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L’Europa contemporanea tra New Right e New Left

2. Contesto sociale, politico e culturale dell’Europa contemporanea

2.4 L’Europa contemporanea tra New Right e New Left

Nell’ attuale scenario politico europeo possiamo individuare diverse forme di populismo che uniscono insieme istanze di matrice statalista e anti - globalista, e di matrice libertaria. Nonostante siano presenti elementi comuni, è chiaramente indispensabile dividerli in due categorie: da una lato i partiti o movimenti appartenenti alla cosiddetta nuova Destra radicale, la New Right, e dall’altro lato i partiti o movimenti appartenenti alla cosiddetta nuova Sinistra, la New Left.

Per capire meglio ciò che si intende, occorre esaminare il contesto in cui i sistemi di partito dell’Europa occidentale si collocano in quanto protagonisti

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di un periodo di cambiamento osservabile a due livelli53: elettorale ( con una volatilità interpartitica accelerata progressivamente negli Anni ’80), e di parte, ovvero, di partito (con la rapida decomposizione dei legami di partito stabili).

Il declino dell’identificazione di partito, del numero dei membri di partito e del grado di coinvolgimento di parte, indicano tutti che i precedenti legami duraturi tra l’elettorato ed i partiti stabili stanno scomparendo, consentendo così l’emergere di nuovi partiti e/o nuove agenzie per l’aggregazione di richieste. Il sistema di partito affronta il cambiamento dovuto alle trasformazioni della società e della politica stessa: un cambiamento a lungo termine nella struttura socio-economica che ha liberato il cittadino dalle posizioni tradizionali , lo spostamento nel sistema di valore verso l’auto – direzione e l’affermazione personale (opposta alla solidarietà di gruppo). Di conseguenza il voto non è più la conferma di appartenenza ad un gruppo sociale particolare, bensì una scelta individuale, l’affermazione di un sistema di valore personale: la “questione dell’elettore” tende a sostituire il partito tradizionale in cui si identificano gli elettori. Il cambiamento si focalizza sul partito stesso: un cambiamento dell’organizzazione da partito di massa che ha portato all’indebolimento del legame partito – adesione con l’aumento del video potere e del partito personale. Questo cambio di organizzazione ancora in divenire, determina una “lealtà perdente” nelle relazioni tra partito ed elettorato perchè il partito non offre più agli elettori un segnale forte e chiaro (basti pensare che delle tre diverse tipologie di voto: di opinione – maggiormente mosso da motivazioni individuali; di scambio – legato al predominio della logica “do ut des”; e di appartenenza – fondato su una semplice appartenenza ad una subcultura politica, prevalgono le prime due,

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P. Ignazi, “The silent Counter-Revolution. Hypotheses on the Emergence of Extreme Right-Wing Parties in Europe”, in “European Journal of Political Sciences”, 22, n.1 (1992),pp. 3-334.

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mentre è sostanzialmente assente la terza)54. Inoltre negli ultimi anni ha assunto un sempre maggior rilievo il fenomeno del “cartel party”55

, partito di cartello o “cartellizzato”, il quale offre una spiegazione alla crescita del sentimento antipartitico e all’affermazione dei partiti radicali ed estremisti. Con questo termine si fa riferimento al fatto che i partiti, in primis quelli che gravitano attorno all’area del governo, tendono a sviluppare tra di loro strategie collusive e di protezione, piuttosto che di aperta competizione, per assicurarsi le risorse necessarie e rendere più prevedibile il loro ambiente operativo (la “cartellizzazione” presenta dei costi, evidenti nel divario tra funzioni istituzionali e funzioni rappresentative dei partiti, o meglio, nel dilemma dei privilegi vs legittimità).

In Europa, l’equilibrio tra costi e benefici dell’iscrizione ad un partito è cambiato e non solo per i partiti stessi, ma anche per i semplici cittadini. Questo cambiamento ha reso la membership meno attraente per

entrambi56: gli individui pur essendo meno propensi ad impegnarsi

direttamente nella vita associativa, allo stesso tempo sono più esigenti. Il declino dell’identificazione di partito, del numero dei membri del partito e del grado di coinvolgimento di parte indicano che i precedenti legami duraturi tra l’elettorato e i partiti stabili stanno scomparendo, consentendo così l’emergere di nuovi partiti e/o nuove agenzie per l’aggregazione di richieste. La maggiore volatilità elettorale e l’aumento di nuovi partiti potrebbero spiegare l’improvviso aumento o rinascita di partiti di estrema Destra (ERP) negli Anni ’80: in molti Paesi europei i partiti definiti generalmente di Destra hanno ottenuto una rappresentanza parlamentare o hanno incrementato i loro voti con sorpresa da parte di quasi tutti i politici e gli opinion leader. Mobilitano i voti da tutti gli strati sociali attraendo elettori altamente

54 A. Costabile, P. Fantozzi, P. Turi, “Manuale di Sociologia politica”, Carrocci editore, p.250. 55

R. S. Katz and P. Mair, “Changing Models of Party organization and Party democracy: the emergence of the cartel

party”, Party Politics, Vol. 1, n.1 pp. 5-31 (1995).

