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L’allegoria encomiastica e il viaggio-visione

Il Triunfo del Marqués: descrizione dell’opera

2. ABAB BCCB

5.2 L’allegoria encomiastica e il viaggio-visione

Il Triunfo del Marqués di Diego de Burgos è un notevole esempio di encomio allegorico di una figura di prim’ordine dell’Umanesimo castigliano, il Marchese di Santillana, che incarna l’ideale delle armi e delle lettere tipico dei cavalieri del XV secolo. Al trionfo del Marchese assiste l’autore, guidato da Dante, e l’apoteosi ha una duplice connotazione: classica, in quanto riprende il trionfo romano con l’enumerazione di personaggi celebri dell’antichità, e religiosa per la gloria finale del Marchese che sale in cielo trionfante136.

L’allegoria encomiastica descrive un mondo idealizzato intorno a un personaggio proposto come modello da seguire. Secondo Carlos Moreno Hernández nel Triunfo del

Marqués possiamo trovare sia l’elogio che l’encomio del Marchese, poiché con il primo, in

genere, si esalta una virtù, mentre con il secondo si dà ampio risalto alle opere e alle circostanze in cui tali opere sono state realizzate, mettendo in rilievo le capacità della persona alla quale è rivolto l’encomio. Seguendo la precettistica aristotelica, per l’elogio e l’encomio viene impiegato il procedimento dell’amplificazione, che permette di elogiare in maniera iperbolica una persona, confrontandola con altri personaggi celebri137. Al riguardo Pedro Salinas afferma che nel planto encomiastico più che un uomo si piange un compendio di eccellenze, offerto come esempio senza pari all’umanità; per questo motivo sono le Virtù coloro che lamentano la morte del Santillana nel Planto de las Virtudes di Gómez

Manrique138. Nel Triunfo del Marqués Diego de Burgos paragona le notevoli virtù del

Marchese con quelle di molti altri personaggi illustri, facendolo sedere nel Colosseo proprio

135 Burgos 1.161.162: «De cuyo benigno aspecto tomada / fe de esperar su cierta respuesta»; Burgos 1.183.184: «con gesto

sereno produxo la tales / palabras de esfuerço agrandes dolores»; Burgos 1.639.640: «y todo aquel rencle de otras personas / reales de Argos de Tiro y Micenas»; Burgos 1.697.698: «Veras come estan delante la silla / del claro Marques los reyes famosos»; Burgos 1.773.774: «Mira Teofrasto que con sentenciosas / palabras la sabia natura acusaua»; Burgos 1.789.790: «Ves alli Eraclito que dixo la essencia / del anima ser de vnas centellas»; Burgos 1.803.804: «si no por vencer a los qu’en el arte / de orar fueron claros y de poesia»; Burgos 1.881.882.883: «Yo dixe maestro hirio mis sentidos / de gran compassion la dulçe memoria / de los postrimeros por ti repetidos»; Burgos 1.911.912: «despues començo mi buen diego quando / partiste del mundo por fin postrimera»; Burgos 1.1297.1298: «Los emperadores ni los capitanes / famosos en el militar exercicio»; Burgos 1.1593.1594: «Todos por cierto aueys mucho bien / mostrado que tal el gran Marques era»; Burgos 1.1617.1618: «pues si os plaze luego deuemos / mouer el [sic] gran templo sin otra tardança»; Burgos 1.1635.1636: «por que cada vno en parte pudiera / dezir de sus gracias que muchas quedauan».

136 Cfr. M

ORENO HERNÁNDEZ, Retórica y Humanismo, p. 14.

137 Cfr. M

ORENO HERNÁNDEZ, Retórica y Humanismo, pp. 25-26.

138 Cfr. S

accanto alle sette Virtù Cardinali e Teologali, che hanno anche la funzione di tesserne le lodi. A tale scopo si avvale delle figure retoriche dell’etopea, per mettere in risalto il carattere e le qualità morali di un personaggio, e della prosopopea poiché nel Triunfo del Marqués prendono la parola i defunti.

Un poema allegorico può avvalersi di persone-guida139 (come Virgilio e Beatrice nella

Divina Commedia di Dante e Laura nei Trionfi del Petrarca), di forze contrapposte, come la

vita e la morte, e di un corteo di figure esemplari, sia in senso positivo che negativo, degne pertanto di encomio o vituperio. Nel Triunfo del Marqués Diego de Burgos segue lo schema petrarchesco di un sogno o visione, con l’apparizione di una guida, che nel poema di Diego de Burgos, come accennato, è Dante, e, al pari di Petrarca, elogia il Santillana attraverso i personaggi illustri, antichi e moderni, degni anch’essi di encomio sia in riferimento alle armi che alle lettere140.

Il testo di Burgos si inserisce in un filone del tardo Medioevo spagnolo cui appartengono numerosi poemi (in particolare di Santillana e Mena) dove, attraverso un viaggio-visione con la presenza di una guida, si giunge in un mondo lontano dalla realtà, popolato da esseri straordinari, provenienti perlopiù dalla materia classica, alla quale si mescolano personaggi biblici e della finzione, soprattutto della materia di Bretagna141.

5.3 Il ‘trionfo’

Il Triunfo del Marqués è una visione allegorica che ha luogo durante un viaggio che l’autore intraprende nel sonno; si tratta, quindi di una visio in somnis. Durante questo viaggio Diego de Burgos, sotto la guida di Dante, si dirige verso la grande pianura in cima al monte dove si tiene il gran consistorio (str. LI) e dove avviene l’ascesa finale o apoteosi del Marchese142, che sin dal titolo viene chiamata ‘trionfo’, in cui la figura del Santillana viene in qualche modo ‘divinizzata’. E va anche rilevato che il lemma triunfo con le sue varianti, oltre

139 La guida è uno degli elementi principali del poema-visione, accanto all’invocazione delle Muse, al ‘tempo mitologico’ e

al corteo dei personaggi illustri. Cfr. CROSAS LÓPEZ, La materia clásica, p. 142.

140 Cfr. M

ORENO HERNÁNDEZ, Retórica y Humanismo, p. 28

141 Cfr. C

ROSAS LÓPEZ, La materia clásica, p. 131.

142 Cfr. M

che nel titolo, compare 7 volte all’interno del poema143, mentre negli altri settori del

Cancionero General da me già schedati, compare solo 2 volte144.