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LA RIPRESA DELL'INFORMAZIONE

Comando Polizia xxx

CAPITOLO 4 ANALISI LESSICALE

5.2 LA RIPRESA DELL'INFORMAZIONE

Uno dei principali mezzi della coerenza testuale è la ripresa anaforica che si basa sulla coreferenza di due espressioni linguistiche, ossia su un rapporto di identità referenziale tra un antecedente e un successivo elemento linguistico. L'anafora coreferenziale è comunemente definita come la relazione fra due elementi linguistici in cui l'interpretazione di uno (il termine anaforico) richiede in qualche modo l'interpretazione dell'altro (antecedente). Si parla di catafora quando anziché avere un antecedente si ha un susseguente ossia vi è l’anticipazione in un testo scritto di un elemento di riferimento che sarà immesso successivamente.

Una volta introdotto un referente in un testo è possibile fare riferimento ad esso attraverso una nuova descrizione definita o un elemento linguistico che funziona come segnale di ripresa e rinvio ai segmenti di testo precedenti. Si possono creare delle vere e proprie catene anaforiche, il cui primo elemento è detto capocatena. Il mezzo più diffuso per la ripresa anaforica sono le pro-forme (le più tipiche sono i pronomi personali, i relativi e i dimostrativi, ma anche aggettivi, avverbi), elementi che hanno intrinsecamente funzione di rinvio e che assumono un significato in relazione al termine con il quale co-riferiscono.

Tra le riprese si distinguono quelle semantiche in cui l'antecedente è ripreso mediante un sinonimo o un iperonimo, quelle pragmatiche in cui l'antecedente è ripreso mediante un termine che indica un valore o una valutazione inferita dal parlante o una qualità intrinseca dell'antecedente valida solo nel caso specifico, e infine quelle empatiche in cui la scelta di un elemento anaforico può essere determinata dal punto di vista e dall’atteggiamento del parlante verso un soggetto o verso un oggetto. Detto ciò, posso affermare che la presenza delle precitate riprese nei verbali di P.G. è pressoché nulla. Non è una sorpresa se si pensa che i verbali devono obbligatoriamente essere quanto più denotativi e neutri possibili, cioè privi di qualsiasi carattere emotivo da parte di chi scrive. Nel corpus preso in esame una parte esigua delle riprese sono di tipo sintattico cioè realizzate con i pronomi o con la ripetizione dell’antecedente preceduto dall’articolo determinativo. La presenza è sporadica in quanto in questi tipi di verbali il redattore evita l'uso pronominale che può causare ambiguità sulla referenza. Riporto un caso:

(16) In ottemperanza a quanto disposto dal terzo comma del citato art. 75, avendo il trasgressore, al momento dell’accertamento della violazione, la diretta e immediata disponibilità del veicolo a motore tipo …... targato …..., gli è stata contestualmente ritirata la patente di guida intestata al medesimo cat. …... nr. …..., rilasciata in data ... dal …...

che riassumono un contenuto semantico a prescindere dalla sua forma. Questo tipo di anafore non necessariamente riprendono il singolo elemento linguistico di un enunciato, ma possono anche richiamare un'intera frase o un testo. Evidenzio, inoltre, un uso abbondante dell'aggettivo tale. Ne riporto qualche caso:

(17) La parte, ai sensi dell’art. 161 C.P.P., è invitata a dichiarare o ad eleggere domicilio nel territorio dello Stato per le notificazioni ed è avvertita che, nella sua qualità di persona sottoposta alle indagini, ha l’obbligo di comunicare ogni mutamento del domicilio dichiarato o eletto e che in mancanza di tale comunicazione o nel caso di rifiuto di dichiarare o eleggere domicilio, le notificazioni verranno eseguite mediante consegna al difensore.

(18) Alle ore …... del …... in località …... i verbalizzanti hanno proceduto al fermo di …..., meglio in rubrica generalizzato, in quanto gravemente indiziato del delitto di …... previsto e punito dall’art. ...

