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PATRIZIO BRESCIANO

Nel documento Digitized by Google (pagine 92-107)

Catalierde’ss.MaurizioeLazaroeCamerier d’onore DIN.S.

Benedetto XIV.

NellefolenitiEfeqmie «hifatteperPabblleoDecreto MeiNmovo Duomoildìxxiv.Cenmajo

dell'attMoMOCCLT.

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Orazione

7S

I

o

noncrederàcertamentedacosi lieta,efortunata oc-cafionedicelebrarevivo,eprefentel’Eminentìffimo

Cardinale Angiolo Maria

Q^derini amoro«

filTimonofìro,ebeneficeotiflìmopadreepallorediTempre reverendaedonoratamemoriafra leAelTcmagnìfiche pa-reti (<«)daluiacomodouniverfale erette,edifcelti co-piofivolumiarricchite,elfereinafpettatamentealtriAo e dolorofoufìciochiamatodidoverlo piangerefrala

co-mune

meAizia,elofmarrimentodi tutti gliordinida una fubìta fatale, ed impenfatamorterapito,efepolto.Ciò nonvolevano fenzadubbio,fecondolenaturalileggi,nè laTuaancorrobuAaetà, nègliardentilfimidefiderjnoAri, nèibifugnide’poveri,nèl’utilitàdellaBrefcianaChìelà, nèraccrefeìmentodelleumane,edelledivinelettere,nè per ultimo della Cattolica fedeilAngolarefoAegno,e or-namento.

Ma

poichéhapur voluto Iddio perlecolpe no-Aredarcicosìgrave,enonpenfatogaAigo;cdovendo' io dallapubblicanon

meno

che dalla privatamiagratitudine mollòdiuntantolumedella Cfaiela diDiofavellare;dal primiero propofitonondipartendomi,darònella di lui acer-ba mortealmio ragionamentoquell’ordine,che già viven-doluìmiera prefiAodidare,e,perquantolafcarfezza deltempo,rinfulEcìenzadell’ingegno,el’acerbità del dolorecomporteranno

,vimoAreròfi^ccomenelprincipio nelmezzo,enel fine delvivere fuo tantepie,dotte, ze-lanti,emagnifiche cofe operando,etutteadunretti^imo fineindirizzandole,ottimofunellagiovanezza,ottimo nellamonaAìcavita,ottimofinalmentenellaEpifcopale, cnellaCardinalizia dignitàcoAituito.Benvedeteperò, Ornatiflìmi Afcoltatori,cheiotuttenonpolToleilluAri, elodevoli operediluidiA'ufamenterammemorare,ciò piuttoAo una lunghilllma Storia, cheunabreveOrazione

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Orazione*

comportando;e giàdalui (IcfTo,fecondo l'efempiodi al-trivalentìnimi-uomini;furono con eleganzanonmeno, checon ifchiettczzafcritte: io leprincipalifoltanto,e an-checosì divolo trafcorrcndo,dirò piutcoìloilretto e fan-tefinedelleflefle,che fu daluiper umiltà taciuto',eche dallemedefimeopere apertamente trafpira. Spiacemi fola-menteche,doveinaltraoccafionedelletantevirtù di quefio granCardinale parlando,Afilloavreiivolti,e gli animidi tuttidi

fommo

giubiloe contentezza ricolmi;

ora, econragione,livedrò da eftremo dolore punti,e percofli:imperciocché allorarammemoratoviavreiun cene vivo,eprefente, ed ora perduraneceflitàricordarvi deggioun bene già tolto, e perduro per fempre.

Pochifono quegliuominiche,inalcuntempodel vi-vere loro dal diritto fenrierodeviando,nonfienoa qual-chegiufiariprenfione foggetti: pochiflimiquelli,chein unintero,elungo corfodivitabene operando,e le ope-razioni loroarettofineIndirizzandopofl'anofervireagli altrid’ammaeflramento,e d’efempio;difgiunta effendo dall’efperienza lagioventù,datroppofortipaffioni com-battuta lavirilità,c dauna troppofiacca edebole carne nellavecchiezzamal accompagnatolofpirito.

