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L’assetto organizzativo del Festival: il personale

3. La dimensione organizzativa del Festival Sete Sóis Sete Luas

3.3. L’assetto organizzativo del Festival: il personale

La struttura del festival si compone di pochi collaboratori fissi che a vario titolo lavorano per la sua realizzazione. Si tratta a tutti gli effetti di un’organizzazione transnazionale, con una divisione dei compiti fra la sede portoghese e quella italiana e con un orientamento abbastanza preciso delle funzioni per ciascuna sede. Si può difatti affermare che la sede portoghese riguarda più la gestione amministrativo-finanziaria del festival, mentre quella italiana è invece più coinvolta nelle fasi di produzione e promozione. Diverse funzioni si riassumono nella stessa persona, generando in tal modo, fra le altre, anche competenze di multitasking, assai comuni e diffuse nel personale legato alle manifestazioni di questo genere. Per di più, uno degli aspetti caratteristici della gestione del Festival Sete Sóis Sete Luas è la contemporanea presenza ed utilizzo di ben cinque lingue144 a tutti i livelli di attività.

Uno degli obiettivi esplicati nella mission dell’associazione fa inoltre diretto riferimento alla mobilità dei propri operatori culturali. La mobilità è da intendersi come promotrice di costante apprendimento e motivazione per il personale fisso di questo festival. Il

143 È anche avvenuto un caso in cui è stata avviata una sede e poi in seguito chiusa, com’è stato l’episodio della Spagna, dove ne era stata aperta una a Siviglia, poiché sembravano esserci tutti i presupposti per un decisivo sviluppo del progetto SSSL nel Paese, e soprattutto nell’area andalusa. Ebbene, con la crisi economica del 2008 si rese necessario chiudere quella sede, che non era più utile e rappresentava semplicemente una fonte di costo in quanto, con la minore possibilità economica, molte realtà appartenenti da anni alla rete del Festival si sono viste costrette a non poter più collaborare alla manifestazione, uscendo dalla “Rete delle città” e facendo sfumare il progetto di espansione spagnola. 144 Trattasi di: italiano, portoghese, spagnolo, francese e inglese.

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viaggio è il mezzo necessario con il quale poter svolgere la propria azione culturale, quindi per questo festival si può senz’altro parlare di viaggio come strumento di apprendimento della learning organization:

“Learning organization può significare due cose: organizzazione che

impara e/o organizzazione che incoraggia l’apprendimento dei suoi membri. L’apprendimento organizzativo è il processo mediante il quale i membri dell’organizzazione agiscono come attori di apprendimento per l’organizzazione; quando cioè informazioni, esperienze, scoperte, valutazioni di ciascun individuo diventano patrimonio comune dell’intera organizzazione fissandole nella memoria dell’organizzazione, codificandole in norme, valori, metafore e mappe mentali in base alle quali ciascuno agisce. Un’organizzazione che agisce secondo tale visione cerca di creare, acquisire e trasferire nuove conoscenze a tutti i livelli aziendali e di modificare velocemente il proprio comportamento per rifletter le nuove idee o conoscenze: esse rappresentano il punto di partenza per potenziali miglioramenti operativi. Alla base di tale metafora vi è il processo dell’apprendimento: la capacità di trasformare l’apprendimento individuale in apprendimento di gruppo e organizzativo. Gli studi sull’apprendimento organizzativo focalizzano l’attenzione sulle modalità con le quali le conoscenze informali si trasformano in innovazione. L’apprendimento viene visto come un processo di interazione sociale bastato sulla possibilità di correzione individuale e collettiva degli errori. Viene posta l’attenzione sul processo di apprendimento individuale e collettivo, sulle barriere che i singoli o i gruppi frappongono a tale processo. L’incremento della conoscenza è visto come il frutto della rilettura degli errori compiuti e del sapere individuale che diventa patrimonio comune. In tal senso, l’obiettivo principale è la sinergizzazione delle conoscenze individuali che diventano sapere dell’intera organizzazione […] Il carattere trasversale delle

learning organization riguarda tutte le attività (strategiche, organizzative,

operative) dell’organizzazione e costituisce il mezzo per integrare livelli, funzioni, competenze superando le barriere gerarchiche interne ed esterne(clienti, alleati,

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competitori e, in generale, tutti coloro che sono portatori di interesse nei confronti dell’impresa). ”145

Sicuramente questo processo di apprendimento individuale, che diviene poi collettivo, è anche coadiuvato nel caso SSSL dalle modeste dimensioni - a livello di risorse umane - dell’organizzazione, che hanno da sempre permesso di instaurare una situazione di continuo flusso e scambio d’informazioni e conoscenze lungo tutti i livelli di attività. Essendo un festival in continua evoluzione e trovandosi anche, di anno in anno, a coinvolgere nuove città e avere quindi anche nuovi collaboratori, la dinamica dell’apprendimento continuo si presenta come una necessità strategica e non semplicemente come un’opzione operativa.

