5 La misurazione e valutazione della performance nelle aziende del Trasporto Pubblico Locale
5.2 L’earnings management nelle società partecipate
Come accennato nel precedente paragrafo, orientarsi troppo verso il reddito d’esercizio, oltre a tutte le distorsioni che può causare nell’ambito della misurazione della performance, può causare anche il manifestarsi di tutta una serie di comportamenti opportunistici da parte del management, volti ad alterare i risultati di Bilancio, al fine di far apparire una situazione differente da quella che realmente è (solitamente, nel settore in esame, si cerca quando possibile di far apparire una situazione migliore). Un tipico esempio di politica di Bilancio è la sovrastima del valore delle rimanenze, che per natura rappresenta un costo sospeso e quindi nel momento in cui vado ad inscrivere a Stato Patrimoniale un valore superiore a quello reale, si va a sottrarre alla competenza dell’esercizio una quota di costi superiore, e di conseguenza il risultato d’esercizio aumenta (da ricordare che queste politiche non sono indolore da un punto di vista gestionale, perché in relazione all’esempio sopra riportato, una sovrastima delle rimanenze, si traduce automaticamente in un aggravio di costo maggiore per l’esercizio successivo). Situazione analoga si presenta, nel momento in cui si opta per una sovrastima o sottostima delle quote di ammortamento per le proprie immobilizzazioni.
Tale problema (eranings management), risulta accentuato nelle società a partecipazione pubblica. In tale ambito, i risultati di Bilancio assumo un peso specifico notevole, rispetto a quello che la dimensione e le modalità di finanziamento di queste imprese lascerebbero intendere. Nelle aziende a partecipazione pubblica (e con riferimento al nostro caso alle aziende del Trasporto Pubblico Locale) non può essere espressione né della proprietà sostanziale, né della proprietà formale, ossia, gli organi elettivi delle pubbliche amministrazioni socie76. Tutto questo giustifica, anche in aziende di piccole
dimensione, la presenza di stringenti obblighi di accountability. Quindi, il Bilancio diviene il principale strumento per adempiere a tali obblighi, e tutto ciò contribuisce ad alimentare l’earnings management.
76Capalbo Francesco (2014), op. cit.
Un ulteriore elemento che accentua il fenomeno in questione nelle società a partecipazione pubblica è la scarsa efficacia dei sistemi di controllo77; infatti
molti studi hanno dimostrato come alla natura pubblica della proprietà si accompagni una minore qualità della governance e del controllo, che favoriscono il manifestarsi di comportamenti opportunistici da parte dei manager (la ricerca in questione è frutto dei lavori di Smith, 1976). Con riferimento alle realtà locali oggetto di trattazione, il management è spesso composto da personale dotato di scarsa dimestichezza dei Bilanci redatti su base accrual, e di conseguenza tendono a focalizzare la propria attenzione ed il loro piano di azione unicamente sui principali risultati di sintesi del Bilancio (su tutti il reddito d’esercizio e le variazioni patrimoniali). Il tutto, può nuovamente spingere verso l’adozione di politiche di Bilancio, anche non molto sofisticate, data la scarsa conoscenza della materia del Bilancio da parte dei manager aziendali.
Altra peculiarità è connessa al maggior rilievo pubblicistico dei risultati, ed in generale, alla maggiore attenzione dell’opinione pubblica e degli organi di controllo (Corte dei Conti).
Da tempo, è noto che la Corte dei Conti tenda a focalizzare il proprio controllo sulle aziende che presentano perdita considerevoli e durevoli nel corso degli anni e, quindi, ragionevolmente le società appena ne avranno l’occasione tenderanno ad evitare l’inscrizione di quei componenti negativi che comporterebbero un risultato economico negativo (tale considerazione è stata dimostrata dagli studi di Burgstahler e Dichev, 1997). Quanto all’opinione pubblica, la natura delle aziende operanti nel comparto in esame, le rende politically visible, e di conseguenza vi sarà un orientamento verso il miglioramento (anche artificiale) di tutti quegli indicatori che definiscono lo spreco di risorse pubbliche78.
Infine, ad incentivare l’earnings management, troviamo la diversità nei sistemi contabili, fra Enti Pubblici e le aziende da loro controllate; infatti, i primi adottano una contabilità finanziaria, mentre i secondi una contabilità economica. Di conseguenza, le eventuali perdite (e quindi inefficienze) delle aziende
77Capalbo Francesco (2014), op. cit. 78Capalbo Francesco (2014), op. cit.
controllate non avrebbero alcun riflesso sul patrimonio e reddito degli Enti controllanti. Con la riforma del 2015 che ha previsto l’adozione del Bilancio Armonizzato per gli Enti Locali, si sta andando verso una direzione che superi questa criticità.
Tuttavia, in caso di sottocapitalizzazione dell’Ente non sarà più possibile evitare le conseguenze negative sull’Ente controllante e tutti gli effetti negativi che si avranno sul Consiglio aziendale e sull’opinione pubblica (poiché in caso di sottocapitalizzazione sarà necessaria una ricapitalizzazione, e ciò comporterà una contrazione della spesa corrente)79.
Le attività di earning management che consentono di evitare la sottocapitalizzazione, sono riconducibili a: realizzo di plusvalenze (attraverso la cessione di asset patrimoniali, oppure attraverso cessioni fittizie all’interno del gruppo di riferimento), rivalutazione di asset (la quale nella realtà non trova ragioni economico – aziendali nelle realtà che presentano consistenti perdite d’esercizio nel corso degli anni). Infatti, è stato dimostrato che le società a partecipazione pubblica aventi un Patrimonio Netto positivo, dovuto principalmente da componenti straordinarie, tendono ad avere una maggiore attività di earnings management (questa evidenza, è frutto dei risultati di ricerca di Capalbo, D’Amico, Palumbo, 2010).
In conclusione altro elemento che favorisce la diffusione dell’earnings
management è la volatilità della proprietà80. Come precedentemente accennato, le
politiche di Bilancio non sono esenti da conseguenze, poiché riverseranno le loro conseguenze negative negli esercizi successivi. Tuttavia, le persone fisiche che rappresentano la proprietà non hanno lo stesso grado di continuità che di norma si trova nelle aziende private, e di conseguenza ciò può stimolare l’adozione di politiche di Bilancio (nelle aziende private si genera una situazione diametralmente opposta, poiché ad un maggiore accentramento della proprietà, corrisponde una riduzione delle attività di earnings management). Si assiste, ad
79Capalbo Francesco (2014), op. cit. 80Capalbo Francesco (2014), op. cit.
un disallineamento fra gli interessi dei soci formali (amministratori dell’Ente Pubblico) ed i soci sostanziali (cittadini).