Uno

però diquelliveramenterari,eAngolariuominifu fenza dub-bioquellogranCardinale: poichénellafuaprima gio-ventùdagenerofi,ematuripenfierillimolato a correre lallradadellapietà,e della virtù,e una lodcvolillima confuetudincdibenoperareformando,elebelle,e de-gne opere a rettofinerivolgere;cquellanel profegui-mento,enel fineritenendo,riufeìpofclaaquella per-fezionedivita,allaquale pochilfimine*palTati ,ene’

prefentitempipervennero.Quifeceeglidelleinnocenti lue voglie

,cde*primifuoilludjaDioben caroegradito facrificio,ilrettofinedelquale chiaramentefivide, al-Icrché perildi luimiglior bene,cperilvantaggio della Cattolica fedefu allaelezione dellamonaflica vita Spira-to.

£

ben fu quellafermaifpirazionedivina

;poichédi tanti,ecosìAngolari doni della natura,edellafortuna

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Orazione.

77

dotato,potendoinunacosì florida,eluminofa,eben re-golataRepubblicaeflìerefraglialtriTuoiconcittadiniai pib ragguardevoli gradì portato, nulla valendotpreghi de-gliamici,nullalelagrime,e gli sforzide' parenti,fenza neppur vederelapatria,veftito in Fiorenzailfacro Cafl-nenfe abito, pafsb tuttoadun tratto dalcomandoall’ ub-bidienza, dalle ricchezzeallapovertà,e dallofplendore de’ primipoflì dell’augudafua patriaadunadimefla,c folitaria vitadiMonaco,legandoliaDioconsìforti vin-coli,che tratto pofeia dalla rìflrettezza del chioflro^c alleprimarie dignità della Chiefa foUevato,mai non di-fciolfepuralcun poco, ne rallentò.

Nelnovelloabbracciato ìflitutoconflderandoegli quantoafcfleflbperconfermarlinellapietà,equanto allaCattolica religione per illuminaregliEretici,e

confer-mar

nella fedeiCattolici fpedicntefoflèladottrina,all' acquìflo dellamedefìmacon indefeflbAudiodonò tut-to,e quali che percosìfantofineaideliderjfuoiangufti folleròifoliconfini d’Italia, fuoriancora dellaftelTa vol-leperlungotempotrafeorrere,feguendoinciòl’efempio dicelebratiffìmiuomini,cheper deliderìo di virtùnegli antichi,ene’

meno

rimotitempilepiù calte illuminate, provincie ricercarono.Scoriepertantocoll’ardentefete difaperelaGermania prima,pofeial’Ollanda, el’lnghil-rerra,dipoilaFiandra,eilRegnoperultimodella Fran-cia,inognitempo,

ma

in quelloparticolarmented’ogni bell*arte,e dicelebrifeliciingegnifioririflimo.Dell’ ot-timofinedi tanti Tuoi viaggiballifovra milleilgiudicio, che neformò ColimoIII.Granducaallora diTofeana chemoltolo

amò

,edebbeinpregio-,imperciocchégli fcrifleche,fingolarmcnteperconfonderegliEretici,e fpargereillumedellaveradottrina

,cercava alloracosì lontane contrade; del frutto pofeià, e del grido^che colla fuavirtùinogni Città,inogni Provincia,inogniRegno

fiprocacciò

,parlanobaftevolmente,eglienconydatigli dapriminominidel fecolo,e leofferte,chedellepiùcc^

Icbricattedreglivennero fatte,el’aggregamento,che di lui

7? Orazione.

luififeceinapprefToallepiùilluflrierinomate Accade-mie d’Europa.

Dopo

variannidi cosìlodevole

cammino

,

e foggiorno,combattutafpclTcvoltenellafteffafuafede J’erefia,fparfanon

meno

lapropria dottrina,chedell’ al-truipienamentericco e fornito,carico di gloriaedi

fa-ma,

caro a’ Principi eda’Monarchi^ ritornòalfinein Italia,recando aleicolle fpoglie, perdircosì,dellealtre nazioniimmcnfadoviziadi faperc econ ciò ricompcnfan-dolainpartediquelle graviedolenti rapine,ondefugià ne’trafcorfitempidallaftranieraaviditàfacchcggiata c diilrutta.

