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L'INDICAZIONE DEL SOGGETTO

Comando Polizia xxx

2.5 L'INDICAZIONE DEL SOGGETTO

L'italiano (come anche lo spagnolo o il latino) è una lingua a soggetto nullo, ossia una lingua in cui il verbo flesso può essere da solo in grado di esprimere il soggetto pronominale. Nel seguente caso il soggetto di “notavamo” è identificabile senza sforzi, ma non espresso:

(21) Noi sottoscritti Uff.li di P.G. Mar. Ord. …..., comandante della suddetta stazione CC, assistito dall'App. …... , pure della medesima, alle ore 3.30 odierne, in …..., durante un servizio perlustrativo automontato in divisa e con autovettura avente i colori d'istituto, percorrevamo questa via …... . Giunti all'altezza della via …..., notavamo un pulmino Fiat di colore bianco targato …... condotto da …... in rubrica meglio generalizzato.

Tengo a precisare che l'espressione del soggetto diviene obbligatoria quando è necessario indicarlo esplicitamente, in quanto non presente nel testo precedente o non è individuabile dal contesto o perché varia di frase in frase. Ad ogni modo, a costo di andare incontro a ripetizioni e ridondanze, il soggetto deve essere esplicitato tutte le volte che la sua assenza o un pronome sostitutivo possa creare equivoci. A conferma di ciò, la frase con soggetto espresso è preferibile perché è leggibile in maniera autonoma senza il bisogno di ricorrere alle porzioni precedenti del testo.

Nel corpus esaminato i verbali presentano delle formule sintattiche che nascondono o mettono in secondo piano l'agente, cioè colui che compie l'azione. Questo fenomeno è chiamato spersonalizzazione e si verifica in diverse condizioni, a seconda della struttura sintattica: le forme impersonali, il passivo e le nominalizzazioni.

La prima forma che intendo esaminare è il si impersonale:

(22) Il giorno ….. del mese ….. nell'anno ….. in …... , alle ore 16.30, i sottoscritti Uff.li/Agenti di P.G. …... e …..., entrambi effettivi al reparto in intestazione, danno atto di aver sequestrato quanto in oggetto meglio indicato, poiché ritenuto utile per comprovare il reato per cui si procede ai sensi degli artt. 594 e 612 C.P. (ingiurie e minacce) commesso ai danni di …...

Si da atto che sulla busta esterna vi è scritto “...”.

In questo caso per esempio, oltre al fatto che non vi è coerenza di soggetto tra le due frasi, i redattori utilizzano “si da atto” nonostante sia evidente che gli agenti che compiono l'azione sono gli Uff.li/Agenti P.G. che scrivono. Nella maggior parte dei casi viene utilizzata una forma impersonale per cercare di attenuare la durezza dell'azione; così facendo la frase risulta inevitabilmente distante dal lettore. La scelta di non mettere in primo piano l'indicazione del soggetto dell'azione può anche essere un modo per segnalare che in questi tipi di comunicazione il redattore non scrive per sé, ma per il personale dell'istituzione a cui appartiene. Infine potrebbe essere una forma di cautela, soprattutto quando si forniscono notizie non gradite. Ad ogni modo una formulazione

personale rende il testo più diretto e vicino al destinatario.

Sempre per quanto riguarda l'uso del si è abbastanza comune la tendenza di unire il pronome al verbo in posizione enclitica (posposto al verbo), come nella parola “sconoscesi” del seguente esempio:

(23) Si ricerca autovettura di colore bianco, modello …..., sconoscesi targa, con tre persone a bordo, che si dirigeva in direzione di via …...

È una forma che deriva dall'italiano antico, quindi non più in uso, se non in forme stereotipate ancora molto frequenti in questi tipi di testo come trattasi, pregasi, sconoscesi, vedasi, ecc.

