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8 Lettera Prima

Nel documento Digitized by Google (pagine 25-28)

jiiamentc ofTervòildotto GiornaliftadiTrevoux,rInoftrty Cardinale divenuto erailcentro dellaLetteraturad'Europa.

Quelleletterariecure peròfattamentenonroccupa».

vano,chedi leggierinonrivolgerel’animo adaltre diIh.

mil genere, fecondochèleoccalionifiprefenravano. Sul finire 'dell’annofeorfoilP. Girolaim de! Prato,Soggetto dottiflìmo dellaCongregazionedell’OratoriodiVerona, gliavevamandatoindonoilfecondo

Tomo

di-Sulpi^io Severo con eruditi comcnti. In quello

Tomo

avevaegliuna belliDijjertazioneinferitafopralalezione delVerfoxiii.

delcap.I.delVangelodiS.Giovanni: nonexvoluntate viri,fedexDeonati funt

,

follenendola,comelaveracla giullacontroilfentimentod’alcuni,iqualiall’autorità d’unfolCodicedelCapitolodiVeronaappoggiati, aqueh lalezionequell’altraanteponevano:fed exDeonatateft.

Sopra quelle lezioni, fono alquanti annipalTatida chedue valentuomini,cioèilP.MaellroCafto Innocente Anfaldi dell’Ordinede’Predicatori,ProfclToreprefentementc dì Teologianell’UniverfitàdiFerrara

,perlafecondalezio^

pe;cperlaprimailSig.AbatePietroBarman/Brefcizno, Profeflbredi letterelatine egreche,enell’ebraicalingua dotto eziandio, entraronointenzonecon daeDijferta^ioni

,

pubblicate quiinBrefcrafiottogiraufpicjdelvivente Car-dinale. Pertantoa’iv.diDicembrefcrilleegli,oper meglio dire indirizzò collallampauna LetteraalP.del Prato,incui,dopod’avermeritamente commendatala fa-ticadaluiintorno a Sulpizioimpiegata

,glidàlacaufa vinta per ciò,cheriguardalaqiieliionegiànatainBre^

feia,cpoco

mancò

,chenonlafacelfcriprodurrecolle IlampediBrefcia

,perchè potefieinquella guilà divo!-garfipiùfàcilmente,ecorrereperlemanide’dotti. Veg-gendopoinell’Operadell’eruditoFilippinouna valla e feda,erudizioneecclefiallica,ioanimaaprenderlearmi controiComcntatoridelfamofoGianLren^oMofbemio:

De

rebut Cbriftianorum ante Conftantinutn,ne’qualii prc-giudicjdellafuafetta cdellafua educazionefeguendo,va ipacciando diverfefallitàcontro della nollra faota religio-ne.

equindinonrifapendo, o infingcndofi d’ignorare rifpo-lleda noi datea’primi loroferirti,fifanno aricantare ditrattointrattolemedefimenojofedance. Ora,perchè cofiorola rifininounavolta,egliè prudente configlio che da’noftrifitorni a mettereinchiarol’infuflfì(lenzadelle oppofizioni loro

,coficchò portanolenoftrcrif{X)(leofar imprcrtione,oalmenoperqualche via 3 notizia loro per-venire;ondeo s’illuminino finalmente,cs’acchetino;o certamente dal noftrofilenziononprendanoimiferianfa dicantarlavittoria.

Poco primanello feorfoSettembreavevail Cardina-le,ricevutauna inafpettatavifitadal MarchefeScìpionv delqual pure,nonha guari,cheVerona hafatta perdita.Qualforteilpiacere diqucftidue grand’uomini a converfare infieme,econ una fpezie di gara adonorarli', ed afcambievolmenteammirarli,voiilpoteteimmaginar voi.ErafiilMarchefeportato a Brefciaincompagniadel fuoindivifibile e fedeleamicoilSig.Seguier ,pcr vedereed efaminare alcunilibri,iqualibifognavangli adover ter-minarel’Opera fuadellaMagìaAnnientata,collaquale tantealtreAiefaticheinogni generediletteratura ha co-ronate.Que’ptochi'giornicheconnoifitrattenne,nel qualtempofu ofpite del nortroSig.Conte

^ucbeUi,glifpefe ingranpartenella Qiieriniaria Bibliote-ca,ove tuttoilpafcolo ritrovò,chelavariaedinfinita fuaerudizionebramarpoteva.Io credoalcerto ch’egli a Brefcia,eda’Brefdanivirtuofamenteinvidiaffe uns) belcomododipoter,,quandoilvogliono,applicarfiad ognimanieradirtudj.In quella occafione vide, c rivide, efamìnò,e tornò ad efaminareilfàmofoDittico Querinia-no, fu cuitantohannofcrittoccon tanta diverfitàdi pa-reriqualituttigliAntiquarj piò rinomati d’Italia,e ol-tremontani ancora.MollroglipureilCardinale un’altra tavolettad’un Dittico Confiatede'Lampadj,delqualeil

M^tchefenefecemoltoconto.Il

modo,

concui quella

tavo-i t

IO

Lettera Prima.

tavoletta d’avorio venneallemanidelCardinale merita d’efTerpubblicato.

Fu

qualiunpurocafo.Serviva code-fladi traftullo al figliuolod’unode’ noftrifervidori,che l’aveva ricevutaindono dauna vecchiarella, moglied’un cocchieredelCardinale GiovanniBadoaro,digloriofa me-moria.Quanteantichitàpereflcre capitatein

mano

di chinonneconolccvailpregio,farannoandate amale!

Quella ancora perita farebbe,fealpadredelgarzoncello toccatononiblTeunpadrone,acuiavelTecredutodifar cofa gratacolprefentargliela.Chicle intantoilMarchefe alCardinaledipoter dire liberamenteilfuofentimcnto fopraimedefimi;onde appena ritornatoilMarchefea Ve-rona,feceimprimereuna LetteraalCardinale diretta,in cui lodato edillullratoeziandioilI>itticode'Lampadj

,e

peranticoveramentericonofciutolo,contra l'antichità dell’altroamatorio,moltidubbj

move

,variedifficoltà propone,e alla fines’accorda col dottilfimo P.D. Gian-francefeo Baldini,SomafeoenollroBrefeiano, a giudicar-lolavorode’ balli fecoli.ParveroalnollroCardinaleleop^

polizioniaffaifiacche,eperrifiutarlealtropartitonon prelè,che pubblicare fottoladatadeixxiu.Dicembre MDCCLiv. un’ Operetta di pochifoglicoltitolo:Epiftolarum quarumdamSegmentaadvindicandam Diptyci amatorii Qtd-rinianiantiquitatem&c. In quella Operetta nientevipone delfuo,

ma

folamente^propolliipallidellaLettera del Maftèi, fotto ciafeunodi elfi,collocailfentimcnto d'altri Letteraticclebratilfimi,iqualiappuntotuttoalcontrario avevanoopinato;equella òfiatal’ultima fatica del no-llroCardinale, cheluivivente abbia vedutalaluce.

Un’altraLetteraconfegnataavevaeglia’torchi, quandolamorteilfbrprcfe.Eraquellaindirittaal Chia-rilfimoSig.FrancefeoMarialunotti,Segretariodell’ Ac-cademiadelleScienze diBologna,everfàvafoprauna contefa, inforta traluiedilP. Anlaldi,del qualeho fat-tapocofopramenzione.IlSig.Zianottinell’Appendice diun fuoTrattatodiMoraleFilofofiaaveva riprova-taqualche opinione,fofienuta dalSig.Maupertuir,

Prefi-j dente

hy.CÌQOglc

Lettera Prtma;

it

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