La

valla erudizione,e lafcienzad’'untanto

uo-mo,

tortofu aldilui ritornodall’ illuftrefuoOrdinein primoluogo riconofciuta cosìche,tenendofi alloraper avventuraigeneraliComizidell’OrdinefuoinPadova, ivialragguardevolepon

meno

che fàticofo caricodi Stori-codellaBenedettinaCongregazioned’ Italiatrafcelto ven-ne;acciocché,ficcomelaFranciailcelebreMabillone, cosivantar poteflcilQuerinil’Italia{b). All’onorato giudicio della fua Religioneandòdiparo quello del regnan-te allora Ponregnan-teficeClemente

XL,

chefraalcune Congre-gazioniaduna fcgnatamenteloafcrirtefopral’efame degli UfizjGrecidirecenteirtituita,nellaqualeerto gliDfizj rtertiin latina lingua volgendo,eipiù dubbjparti rifchia-rando,fpirito,elumediquellaCongregazionepoteafl abuondirittochiamare..

Ma

tempoera ornaiche perornamcnrodella Cattoli-ca religione trattofofTequello grand’

uomo

dalla folitudi-nc, e rirtrettczza del chiortro,eneipiùaltifeggidella Chiefa diDioficollocaflc..CiòfececonfamadiOttimo PonteficeInnocenzio XIII..,all’Arcivefcovile Sediadi Corfùelevandolo;allaqualerecatofidopolafua Confe-crazionein

Roma,

ecollanovella dignitàpenfieriancora di zelante,e fbllecitoPartoreartumendo,mirabile è a di-re,quantocolfuo zelo alla falute delcommertbgregge vegliarte;equantocollamoltafua dottrina quellaCittà, equeirIfolarifehiarafle..Chiarirtlmafededel partorale fuo zelo fanno eladcflrezza,collaqualeunagravirtima

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Orazione.

79 diiTcrcnzacompofc poco primadeldi luiarrivo fralafu<

premamilitare dignità e‘l Vicario di quelCapitolo infor.

ta;e lafollecitudine,cheperlafceltadiottimi minillri, elariforma del clerodimoilrò,el’ardentebramadi ac-coglierenelgrembodella veraFedequella parte de’ Greci che è dalla5antaSede divila. Della fua valla dottrina chiarimmo

monumento

èilfamofo Libro,eh’eglifopra l’antica originediCorfb contantacognizionedelle Sto-rie, econ tanta fcienzadclla greca linguafcrifle,cheben meritamentelalode, el’ammirazionede*più feienziati uomini d’EuropatralTefeco-

Ma

nondovevapiù a lun-goritenerequellogrand'

uomo

laGrecia:Icrbavalo alla fuaItalia,e ateiìngolarmcnte avventuratamia ptriala divina difpolizione.Per adempierel’obbligo ingiunto a*

Vefeovidiportarlinelpreferittotempoaifacrilimitari degliApoHoli,e'IfupremoCapodeliaCattolica religione riconofeere,ealuiincerto

modo

ricongiungerele^arfe

membra,

fitolfedalla fua Chiefa,c verfo

Roma

indiriz-zoinilQuerino:e ben

m’immagino

con quantaavidità e'brama avrannogl*Italicilidiilfortunato naviglio ac-colto, che lorountanto, c proprio teforo

riconduceva-La

pietà,e lavirtù dicosìragguardevolePrelato fparfe tollotantolumein

Roma

,cheilRegnanteallora Bene-dettoXIII.finodaiprimimomenti, chelovide,alle pri-mariedignità della Ciìiefz defiinollo.

