4. EMPOWERMENT
4.3 L’empowerment femminile
4.3.1 L’empowerment come restituzione del potere decisionale
Abbiamo già detto che la disuguaglianza è anche una questione di rapporti di potere e di influenza che un determinato gruppo sociale ha nel processo decisionale. Naila Kabeer parla del processo di empowerment attraverso il potere che definisce come la capacità e possibilità di prendere decisioni. Abbiamo visto che spesso le donne, soprattutto nei contesti più svantaggiati, sono private di questa capacità che è la condizione di essere
disempowered. L’autrice spiega che:
“[…] To be disempowered means to be denied choice, while empowerment refers to the processes by which those who have been denied the ability to make choices
acquire such an ability. In other words, empowerment entails change.”89
88Kabeer N. (2012) 89Ivi, p. 13
94
Quindi la condizione di empowered viene definita dalla capacità dell’individuo di prendere una decisione, di fare una scelta, e quindi porta a un successivo cambiamento della persona che sarà di nuovo in condizione di prendere decisioni anche per cambiare la sua situazione. A tal proposito:
“Shaping one’s own life implies making one’s own decisions. One aspect of empowerment must be the expanded application of practical reasoning for active engagement in decision making rather than passive acquiescence in the decisions of others. One interpretation of ‘shaping’ has focused on strategic decision-making, that is, making those major decisions that will affect the shape of one’s life. In this category Kabeer includes such decisions as ‘choice of livelihood, where to live, whom to marry, whether to marry, whether to have children, how many children to have, who has rights over children, freedom of movement and choice of friends that are critical for people to live the lives they want’ (Kabeer 1999, 3). Although some researchers are sceptical of any ‘disjuncture between women’s abilities to make small versus large choices’ (Malhotra and Schuler 2005, 79), the strategic choice idea does capture an important part of the intuitive notion of shaping one’s
life.”90
Tuttavia, non è un processo immediato, e per arrivare ad avere una scelta reale devono verificarsi determinate condizioni ovvero:
- la presenza di più alternative fra cui scegliere che richiama quindi il fatto di avere diverse opzioni di fronte a sé. Questo non è un fatto scontato, anzi, perché l’essere disempowered spesso si affianca a una situazione di disagio sociale, dove la necessità di provvedere ai bisogni primari elimina la possibilità di scegliere. Per esempio, come abbiamo visto nel capitolo sulla disuguaglianza di genere dove la necessità di avere più forza lavoro all’interno della famiglia arriva a privare i bambini dell’educazione;
- non basta che la possibilità di scelta esista, l’individuo deve essere consapevole della sua esistenza per rendere la scelta reale. Se pensiamo ai rapporti di potere che spesso non vengono percepiti e vengono dunque normalizzati creando situazioni in cui l’individuo, anche se in situazione di
95
difficoltà o svantaggio, non la percepisce, perché crede che sia l’unica opzione possibile;
- deve trattarsi inoltre, di scelte importanti per la vita della persona, come per esempio dove abitare, o quando e se sposarsi e avere figli, scelte che non sono poi così scontate in situazioni profondamente discriminatorie. Ma pensiamo anche all’esempio del capitolo precedente in cui abbiamo parlato dei limiti posti alle donne nella scelta lavorativa, in questo caso la donna ha la possibilità di intraprendere una carriera, ma viene spesso limitato il suo avanzamento o talvolta anche il settore lavorativo, perché percepito maggiormente da uomini. In questo caso la scelta è limitata ed essere empowered significa avere la forza di riconoscere questi schemi e intraprendere un percorso basandosi unicamente sulle proprie aspirazioni e capacità e non sulle aspettative sociali.
A tal proposito Kabeer propone un’esplorazione dell’empowerment attraverso tre dimensioni strettamente correlate fra loro: agency, risorse e risultato. L’agency è il processo attraverso il quale vengono prese e attivate le decisioni, le risorse sono il mezzo con cui viene esercitata l’agency e infine il risultato è il prodotto dell’agency. Drydyk definisce così la relazione fra empowerment e agency:
“we have found that ‘empowerment’ must mean an expansion of active agency
especially for strategic life-choices and for reducing barriers to agency and well- being freedom. By ‘active agency’, I mean two things. ‘Active agency’ implies engagement of practical reasoning, contrasting with passive acceptance of decision-making by others. Increasing the scope of agency means increasing the range of valued objectives that a person can manage to accomplish. By ‘expansion of active agency’ we must mean not only that a person engages in more decision making, but that their decision-making is also more influential. In sum, ‘empowerment’ must mean a combined enhancement of decision-making and influence over strategic life-choices and barriers to agency and well-being freedom. This, then, provides literal meaning for ‘expanding people’s freedom of choice and
action in shaping their own lives’.”91
96
4.3.1.1 Agency, risorse e risultato
L’agency in relazione all’empowerment non solo implica la scelta, ma implica che questa venga fatta in modo tale da sfidare le relazioni di potere esistenti e, se pensiamo che questo tipo di scelte viene fatto in contesti in cui è molto forte la disuguaglianza, è un processo che abbraccia non solo la presa di decisione e in generale l’azione della scelta, ma anche il significato, la motivazione e l’intenzione che gli individui hanno nel prendere quella decisione, quello che è il loro motivo di agency.
Le risorse sono i mezzi attraverso i quali viene esercitata l’agency e sono distribuiti attraverso le differenti istituzioni e relazioni che caratterizzano una società. Gli attori hanno un potere diverso e questo dipende dall’essere o meno parte di un’istituzione. Pensiamo ai processi decisionali, e alle interpretazioni delle norme e alla distribuzione delle risorse disponibili, sono tutte scelte che ricadono sulle istituzioni o comunque su chi ricopre ruoli decisionali, dal capofamiglia al manager aziendale. Se una donna accede alle risorse come membro dipendente da altri all’interno del suo nucleo familiare, la sua possibilità di scelta sarà certamente limitata.
Agency e risorse creano le capacità delle persone ovvero la possibilità di scegliere il tipo
di vita che vogliono vivere. Il risultato riferisce fino a che punto questo potenziale viene realizzato o meno, ovvero quali sono i risultati degli sforzi delle persone. In relazione all’empowerment, i risultati vengono considerati sia in termini di esercizio di agency sia delle sue conseguenze. Un esempio che si potrebbe fare a tal proposito riguarda l’aumento di lavoro salariato femminile come indice di empowerment (indicatori di empowerment per i Millennium Development Goals), tuttavia l’aumento di lavoro femminile di per sé non rappresenta una maggior volontà di miglioramento o una scelta personale, perché potrebbe indicare solo uno stato di necessità diffuso. Invece l’aumento di lavoro salariato femminile in risposta a nuove opportunità o una maggior volontà di autodeterminazione sono indicatori di uno stato di empowerment.
97