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Associazioni di categoria
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Il numero totale di adesioni che risulta da questo istogramma è superiore alle 18 unità indicate nelle righe precedenti, questo è dovuto dal fatto che 5 agriturismi aderiscono a più di un’associazione, e quindi il numero totale risulta maggiore.
L’associazione che riscontra maggior fiducia tra gli intervistati è Terranostra, facente parte del gruppo più grande Coldiretti. Si tratta di un ente a tutela dell’ambiente e del territorio, nonché dell’agriturismo, infatti i suoi associati sono agricoltori che attraverso corsi di formazione, assistenza e consulenza da parte dei responsabili, si sentono tutelati nell’esercizio dell’attività agrituristica. È inoltre un punto di riferimento per il cliente, che può contare sulla qualità del servizio offerto dagli associati. I punti di forza di quest’associazione sono infatti numerosi come: la tutela per l’ambiente e il territorio, il recupero di strutture rurali altrimenti non utilizzate, la somministrazione di cibi a km zero, quindi sani e di certa provenienza. Tutto ciò si traduce in una maggiore qualità del servizio offerto al turista.
Tale qualità, riconoscibile attraverso un marchio concesso all’agriturismo a partire dall’anno 2000, viene attribuita secondo le norme UNI EN ISO 90029
. In particolare il riconoscimento è attribuito a quelle aziende che innanzitutto: rispettano le norme dettate dall’associazione Terranostra, che offrono una comunicazione trasparente attraverso anche la procedura di prenotazione del soggiorno, ma altresì che ascoltano la voce dei clienti, somministrando loro un questionario al momento dell’arrivo nella struttura, che sarà poi riconsegnato al responsabile alla fine del soggiorno.
Dal grafico emerge che una struttura ha indicato come associazione di riferimento il gruppo Coldiretti, è quindi ipotizzabile, se non certo, che anche tale agriturismo sia affiliato alla più specifica associazione Terranostra, facendo aumentare a 6 le aziende appartenenti a tale gruppo.
Le altre due associazioni che fanno registrare tre associati ciascuna sono CIA e Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
CIA è l’acronimo che sta per Confederazione Italiana Agricoltori. È un’associazione nata nel 1977 come Confederazione Italiana Coltivatori, ma in un secondo momento ha cambiato il proprio nome nell’attuale, per dare maggior valore al ruolo dell’agricoltore.
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È una delle più grandi associazioni professionali a livello europeo nel campo dell’agricoltura, se si contano i suoi 900.000 iscritti, di cui circa un terzo sono imprenditori agricoli10.
Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è invece un’associazione a livello locale, poiché si riferisce a un preciso territorio, e non generalizzato come le associazioni precedenti. L’ente è sotto la tutela e il controllo del Ministero dell’Ambiente, poiché è un ente pubblico non economico. Tra gli obiettivi del Parco vi sono la tutela dell’ambiente, la conservazione paesaggistica, naturale e della gente del luogo, della cultura, delle tradizioni e dei prodotti, ma anche il sostegno dell’agricoltura montana. Quest’ultimo è perseguito attraverso una pianificazione e gestione dell’attività agricola, ai fini della tutela ambientale, ideando dei progetti di varia entità come “Il progetto
speciale selvicoltura”, “Il progetto speciale riqualificazione malghe, gestione prati e pascoli” o “Il progetto sfalci”, ma anche attraverso il sostegno all’alpeggio, alla
biodiversità agronomica, e alla promozione delle produzioni biologiche tipiche e locali. In quest’ultimo caso è stata predisposta una carta qualità, cioè un disciplinare che deve essere seguito dagli associati, simile a quello proposto da Terranostra, ma che permette di avere delle agevolazioni in termini di promozione socio – economica locale. Si tratta di un metodo di marketing territoriale, volto a valorizzare oltre che la fauna e la flora locale, anche la cultura bellunese, le attività turistiche e i prodotti della zona.
Proseguendo con l’analisi s’individuano due associazioni simili tra loro, e da una ricerca effettuata, è risultato che gli intervistati hanno indicato con due nominativi diversi la medesima associazione. Per questo le tre strutture associate e distribuite tra Dolomiti Prealpi e Consorzio Dolomiti Prealpi, fanno parte della medesima associazione il cui nome completo è Consorzio Turistico Dolomiti Prealpi. Come il precedente, si tratta di un ente locale a tutela e promozione di un territorio ristretto, che va dal Parco delle Dolomiti Bellunesi ad una parte della zona della sinistra Piave, finendo per includere anche la zona del Feltrino.
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Infine l’associazione Confagricoltura fa registrare due associati, mentre una sola struttura è membro delle restanti associazioni indicate come: Agriturist, Ascom, Centro Consorzio di Sedico, Coltivatoridiretti, Coop la Fiorita e Turismo Verde.
Nella sesta domanda posta all’intervistato è stato chiesto quale sia il numero massimo attuale di posti letto e il numero massimo di posti a sedere. Per quanto riguarda i coperti, la domanda è rivolta alle strutture autorizzate alla ristorazione o alla degustazione.
Fonte: elaborazione propria
Fig. 3.6 Numero massimo di posti letto presenti negli agriturismi a campione.
Per quanto riguarda il numero di posti letto indicati, si può notare che la distribuzione è di tipo asimmetrico, con un picco nel valore 8. Infatti, ben cinque agriturismi sui 21 a campione offrono 8 posti letto al turista. Quattro strutture invece si dividono a coppie nei valori corrispondenti a 4 e 7 posti letto, mentre altre quattro strutture sono vicine alla media nazionale offrendo 12 e 14 posti letto. Infine, è stata registrata una sola struttura per i restanti valori che vanno da un minimo di 6 posti letto ad un massimo di 24. La conclusione che si può trarre è che gli agriturismi bellunesi siano di modeste dimensioni, rispetto alla media nazionale e regionale, e che siano principalmente
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Numero massimo di posti letto indicati