Tu

dovraifempre, fortunatamiapatria

,lapiaevenerandamemoriadicoA gran Pontefice venerare,poichéneldonodiuntanto Vc-feovola

fomma

fuapredilezionetipalesòapertamente, nè potrai certo diuntale beneficio moftrartigiammai ba-fievolmente riconofcitricc.Vacanteallora quella Epifeo-pieCattedra,

come

purdiprefentecontanto nollro do-loreveggiamo,quidalSantoPontefice trafceltovenne egiàprimanell’animofuoalSacro Collegio aferitto, acciocché nulla a Brefcia nel novello Pallore rimanelTe a defiderareficcomedizelo, di pietà, edidottrina, cosi ancoradidignitàe difplendorc. Pratichiffimo efiendo egli,edelvero Epifcopaleuficiointendentiflimo

,primi

8o

Orazione.

fuoipcafierifuronoallacoltura del clero,call’ offcrvan-za deirecclelialticadifciplinaogni Itudio,cdiligenzari*

volgere,inchee lavoce,c lapenna,el’autorità,e l’e-fetnpioadoperò fcmpre, comeadotto,collante,ezelan*

feVeCcovoficonveniva. Soddisfattoalpaftoraie fuo mi-nillero,cllimolato dalrettillimo dcfidcriodigiovare a tutti,c inciòlamoltafua tlottrinamirabilmente fecon-dandolo, liccome quella vatlillima era,einognigenere verfatifiìma,talefu ancorailfrutto cl’utilitàdella me-ilefima.Per animareall’acquifto dellavirtù ifelici Bre-feianiingegniundottilfimoLibrodella Brefciana letteratu-racompofe:per efempio de’ fuoi concittadini propofe,ed illuftròilBarbaro;perveromodellode’V.elcoviadditò framoltiilCardinale Vallerò^perifpecchioelumede"

Cardinali celebròinomiegli fcritti delPolo,edel Con-tarini: cperfemprepiù innalzare, e porre nella riverenza degliuominilafupremaPontificiadignità,didue

Som-mi

cpreclariflimi PonteficiPaoloSecondo,eTerzo, ri-cordòlafemprevenerabile ed onoratamemoria.

Che

di-ròio poidellaguerraco*fuoi fcritti all’ erefiamo(ra,cdel feliceritorno,chemercèifavj,ezelanticonfiglifuoi, cla

fomma

fualiberalitàfecealcunoallapoco prima ab-bandonatacattolica Fede.^

E

chediròdi quell’ ardentif-fimo zelo,nonmaiperò da

fomma

prudenzadifgiunto, col qualeefioperfinonellereggiedipotemiflimi Principi proteflanticonlettere,econfervidivotipenetrò;cosi chefcritto glifu dal più forte evalorofo

Re

del Setten-trione checollafua virtùqualiun novelloPaoloperfino alterzocielos’alzava,ivilepiùrecondite, callementi degliuominiiccomprenfibilicolecontemplando.

Ma

io ben veggio chemancaa tanta materiailtempo,epur debboancorareftrcmaliberalità diquellogran Cardinale rammemorarvi;legrandi e magnifiche opere,di cui den-tro, cfuoridella fua Chiefa,anzi perl’Italia,eper l’Eu-ropa fparfe,e delfuonomec dellefueinfegnegravate ed incife,congiunte pofeia con tanteepubbliche e fegrete(c) clemofine,ecolla povertà cllrema verfolemedefimo fem-pre

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Orazione:

. 8i pre offervata,nonfono giàalgiudiciode’favj, edifappaA fionatìuominidivana edambìziofa naturafegni^maben»

sìforti,e gcnerofiftimolidiliberalitàaiSucccflbri, c d’unretto ufo delle facre rendite,e degli ecclelìadici be-neficichiariflìmimonumenti.Trefoledellefue ftupende opere, lafciando per brevitàlealtre,ne ricorderòcosìdi volo, fantiflime fopra tutte, utiliflime, magnificentiffime Tornate,viprego,allamemoria O. A.qual era pochi lufiriprimaquelloaugullo

