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LE SIGLE E LE ABBREVIAZIONI

Comando Polizia xxx

CAPITOLO 4 ANALISI LESSICALE

4.6 LE SIGLE E LE ABBREVIAZIONI

L'uso di sigle è molto comune nei verbali e talvolta il loro utilizzo è indispensabile nel designare alcuni oggetti o entità specifiche. Le sigle risultano molto utili in quanto permettono di rendere veloce la trasmissione di informazioni ricorrenti. Quando però la redazione del verbale si riferisce a destinatari con conoscenze solo in parte comuni, la comprensione di sigle può essere problematica e la velocità di comprensione viene vanificata dal tempo e dalla fatica che il ricevente impiega per decifrarle (Pellegrino – Cortellazzo 2003:133).

Ad esempio, nella mia esperienza professionale ho conosciuto poche persone che conoscevano il significato della sigla A.D.R. “a domanda risponde”; al termine della stesura di un verbale di denuncia in cui era presente questa sigla, la maggior parte dei cittadini, durante la lettura finale, mi hanno chiesto il significato della stessa.

Usare sigle è, dunque, utile in quanto fa risparmiare spazio e tempo, però è opportuno farlo solo quando si ha la ragionevole certezza che il destinatario sia in grado di risalire ai nomi di cui la sigla è abbreviazione o comunque di individuare il referente.

Il suggerimento è quello di utilizzare le sigle il meno possibile, e comunque qualsiasi decisione si prenda, deve essere seguita coerentemente in tutto il verbale, per non porre in confusione il lettore.

Riporto di seguito una lista di sigle che riguardano l'aspetto giuridico e che ricorrono spesso nel linguaggio dei verbali.

A.G. Autorità Giudiziaria

art. articolo

artt. articoli

a.s.o. accertamento sanitario ordinario

c. comma

cc. commi

CC Carabinieri

C.P. Codice Penale

C.P.C. Codice Procedura Civile

C.P.P. Codice Procedura Penale

C.D.S. Codice della Strada

D.L. Decreto Legge

D.L.G. Decreto Legislativo

D.M. Decreto Ministeriale

D.P.R. Decreto del Presidente della Repubblica

F.P. Forze di polizia

G.d.F. Guardia di Finanza

G.I.P. Giudice Indagini Preliminari

G.U. Gazzetta Ufficiale

G.U.P. Giudice Udienza Preliminare

lett. lettera

o.p. ordine pubblico

par. paragrafo

P.G. polizia giudiziaria

P.R.A. Pubblico Registro Automobilistico

p.s. pubblica sicurezza / pronto soccorso

P.S. Polizia di Stato

P.M. Pubblico Ministero

sez. sezione

T.A.R. Tribunale Amministrativo regionale

t.s.o. trattamento sanitario obbligatorio

T.U. Testo Unico

T.U.L.P.S. Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza

T.U.STUP. Testo Unico Stupefacenti

Infine riporto una lista di sigle che riguardano il linguaggio dal punto di vista lessicale generico e sintattico.

A.D.R. a domanda rispondo

A.D.N.R. a domanda non rispondo

c.m. corrente mese

c/o presso

Cominter Comandante interinale

cormes corrente mese

dx destra

f/to fatto

F.L.C.S. Fatto, letto, confermato e sottoscritto

int. interinale

per.co. per conoscenza

P.P.V. per presa visione

p.v. prossimo venturo

rx ricevuto

s.i.t. sommarie informazioni testimoniali

s.p.m. sue proprie mani

sx sinistra

s.v. sede vacante

S.V. Signoria Vostra

tx trasmesso

CAPITOLO 5

LA STRUTTURA INFORMATIVA

5.1 L'ORDINE DELLE PAROLE

Dal punto di vista informativo, è molto importante considerare la “regolarità” nella disposizione dei componenti di frasi e periodi. Nella nomografia più recente riguardante le normative per la stesura dei documenti amministrativi, si raccomanda di adottare il semplice schema soggetto, verbo e complemento (Cassese 1993 : 324). Quindi l'ordine naturale dei maggiori costituenti della frase, sia semplice che complessa, è rappresentato dal soggetto [S], il verbo [V] e il complemento oggetto diretto o indiretto [O]. Di fatto, questo è l'ordine osservato nella maggior parte degli enunciati monoproposizionali del corpus che ho esaminato:

(1) L'ispezione terminava alle ore 19.45.

