dato in precedenza, ma date le caratteristiche del prodotto, ed in particolare il basso contenuto di grassi sarebbe disposta ad acquistare il prodotto comunque al prezzo indicato.

“Monica: mi rendo perfettamente conto che in particolar modo ai miei figli non dovrei far mangiare queste cose così spesso, ma veramente non rieco a fare altrimenti, non ho proprio tempo! E anche se per ora non ingrassano, dato che fanno molta attività fisica, sono consapevole del fatto che non gli fanno bene alla