Un tipo particolare di impersonale è l'infinito imperativale, presente per esempio, nelle istruzioni per la compilazione di alcuni verbali:

(24) Indicare l’indirizzo, il CAP ed i numeri di telefono e di fax del Reparto;

(25) Indicare in maniera precisa il luogo e le eventuali modalità del ritrovamento e dell’occultamento e gli atti conseguenti redatti;.

I verbali esaminati sono ricchi anche di costruzioni passive, cioè di quelle strutture che prediligono alle costruzioni transitive attive quelle in cui il soggetto riceve/subisce l'azione. Queste formule sono poco naturali e meno dirette rispetto a quelle attive.

Vorrei richiamare l'attenzione sui motivi che possono spingere i redattori di questi testi a usare costruzioni passive: in primo luogo preciso che in alcuni contesti è impossibile indicare l'agente dell'azione perché è sconosciuto (a meno che non si usi la forma altrettanto utilizzata nelle denunce ignoti o ignoti malfattori). Riporto l'esempio (26) con una costruzione passiva il cui agente è sconosciuto e l'esempio (27) in cui la costruzione è attiva con l'utilizzo di “ignoti”:

(26) La signora è stata colpita al volto tre volte con un oggetto contundente.

(27) Al mio rientro a casa notavo che ignoti avevano forzato la porta finestra posta al primo piano e avevano messo a soqquadro le due stanze da letto e la sala.

In altri casi l'uso di una costruzione passiva è motivata dalla volontà del redattore di tematizzare ciò a cui vuole far focalizzare l'attenzione (cfr. cap. 5, par. 1); nel predetto caso, quindi, l'uso del passivo diventa strumento di continuità tematica e permette al testo di snodarsi con maggiore scorrevolezza. Inoltre il passivo permette di non esplicitare l'agente dell'azione. Per quest'ultimo caso riporto due esempi evidenti tratto da un verbale di nomina di ausiliario di P.G., in cui l'agente non è espresso ma facilmente desumibile dal contesto (cioè gli agenti operanti che verbalizzano):

(28) Si da atto che l'ausiliario di P.G. è stato reso edotto degli obblighi che gli competono per l'incarico affidatogli.

(29) La parte lesa è stata allontanata dal luogo del reato ed informata delle facoltà di legge.

Ad ogni modo, come nei casi (28) e (29), l'uso della forma passiva è ingiustificato con l'omissione totale dell'agente; il lettore, quindi, è obbligato a sforzarsi a capire chi è materialmente a compiere l'azione. Le costruzioni passive risultano più complesse alla lettura del pubblico, oltre a ridurre il carico informativo della frase.

2.6 LE STRUTTURE STEREOTIPATE

Le strutture stereotipate che spesso vengono utilizzate dai verbali di P.G. sono molto diffuse e tramandate negli anni. Infatti la situazione che si è venuta a creare all’interno degli ambienti di lavoro ha fatto sì che i dipendenti con molta più esperienza tramandino ai dipendenti di recente assunzione termini e tecniche obsolete, creando così un continuum linguistico che si trasmette e permane nel tempo a scapito del rinnovamento.

- Il primo fenomeno linguistico a cui voglio far riferimento riguarda alcuni fraseologismi inutili che possono facilmente essere evitati con delle formule più comuni e brevi:

(30) Si avvisa che, non essendo stato possibile procedere alla contestazione immediata della violazione per l'assenza del conducente, sarà necessario attendere la notificazione del relativo verbale che sarà spedito d'ufficio all'indirizzo del proprietario del veicolo risultante dai pubblici registri automobilistici, in conformità all'art. 201 C.D.S. (…) (31) Il soggetto veniva accompagnato presso il locale Pronto Soccorso ai fini

dell'accertamento dell'esistenza delle idonee condizioni psicofisiche per la guida.