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diversificati: c’è una forte disillusione verso i partiti in generale, una crescente mancanza di fiducia nel sistema politico e nelle sue istituzioni ed un forte pessimismo verso il futuro. I partiti di estrema Destra non possono essere assimilati alle altre famiglie politiche vicine; la caratteristica di questi partiti sta nella loro capacità di mobilitare i voti da tutti gli strati sociali e da tutti i precedenti schieramenti politici, attraggono elettori altamente diversificati.

E’ possibile individuare le caratteristiche dei partiti di estrema Destra grazie a tre criteri distintivi57: un criterio spaziale (la collocazione nello spettro politico), un criterio ideologico (l’ideologia di partito con i suoi riferimenti al fascismo che fa proprie, la credenza dell’autorità dello Stato sull’individuo, l’enfasi sulla comunità naturale, l’accettazione del criterio gerarchico per le organizzazioni sociali e il riconoscimento di una posizione di preminenza dello Stato e della Nazione),l’attitudine al sistema politico. La combinazione di questi tre elementi identifica la famiglia di partiti di estrema Destra.

All’interno del sistema politico, i partiti di estrema Destra esercitano un’opposizione di principio58

(il loro obiettivo è incompatibile con i requisiti costituzionali di un dato sistema; la loro attività indebolisce la legittimità di un regime, esprimono diffidenza nei confronti del sistema parlamentare) e presentano quelle caratteristiche chiaramente anti – sistema: l’anti – parlamentarismo, l’anti – pluralismo, l’anti – partitismo. Contrastano l’eccessiva libertà, la debolezza dello Stato, la disgregazione delle comunità naturali tradizionali e l’egualitarismo innaturale. Ma molti di questi partiti non mostrano alcuna nostalgia per l’esperienza fascista del dopoguerra e rifiutano il riferimento stesso al fascismo. La loro critica si ispira al rifiuto della modernità, un odio verso le divisioni ed una ricerca dell’armonia,

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P. Ignazi, “The silent Counter- Revolution, Hypotheses on the emrgence of Extreme Right – Wing Parties in Europe”, in “European Journal of Political Science”, 22, n.1 (1992), pp. 3-34.

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l’esaltazione della comunità naturale e l’ostilità verso gli stranieri, una fede nelle strutture gerarchiche ed una diffidenza nei confronti del dibattito parlamentare. Quindi, se un partito adotta il criterio storico – ideologico così come quello sistemico, allora possiamo considerarlo come partito appartenente al tipo “vecchia Destra”. Se un partito non si lega al fascismo ,

ma ha un profilo anti – sistema, possiamo considerarlo come appartenente

alla nuova Destra, ovvero, la New Right.

I partiti della New Right rifiutano ogni relazione con i partiti conservatori tradizionali e si definiscono come fuori dal sistema di partito, sono costantemente in lotta contro tutti gli altri partiti, accusano la classe dirigente di non considerare i problemi reali dei cittadini, incolpano l’incapacità del sistema di affrontare le questioni più salienti quali la legge, l’ordine pubblico, l’immigrazione; negano ogni riferimento al fascismo. Legata a quest’ultimo è la motivazione della rottura tra vecchia Destra e New Right: c’è una disgregazione definita dalla persistenza di un’impronta fascista nell’ideologia di partito, nel sistema di valori e nell’estetica.

Tra i partiti della vecchia Destra si trovano quelli che hanno dichiarato di essere gli eredi dei regimi fascisti crollati, includendo tra loro il leader del dopoguerra neo – fascista, l’MSI e anche seppur con minor successo, l’NPD (partito tedesco), l’EPEN (partito greco), il Frente Nacional (partito spagnolo), il CP86 (partito danese) e il PDC (partito portoghese). Questi partiti nelle elezioni degli Anni ’80 seguirono un percorso che dal 1981 al 1989 li portò al declino se non alla totale scomparsa.

Destino diverso ebbero invece i partiti appartenenti alla New Right (FN – Fronte nazionale francese, l’An/Vigilantes – partito svizzero, FPO – il

Freedom Party austriaco, il VIB, il Vlaams Blok nelle Fiandre, il REP

partito tedesco, l’FRPN – partito norvegese, l’FRP – partito danese, l’AP –

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il numero di elettori non solo grazie all’aumento di un nuovo stato d’animo culturale neo – conservatore, ma anche grazie alla tendenza verso la radicalizzazione e la polarizzazione, alla presenza di una crisi di legittimità del sistema politico del partito e alle questioni della sicurezza e dell’immigrazione.

