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per esempio di 8 centimetri, non potrà che ospitare specie vegetali rustiche e di piccole dimensioni; mentre una copertura con uno strato colturale di elevato spessore, per esempio 40 centimetri, potrà ospitare piante legnose e alberi di piccole dimensioni, oltre che erbacee e arbusti. Nel primo caso la manutenzione necessaria sarà molto bassa, poichè la vegetazione presente è caratterizzata da uno sviluppo ridotto. Nel secondo caso, invece, la copertu- ra a verde richiederà un’attività manutentiva circa pari a quella di un giardi- no tradizionale, essendo necessarie lavorazioni quali gli sfalci, le potature, l’eventuale raccolta delle foglie caduche e naturalmente le irrigazioni più frequenti.

Questi concetti sono espressi dalla figura II.24: il grafico riporta nell’asse delle ascisse i costi di manutenzione e nell’asse delle ordinate lo spessore del substrato (spessore che è proporzionale ai costi di realizzazione). “Muoven- dosi verso destra in ascissa le tipologie di verde passano gradualmente dal- l’estensivo all’intensivo. In basso a sinistra del grafico (punto E) è collocata

Figura II.24: Tipologie di inverdimento estensivo e intensivo

La principale classificazione delle coperture a verde si basa sul rapporto fra i costi di co- struzione e i costi di manutenzione del siste- ma a verde. Pur non essendo di immediata comprensione, tale classificazione fornisce in realtà molte informazioni riguardanti le ca- ratteristiche agrotecniche della stratigrafia del sistema a verde e di conseguenza riguardanti anche le caratteristiche strutturali dell’ele- mento portante della copertura. Ad esempio, un’inverdimento estensivo è caratterizzato sia da bassi costi di costruzione e di realizza- zione, e tale combinazione informa circa il limitato numero di associazioni possibili in termini di proprietà dei singoli strati. Costi di costruzione bassi implicano uno spessore ridotto di substrato, quindi un impiego di specie vegetali molto resistenti agli stress termici e idrici (poichè un substrato sottile ha poca inerzia complessiva) che di conseguen- za avranno anch’esse dimensioni limitate. Un sistema a verde di questo tipo implica un peso ridotto e ciò comporta che l’elemento strutturale non debba essere particolarmente robusto, e che la manutenzione ordinaria e l’irrigazione per il suo mantenimento siano sporadiche.

CLASSI IRRIGAZIONE MANUTENZIONE M/C

m3/m2 Mdo h/m2/anno % 1 = bassa manutenzione ESTENSIVO solo di soccorso < 0,02 < 1 2 = media manutenzione INTENSIVO LEGGERO prevista 0,02 - 0,06 1 - 5 3 = alta manutenzione INTENSIVO prevista > 0,06 > 5

M = costo totale annuo della manutenzione ordinaria

C = costo di costruzione della copertura a verde (al netto delle spese logistiche e di messa in quota dei materiali)

Mdo = manodopera

M =

C

32 Abram, “Giardini pensili”: 90.

la vegetazione a Sedum, in assoluto il sistema più estensivo, mentre in alto

a destra (punto D) è collocato un parco a elevata manutenzione, quindi un sistema intensivo.

Interessante, per meglio comprendere il concetto è osservare il grafico in corrispondenza degli elementi prato selvatico, prato calpestabile e prato all’inglese (punti A, B e C). Le tre diverse tipologie sono collocate sulla retta orizzontale in quanto vegetano su un identico spessore di substrato, pre- sentano lo stesso peso e hanno costi di realizzazione pressochè uguali. La manutenzione a regime richiesta dalle tre tipologie è, invece, marcatamente diversa, minore per il prato selvatico, media per il prato calpestabile, sensi- bilmente elevata per il tappeto inglese”32.

L’inverdimento estensivo ha uno spessore di substrato che indicativamente varia da 8 a 15 centimetri e il suo peso ha un valore di circa 150 chilogram- mi al metro quadro. L’inverdimento intensivo invece presenta un substrato di spessore superiore a 15 centimetri (normalmente attorno ai 20-30 centi-

Figura II.25: Copertura a verde estensivo dell’Educatorium a Utrecht

Una porzione della copertura piana del- l’Educatorium progettato da Rem Koolhas è ricoperta da un inverdimento estensivo. Questa copertura non è accessibile dal pubblico e la sua funzione è prettamente di isolamento termico.