- Strutture preposizionali libresche o in disuso (di concerto con, dietro presentazione di, a far data data da, a far tempo da, a far luogo da, ecc.):

(32) Le indagini sono state svolte di concerto con la Guardia di Finanza di …... (33) Tutti i pagamenti sono stati corrisposti dietro presentazione di regolare documentazione (…).

- Frequenti inversioni dell'ordine naturale delle parole.

L'aggettivo prima del nome (in funzione attributiva) è una marca caratteristica di innalzamento del registro. La sua frequenza nei verbali è alta e costante

edilizio.

(35) Si presentava presso i nostri uffici il legale rappresentante della società …... per formalizzare una denuncia di truffa ai danni della società stessa.

(36) Gli scriventi provvedevano alla redazione del verbale di rinvenimento e contestuale

restituzione del veicolo rubato. L'avverbio prima del nome:

(37) I militari tempestivamente intervenivano in loco riportando alla calma le parti interessate.

La postposizione del numerale, tratto da un verbale di contestazione per violazione del C.D.S. redatto dalla Polizia Municipale:

(38) Modalità di estinzione: per la presente violazione è prevista la sanzione pecunaria da un minimo edittale di euro 148,00 ad un massimo edittale di euro 594,00. È ammesso il pagamento in misura ridotta con effetto liberatorio nel seguente modo: entro 60 gg dalla notifica euro 148,00 più euro 2,90 per spese amministrative e euro 5,60 per spese postali, totale verbale euro 156,50 esclusivamente mediante versamento sul C/C postale n. …... intestato al servizio P.M. di …...

- Sintagmi e locuzioni stereotipate, collocazioni particolari, ad esempio porre in essere, a tal fine, portare a conoscenza, previa autorizzazione, autorità competente, atti di competenza, atti di rito, formalità di rito, rendere edotto, per corredo atti, quant'altro ravvisabile, procedere all'arresto, facoltà di legge, modalità di rito, ecc.

(39) Le parti interessate sono state rese edotte delle facoltà di legge. (40) Inoltre si allega il verbale di dissequestro per corredo atti.

(41) Gli scriventi hanno proceduto all'arresto in flagranza di reato di …...

- Formule fatiche come si comunica che, si informa che, si rappresenta che, si da atto che, si precisa che, ecc.

(42) Si da atto che il foglio di registrazione farà parte integrante dell'annotazione di P.G. e/o verbale di contestazione in ogni stadio di avanzamento della procedura penale o amministrativa quale elemento di prova dell'avvenuto accertamento.

(43) Si precisa che sui lembi del plico sono stati opposti il timbro d’ufficio del Comando in intestazione e la sigla dei notificatori e si rappresenta che la presente relazione di notificazione è stata integralmente riportata sul frontespizio di detto plico.

- Formule cristallizzate di apertura e chiusura:

tra quelle di apertura sono di particole interesse i burocratismi tipici nelle indicazioni temporali (“l'anno …, addì ….. del mese di ....). Riporto i seguenti casi:

Noi sottoscritti Uff.li/Agenti di P.G..., effettivi al reparto in intestazione,/io sottoscritto …... effettivo al reparto di cui sopra, dichiaro/iamo a chi di competenza quanto segue;

avanti a noi sottoscritti è presente il/la sig./ra …... generalizzato/a in oggetto; con la presente si informa chi di dovere quanto segue;

L’anno ______, addì _______ del mese di _____________ in località _________________, viene redatto il presente atto per far risultare che i sottoscritti ufficiali e/o agenti di P.G. _______________________________________, hanno proceduto a (…);

Alle ore _______ del ________ presso _____________ viene aperto il presente atto per far constatare quanto di seguito riportato;

Alle ore ________ di oggi, i sottoscritti militari verbalizzanti, hanno proceduto a (…); ecc.

Mentre tra quelle di chiusura riporto

Fatto, letto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra. F.L.C.S. in data e luogo di cui sopra.

Riletto, confermato e sottoscritto. Sono le ore ….. del …... Non ho altro da aggiungere, né da modificare.