Per quanto riguarda il populismo di Sinistra, invece, durante la Guerra fredda, in Europa, non ebbe molta trazione in quanto i partiti della Sinistra radicale dominanti erano i partiti comunisti (marxisti – leninisti) legati alla purezza della dottrina e ad una classe politica corrotta. Ma è bene precisare che prima di aver posto l’attenzione sulla nuova Destra radicale, il populismo che ebbe maggior successo in Europa tra la fine degli Anni ’80 e gli inizi degli Anni ’90, fu quello di Sinistra che si incarnava nel Movimento socialista panellenico (PASOK). Quest’ultimo insieme al partito della Sinistra tedesco e al partito socialista scozzese presentava caratteri molto meno marxisti e più eclettici da un punto divista dottrinale rispetto ai tradizionali socialisti

democratici e mostravano la tipica preoccupazione populista

dell’opposizione tra il popolo morale e l’élite corrotta. Dicono di essere la voce del popolo e pongono il particolarismo (le preoccupazioni regionali, nazionali ed etniche), prima dell’internazionalismo59

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All’interno della Sinistra si distinguono talvolta due tipologie di partiti populisti: i partiti socialisti populisti e i partiti sociali populisti. I primi si caratterizzano per una posizione anti – establishment molto più forte: qui il populismo non è l’elemento centrale della loro ideologia, ma è relativo al loro status di partiti outsider ed è evidente dalla loro posizione ideologica moderata. Essi sostengono come il populismo sia maggiormente importante nel nucleo ideologico e si presentano unendo i temi di Destra e Sinistra dietro l’appello anti – establishment. (Podemos – movimento spagnolo, a

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Luke March, “Left wing- populism in the UK Theory and Practice. Politics and international Relations”. University of Edimburgh.

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differenza di Syriza – partito greco che incorpora più standard della Sinistra radicale, appare come un archetipo partito sociale populista con la sua enfasi sull’essere né di Destra, né di Sinistra e sulla mobilitazione democratica generale contro la casta politica corrotta). I secondi invece, hanno un’ideologia sociale più ecclettica: non criticano sistemicamente il capitalismo e si focalizzano maggiormente sulla difesa dei diritti sociali e delle persone, contro la “rapacità” economica delle élite. Quindi il populismo di Sinistra viene giudicato tale per l’enfasi dell’egualitarismo, per il superamento della disuguaglianza economica, per la centralità nella loro ideologia della dicotomia “persone morali contro élite corrotta”. Si concentrano principalmente sul superamento dello sfruttamento economico della “loro” gente opponendosi alle élite economiche ed evocando la sovranità popolare sulla base di misure egualitarie ed una politica inclusiva. Cogliamo le differente fondamentali tra populismo di Destra e populismo di Sinistra, grazie ai loro diversi approcci nei confronti delle tre tematiche fondamentali: la sovranità popolare, il popolo – centrismo, l’anti – elitismo. Il populismo di Destra fa proprio un concetto di popolo incentrato sul sentimento etnico – nazionalista, raramente si riferisce a gruppi particolari, quindi il suo punto di vista sul popolo è etnico e collettivista. E’ anti – establishment in quanto vede la politica come corrotta ed incompetente e senza sensibilità culturale. La sovranità popolare è legata al nazionalismo. Rifiuta l’uguaglianza come un dogma marxista “politicamente corretto” che ignora la realtà presente delle differenze individuali e culturali fondamentali. Inoltre ha una posizione esclusionista.

Il populismo di Sinistra invece, si focalizza principalmente sulle questioni socio – economiche: il suo obiettivo è quello di migliorare le vite delle persone che sono “abbandonate dai politici tradizionali”. Generalmente è più forte tra i partiti “fuori dagli schemi” (come il partito socialista scozzese ed il

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partito socialista olandese) che combinano un’ideologia socialista democratica con un forte discorso populista presentandosi come la “vox

populi60”. Attacca la globalizzazione e l’Unione europea: l’integrazione

europea è un progetto di élite che incide sulla sovranità nazionale ed è diventato il bersaglio per la mobilitazione populista (i populisti di Sinistra sostengono che la globalizzazione neo – liberista ed il mercato interno dell’Unione europea abbiano generato un’insicurezza economica). Nel panorama politico europeo, tra i partiti populisti di Sinistra troviamo il tedesco Piratenpartei Deutschland (P) – Partito Pirata, il greco Syriza, il Partito Pirata ceco Ceska Piratska Strana (CPS) e lo spagnolo Podemos. Vedremo ora di seguito che cosa si intende per New Left e quali sono i valori cui la nuova Sinistra europea si ispira.

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3. Trasformazione ed evoluzione della Sinistra radicale in Europa.