La persona fermata è stata sottoposta a perquisizione personale ai sensi dell’art. 352

C.P.P come da verbale di perquisizione all’uopo redatto. (...)

La persona sottoposta ad indagini viene resa edotta che: (…).

(19) In data odierna, in …..., i sottoscritti militari verbalizzanti hanno proceduto, ai sensi del combinato disposto degli artt. 75 del D.P.R. n. 309/1990 e 214 del D.LGS. n. 285/1992, al fermo amministrativo del ciclomotore tipo …... marca... targato …... di proprietà di …... nato il …... a …... e residente a …... in via …..., in tale occasione nella diretta e immediata disponibilità del medesimo, per la violazione di cui al citato art. 75, c. 1 del D.P.R. n. 309/1990, come da separato processo verbale di contestazione, esame tossicologico, sequestro amministrativo di sostanze stupefacenti e fermo amministrativo di ciclomotore.

Tra le anafore nominali concettuali annovero un asfissiante uso di forme di ripresa del già detto con una patina deittica testuale: suddetto, predetto, sopradetto, precitato, succitato, summenzionato, sopra menzionato, sunnominato, suindicato, ecc. Ne riporto qualche esempio:

(20) Con il predetto verbale di contestazione, esame tossicologico, sequestro amministrativo di sostanze stupefacenti e fermo amministrativo di ciclomotore è stata ritirato il certificato di idoneità tecnica inerente il medesimo ciclomotore, che sarà trasmesso al Prefetto di …...

(21) Previa acquisizione del precitato decreto dell’A.G. da parte di questo Comando la persona fermata è stata immediatamente rimessa in libertà alle ore …... del …...

(22) Espletate predette formalità il Sig. …... viene fatto allontanare dal luogo in questione ed avuta la presenza della persona da sottoporre ad individuazione, anch’essa precedentemente invitata giusto biglietto di invito notificatole in data

…..., alla stessa viene chiesto di declinare le proprie generalità, ammonendola delle conseguenze giuridiche a cui si espone nel caso in cui si rifiutasse di fornirle ovvero le fornisse false, per cui all’esito dichiara: “(...)”.

Nel corpus considerato la catafora è meno diffusa e sempre in forma deittica. Tratterò l'argomento nel seguito di questo stesso paragrafo.

Una delle caratteristiche dei testi amministrativi è l’eccesso di riprese anaforiche. In molti casi queste espressioni non sono affatto necessarie, non alleggeriscono il testo né aumentano l’informatività: piuttosto ne appesantiscono la lettura. Senza contare i continui sforzi creativi a cui costringono gli autori che vogliono evitare di ripetere l'antecedente.

Per garantire la coesione di un testo esiste anche un procedimento mediante il quale, utilizzando particolari elementi linguistici, i deittici, si mette in rapporto l’enunciato con la situazione spazio-temporale a cui si riferisce. La deissi rappresenta il modo più evidente in cui la relazione tra lingua e contesto è riflessa nella struttura della lingua stessa. Dal greco déiksis “indicazione”, si tratta di una delle più importanti operazioni di ancoraggio dell'enunciazione, in quanto innesta il discorso rispetto al locutore, ai suoi destinatari e al contesto della situazione.

I deittici in senso stretto possono essere personali, spaziali, temporali e testuali.

La deissi personale grammaticalizza i ruoli nell'enunciato, e si manifesta primariamente nei pronomi personali e possessivi e negli aggettivi possessivi alle prime e seconde persone. Spesso il pronome personale con funzione di soggetto è presente nell'introduzione dei verbali:

(23) Il …..., alle ore …... in …... innanzi a noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G. …... appartenenti all’intestato Ufficio, è presente il soprageneralizzato …... …..., per eseguire una individuazione di persona, ai fini della prosecuzione delle indagini ai sensi degli artt. 361, 213 e 214 C.P.P. finalizzata al

riconoscimento degli eventuali autori del reato di …... commesso alle ore …... del …... (…).

