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2. Storia e fisionomia del Festival Sete Sóis Sete Luas

2.4. La mission e le caratteristiche del Festival

2.4.1. La rete

Il Festival è nato dunque come manifestazione che legava due realtà dai confini ben precisi, la Toscana e l’Alentejo, celebrando la cultura lusofona in Italia e viceversa. Pian piano si è evoluto configurandosi come una rete, che in pochi anni si è allargata e tutt’ora in espansione con lo scopo di comprendere tutti i paesi della cultura del trigo,

prima nella nostra testa, la seconda nella realtà”. La vision ha appunto questa funzione: esplicitare ciò che l’organizzazione vuole diventare e quindi costituire un evidente punto di riferimento. La definizione della

vision ha lo scopo di collegare la mission e gli obiettivi generali dell’ente ai suoi obiettivi operativi. La vision è quindi l’obiettivo generale verso il quale sono fatti convergere tutti i processi e tutte le attività.”

Cfr. Ivi, pp. 54, 55. Il corsivo è mio in entrambe le citazioni.

59 Festival qui è da intendere come manifestazione a carattere evenemenziale e di durata limitata a qualche giorno.

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azeite e vinho61. In altre parole, i paesi bagnati dal Mar Mediterraneo.

Sin dalla prima edizione SSSL aveva chiamato in causa la Grecia, sottolineando il carattere mediterraneo, e non meramente lusofono, dell’iniziativa, aspetto sicuramente confermato dal fatto che dalla quinta edizione in poi sarebbero stati coinvolti rispettivamente, in rapida successione: la Spagna62 nel 1997; Capo Verde63 nel 1998; la Francia e il Marocco nel 2005; poi nel 2006 Israele; la Croazia nel 2008; il Brasile nel 2009; la Romania nel 2012 e Slovenia e Tunisia nel 2013.

Come già indicato poco sopra il numero delle città coinvolte continua a crescere e ogni anno. Il Direttore del Festival, Marco Abbondanza, cerca ininterrottamente di creare collegamenti con nuove realtà municipali adatte a far parte della rete. La lista dei luoghi in cui si svolge la manifestazione muta così di anno in anno, con alcune costanti legate ai centri culturali, di cui parlerò in seguito. È stato deciso che per coordinare con coerenza le attività all’interno del circuito delle città coinvolte fosse opportuno stilare un documento che ne definisse compiutamente la politica culturale. Questo desiderio è sfociato nell’ufficializzazione di un atto costitutivo della rete, firmato e sottoscritto il 6 febbraio 2000 nella sala del Consiglio Comunale di Pontedera, in Italia, dai rappresentanti delle Città e delle Istituzioni che partecipavano all’epoca al Festival Sete

Sóis Sete Luas nei diversi Paesi, ovvero Capo Verde, Italia, Portogallo, Romania e

Spagna, specificamente la comunità valenziana. Gli obiettivi e le esigenze perseguite dal Festival sono più dettagliatamente descritti in questo atto qui di seguito riportato64 e

61 Ovvero grano, ulivo e vite. È la "triade mediterranea", la combinazione delle tre colture più diffuse da secoli in Europa meridionale (per via del tipo di territorio prevalentemente collinare o montuoso e del clima caldo e secco, che comporta la necessità di coltivare piante che hanno bisogno di poca acqua) i cui frutti costituivano la base dell'alimentazione degli antichi popoli del Mare Nostrum. Già conosciuti nella Mezzaluna Fertile, olio, grano e vino si sono progressivamente diffusi in tutto il bacino del Mediterraneo, divenendo la base delle abitudini alimentari dell'Antica Grecia e dell'Impero Romano e occupano ancora oggi un ruolo fondamentale nella Dieta Mediterranea.” Cfr. http://www.dietamedunesco.it/formazione/dizionario-della-dieta-mediterranea/item/triade-mediterranea

62 “Nata da un incontro casuale, la collaborazione con Fabiola Serra Pellicer e con Tavernes de la Valldigna – piccolo Comune della regione autonoma di Valencia – ha rappresentato la prima deviazione di traiettoria rispetto all’asse luso-italiano per Sete Sóis Sete Luas (che nel frattempo aveva accantonato le relazioni con la Grecia). Una prima apertura che conferisce subito al Festival un più ricco e sfaccettato carattere iberistico, ancora tutto da arricchire come meriterebbe” Questa la cronaca di Marcello Sacco, che in Ciò che l’oppressione ci ha insegnato, in M. Sacco, Op. cit., p. 43, dialoga con Fabiola Serra Pellicer, esponente all’epoca dell’amministrazione di questo piccolo Comune spagnolo, e si tratta di un esempio delle modalità di adesione delle piccole municipalità al progetto del Festival.

63 Tutta la Macaronesia è coinvolta nel progetto, ovvero: l’Arcipelago delle Azzorre, l’Arcipelago di Madera, l’Isola di Porto Santo, le Isole Canarie e l’Arcipelago di Capo Verde (le Isole Desertas e le Isole Selvagge non sono coinvolte in quanto disabitate).

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di volta in volta aggiornato, che dipinge inoltre la complessità d’intenti perseguiti.