(2) Siamo entrambi consiglieri comunali in seno al Comune di …...

(3) Avanziamo istanza in ordine alla eventuale richiesta di archiviazione ai sensi dell'art. 408 C.P.P.

Un argomento a cui voglio far riferimento è la disposizione S-V-O e i casi in cui questo ordine viene violato. Posso affermare con certezza che la predetta disposizione dipende principalmente da ragioni cotestuali. Riporto i seguenti esempi tratti dal corpus che ho esaminato:

(4) Si restituisce il sottoindicato materiale rinvenuto dal personale di questo Comando alle ore 10.40 all'interno di una borsa abbandonata in questa via:

(5) Quindi accompagnavamo il …... presso gli uffici di questo Comando dichiarandolo in arresto. Vistosi scoperto il …... ammetteva innanzi ai sottoscritti di essersi impossessato arbitrariamente del furgone. L'arrestato, avvertito delle relative facoltà, ha dichiarato di non essere in grado di nominare un difensore di fiducia. (...) Dell'avvenuto arresto informavamo il P.M. di turno dott. …...…...…..., esattamente alle ore 23.33.

In (4) l'anteposizione del verbo (per giunta in forma impersonale) è dovuta, obbligatoriamente, al carattere seriale dei soggetti che il verbo stesso si accinge ad elencare. Al contrario, in (5) l'anteposizione del soggetto “l'arrestato” è richiesto dal ruolo tematico, e dunque di dato che questo assume e che non consentirebbe lo spostamento in posizione rematica (e nuova).

Nell'ultima frase di (5) metto in evidenza un sovvertimento dell'ordine sintattico dei costituenti e questo è un fenomeno abbastanza diffuso nella redazione dei verbali di

polizia giudiziaria. Infatti, la frase in questione è un'anastrofe1 che appare giustificata dall'evidente condizione di messa in rilievo del focus “dell'avvenuto arresto” e dalla necessità di collocare in posizione rematica e nuova (perciò alla fine della frase) l'oggetto, dal momento che questo costituisce la risposta alla domanda implicita sul tema – dato “chi veniva informato?”.

Da quest'ultime osservazioni deduco che alla marcatezza sintattica può dunque corrispondere la non marcatezza sul piano dei ruoli semantico – pragmatici e dall'articolazione dell'informazione: in altre parole, sul livello interno sul quale agirebbero i criteri superficiali che guidano la progettazione del discorso (il criterio topic first, cioè quello di mettere prima ciò di cui si vuole parlare, e il criterio di passare dal noto al nuovo). (Mortara Garavelli 2001 : 95 – 96).

Con riferimento al tema o topic e al rema o comment, e poi al dato o given e al nuovo o new, si nota la tendenza a mettere il soggetto in posizione di tema e dato.

Un'altra definizione a cui vorrei far riferimento è quella di soggetto psicologico, cioè l'elemento di cui si parla nell'enunciato e che corrisponde generalmente al tema. Per alcuni studiosi la nozione di tema viene estesa a tutto ciò che nell'enunciato può formare lo sfondo (setting) della parte rematica e nuova. Proprio per questo motivo si spiega l'alta frequenza con cui compaiono all'inizio della frase le determinazioni di tempo o di spazio, come nel seguente caso tratto da un esposto2:

(6) Qualora dai fatti si configuri un reato, l’Ufficiale di P.S., se il fatto è perseguibile d’ufficio, informerà l’A.G., mentre se trattasi di delitti perseguibili a querela potrà, a richiesta, esperire un preventivo componimento della vertenza, senza che ciò pregiudichi il successivo esercizio del diritto di querela.

L'anteposizione dei circostanziali (“qualora....”, “se...”) risponde anche all'esigenza di rispettare la successione logica e temporale degli avvenimenti. Ma soprattutto i circostanziali dell'esempio (6) possono considerarsi informazioni di setting in quanto riguardano condizioni o circostanze in cui si verificano gli accadimenti che seguono.