Inoltre, in ciascuno dei paesi in cui si svolge il festival, per le date nelle quali è in programma, sono coinvolti dei collaboratori temporanei a titolo volontario146, che svolgono mansioni di supporto alla manifestazione e che, essendo spesso locali, possono eventualmente agire anche in qualità di intermediari linguistici. L’ampiezza geografica in cui opera il Festival ha a volte fatto insorgere delle problematiche legate

145 Continua: “Il carattere diffusivo è legato alla necessità di apprendere, tesaurizzare, scambiare le esperienze, che diventa una necessità dell’intera organizzazione e non soltanto di una parte di essa. Tale esigenza si rende essenziale per far fronte alle sfide competitive. Il processo di apprendimento è permanente, in quanto in un ambiente a elevata turbolenza e discontinuità, esso facilita i processi di cambiamento che non costituiscono più eventi eccezionali o fenomeni transitori ma rappresentano uno stato ormai fisiologico delle organizzazioni.” Tratto da: B. Maussier, Il modello formativo

dell’organizzazione che apprende: una soluzione per lo sviluppo dei festival, in Op. cit., pp. 95,96.

Una bella esperienza in questo senso è stata la fondazione della scuola di Management Culturale “Lisa Mascolo”, inserita nel contesto del Festival di Ravello. È possibile leggerne la storia e la configurazione nel testo citato.

146 Secondo Barbara Maussier i volontari sono una leva strategica fondamentale per la buona riuscita di un festival. Meritano, a suo avviso, un’attenzione particolare anche a livello di gestione e di leadership, che deve essere “carismatica e situazionale” e distinguersi, in fase di progettazione, per un carattere partecipativo, mentre in fase di esecuzione deve dimostrarsi più autoritaria: “I volontari sono persone che decidono di prestare il proprio tempo, le proprie capacità e la propria esperienza senza essere pagati. La motivazione economica non è quindi ciò che li ha spinti a fornire il proprio servizio, ma di certo altre motivazioni alimentano l’energia che li spinge tutti i giorni ad aiutare l’organizzazione formale nell’espletamento delle diverse attività, come per esempio fare nuove conoscenze o passare del tempo con gli amici. È proprio qui che diventa fondamentale saper individuare le diverse motivazioni dei volontari per tenere sempre alto il morale e far funzionare la squadra in un clima eccitante e stimolante. Molti festival individuano una figura strategica per la riuscita della manifestazione, che è il coordinatore dei

volontari. Con uno staff di volontari, l’efficienza dipenderà da una buona leadership, obiettivi chiari e

condivisi, comunicazione trasversale e un adeguato supporto alle loro esigenze primarie. Bisogna ascoltare le loro osservazioni e tenerne conto per quanto possibile (o almeno dare loro questa impressione), gratificarli con premi e segni distintivi di identificazione (badge, divise, feste riservate, ecc.…) e soprattutto riconoscere pubblicamente il loro impegno menzionandoli in newsletter, press

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alla comunicazione, ma ormai sono davvero rare le occasioni di vera incomunicabilità147.

Di seguito riporto la lista dei collaboratori composta da tutti i soggetti148 coinvolti a titolo fisso149 dall’organizzazione.

Presidente onorario del Festival SSSL Jorge Carlos Fonseca

Direzione generale e artistica Marco Abbondanza

Amministrazione Sandra Cardeira

Coordinatrice di produzione Maria Rolli

Assistente alla produzione, elaborazione video/web

Barbara Salvadori

Logistica Paulo Gomes

Road Manager Alexandre Sousa

Graphic Designer Sergio Mousinho

Consulente legale Maria Anna Abbondanza

147 Certo non mancano aneddoti divertenti che riguardano personaggi coinvolti dal Festival. Essendo un avamposto a difesa e valorizzazione della musica popolare, a volte persone veramente ai margini del mondo globalizzato come noi lo conosciamo entrano all’interno di questa manifestazione. La facilità della relazione con i paesi del Nord Africa è difatti data dall’utilizzo del Francese, lingua coloniale in queste terre, che permette una comunicazione fluida con le persone coinvolte dal Festival. Lo stesso vale in altri luoghi, come Israele o la Romania, dove è l’Inglese a far da tramite. Tuttavia, a volte possono accadere episodi interessanti, com’è stato quello di un musicista berbero di una tribù del deserto del Marocco, nel sud del Sahara. Selezionato dal direttore artistico perché depositario di una tradizione di notevole quanto raro interesse musicale, il musicista in questione si presentò a uno dei workshop organizzati dal festival per la creazione delle orchestre multiculturali dimostrandosi totalmente incapace di comunicare con gli altri membri dell’ensemble, dato che parlava esclusivamente il proprio dialetto berbero. Per fortuna la musica è una lingua universale, che abilmente gli altri musicisti hanno sfruttato per dialogare, interagire ed infine creare col musicista marocchino.

148 Ho compreso nella lista anche il Presidente onorario, anche se risulterà chiaro che non si tratta di un “impiegato” del Festival.

149 Il personale è assunto con diverse modalità: si va da contratti a tempo pieno a contratti a tempo parziale a collaborazioni temporanee. Com’è comune negli enti no profit, il coinvolgimento di personale in modalità di collaborazione temporanea tramite diverse tipologie di accesso è spesso una risorsa importante per l’associazione. Difatti, sono previste collaborazioni con diversi Atenei italiani e portoghesi, tramite l’accoglienza di stagisti universitari, attraverso bandi Erasmus o simili. Dal 2014 poi, l’associazione italiana ospita il servizio civile regionale, con il coinvolgimento di giovani ragazzi per un anno di attività. In aggiunta sono ovviamente coinvolti volontari, che a titolo gratuito offrono le loro prestazioni, soprattutto durante la stagione estiva, quella più legata agli eventi di spettacolo dal vivo.

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