“La Rete Culturale del Festival "Sete Sóis, Sete Luas" si pone i seguenti obiettivi:

• favorire la nascita di uno spirito europeo comune in campo culturale, dando la possibilità a larghe fasce di popolazione di entrare in contatto, spesso per la prima volta, con gli artisti di altri Paesi europei, con particolare riferimento a quelli dell'Europa Meridionale e del bacino Mediterraneo (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, area balcanica), e della zona atlantica (Capo Verde, Azzorre, Madeira, Canarie);

• considerare l'azione culturale quale terreno idoneo alla formazione e alla creazione di nuova occupazione;

• ricercare le radici di una comune identità in una logica di valorizzazione delle diversità e di educazione al rispetto e alla tolleranza;

• privilegiare come ambito delle proprie azioni culturali le città di piccola e media dimensione, dando così la possibilità a queste città di promuovere progetti e iniziative di alta qualità, con costi contenuti, proprio grazie all'esistenza della rete;

• creare gradualmente una rete telematica su cui veicolare gli eventi culturali e gli approfondimenti su temi di interesse comune;

• contrastare lo schiacciamento culturale che i Paesi dell'Europa Meridionale subiscono dato il predominio nei grandi mezzi di comunicazione delle forme culturali di matrice anglosassone;

• continuare una politica di ingresso libero o a prezzi simbolici per la quasi totalità delle manifestazioni, cercando di avvicinare agli eventi quei cittadini, specialmente i più giovani, che possono avere difficoltà, anche economiche, ad accompagnare le attività culturali;

• promuovere azioni durature di formazione professionale, di alta qualità, con

Ajuntamentos de Tavernes de la Valldigna, Benissa, Cartaya, Cullera (Spagna); Comuni di Pontedera, Buti, Ponsacco, Provincia di Pisa, Regione Toscana (Italia); Câmaras Municipais de Abrantes, Beja, Faro, Lagos, Macedo dos Cavaleiros, Montemor-o-Novo, Odemira, Ourique, Ponte de Sor, S. Maria da Feira, Tomar (Portogallo);Primaria de Timisoara (Romania); Ministério da Cultura de Cabo Verde.

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la presenza di grandi maestri;

• promuovere e sviluppare i rapporti con il territorio e con l'associazionismo delle città ove il Festival ha luogo, favorendo scambi a livello di scuole di ogni ordine e grado, di gruppi culturali (bande musicali, gruppi folcloristici e musicali...), di enti pubblici (comuni, province...). [...];

• favorire la creazione degli Spazi Culturali Sete Sóis, Sete Luas: veri e propri centri di promozione culturale che nelle città sede del Festival durante tutto l'anno possono rendere più organica l'azione di "Sete Sóis, Sete Luas": rapporti con l'associazionismo locale, con il territorio, con le scuole, programmazione di attività durante tutto l'anno, con particolare riferimento alle arti visive (pittura, scultura, fotografia);

• effettuare una volta l'anno l'Incontro di tutte le Città e di tutte le Istituzioni coinvolte nel Festival, allo scopo di creare un momento organico di dibattito, di confronto e di coordinamento.”65

Com’è possibile notare, si tratta di un’agenda molto fitta di obiettivi. Nel corso degli anni il carattere multiculturale è andato accentuandosi, data l’adesione di Paesi che hanno portato nuova linfa alla manifestazione, allargandone sia l’orizzonte geografico che quello artistico. La centralità di questa rete di città, e dei contatti che ne derivano, per il raggiungimento degli obiettivi preposti dal festival è di vitale importanza ed è ciò che permette alla manifestazione di svilupparsi nella direzione di un sempre più ampio coinvolgimento di realtà periferiche e decentrate. Inoltre, questo programma ha portato alla maturazione della volontà di definirsi come degno interlocutore fra la sponda settentrionale e quella meridionale del Mediterraneo, quindi fra il Sud Europa e il Maghreb e i Paesi dell’area Medio-Orientale, come enunciato nei più recenti protocolli di adesione.

Ogni anno viene organizzato L’Incontro delle Città che rappresenta di fatto il summit annuale dal quale dipende la configurazione della rete del Festival per l’anno a venire. All’incontro vengono invitati sia i membri rappresentanti di realtà già in relazione con il Festival, che soggetti ancora non coinvolti nella sua azione, ma interessati ad una

65 Cfr: http://www.2011.7sois.org/webpages/2000/index2.html In appendice si può trovare il più recente protocollo di adesione delle città, firmato a Pirano nell’aprile 2016.

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collaborazione futura. L’incontro per l’anno 2016 è avvenuto a Pirano, città slovena sita in Istria, che da anni collabora al progetto. Ad ogni incontro si firma un nuovo protocollo di adesione alla rete del Festival SSSL, con indicati gli obiettivi dell’azione culturale e artistica, aggiornati e sottoscritti da tutti i membri.

L’edizione del 2016 è stata molto ricca66, anche perché verso la fine dell’anno sono stati aperti quattro nuovi centri culturali nell’arcipelago di Capo Verde grazie al supporto della locale Delegazione dell’Unione Europea. Di tali centri culturali tratterò più approfonditamente in seguito.