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TOTALE AZIENDE AUTORIZZATE

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di tutelare i prodotti caseari bellunesi, nei confronti della grande industria lattiero – casearia, ma anche rispetto, a quelle aziende ubicate in territori in cui il clima è più favorevole, il quale crea condizioni migliori perfino per il commercio. Anche se il formaggio e i suoi derivati, sono considerati dei prodotti poveri della tradizione contadina, sono invece dei frutti ricchi per il territorio bellunese, difatti, per la loro salvaguardia e valorizzazione, è stata istituita questa Strada. Si tratta di un percorso che unisce tutto il territorio provinciale, attraverso la sinergia di malghe, latterie, rifugi alpini, albergatori, ristoratori, agriturismi, che propongono i prodotti tipici al cliente, ma offrono anche succulente ricette, simbolo della tradizione bellunese. Lo scopo, è quello di creare un connubio tra prodotti, natura e cultura, attraverso l’istituzione d’itinerari facilmente perseguibili da parte del turista.

Si prenda ad esempio l’itinerario proposto per la zona della Valbelluna e del Feltrino, la quale sarà l’oggetto dell’indagine che si svilupperà successivamente.

Per la Valbelluna, l’itinerario proposto si sviluppa sulle due sponde del Piave.

Per quanto riguarda la destra Piave, il punto di partenza è il capoluogo, la cittadina di Belluno, ove è possibile passeggiare tranquillamente nel centro storico e fare visita al Duomo e alla Chiesa di Santo Stefano, al Museo Civico, o concedersi una breve sosta nel tranquillo Parco Vittoria.

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Da Belluno, poi, si segue la strada per Bolzano Bellunese, e si giunge a delle piccole ma, incantevoli frazioni come Tisoi, lungo le cui strade è facile incontrare agriturismi e latterie con prodotti tipici. La passeggiata, può poi proseguire scendendo verso Sospirolo per ammirare la Certosa di Vedana, o poco distante la Chiesetta di San Gottardo. Infine, il turista può deviare fino a Sedico, dove troverà oltre alla rinomata latteria del paese, anche un’interessante zona archeologica, di recente scoperta, denominata “Il Castelliere di Noal”.

Il percorso suggerito, invece, sulla sinistra Piave, ha come punto di partenza sempre il capoluogo, e prosegue verso la direzione di Limana. Qui, si raggiungono i luoghi cari a Dino Buzzatti, seguendo un itinerario che percorre i sentieri denominati “I

miracoli di Valmorel”. Dal comune limanese, si passa

poi al vicino paese di Trichiana, dove è possibile passeggiare sia nella parte più centrale, ammirando le varie chiesette delle frazioni, sia spostarsi verso i confini del comune, giungendo “Ai Brent de l’Art” nella frazione di Sant’Antonio Tortal.

Fonte: bellunovirtuale.it

Fig. 1.10 I Brent de l’Art in località Sant’Antonio Tortal di Trichiana.

Proseguendo ancora si possono raggiungere le coste delle montagne, a confine con la provincia di Treviso, nella località Pian De Le Femene, dove vi è un agriturismo, pronto ad accogliere il turista per un ricco ristoro. Sempre a Trichiana, per i più curiosi e appassionati di stregoneria e mistero, in determinate ricorrenze, vengono anche organizzate suggestive escursioni notturne, nella località di Cavarnere, accompagnate da rappresentazioni teatrali e spuntini presso la vicina Casera degli Alpini.

Il percorso prosegue in direzione sud, passando per Mel, in cui è possibile visitare l’unico castello della provincia rimasto integro, la necropoli Paleoveneta e il Palazzo delle Contesse, nel centro del paese. Anche qui, in determinati periodi dell’anno, come

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ad esempio, durante il mese di settembre, vi è un tripudio di prodotti tipici accostati alla cultura e alle bellezze locali.

Fig. 1.11 Percorso segnato approssimativamente ed illustrato per la sinistra Piave.