Tanto si comunica per dovere d'Ufficio.

- La presenza di formule fisse; ad esempio “per il più a praticarsi” inteso come “per il disbrigo delle pratiche pertinenti” oppure “resosi responsabile di”:

(44) Si trasmette all'ufficio competente, per il più a praticarsi.

(45) È stato fermato tale …... resosi responsabile di furto in flagranza di reato.

- circumlocuzioni verbali inutili come “accingersi a + verbo all'infinito” per indicare “stare per”, “rendere edotto” per “informare” oppure “essere a conoscenza di” per “sapere”:

(46) La parte interessata è stata resa edotta delle facoltà di legge.

(47) Gli scriventi si accingevano a imboccare via …... quando notavano sul ciglio della strada un uomo a terra che urlava (…).

- sono numerosi anche i tecnicismi collaterali o pseudotecnicismi, cioè:particolari espressioni stereotipiche, non necessarie, a rigore, alle esigenze della denotatività scientifica, ma preferite per la loro connotazione tecnica: un comune malato prova, avverte, sente, dice di avere un dolore ma, nel linguaggio dei medici, lo accusa; e allo stesso modo un magistrato, per l'uomo della strada interroga dei testi mentre, nel linguaggio giudiziario, procede

La fissità produce un insieme di perifrasi e frasi formulari che viene intesa come stabilità, come qualcosa che da sicurezza, ed è invece una specie di conformismo involontario. È una sorta di patina stilistica che copre la norma, la dottrina, gli atti amministrativi: ben lontana dall'impreziosire, offusca il modo di esprimersi. (Mortara Garavelli 2001 :17). Il corpus preso in esame è un grande serbatoio di tecnicismi specifici e collaterali, tra i quali qualcuno con evidente matrice eufemistica. Ne riporto qualche esempio:

secondo una prima ricostruzione dei fatti; secondo i primi accertamenti; dall'apparente età di anni …;

cause al vaglio [di un'autorità inquirente]; cause imprecisate;

cause in corso [o in fase] di accertamento; convalidare l'arresto7;

dichiararsi estraneo ai fatti; effetti personali;

fornire le proprie generalità;

sul luogo [o scena] del delitto (tecnicismo esclusivo); opporre resistenza;

rilievi di legge;

procedere per vie legali.

(48) Le cause sono in fase di accertamento da parte del P.M. per mezzo di rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica per cui sono necessarie specifiche competenze.

(49) Il soggetto si è rifiutato di fornire le proprie generalità e pertanto viene indagata ai sensi dell'art. 651 C.P.

(50) Si ricerca un uomo dall'apparente età di 40 anni circa, robusto, calvo; indossa felpa grigia con cappuccio e pantaloni blu. A piedi, ha preso come direzione di fuga (…).

Tra le espressioni congelate e tramandate per inerzia ci sono dei diffusi genericismi che non specificano alcun ente o personalità, ad esempio chi di competenza, chi di dovere. Queste formule non fanno altro che creare confusione e ambiguità sia per gli “addetti ai lavori” che per i profani del diritto. Riporto un caso:

(51) Il giorno …...…... del mese di …..…... alle ore ….... presso …... noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G. …..., appartenenti al Comando di cui sopra, riferiamo a chi di competenza quanto segue: “(...)”.

Sono piuttosto diffuse le proposizione completive con il verbo all'infinito 7 Convalidare l'arresto = espressione esclusivamente tecnica in quanto la convalida dell'arresto è affidata al G.I.P. (giudice indagini preliminari). Vi sono purtroppo dei casi in cui le forze di polizia procedono all'arresto ma quest'ultimo in fase di giudizio non viene convalidato.

(subordinata implicita):

(52) Il furto si ritiene essere avvenuto nella nottata, esattamente tra le 22 del …... e le 7 del …...