Figura II.26: Copertura a verde intensivo della Scuola d’arte e design a Singapore Progettato dallo studio CPG Consultants, la nuova Scuola d’Arte di Singapore è un edificio a pianta organica, interamente rivestito da una copertura a verde accessibile dagli studenti. L’inverdimento, costituito da un prato mantenuto costantemente a raso, è da considerarsi di tipo intensivo, sia per la frequenza della manutenzione necessaria, sia per il tipo di fruibilità.

Fonte: www.panoramio.com/pho- to/2757831

metri, ma anche maggiore per piante di dimensioni superiori).

In sintesi una copertura a verde estensivo richiede un basso livello di manu- tenzione, e di conseguenza la stratigrafia della copertura è caratterizzata da: - spessore ridotto della strato colturale;

- vegetazione a Sedum o erbacee di dimensioni ridotte;

e di conseguenza:

- costi di costruzione contenuti; - costi di manutenzione contenuti.

Invece una copertura a verde intensivo richiede un livello di manutenzione medio o elevato e la stratigrafia è caratterizzata da:

- spessore elevato dello strato colturale;

- vegetazione varia, simile a quella dei giardini al suolo, cioè erbacee, erbacee perenni, arbusti, cespugli, alberi;

di conseguenza:

- costi di costruzione elevati; - costi di manutenzione consistenti.

Viste le differenze che caratterizzano le varie tipologie di inverdimento si intuisce che le applicazioni a verde estensivo risultino particolarmente favorevoli per le estese superfici di copertura dove la funzione del verde non sia quella della fruibilità propria di un giardino; invece le applicazioni a verde semi-intensivo o intensivo sono generalmente applicate per funziona- lità strettamente connesse all’accessibilità da parte del pubblico.

L’estensivo viene normalmente applicato per ottenere rendimenti energe- tici favorevoli all’ambiente interno confinato, per scopi di mitigazione e compensazione ambientale o per attenuare l’impatto del costruito da un punto di vista paesaggistico. Per i costi ridotti di manutenzione ma anche di costruzione di questa tecnologia essa risulta particolarmente adatta alle coperture di edifici commerciali o industriali, di parcheggi o edifici di grandi dimensioni.

La copertura a verde intensivo si presta, invece, a svariate funzioni, poichè essa si progetta come un giardino vero e proprio, adatto a ospitare non solo diverse associazioni vegetali, ma anche a integrare pavimentazioni ed elementi di arredo.

In questo caso la copertura diventa un vero e proprio solaio per funzionalità e attività diverse: parchi, percorsi, parcheggi, coltivazioni sono alcuni dei più frequenti usi di un sistema a verde in copertura. L’inverdimento intensivo consente quindi di declinare una serie di possibilità d’uso alla superficie di copertura che possano rientrare a pieno titolo all’interno del programma funzionale del progetto.

I

l campus universitario femminile di Ewha progettato da Dominique Perrault rappresenta un eccezionale esempio di verde intensivo che si traduce in landscape architecture in area urbana. Il progetto del campus in-

clude spazi per lo studio e lo sport destinati a ospitare 20.000 studenti nel distretto urbano Sinchon di Seoul. Il progetto realizza un taglio profondo rettilineo nel suolo, una sorta di valle artificiale incuneata nella terra ai cui lati si elevano le due facciate vetrate che racchiudono gli spazi del campus. Due bracci che costituiscono l’edificio vero e proprio, collocati interamente nel sottosuolo, sono messi in relazione attraverso il percorso che congiunge l’ingresso al quartiere universitario con le strutture sportive circostanti. Il percorso è costituito da una lunga rampa nel lato ovest dell’intervento che scende fino alla quota di -15 metri, per poi risalire in direzione opposta con un’ampia scalinata che riporta il visitatore alla quota del suolo naturale. Il campus risulta così completamente nascosto dall’esterno e questo effetto è ulteriormente enfatizzato grazie all’impiego di coperture inverdite che dan- no continuità materica fra il suolo circostante, un parco urbano, e il suolo ricostruito della copertura dei due bracci dell’intervento.

Oltre al vantaggio di recuperare una porzione di suolo altrimenti persa, la copertura a verde si inserisce in un progetto tecnologico complesso: le fac- ciate vetrate dell’edificio interrato sono infatti in grado di garantire un’ade- guato bilanciamento della luce naturale sia all’interno, negli spazi dedicati allo studio, sia all’esterno, nel grande viale centrale che divide il campus in due. “Negli spazi esterni le ombre portate, che per la natura ipogea del-

Seoul