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Il mercato di riferimento

Per comprendere le motivazioni alla base del lancio del nuovo prodotto, è necessario tracciare un breve quadro di riferimento del mercato degli snack di riso in generale.

I dati Nielsen segnalano che è un periodo positivo per gli snack salati che, superato il periodo di stasi degli scorsi anni, sono sempre più apprezzati dai consumatori contemporanei. Tali dati indicano come la produzione settoriale di snack salati nel 2005 abbia registrato la cifra complessiva di 450 milioni di euro di valore con una crescita del 6,6%.

Le patatine sono rimaste stabili a valore crescendo dello 0,4% in termini reali; sono cresciute le varianti classiche e soprattutto quelle in confezioni da 250-500 grammi in buste trasparenti. Anche gli estrusi, pellets e popcorn sono cresciuti

del 10% a valore, nel segmento degli sgusciati si è avuta una crescita del 6,2% a valore e nei salatini un’espansione del 10%.

I gusti dei consumatori in fatto di snack si stanno orientando verso prodotti con una texture croccante, quelli definiti pellets che si differenziano dai più friabili estrusi; gli snack possono essere a base di mais o di patata, ma tutti dovrebbero presentare un gusto deciso. Si tratta di un trend che merita di essere cavalcato, anche nel segmento dei prodotti da aperitivo dove, a fianco di noccioline ed arachidi, si sta riscontrando un sempre maggiore apprezzamento per queste tipologie di snack, più croccanti e dal gusto molto deciso.

Gli snack tendono sempre più spesso a sostituire i pasti e, quindi, i produttori dovrebbero segmentare la loro offerta con nuovi sapori, nuove forme e rivolgendo particolare attenzione alla variabile prezzo, anche se è molto difficile classificare gli snack salati in base alla forma, la marca, i sapori poiché le referenze sono assai numerose, ma si può compiere un viaggio tra le aziende italiane che li producono per scoprire qualcosa di più sulla filiera che va dalla produzione alla distribuzione.

San Carlo, brand co-leader con a Pai del gruppo Unichips, è un player importante che ha registrato ottime performance e nel 2006 si è confermato leader incontrastato nel segmento delle chips raggiungendo una quota di mercato del 54%, e per la prima volta dopo anni leader anche negli snack davanti a Pringles con una quota del 23% (fonte ACNielsen).

Negli ultimi anni i segmenti più performanti sono stati quelle delle patatine classiche e delle specialità nelle chips, quelli dei pellets, dei corn chips & tortilla negli snack.

Le patatine e gli snack salati in generale evocano l’idea della pausa rilassante, della festa o del semplice svago.

Il mercato delle patatine e degli snack continua a mantenere la caratteristica di essere per definizione anticongiunturale: in tempi di crisi economica il consumatore è portato a cercare gratificazioni a un costo ragionevole. Gli snack salati e le patatine, il cui prezzo unitario è piuttosto contenuto, rispondono perfettamente a queste esigenza, perciò si continua a riscontrare una crescita.

Gli snack salati sembrano ormai entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani, che li consumano in modo più regolare facendo perdere alla categoria la connotazione di prodotto soggetto all’acquisto d’impulso.

Dopo la stagnazione degli anni passati la categoria è infatti tornata a crescere, facendo segnare incrementi nelle vendite e facendo nascere molti sotto-settori negli snack, inserendo sempre innovative linee di prodotto.

La ripresa e lo sviluppo di questo mercato è stato in parte influenzato da un cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, alla ricerca di gusti più forti e decisi. Ma non bisogna dimenticare l’importanza che ha assunto il rito dell’aperitivo nel nostro Paese. Salatini e patatine appartengono infatti alla macrocategoria dei fuori pasto, un segmento che per tradizione è fortemente legato al mondo del fuori casa anche se ormai ha coinvolto anche il consumo domestico: gli snack salati, col passare del tempo, sono infatti sempre più spesso scelti, anche fra le mura domestiche, per accompagnare il piacevole momento di svago che separa la fine del lavoro e la cena.

Alla crescita dell’intero mercato degli snack hanno comunque contribuito le continue proposte e rivisitazioni delle aziende che, cercando di soddisfare le nuove richieste del consumatore moderno, sembrano prendere maggiormente in considerazione prodotti croccanti e con un gusto deciso, più in linea con i gusti dei consumatori europei.

Da non trascurare è la crescente tendenza delle aziende a commercializzare prodotti salutari e con basso contenuto di grassi, questo come frutto della necessità per i consumatori di essere sempre in forma ed avere un alimentazione corretta.

La necessità di un’alimentazione corretta ha posto forte rilievo sul rendere il riso la componente principale degli snacks. In questo l’Italia si pone come ritardataria rispetto al resto del mercato europeo e mondiale, in quanto se si pensa ad uno snack al riso si pensa subito ad uno snack principalmente salutare, dietetico, senza glutine e con poco sapore. Basti pensare a competitors come Scotti.

Da non sottovalutare è che nel mondo, il riso è il cereale più diffuso. La Fao calcola che nelle diverse aree del pianeta quasi tre miliardi di persone condividono la cultura, le tradizioni e le potenzialità de riso. Calcolando le quantità raccolte lo scorso anno ed attualmente sul mercato, la produzione mondiale del riso dovrebbe sfiorare la quota 474,73 milioni di tonnellate di prodotto lavorato. Il riso rappresenta una delle commodities più importanti per l’economia mondiale, visto che la sua produzione ed il suo consumo sono essenziali per una parte rilevante dell’umanità. (Andrea Payaro, Largo Consumo, 2008).

Per quanto riguarda in particolare gli snack di riso interessanti sono i dati di ACNielsen.

La penetrazione dei prodotti a base di riso in Italia è articolata nel modo seguente:

Dal grafico di evince come le percentuali di diffusione di snack a base di riso siano inferiori rispetto a quelle di altri prodotti, come ad esempio preparati per risotti, gallette o biscotti a base di riso; ciò potrebbe essere interpretato come un dato incoraggiante in quanto indicatore dell’ampia potenzialità di crescita in questo segmento, e che potrebbe essere sfruttata da chi abbia a disposizione le risorse, le capacità e le competenze necessarie. Fantastic Foods, pertanto, si inserisce perfettamente in questo contesto.

Per quanto attiene invece alle ragioni che spingono i consumatori ad acquistare prodotti a base di riso, le percentuali di riferimento sono le seguenti:

Fonte ACNielsen 2007

Quindi a fianco dell’acquisto finalizzato a soddisfare quasi una sorta di curiosità, una grande “fetta” di consumatori preferisce prodotti a base di riso in virtù delle

loro caratteristiche di maggiore genuinità e leggerezza rispetto ai prodotti tradizionali.

Considerando il trend positivo di Pringles Rice Infusion, sembrerebbe che lo stereotipo degli italiani relativamente allo scarso gusto degli snacks di riso si stia ormai dissolvendo, anche se, dalla consultazione di blog e svariati commenti su vari siti emerge che il gusto di Pringles Rice Infusion pur essendo buono non potrà mai essere equiparabile a quello della Pringles originale, composta da un impasto di patata. Molti infatti dichiarano di aver acquistato questo prodotto per curiosità o per fiducia riposta verso i prodotti Pringles, questo denota una brand loyalty molto alta.

Questo quindi mi ha spinto a riflettere sulle ragioni che spingono un consumatore a decide ad acquistare o a non acquistare uno snack di riso piuttosto che un comune snack.