Oltre al tradizionale formaggio proposto dalle latterie del luogo, e dei comuni limitrofi, è possibile assaggiare, un altro prodotto tipico della zona, la mela, in ogni sua forma: torte, marmellate, strudel, essiccate. La particolarità, è che per questa occasione, vengono aperti i cortili dei palazzi, circostanti la piazza del paese, i quali, sono ad uso privato e vengono aperti al pubblico solo in questa giornata. Giungendo a Lentiai, infine, è possibile visitare la Chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta, battezzata Monumento Nazionale, e deliziarsi nuovamente con prelibatezze del luogo, proposte in località Col De Rù. Lungo tutto questo percorso, oltre a luoghi interessanti dal punto di vista storico, si trovano le tipiche latterie del paese, in tutte le zone menzionate ve né è almeno una, ma anche agriturismi, e alberghi per i palati più raffinati.

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Fig. 1.12 Percorso segnato approssimativamente ed illustrato per il Feltrino.

Il terzo itinerario proposto è quello che si snoda nel feltrino, la partenza è a Cesiomaggiore, luogo natìo della patata più famosa del bellunese, utilizzata molto spesso per preparare i piatti dei vicini ristoranti e agriturismi, ma anche nelle sagre di paese. Questo luogo, inoltre, è un accesso incantevole al Parco delle Dolomiti Bellunesi attraverso la Val Canzoi. Il percorso prosegue in direzione Feltre, con una breve sosta a Busche per visitare e fare compere, presso il bar bianco di Lattebusche, a fianco dell’omonimo caseificio. Poi si procede e si effettua una deviazione a Pedavena per visitare il parco “Il sasso nello stagno”. Gli amanti della montagna possono da qui, salire fino a Croce d’Aune, per una passeggiata immersi nel verde, o in inverno concedersi una discesa con gli sci lungo il Monte Avena.

Per chi invece, non ama praticare sport, ma preferisce immergersi nella cultura può visitare Feltre, con il suo meraviglioso centro storico e il Castello di Alboino che padroneggia su Piazza Maggiore, capaci di riportare il turista indietro nel tempo. Oltre al museo civico, sempre a Feltre si può visitare, al di sotto del sagrato della Cattedrale, l’area archeologia,

oppure rimanendo in circostanze religiose, il Santuario dei Santi Vittore e Corona ad Anzù.

Fonte: Venetour.it

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L’itinerario, può poi proseguire verso Arsiè, dove a un’altitudine di 1.745 metri vi è l’Ossario del Grappa che accoglie le spoglie di circa 25.000 soldati caduti durante la Grande Guerra, a Seren del Grappa, si trova, invece, il Museo Fotografico della medesima. Infine, è possibile continuare il tour dei musei civici nei paesi di Quero, Alano e Vas. Come prima, anche in questo caso, il formaggio la fa da padrone, essendo presentato e assaporato, nei diversi locali, che siano latterie, malghe, agriturismi o quant’altro.

Come appreso durante la conferenza “Sulle Strade dei Prodotti Tipici”, tenutasi il 17 Marzo 2013, presso la Fiera Agrimont a Longarone (Bl), è in progetto la realizzazione di un’altra Strada, ossia la Strada del Fagiolo. Come già ribadito, il territorio bellunese è un suolo morfologicamente complesso e variegato, si alternano infatti collina, media montagna e vette dolomitiche. In questo territorio ha trovato casa il fagiolo, e il fagiolo di Lamon è stato il primo prodotto bellunese ad aver ricevuto la certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta4).

Il percorso che verrà istituito, partirà da Feltre e arriverà fino a Ponte nelle Alpi, toccando diversi paesi, e costeggiando il Piave, fiume sacro alla patria, il quale sarà il prodotto turistico del 2015. Alcune delle cittadine che si vorrebbero enfatizzare, sono quelle già menzionate per la strada dei formaggi, ma cercando di portare il turista a conoscere qualcosa che solitamente viene trascurato.

