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jtf Lettera Quarta

Nel documento Digitized by Google (pagine 53-56)

AfpcttavaCintantolavenuta d’alcunodell’ Ecccllentif-fìmaCafaQuerini

,oqualche loro avvifo;eper quello(i tardòancora qualchepocoa fareiltrafportodelcadavere allaChiefa.

Ma,

perchèla trillanuova,comevifcritH, nongiunfcaVenezia,fenonpiò tardi deldovere,c’l fred-doatrocerendevailviaggiare pericolofo

,iriunopotè veni-re:laonde,nonconvenendoli dipiò indugiarelefunerali funzioni,ilvenerdì,x.diGennajo, dopopranzofu folerv-nementeilcadaverein

Duomo

Vecchiotrasferito,edivi collocato Ibprad’unaltromagnifico catafalcoinmezzo allaRotonda,infacciaall’aitarmaggioreeretto, toltone primailpulpito,cheall'ingreflòdellaportamaggiore cor-rifponde,e’Iprcrfpetto dell’internodelTempioimpedifee.

La

procelTione,cheaccompagnar dovevailcadavere, fu perleventioreintimata:eanche in quella occalioueli dillinfel’amore,elozelodi quellaIllullrilfimaCittà ver-fo delfuovenerato Pallore, coir invitode’Nobili, de’

Cittadini,ede’Mercatanti,iqualitutti ingrannumero aprellai gliquellofupremouficio dipietà,d’amore,edi rilpettov’intervennero.

Fu

tantonumerofoilconcorfodell’

uno,edell’altroClero,delleConfraternite, de’ Sodalizi ,

ed’altriLuoghiPii;checonvennerimandaraddietroil Clero d’alcune Parrocchie,ediverfealtre,o Confraterni-te,oSodalizi,p>ernonavere afarunaprocellloneeterna*, tanto piòche dal Territorioancora accori! erano moltif-limiEccleliallici,edaumentato avevanoilnumerodi quel-lidelleParrocchie della Città,fottodellequalilierano andati dillribuendo.L’ordine,e’lnumerodellediverfe perfone,che quella divota,enelloftelTotempomelUlTima funzionecompofero,già l'aveteletto nel LihrJcciuo/o,che co-llo vimandai;cfu qui dal noftrobenemeri toSig.G/rtWWi/r/rf Ri^^ardillampatocol titolo:Ra^ua^liodellam^rte feguita, della proeejjione

,edefetjuie

,fatteall'Eminentijjimoe Reve-rendiffimoSignorCardinale Angelo Alariaferini,Arcive^

feovOfVefeovo diBrefcia,t dellaSantaRomanaCbiefa Bi-bliotecario;ondenonoccorre che ve ne faccia inutilmente parola. Quello Libricciuolo fudatuttiben accolto, c

Lettera Q.uarta.

37 con tanta aviditàcomperato,checonvenne farnelariftampa.

Qualpoifoffel’ondeggiamento del popolo perle ftra-de,qualel’affollamento della gentefulleringhiere,e fine-ftredellecafe,più a voi faràfacilel’immaginarlo,che a

me

ildefcriverlo.Ilgiro,chefece laprocdlione

(dicui ilLibricciuplonon parla) funellamanierafeguente. Spic-catalidalPalazzoVefcovile,difcelegiù perlaffradadei ContiPorcellanalino alcantone,chevolgarmenteli

chia-ma

delBruttoNome,dondeincamminatali verfolapiazza dello Spedai Maggioreypafsòpelcorfode'Calderai che quifichiamanoParolotti finoalcanton deStoppini Ivi piegò perlavia,checonduceall’Arco Vecchio, e quindi ripiegandopelcorfodegli Orefici,len’andòaS.Fauflino inRipcfo,epiùoltrepallando,difcefcverfolabottegadel Fiorentino,dondesfilòfottoilPalazzodelPubblicoRap.

prefentante,checon anticonomefichiamaBroletto,dove adillenderfiincominciandofullapiazza del

Duomo

,fece alaallabara, eh’ entrònel

Duomo

Vecchio.

A

voi,che nonlietefiatoquiinBrefciafenondi paff'aggio,allorché fàceffeilviaggiodiGermania,Olanda,Inghilterra,c Francia,riufeiràperavventurainutilequellaminuta de-fcrizione:potrà peròellaqualche piacere recare, oal dor-to P.D.Cammillo Duranti, noftro Brefeiano, C.R. Tea-tino oalSig.ConteGirolamoFilippoPapi o a quegli amici,che avelleròdiquellaCittàqualche notizia.

