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Come sostiene Goldstein, affinché un paese si sviluppi è essenziale che la maggioranza della popolazione abbia accesso ad una soglia minima di istruzione. L’Inchiesta Pisa dell’Ocse (Programme for International Student Assessment) si pone come obiettivo quello di verificare le competenze dei quindicenni scolarizzati, se e in che misura abbiano acquisito alcune competenze giudicate essenziali per partecipare attivamente alla vita sociale e per continuare ad apprendere per tutta la vita. L'indagine non accerta soltanto le competenze in Lettura, Matematica e Scienze, ma si concentra soprattutto sulla capacità degli studenti di utilizzare le competenze acquisite durante gli anni di scuola per affrontare e risolvere problemi (problem solving) che si incontrano nella vita quotidiana.152 Tale inchiesta, effettuata ogni tre anni, permette di paragonare ciò che gli studenti apprendono in diversi paesi del mondo, inclusi Brasile e Russia, oltre che la città di Shangai; essa è attualmente il parametro più rilevante in quanto a standard educativi e viene condotta dall’ Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) o in inglese Oecd (Organisation for Economic Co-operation and Development. 153 Quest’ultima ha vinto Pisa 2009 e ciò significa che gli studenti di quindici anni che risiedono in questa città hanno livelli di apprendimento e comprensione superiore a tutti i paesi dell’Ocse.154 Traguardo notevole visto che Shangai ha superato anche Corea e Finlandia, considerate eccellenze indiscusse nel campo dell’istruzione. Ciò fa comprendere quanto peso abbia l’istruzione in Cina. In Russia si è riscontrato un ottimo livello in matematica: nel 2006 il punteggio era 476, dunque superiore a quello di Stati Uniti (474) e Italia (462). In Brasile in matematica c’è stato un miglioramento in Pisa 2006 rispetto a Pisa 2003.155. Per quanto riguarda Pisa 2012 Shangai domina in tutte e tre le discipline: è il primo tra tutti e 34 i paesi Ocse considerati e i 31 paesi partner. I Bric non fanno parte dei paesi membri dell’Ocse, ma Cina, Brasile e Russia in qualità di paesi partner sono presi in considerazione.

152

www.repubblica.it, articolo del 7 dicembre 2010.

153www.bbc.com, articolo del 26 agosto 2014. 154

Goldstein Andrea, BRIC Brasile, Russia, India, Cina alla guida dell’ economia globale, il Mulino, Bologna, 2011, pag. 99.

155

La tabella 1.1, basata sui dati contenuti nei documenti Pisa 2009 results: executive summary e

Pisa 2012 results: executive summary pubblicati dall’Ocse, riporta la performance di tre dei

Bric in matematica.

Figura 1.1 Risultati degli studenti cinesi, russi e brasiliani in matematica (Pisa 2009 e Pisa 2012). Fonte: www.oecd.org

Come si può notare, tutti e tre i paesi hanno migliorato la loro performance in questa disciplina dal 2009 al 2012. Anche in scienze gli studenti di questi paesi hanno incrementato i loro risultati, come si può evincere dalla tabella 1.2 riportata qui di seguito. Il Brasile è l’unico che ha conservato inalterata la sua performance.

Scienze

Shangai (Cina) Russia Brasile

Pisa 2009 575 478 405

Pisa 2012 580 486 405

Figura 1.2 Risultati degli studenti cinesi, russi e brasiliani in scienze (Pisa 2009 e Pisa 2012). Fonte: www.oecd.org

Così come scritto nel report di Pisa 2012, un’approfondita conoscenza della matematica è un fattore che apre migliori prospettive di lavoro, permette di trovare più facilmente un impiego ben retribuito e più appagante.156 Inoltre, l’indagine considera anche l’equità nell’accesso all’istruzione, ovvero se e in quale misura gli studenti appartenenti a ceti sociali più elevati sono avvantaggiati. È molto positivo osservare come Hong Kong e Macao, entrambe regioni

156

www.oecd.org, Pisa 2012 results in focus: what 15-year-olds know and what they can do with what they know, pag. 6.