Il loro uso risponde alla tendenza di riduzione sintattica, cioè un tendere alla sintesi strutturale, che non vuol dire necessariamente eliminare la prolissità su altri piani dell'espressione o sul livello dell'organizzazione del contenuto. Questi costrutti sono preferiti in quanto forme abbreviate; nel predetto caso la corrispondente completiva è “il furto si ritiene che sia avvenuto … “. Questo è un caso di “frase ridotta” participiale che gode di notevole fortuna nei testi legislativi, amministrativi, giuridici privati e negli atti processuali. (Mortara Garavelli 2001 : 162)

2.7 I CONNETTIVI E LE LOCUZIONI TIPICHE

I redattori di verbali fanno un largo uso di preposizioni, congiunzioni e locuzioni complesse.. Molte di queste possono essere sostituite da preposizioni e congiunzioni semplici che sono più diffuse nel linguaggio quotidiano e permettono di alleggerire il testo; altre, invece, possono essere sostituite da locuzioni formate da parole in uso più comune. (Pellegrino – Cortelazzo 2003 : 119). Di seguito riporto le predette locuzioni (anche avverbiali), congiunzioni e preposizioni che possono creare ambiguità al lettore, con a fianco la relativa proposta di semplificazione:

a condizione che se

all'uopo all'occorrenza

altresì anche, inoltre

a mezzo (di) tramite

a motivo di a causa di

a pena di in caso contrario

a tergo dietro

a titolo di come

ai sensi di secondo, in base a

al fine di per

allo scopo di per

atto a per

con l'obiettivo di per

con riferimento a circa, riguardo a

di concerto con insieme a

in calce alla fine (della pagina)

in caso di se

in materia di circa, riguardo a

in merito a circa, riguardo a

in ordine a circa, secondo, in base a

in ossequio a secondo, in base a

in ottemperanza a secondo, in base a, come prevede

ivi lì

nel caso in cui se

nel contempo contemporaneamente, allo stesso tempo

nonché e, anche, inoltre

onde affinché, perché

ove dove, nel caso che

ovvero oppure, cioè

per il tramite di attraverso

per quanto attiene a circa, riguardo

per quanto concerne circa, riguardo

qualora se

sempreché se

testé poco fa, appena

unitamente a insieme a

Riporto qualche caso tratto dal corpus:

(53) La parte viene resa edotta che, ai sensi dell’art. 18 della citata legge n. 689/1981 può, entro trenta giorni dalla data del presente verbale (o dalla data di notificazione dello stesso, qualora non si proceda alla contestazione immediata), presentare alla predetta Autorità scritti difensivi e documenti, nonché fare, alla medesima, richiesta di audizione.

(54) L’art. 51 C.P.P. c. 3 bis determina i casi di competenza della Procura Distrettuale ovvero per i delitti consumati o tentati di cui agli artt. 416 bis “associazione a delinquere di stampo mafioso” e 630 del C.P. “sequestro di persona a scopo di estorsione”.

(55) L'Indagato ha, inoltre, l’obbligo di retribuire il difensore d’ufficio ove non sussistano le condizioni per accedere al patrocinio gratuito a spese dello Stato, con l’avvertimento che, in caso di insolvenza, si procederà ad esecuzione forzata.

Tra le parole della lista merita una nota aggiuntiva la congiunzione ovvero. Questa è una parola preferita ad altre più semplici perché appare di livello linguistico elevato, ma è caratterizzata da ambiguità. Ovvero ha due significati diversi: da una parte ha valore disgiuntivo ed equivale a oppure, dall'altra ha valore esplicativo ed equivale a cioè. Quindi sono evidenti i dubbi che tale parola può generare. Riporto di seguito due casi tratti dal corpus, dei quali il primo con funzione disgiuntiva ed il secondo con funzione esplicativa:

(56) Ai sensi ed agli effetti di cui alla legge 30.07.1990 n.217 e successive modificazioni ed integrazioni, la P.G. informa che è assicurato il patrocinio a spese dello Stato nel procedimento penale per la difesa del cittadino non abbiente imputato, persona offesa da reato, danneggiato che intenda costituirsi parte civile, responsabile civile ovvero civilmente obbligato per la pena pecuniaria .