Ilgiorno feguente, xi.diGennajo,furonola matti-na celebratelepubbliche efequiedall’Illullrilfimo e Reve-rendiffimoCapitolo con tuttalamagnificenza,eper

l’il-C

3

lumi-(«)liP.D. Cammillo Duranti, Brerciano,

C

R. Teatino è unodique' ReligioG .chealleeirtò diperfettoClauRrale arceppiailfapere diefimio Let-terato.Fu da giovane impiegatonellacattedra di Filofofia

,laquallc(Teper alcuntempoancorainquello VefcovilSeminariodiBrefcia.Falsòquindia leg|erlainLisbona, dovealcòtantocredito di(e prelToa quellaCorte, che fu inVidaper clTcre eletto amaelltodi que'RealiInfanti: nellaqual occa-Gone compofe,eptefentòa quelMonarcaun’Opera intornoall' educazio-nede'Principi,chenon ha Gnor voluto pubblicare.Molte però fonole Ope-redaluidateallaluce cosidiFilofuGche materie,ediMatematiche;come diCaere,etutte ripiene diprofonda, cchiaradottrina ed’ogni maniera d'eru-dizione.

38

Lettera Q

u a rta'.

luminazione,eperlamufica.Ilconcorfo fualfolito dc-gli-altrigiorni ftcrminato. Pontificò Monfig.Illuflrillìnìo cRevcrendiflimo Antonio Redetti

,

V

efeovodiBcr®amo,a quellofineper EfprclTo dal dettoIlluftrillimo c Reveren-diUimoCapitolo invitato. Iomiriconofeoaffaiobbligato a cotefto zclantilfimOjcdumaniflimoPrelato,ilquale ap-pena dalcaleflèfmontato,vollelemiepovere ffanze ono-rare,epranzarviinquelprimofuo arrivo. Neglialtri giornipoi diTuadimora,fulautamente trattatoda que-lloEccellentiffimoRapprefentanteSig.AntonioDonado,

ilqualealfenno,«dallamentediSenatore,faaccoppiare tuttalamagnificenzadipubblicoGovernatore,e la gene-rofità dipulitiffimo Cavaliere.

L’Orazionefunebre

,terminatalafolenneMeffa di Requiem,fu recitata dalSig.CanonicoGiulio Poncarali,

Teologodella Cattedrale.Qiiellodotto,enobile Ecclefia-flico,chefifaammirarenellefucbelleLezioni di Sac.

Scrittura,checi va tra l’anno dal pulpito facendo,in quello giorno ebbecampodi fareadunafoltiffimaudienza tuttiifuoi rari talenticonofeere,e diporreinmoftrala forte fua eloquenzanell' efaltareimeritideldefunto Car-dinale,efpiegarealla villa di tuttiimotivi,cheavevano dipiangereTimprovvifaperditadelbeneficentillìmo loro Pallore

,prendendo perlellodelfuo difcorlb quelle parole del Profeta: Quit d«hitcapitimeoaquam,

&

oculitmeit fon-tem lacrimarum

.

Io quipur volentieriv’inferireil' Orazio-neintera,che meriterebbelaluce;

ma

latroppo feverà medeffiadelfuoAutoreconcederenonlavuoleal

comun

deliderio.Eglihaunfratellone’ talenti,c nell’ erudizio-ne aluilimile. Quelli è il ReverendilfimoP.Abate

D.

FraìiteftoPoniara/i

,

CanonicoLatcranenfc, acuila voce dizione.Eglirof|!ÌomainRomanellaCatadiS.AndreadellaVallegiàdarene’

anniaddietro;nel qoaltempoha melToallellampeinleigrnlIiTomiinquarto laSacraSttria antica cltliaBibiia,Operaaccolta daiPubblico conapplaufo unì-veilale.Venghiamo daRomaallicuratieh' egli al pretenteabbiatrailemani an-chelaStoria delNuovo Tedamenlodaflamparfì fuimetododell’altra. Efempla-liltimifonoiconumidi queflo eccellente ReligioTo,e(ingoiarelaTuamodcHia

,

(altaapparirein piùoccafioninel rifiuto degli onori, offertigli dalla (baReligione .

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SantifratelliFauftino,eGiovita.

Alle oreventuna delmedefimogiorno, levatoil cada-vere dal catafalco

,fucollefoUteformalitàriportoin caf-fa,cdepofitato intantonellaCappella fotterranea di S.Fi-Iaftrio,per indi trafportarloa fuotemponelpresbiteriodel

Nuovo Duomo

,oveperTertamentoavendolafciato d’elfer fepolto,rimettendoli,quantoal (ito, nell’arbitriodell’

Illurtrifllmo eReverendifìimoCapitolo;querto,feguendo inciòilconlìgliodell’anticofuorifpetto,della venera-zione,dell’amoreverfoildegnilfimofuoCapo,dcftinogli appièdell’aitarmaggiorel’onorevole fepoltura.Sarà pen-deròpoi diquerta Congregazione Apoftolica,irtituitadal Cardinale Tua erede a favor dei poveridiquertaCittà,ed efecutrice degli ultimifuoivoleri,farà,dico, penfìero di querta degnillimaCongregazione afàrechefifcolpifca Alila fepolcralelapidal’Epitafio,cheilCardinale vivendo, ave-vafifattoeglirteflb,cmorendoordinòchevi fortimerto;

Epitafioinverotroppo inegualeaimeriti diuntanto Por-porato

;

ma

altrettanto confacenteal.geniodellafoda,nè abbartanza conofeiuta fua umiltà. L’ Epitafioèconceputo

ei

fempliciflimitermini, cheq^uivedrete(a).

Hic

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