Matematica

Shangai (Cina) Russia Brasile

Pisa 2009 600 468 386

amministrative speciali della Cina, combinino elevate performance all’uguaglianza nell’accesso all’educazione, al pari di paesi come la Finlandia e il Canada. Ancor più significativo è il fatto che Hong Kong, Macao e Shangai siano definite “resilient countries”, vale a dire capaci di andare oltre alle disparità socio-economiche che giocano a loro sfavore e superare i risultati attesi, rispetto agli altri paesi più avvantaggiati.157 Il report mette in evidenza, oltretutto, come il Brasile e altri paesi che hanno migliorato la loro performance in Pisa 2012 abbiano messo in atto politiche che prevedono l’assunzione di un corpo insegnanti più qualificato, l’aggiunta di requisiti per il conseguimento di una licenza di insegnamento, l’aumento dei salari per rendere la posizione di insegnante più ambita e due tipi di incentivi: quelli agli studenti eccellenti per avvicinarli a tale professione e quelli agli insegnanti per coinvolgerli in programmi di formazione di colleghi in servizio. L’inchiesta rileva, inoltre, che in Brasile le famiglie appartenenti ai ceti sociali più bassi ricevono trasferimenti di denaro se i loro figli frequentano scuola.158 Per quanto concerne l’India, ci sono stati progressi che meritano di essere nominati. Innanzitutto, questo paese emergente sta applicando sempre più la tecnologia nel settore dell’istruzione. Un articolo del 20 agosto 2014 pubblicato dal quotidiano inglese The Guardian parla delle tre novità introdotte nelle scuole indiane: il rilevamento delle impronte digitali per segnare le presenze degli studenti, l’uso di simulatori durante le lezioni e infine i corsi e-learning, che, tramite piattaforme didattiche online permettono la formazione a distanza. 159 La rivoluzione che sta prendendo piede nel sistema educativo indiano rappresenta delle grandi opportunità per i college del Regno Unito e viceversa. Ciò che sta avvenendo è uno scambio tra il sistema indiano e quello inglese. Da un lato infatti i materiali didattici dei college inglesi sono utili per formare i tutor e il personale degli istituti indiani; dall’altro, l’India può insegnare molto al Regno Unito, non solo in quanto ad un utilizzo innovativo della tecnologia, ma anche in quanto ad incoraggiamento allo sviluppo e alla crescita del sistema educativo. C’è in India, da questo punto di vista, una grande volontà di investire nell’educazione, poiché si ritiene che tutti i soldi destinati a questo fine abbiano un

157www.oecd.org., Pisa 2012 results in focus: what 15-year-olds know and what they can do with what they

know, pag. 12.

158

www.oecd.org., Pisa 2012 results in focus: what 15-year-olds know and what they can do with what they know, pag. 16.

159

effetto positivo nel lungo periodo.160 L’importanza che l’istruzione riveste in questo paese spiega perché tutti quelli che hanno l’opportunità di studiare vedano ciò come un vero e proprio privilegio.161 Anche coloro che ricevono sussidi dal governo sono profondamente consapevoli dell’opportunità che viene loro concessa e cercano di sfruttarla al meglio. L’articolo sottolinea come lo spirito imprenditoriale e la libertà di innovazione siano il vero motore della crescita dell’economia indiana e come si stiano sfruttando questi due fattori per trasformare il sistema educativo.162L’India ha grandi progetti in cantiere, tra cui la formazione di 500 milioni di persone per creare una forza lavoro qualificata, non solo nazionale, ma anche globale. Un articolo ancora più recente del The Guardian, pubblicato il 10 ottobre 2014, cita l’obiettivo del governo di portare il tasso di scolarizzazione (Gross enrolment ratio-GER) al 30% entro il 2020, raddoppiandolo. A tal scopo, gli investimenti privati sono fondamentali; Priyanka Goyal, direttore esecutivo dell’ APG Shimla University, sostiene che il Ministro per lo sviluppo delle risorse umane punta ad avere 1000 università private per usufruire di personale qualificato da posizionare nel settore dei servizi e dell’industria. Secondo Goal, l’India deve fare uno sforzo per portare le proprie università da un numero di 677 a 1000.163 Secondo un report del British Council, l’organizzazione internazionale britannica per la promozione delle relazioni culturali e delle opportunità in campo educativo,164 da qui al 2020 il più grande numero di studenti in tutto il mondo si iscriverà nelle università indiane.165 Il Regno Unito sta cercando di far sì che le università indiane creino più opportunità per studenti e accademici per studiare e insegnare in questo paese, oltre ad incoraggiare la collaborazione tramite la ricerca.166Secondo Lynne Heslop, consulente in formazione di alto livello al British Council in India e autrice del report, entro il 2020 la Cina e l’India produrranno il 40% dei laureati più brillanti.167A suo parere, siccome anche altri paesi si stanno interessando all’India, il Regno Unito perderà molte opportunità a meno che il settore dell’istruzione collabori con

160 Ibid. 161 Ibid. 162 Ibid. 163

www.theguardian.com, articolo del 10 ottobre 2014.

164

www.britishcouncil.org

165

www.theguardian.com, articolo del 14 febbraio 2014.

166

Ibid.

167

l’India, in India.168 Anche Heslop ribadisce che il governo indiano prevede di formare 500 milioni di persone entro il 2020 e creare nuove università. A suo avviso, infine, si tratta della più grande trasformazione del sistema universitario che nessun paese abbia mai affrontato prima d’ora.169 Parlando del report del British Council, Sir Steve Smith, vice cancelliere dell’ Università di Exter, ha affermato che entrambe le università devono vedere questa collaborazione come mutualmente vantaggiosa. Siccome al momento il Regno Unito collabora solo col 2,5%170 del sistema di istruzione secondaria indiana, è auspicabile un aumento dei rapporti collaborativi tra questi due paesi che, storicamente, hanno sempre intrattenuto relazioni molto strette per varie ragioni.

168

Ibid.

169

Ibid.

170