Tempio

ne’fuoigrandi princi-pigiacentedapiùd’unfecolo,enelletenebre qualic nellanon curanzafepolto.Potèl’ellrema generofità e fol-lecitudinedell’incomparabilePallorefecondandola ma-gnanimaideade’fuoi fondatori,ecolfuo efempio, e col-lavoce,ecollapennalaquali intiepidita carità de’ pre-fentianimando,inpochi anni contro l’afpettazione

co-mune,

dimagnifico altare,edìtantipreziofi ornamen-tinellafua principale parte arricchito renderloaldivino cultocapace,cquifral’univerfale giubilo,ela pienif-lima frequenza,elebenedizionidituttigliordini cele-brare del rifortoSignoreilfolenne,eai fedeli tutti,ea noidoppiamentealloralietilfimogiorno(d).PalTandodal SantuarioalTempiovivodiDio,perchè nelTuna cofa ripu-tavaeglipiùaidoverid’un Vefeovo,e alfacro culto con-facente,quantoilben ponderare ed efperimentarela vo-lontàelafulficienzadi quelli,chefuoriancora della claullralc olTervanzaaldivino Icrvigioficonfacrano,non ballando a ciò l’antico,unampioedopportuno,ed’ogni buon provvedimentofornitoluogo finoda fondamentiereA fé;ebenfidee crederechelapietà,ilzelo, elaprudenza de’venturi Vefeovinell’ufo, enel fine,per cui fudaun tanto Predecefibre collrutto,nonvorràlafciarloper l’av-veniretrafeuratoedinutile.Promoflbcosìdoppiamente enelTempio,ene’fuoi minillriildivino culto, volle l’in-comparabile Vefeovorivolgerelafualiberalitàancoraall*

eferciziode’ feliciingegni,lamalacoltivazione de’ quali nonmenodal difètto della volontà

,che dallamancanza d’opportunimezzifpeffevolte deriva. ErelTc a quellofine

82

Orazione.

c a pubblico ufounmagnificoedificio,edique* copiofi, e rarivolumiloarricchì,che giàallaVaticana Bibliote-ca donatiaveva,fattochefudiquellaPrefetto,eche dopo con moltodifpendio,ecollaPontificia approvazio-nericomperò:operaveramenteutiliflima,einogni tem-po commendabile,dicuiavendoneallaCittà coltra fatto sigenerofodono,eogniprovvedimentoalprimariodi lei MagiAratoraccomandato,faràcertamenteinogni tem-po,e

modo

di cosìpia,efantavolontàlapubblica dili-genzafollecita

efecutricc-Converrebbeora che dellemoltefuecpubbliche, e fegrete.elemofine, che più copiofe ancorafifeoperfero do-pola di luimorte,facdfimenzione;fequelle giànonfi vedelTeromanifcftamentcoggi,e nell’abbattutovolto,c nelledirotte lagrime di tanti poveri,editante abbando-nate famiglie, chepiangonoora,epiangerannoTempreil perdutolorobcnencentiflimopadre.

Ma

ecome maia tante ellupendeopere dicarità,liberalità,e magnifi-cen;tabadar potevanoprivate rendite,abbenchè copio-fe?Quella O.A.dirfipuòla

fomma

dellefuevirtù, econ quellailmio ragionamento avràfine.

La

povertà

ellre-ma,

elafrugalità

fomma,

chefempreverfofe ftelTo que-llogran Cardinale olTervò, fu alui diTemprenuovitefori una,per dircosì,perenneed inefaulla forgente.Voilo vedevate giàcomeeflbintanta fua dignitàumile fem-pre c dimeflb nelvelliremollravafi,efrugale nel vitto, c da ognivana

pompa

lontanilfimo.

Ma

più diciò chia-meròin tellimonioizelanti Lcclefiallici,cglifconfolati domcllici,chealleultime ore del viver fuo prefenti era-no; ditevoiIbpraqualepoveroedangulloletto,edi fcraplicilfimacoltrericoperto giacevaquello gran Cardi-nale,equantologore folferolediluivcllimcnta, ed ab-biette?

O

raraveramenteprefib Iddio,eprelfo gli uomi-ni,edammirabilepovertàdell’ottima monadicavita di luichiarilfimofegho,fefraipiùaltigradi della Chiefa, cinmezzoalla Itcd'arifplcndentilfima Cardinalizia digni-tà fudaluiverfofedellbcosì religiofamente otìcrvata;

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Orazione.

