5. GLI INVESTIMENTI ESTERI IN KAZAKHSTAN 89
5.1 L’ ECONOMIA KAZAKA 89
Al momento dell’indipendenza, le cinque neocostituite repubbliche centroasiatiche si ritrovarono nella difficile situazione di non essere più colonie ma paesi indipendenti in cui andavano avviate nuove riforme economiche.
Durante la seconda guerra mondiale i paesi dell’Asia Centrale divennero il polo industriale dell’Unione Sovietica dal momento che i territori occidentali erano più coinvolti nella guerra contro i tedeschi. Almaty, Frunze, Tashkent, Shymkent e Taraz furono le città in cui furono fondate il maggior numero di industrie.241
Fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, i paesi centroasiatici non risentivano della carenza di certi prodotti visto che venivano facilmente importate dalle altre repubbliche dell’Unione. Il problema si creò al momento dell’indipendenza, ovvero quando tutti e cinque paesi si trovarono nella condizione di dover importare numerose risorse da paesi spesso lontani.
Per quanto riguarda il Kazakhstan, è necessario prendere in considerazione anche il sistema economico sovietico imposto fino alla sua dissoluzione, basato prevalentemente sull’estrazione ed esportazione di risorse naturali, politica questa che non ha portato a diversificare l’economia rendendo il paese molto fragile al momento dell’indipendenza. Il passo più importante effettuato dal paese fu il passaggio da un’economia pianificata di stampo sovietico ad un’economia di mercato.242
Uno dei punti di forza dell’economia kazaka rimane attualmente l’estrazione delle risorse minerarie, che rendono il Kazakhstan il sesto maggior produttore al mondo.243
Anche il settore energetico è in forte sviluppo e le abbondanti risorse hanno portato il paese a diventare il più importante produttore di energia in Asia Centrale.
241 P.Chuvin, R. Létolle, S. Peyrouse, Histoire de l’Asie Centrale Contemporaine, Fayard, Parigi 2008, pag. 203
242 F.Indeo, Kazakhstan. Centro dell’Eurasia, Sandro Teti Editori, Roma 2014, cap. 4 (formato ebook) 243 Dato ottenuto da Camera di Commercio Italo Kazaka, in “Risorse ed economia del Kazakhstan”: http://www.italkazak.it/?page_id=417. Data di consultazione 31 gennaio 2017
Il Kazakhstan, nonostante un temporaneo arresto negli ultimi anni dovuto alla difficile situazione geopolitica ed economica, ha sempre avuto una crescita solida dagli anni dell’indipendenza, con aumenti di PIL anche oltre il 13.5% nel 2001244. La crisi
economica mondiale e l’embargo alla Russia, con la conseguente svalutazione del rublo e quindi del tenge, hanno portato il paese ad una crescita di gran lunga inferiore rispetto agli anni precedenti.
La Strategy 2030245 fu presentata nel discorso del Presidente della Repubblica del
Kazakhstan alla popolazione nell’ottobre 1997. Tale strategia consiste in varie soluzioni da adottare per migliorare l’economia, il welfare, le infrastrutture del paese e renderlo ecologicamente sostenibile entro il 2030.
La strategia prevede 6 punti chiave che costituiscono le priorità a lungo termine del paese:
1. Sicurezza Nazionale
2. Stabilità politica interna e un consolidamento della società
3. Crescita economica grazie all’apertura del mercato, ai sempre più numerosi investimenti stranieri e risparmi interni.
4. Welfare dei cittadini kazaki, comprendente anche educazione e sanità 5. Risorse energetiche
6. Infrastrutture, in particolare nell’ambito dei trasporti e delle comunicazioni
Come già detto in precedenza, la Strategy 2030 è un progetto a lungo termine. All’interno di tale progetto vi sono tre piani economici a medio termine volti, tutti e tre, a raggiungere gli obiettivi della Strategy 2030.
In coerenza con il nome Strategy 2030, le varie componenti del programma prendono il nome di Strategy 2010 e Strategy 2020
244 Dato ottenuto da “The World Bank”:
http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG?end=2015&locations=KZ&start=1991&view= chart
245 Informazioni sul sito ufficiale del Presidente della Repubblica del Kazakhstan all’indirizzo: http://www.akorda.kz/en/official_documents/strategies_and_programs. Data di consultazione 31 gennaio 2017.
Il 1 febbraio 2010, attraverso un decreto presidenziale, è stato approvato il secondo piano strategico per lo sviluppo della Repubblica del Kazakhstan, noto come Strategy 2020. 2020 è infatti l’anno entro il quale gli obiettivi prefissati dovranno essere raggiunti.
Come già precedentemente detto, questo arco di tempo è purtroppo coinciso con una delle più grosse crisi finanziare mondiali ed erano già note nel 2010 le difficoltà che il paese avrebbe affrontato per portare avanti i propri piani.
Sul sito ufficiale del Presidente della Repubblica del Kazakhstan è possibile scaricare il programma e la strategia in dettaglio.246
Per riassumere, possiamo elencare le 5 linee guida per il decennio che stiamo attualmente vivendo:
1. Preparazione per lo sviluppo, non solo economico, durante il periodo post-‐crisi 2. Rifornimento per una crescita economica sostenuta attraverso la differenziazione
dell’economia
3. Investimenti nella competitività umana per ottenere una crescita sostenuta, nella prosperità e nel benessere dei cittadini del Kazakhstan.
4. Fornire alla popolazione servizi comuni, di residenza e sociali
5. Rafforzare il consenso internazionale, la sicurezza e la stabilità delle relazioni internazionali. Allo stesso tempo, è necessario rafforzare l’armonia tra i gruppi etnici presenti in Kazakhstan.
Secondo i piani, rispettando le linee di cui sopra, entro il 2020 il Kazakhstan dovrebbe risultare un paese rafforzato e più competitivo dopo la crisi, grazie ad un’economia differenziata e una porzione sempre maggiore di popolazione occupata. Se l’obiettivo prefissato verrà raggiunto, il Kazakhstan si troverà essere uno tra i 50 paesi più competitivi in economia, grazie ai numerosi investimenti esteri attratti dalle nuove politiche, permettendo anche la decrescita della percentuale di popolazione che vive sotto la soglia di povertà.
Al fine di garantire una continuità alla Strategy 2030, il Presidente Nazarbayev ha annunciato la creazione della Strategy 2050247, il cui obiettivo principale è quello di
mantenere gli alti tassi di crescita del paese anche nei prossimi anni.
Secondo il discorso di Nazarbayev, che ebbe luogo alla vigilia del giorno dell’Indipendenza del 2012, il Kazakhstan entro il 2050 dovrà essere nell’elenco delle 30 nazioni più sviluppate. A tal fine è necessario espandere il proprio mercato ed economia a livello globale, approfittando della ricchezza di cui dispone il sottosuolo.
Per il Presidente è anche indispensabile che il governo aumenti la quota riservata all’agricoltura nel totale del PIL, incentivando le aziende coinvolte nel settore.
Altra riforma importante adottata dal Kazakhstan è la Nurly Zhol248, via luminosa in
kazako. Annunciata dal Presidente nel novembre del 2014, si pone l’obiettivo di attrarre gli investimenti esteri e quelli nazionali in vari ambiti, con un focus sul settore infrastrutturale e logistico. Attraverso questo progetto, sono previsti oltre 4500 nuovi lavori grazie al supporto dato alle PMI che possono così espandersi nella propria attività.