Partendo da Ponte nelle Alpi, per l’appunto, nella parte più alta del comune, si possono trovare incantevoli luoghi, come la Cascata delle Cornolade, ai piedi della quale si possono passare freschi pomeriggi d’estate. Il tragitto scende lungo la sinistra Piave. Arrivando a Limana, l’attenzione viene posta alla Chiesa del paese, all’interno della quale sembra siano custodite le spoglie di San Valentino, la questione sta arrivando alle ultime battute in questo periodo, per l’autenticazione dei reperti. Oppure si vorrebbero portare i turisti, nella zona montana del comune, in località Laste e Valmorel. Per Mel, si vuole portare a conoscenza la cosiddetta “ giazzera”, una piccola struttura, perfettamente conservata, che anticamente fungeva letteralmente da frigorifero, per

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L’Indicazione Geografica Protetta, o meglio nota come IGP, è una certificazione concessa dall’Unione Europea, a quei prodotti che presentano, una caratteristica, una particolare reputazione, oppure una qualità legata ad uno specifico territorio. Inoltre, per poter ottenere il riconoscimento, occorre che almeno uno step del processo di produzione sia svolto nel territorio in questione, ma anche che venga rispettato il disciplinare di produzione.

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conservare i cibi. A Feltre, il turista può, oltre alle già citate attrazioni culturali, ammirare la Statua del Leone di Venezia che sorregge un libro, simbolo che la cittadina si è concessa volontariamente al Doge, oppure la casa in cui Goldoni ha abitato per un breve periodo, poiché è stato il bibliotecario della cittadina. Appena dopo Feltre, troviamo Fonzaso, dove recentemente, a seguito di scavi, eseguiti per la rimessa in sesto di una strada di montagna, è stata riportata alla luce una sepoltura del passato, che viene chiama “L’uomo de la Val Rosma”, una sorta di uomo di Neanderthal bellunese. Infine, si può giungere ad Alano di Piave e visitare il Mondostret, alte pareti rocciose che proteggono il torrente Calcino nel suo percorso, ma consigliato solo nel periodo estivo, o comunque dopo i mesi del disgelo.

Un’altra strada che passa all’interno del territorio del bellunese è la strada dei cavalieri. Conosciuta anche come Ippovia del Piave, il percorso ha origine a Cortellazzo in provincia di Venezia e nel territorio di San Fior (Tv) si biforca in due vie: una che attraversa il Cansiglio fino a giungere a Ponte Nelle Alpi (Bl) e una che salendo da Conegliano (Tv) attraversa Mel e termina nel paese di Trichiana (Bl). Questi percorsi in fase di sistemazione e quasi interamente fruibili a cavallo, avranno diverse tappe dislocate sul territori, in cui cavalli e cavalieri potranno trovare ristoro. Proprio il paese del libro (Trichiana) è stato lo scorso giugno lo scenario del 12° Raduno Nazionale di Natura a Cavallo. Un’importante manifestazione che ogni anno richiama cavalieri di tutta Italia e che quest’anno è stato ospite dei nostri territori.

Il territorio bellunese non finisce qui le sue risorse sono infatti numerosi i luoghi in cui passare una tranquilla giornata e passeggiare a contatto tra la natura. Un posto da visitare molto vicino alla zona di Sedico e Sospirolo e la Valle del Mis con il suo lago, la Cascata de la Soffia e i Cadini, di cui si riportano alcune immagini.

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Fig. 1.14 Da sinistra in senso orario: la Cascata de la Soffia, Lago del Mis e I Cadini, in località Mis, comune di Sospirolo (Bl).

Si tratta di luoghi raggiungibili in circa mezz’ora da Belluno e sicuramente meno conosciuti rispetto al Lago di Santa Croce, cornice di molte manifestazioni sportive nel periodo estivo. Suggestive cornici che offrono punti ristoro, comodamente raggiungibili anche in macchina e dai facili sentieri percorribili anche da bambini.

Concludendo si può affermare che Belluno, è sicuramente un territorio che a differenza della vicina provincia di Treviso, presenta delle difficoltà, portate dalla conformazione naturale del suolo, dal clima non sempre benevolo, da un’economia che negli ultimi anni ha sentito i segni della crisi. Tuttavia, è un luogo ricco di natura, di posti incontaminati, che non si trovano altrove, ma anche di tanti piccoli borghi sconosciuti ai più, che dovrebbero essere valorizzati. Nonché un territorio che propone una vasta gamma di prodotti tipici, riconosciuti o non, che vengono invidiati, non appena assaggiati.

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CAPITOLO 2