Cccome purlavitadaluicontanta pietà,evirtìlnel chioftro condotta, èunfbrtiflìmoargomento d'un ottima giovanezza,ed’unaaffaipertempoalben operareeai lodevoliufiaccoftumatanatura.

Ma

quello raroefempio de’giovani

,quello perfettomodellodellamonadica difei-plina, quello incomparabileVefeovo,quellogran Cardi-nale, quello rilplendentìffimolumedellaChiefadiDìo, ornamentodellelettere ed*ogni dottrina,fonteperenne dicarità, di liberalità, e di magnificenza,fenzacheio misforzia dirlo

,quefio dolenteapparato,e’Ipianto,e

ifofpiri,elacomunemelliziaballevoimcntevidicono O. A.,che oranonèpilitranoi,ed èda quellamortale vita dipartito.Piangeteloadunqueinprimoluogo, prellan-tiffimoSenatore;chebenviènoto conquantozelo,e dc-llrczza,ecollanzafialiintuttoilcorfo del viver fuo per quella SercnillimaRepubblicanc'piùdilficilic travaglioli tempi,enellepiìiarduecfpinofenccelfità adoperato.

Piangeteloo primarjEcclcliallici,Capiclumidella Brc-feiana Chielà,che tutticon veraerarabenevolenzanon purcomeamorofiffimopadre vi rifguardòTempre,e dillin-lc,macol

nome

eziandio d'amatiflimi Confratelli nell’ul-timafua volontàchiamarviglipiacque,eavoiper

ellre-mo

pegnod’amoredelcenerefuolacuraedilripofo la-feiare.Dovetevoipureamaramentepiangerlo Sapientiffi-miPadri, che rapprefentandomecoilprimario Magillra-to della patriaalmigliorprovvedimentodellamedefima

mi

fietccolla virtù,e dellerità vollra guideemaellri:

ma

ratteneteperalcunpocoancorailfrenoalgiullilfimo do-lorvollro,che ben ragione vuole che, decretata dalla gra-titudinepubblica quella pia,elugubrepompaalla

memo-riad’untanto Benefattorc,effa pure dalle lagrime,edalli fofpiri nollrifichiudaeficompifea.Piangalo dentrola Città, e fuori tuttoilBrefeianoClero,allafcelta e coltu-ra delqualecon tanto fuoAudio,e difpendiofudò e s’af-faticò,acciocchélameffealdivino fervigio confecrata nonvengamai dainutilealcuna,oprava fementc mefeo-lataeconfufa.PianganlotuttiifacriRegolariOrdini,e

Fi

le

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84

Orazione.

leRcligiofeVeroini,a cuilafuabenefica

mano

ora alv bellirfolevadi Icelti

marmi

leChiefe, ora difiniflime di-pinture,e difiacripreziofiarredi arricchirglialtari,ed ora perlinoda fiondamenti ergere valli, e ben dotati

Mo-nalleri;clorofiopratutto collavoce,ecoll’efiempioad unabuona,edell'illìtutolorocondegnavitaaggiunger Ienaevigore. PianganloiPiiLuoghi,e le derelitte vedo-ve,e gliabbandonatipupilli, e gliorfani,alfiovvenimento de’qualigran partedellefuecopioferendite deftinar

leRcligiofeVeroini,a cuilafuabenefica

mano

ora alv bellirfolevadi Icelti

marmi

leChiefe, ora difiniflime di-pinture,e difiacripreziofiarredi arricchirglialtari,ed ora perlinoda fiondamenti ergere valli, e ben dotati

Mo-nalleri;clorofiopratutto collavoce,ecoll’efiempioad unabuona,edell'illìtutolorocondegnavitaaggiunger Ienaevigore. PianganloiPiiLuoghi,e le derelitte vedo-ve,e gliabbandonatipupilli, e gliorfani,alfiovvenimento de’qualigran partedellefuecopioferendite deftinar

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