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TESTO E COMMENTO

1. Introduzione: Testo

In questa sezione sono forniti testo critico e commento delle hypotheseis narrative che fecero parte della raccolta alfabetica a noi nota dai papiri.

Oltre a conservarci un numero consistente di hypotheseis appartenenti alla raccolta, i papiri ci hanno anche fornito due indicazioni fondamentali per la sua ricostruzione.

In primo luogo, sin dalla pubblicazione del primo papiro della raccolta, PSI 1286, edito da Gallavotti nel 1933, è certo che alcune delle hypotheseis che compaiono nei manoscritti medievali a corredo dei testi drammatici appartenevano già alla raccolta alfabetica in circolazione nell'Egitto romano: questo papiro infatti ci restituisce alcune righe della stessa hypothesis narrativa del Reso nota dai manoscritti medievali, insieme a frammenti di due hypotheseis di drammi perduti, Radamanto e Scirii.

In secondo luogo, i papiri ci hanno assicurato che le hypotheseis narrative della raccolta hanno un profilo stilistico omogeneo: pertanto, tra le hypotheseis che ci sono giunte separatamente dalla collezione alfabetica, è possibile individuare con buon grado di verosimiglianza quelle che appartennero alla raccolta, ed escluderne altre che presentano significativi elementi di eterogeneità1.

Sulla base di questi elementi, nell'edizione della raccolta alfabetica di hypotheseis narrative ho incluso non soltanto i testi che ci sono stati restituiti dai papiri, ma anche alcune hypotheseis di tradizione medievale di cui restano tracce nei papiri e alcune hypotheseis trasmesse esclusivamente dai manoscritti medievali, che per la loro omogeneità stilistica al corpus delle hypotheseis papiracee dimostrano di appartenere alla stessa collezione.

Quando la stessa hypothesis è trasmessa sia dai codici che su papiro, si è scelto di fornire separatamente le edizioni dei singoli testimoni papiracei e poi un'edizione basata sui testimoni medievali. Questa scelta si è imposta per il generale grado di incertezza nella constitutio textus dei papiri, alcuni estremamente frammentari: un'edizione unica basata su tutti i testimoni non permetterebbe di rendere conto in modo efficace degli aspetti e problemi specifici dei papiri.

L'obiettivo di questa sezione è di unire per la prima volta in un'edizione complessiva tutti i frammenti a noi giunti di un'opera paraletteraria che circolò in forma unitaria nell'Egitto di età imperiale.

2. Commento

Il commento condotto in questa sezione persegue essenzialmente due scopi. In primo luogo, la caratterizzazione della lingua e dello stile del nostro autore, inevitabilmente condotta, almeno in parte, mediante la ricerca di paralleli testuali nella letteratura e nei documenti superstiti. Pur consapevole dei rischi di questa procedura, basata su un corpus incompleto e irregolarmente lacunoso, ritengo che essa non perda il suo valore descrittivo. È vero infatti che la presenza sporadica in un testo di termini e nessi che mancano di attestazioni nel V-IV secolo a.C. e che diventano invece frequenti in età tardo-ellenistica e imperiale può essere frutto del caso, e di una rappresentazione diversa del fenomeno della prosa nei diversi periodi, ma è anche vero che l'abbondanza di tali termini e nessi fornisce una chiara e attendibile caratterizzazione del testo esaminato.

Estrema cautela va usata nel trarre conseguenze da questa descrizione, soprattutto in termini di cronologia: è senz'altro possibile che presunti stilemi recenziori siano in realtà stilemi non ancora assurti a dignità letteraria prima di un certo periodo, la cui presenza nelle hypotheseis sarebbe dunque da spiegare con il carattere non pienamente letterario di questi testi. Tuttavia, l'analisi linguistica resta a mio avviso un valido metodo per inserire le hypotheseis nel quadro di fenomeni documentati da altri testi, e comprenderne più a fondo intenti e registro.

Nel sottolineare i limiti di questo tipo di analisi, Van Rossum Steenbeek (1998: 6) rileva la possibilità che espressioni tarde si siano insinuate nelle hypotheseis nel corso della tradizione. Il loro carattere di supporto rispetto ai testi che accompagnano le ha certamente esposte a maggiori guasti testuali, ma va rilevato che, come vedremo più nel dettaglio, la maggior parte delle varianti che ricorrono tra i testi papiracei e quelli medievali, e tra diversi testimoni papiracei, non sono tali da sconvolgere l'aspetto complessivo delle hypotheseis.

Il secondo scopo dell'analisi qui condotta è la precisa definizione dei rapporti tra hypotheseis e tragedie. Ciascun segmento di ciascuna hypothesis sarà considerato in relazione al corrispondente punto del dramma, e si cercherà di rintracciare echi testuali e altri segnali di una

diretta dipendenza da specifici passi euripidei. Questa procedura permetterà di delineare, mediante il susseguirsi di "pieni" e "vuoti", la tecnica di sintesi e, più in generale, la concezione del dramma che le hypotheseis presuppongono.

Particolare attenzione sarà riservata ai passi delle hypotheseis nei quali gli studiosi hanno individuato incoerenze rispetto al testo del dramma: piuttosto che ricavare dalla somma di questi passi una generale sfiducia nei confronti dei riassunti, e concluderne il disinteresse di chi le scrisse verso la fedele riproduzione dei contenuti del dramma, si cercherà di spiegare i singoli casi, prendendo in considerazione, ad esempio, varianti testuali attestate o possibili, ed altri elementi che possono essere alla base delle apparenti incongruenze. L'idea di fondo è che nello studio delle hypotheseis è opportuno tener conto delle inevitabili differenze tra il nostro Euripide, della cui opera ci è giunta una piccola frazione, passata attraverso lunghe vicende testuali, e l'Euripide di chi scrisse questi riassunti: un singolo esempio accertabile di questa differenza è offerto dalla titolatura della hypothesis delle Fenicie in P. Oxy. 2455, che indica quale incipit del dramma non quello che ci è giunto come primo verso nei codici medievali, ma il nostro v. 3.

Gli aspetti linguistici e strutturali delle hypotheseis e le loro relazioni con i testi tragici, considerati singolarmente in questa sezione, saranno oggetto di un riesame complessivo alle pp. 486 ss. di questo lavoro.

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