La deissi spaziale riguarda la codifica delle collocazioni spaziali relativamente alla posizione dei soggetti nell'evento comunicativo. I principali deittici spaziali sono gli avverbi di luogo che situano l'oggetto rispetto al luogo in cui si trovano i soggetti, i pronomi dimostrativi che situano l'oggetto rispetto ai singoli interlocutori ed alcuni pronomi personali. Per quanto riguarda questo tipo di deissi è molto diffuso l'uso di questo/a, presente, ivi:

(24) (…) Noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G …..., appartenenti all’intestato Ufficio, col presente verbale diamo atto di esserci portati, alle ore di cui sopra, presso l’impianto di incenerimento di cui sopra, al fine di dare esecuzione

al ,... emesso da …... in data …... con cui è stata disposta la distruzione dello stupefacente sequestrato da questo Ufficio .

La deissi temporale codifica in punti ed in intervalli di tempo rispetto al momento in cui viene pronunciato l'enunciato; sono deittici temporali sia gli avverbi di tempo, sia i tempi grammaticali che distinguono il tempo di codifica dal tempo di ricezione. Potrebbe sembrare strano, ma le formule più o meno fisse di apertura e chiusura sono dotate di deittici temporali. Riporto un paio di esempi:

(25) Fatto, letto e chiuso alle ore …... di oggi …... Il presente atto viene confermato e sottoscritto in ogni suo foglio dai verbalizzanti e dalla parte

(26) L’arrestato verrà tradotto nella …... di …... a disposizione del Pubblico Ministero che ha così ordinato. Il presente verbale letto, confermato e sottoscritto termina alle ore …... odierne.

La deissi testuale consiste in usi particolari di espressioni deittiche spaziali o temporali impiegate in riferimento all’atto comunicativo non più inteso come situazione “fisica”, ma come messaggio. Le espressioni deittiche testuali sono cioè quelle per interpretare le quali è necessario far riferimento al cotesto, anziché a elementi del contesto, come per tutte le altre forme. In aggiunta alle anafore nominali concettuali deittiche già citate precedentemente, annovero di cui sopra, quanto sopra (indicato), ecc. Riporto alcuni casi:

(27) Il Sig. …... viene quindi reso edotto degli adempimenti di legge in ordine alla custodia giudiziale, nonché alle conseguenze giuridiche a cui si espone in caso di inosservanza delle disposizioni normative al riguardo, per cui lo stesso dichiara : “ Prendo atto di quanto sopra e mi impegno a custodire quanto affidatemi in giudiziale custodia presso …... (…).

(28) noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G. …... , appartenenti all’Ufficio in intestazione, col presente verbale diamo atto, di esserci portati alle ore di cui sopra, presso l’abitazione del nominato in oggetto, allo scopo di ivi eseguire una perquisizione domiciliare, ex art. 352 C.P.P. al fine di addivenire alla cattura di ...

Nei verbali di P.G. sono utilizzate anche le espressioni deittiche cataforiche, quindi con un rimando alla cotesto posto successivamente nel testo. Tali espressioni sono utilizzate specialmente quando lo scrivente si accinge a elencare una lista. Tra le più diffuse annovero seguente, quanto segue, di seguito, ecc. Ne riporto alcuni casi:

(29) Il responsabile dell’Istituto di credito, dott. …... nato a …... residente a …... identificato a mezzo …..., dopo aver preso visione del provvedimento di delega, che gli è stato notificato, ha esibito la seguente documentazione: (…).

(30) Sulla scorta di tale risultato sono stati sottoposti a sequestro, con separato atto, i

seguenti documenti: (…).

(31) Dopo aver fatto allontanare dalla stanza il soggetto da sottoporre ad individuazione, avendo cura di evitare qualsiasi incontro con l’individuante, vengono fatte accomodare le altre persone, qui di seguito identificate, che andranno a disporsi davanti allo specchio parabolico e segnatamente nell’attigua stanza, avente caratteristiche fisico-somatiche pressoché somiglianti con il …...

CAPITOLO 6

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