(57) Prendevamo contatti con la sig.ra …... in oggetto indicata, ovvero la madre della richiedente, la quale riferiva che in casa non vi era stato alcun litigio e che non era a conoscenza di dove si trovasse la figlia.

2.8 UN PO' DI RETORICA

Nello studio e nella pratica dell'attività verbale, in particolar modo nello studio e nella pratica della comunicazione persuasiva, il punto di vista retorico è ricercato dall'onnipresenza della retorica interna al comunicare. Quest'ultima consiste nell'insieme dei procedimenti organizzativi del discorso, dei tratti che costituiscono i modi di scrivere o di esprimersi: “l'arte del parlare” come messa in pratica di una serie di capacità. La retorica esterna, invece, è “l'arte del parlare” come studio riflesso o come ricettario, cioè il complesso di dottrine e precetti che mirano a descrivere e regolare la retorica interna (Mortara Garavelli 2001 : 192). Questa opposizione corrisponde in parte alla distinzione che gli antichi intendevano tra capacità di parlare in modo persuasivamente efficace e la codificazione delle norme attraverso le quali ci si poteva esprimere con eloquenza.

È ovvio che l'eloquenza utilizzata nelle aule di giustizia, intesa come oratoria forense in tribunale, i dibattiti processuali o le arringhe processuali, è di gran lunga più evidente rispetto ai verbali di polizia giudiziaria. Quest'ultimi, infatti, devono essere per legge neutri, oggettivi e devono avere un tono impersonale. Ma in alcuni verbali l'emotività è presente, anche se in maniera quasi impercettibile. Infatti proprio su questo tema voglio far riferimento alla teoria del linguista svizzero Charles Bally (1965), il quale sosteneva che “la componente emotiva non è facoltativa o addizionale, ma è parte integrante del sistema linguistico e comunicativo”. E io aggiungerei della quasi totalità dei sistemi linguistici.

Da alcuni verbali, come nell'esempio (58) si può comprendere e percepire la teoria della “topica delle emozioni” formulata da Plantin (1998), per analizzare il complesso dei principi generali che regolano l'orientamento verso un'emozione in enunciati che non contengono termini emozionali.

(58)

LEGIONE CARABINIERI …... Nucleo Radiomobile di …... OGGETTO: verbale di ricezione di denuncia, artt. ….. C.P.

Il giorno …... alle ore 3.30 in …... presso gli Uffici del Comando Provinciale Carabinieri, avanti ai sottoscritti Ufficiali di P.G. …... e …... , rispettivamente Comandante e Ispettore del reparto in intestazione, è presente il sig. …..., identificato mediante C.I. n. …... rilasciata dal Comune di …..., il quale dichiara quanto segue:

“Lavoro presso la pizzeria “…... “ ubicata in questa via …... . Questa notte, passata da poco l'una, mentre mi trovavo ancora al lavoro, a locale chiuso, impegnato a preparare l'impasto delle pizze, udivo delle urla di un uomo provenire dalla strada, di cui, però, non riuscivo a capire il senso. Poco dopo lo stesso soggetto si fermava davanti alla porta della pizzeria e, sempre gridando, mi chiedeva aiuto affermando che lo stavano inseguendo e lo volevano uccidere; tali parole erano accompagnate da una spallata sferrata alla porta che, tuttavia, reggeva all'urto. Spaventato dall'atteggiamento dell'uomo non aprivo la porta e, dal vetro, gli assicuravo che avrei chiamato la Polizia in suo soccorso; lo stesso, evidentemente non soddisfatto, prendeva la rincorsa e

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