I circostanziali sono molto diffusi nei codici e nei verbali di polizia giudiziaria. Infatti, considerate le loro caratteristiche e la loro funzionalità, i circostanziali sono un elemento tipico delle norme italiane vigenti. Riporto come esempi i seguenti casi tratti dal corpus preso in esame, il primo riguarda un verbale d'arresto dell'Arma dei Carabinieri e il secondo un verbale di accertamento, contestazione e notifica per una violazione redatto dal

1 Anastrofe = inversione dell'ordine abituale di due parole o di un gruppo di parole.

2 Esposto = l’esposto è l’atto col quale si richiede l’intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza (P.S.) per mediare dissidi privati tra le parti in contesa. Alla composizione bonaria della lite, l’Autorità di P.S. provvede a mezzo degli Ufficiali di P.S. (appartenenti al ruolo dei dirigenti e dei commissari della Polizia di Stato ed ufficiali dei Carabinieri), i quali redigono verbale che può essere prodotto in giudizio con valore di scrittura privata riconosciuta.

personale della G.d.F.:

(7) L’arrestato è stato informato circa l’obbligatorietà del diritto alla difesa e l’obbligo di retribuire il difensore, anche se di ufficio, salvo che non versi nelle condizioni per accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato previste dall’art. 76 D.P.R. 115/2002.

(8) Dell’avvenuto pagamento, nei termini previsti, dovrà essere notiziato questo Comando, consegnando o inviando copia della ricevuta di versamento rilasciata da uno dei sopracitati uffici. Qualora non venga effettuato il pagamento in misura ridotta come sopra determinato entro i termini stabiliti, verrà presentato rapporto ai sensi dell’art. 17 della L. n. 689/1981 al competente Ufficio Territoriale del Governo.

Un cenno sulla struttura sintattica di (7), frase complessa in quanto i sintagmi che compongono il soggetto hanno come modificatore una proposizione subordinata limitativa introdotta dalla circostanziale “salvo che”. L'ordine dei costituenti maggiori della frase è quello non marcato S-V-O, che è quello raccomandato per la stesura dei verbali, anche se non sempre è possibile attenersi a tale ordine.

Le intitolazioni dei testi, specialmente gli “oggetti” dei vari verbali, rappresentano degli enunciati tetici, cioè le frasi interamente rematiche e nuove, quindi prive di tema e di dato, che annunciano qualcosa o che aprono un discorso rispondendo alla domanda implicita “che cosa succede / è accaduto?”. Riporto i seguenti casi come esempio:

(9) OGGETTO – verbale d'esecuzione di sequestro preventivo notificato a:

(10) OGGETTO – verbale di rinvenimento e consegna oggetti/documenti redatto nei confronti di:

Posso affermare con certezza che tutti gli oggetti di cui sono dotati i verbali sono tetici. Solo al fine di fare un confronto in merito a questo campo di studio, vorrei usare come termine di paragone i codici vigenti in Italia, nel caso specifico il Codice Civile: nei testi legali normativi come i codici (ma anche la nostra Costituzione) vi sono delle sorte di partizioni che riprendono argomenti già annunciati da precedenti rubriche o dalle definizioni che si trovano in parti di testi più generali. Ciò è una conseguenza della disposizione piramidale o a incastro dei codici, in quanto l'informazione man mano che scende verso il particolare (dai “libri” ai “titoli” ai “capi” agli “articoli” ai “commi”) viene richiamata e riproposta con più dettagli. Il modo di tematizzazione più frequente è il seguente:

(11)

Codice Civile

Libro Primo - “Delle persone e delle famiglie”

Titolo I - “Delle persone fisiche”

Art. 1 – “Capacità giuridica”

La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. (…)

Nell'esempio (11) l'art. 1 “Capacità giuridica” appartiene al Titolo I “Delle persone fisiche” che a sua volta appartiene al Libro Primo “Delle persone e delle famiglie”. L'enunciato tetico e quindi tutto rematico contenuto nel Libro Primo “Delle persone e delle famiglie” diviene argomento o topic del discorso, di portata più generale del topic o tema dell'enunciato contenuto nel Titolo I “Delle persone fisiche”, in quanto può dominare il contenuto di quest'ultimo. Quando in un testo viene richiamato, in qualsiasi forma, un argomento del discorso che sia già esplicitato, tutto ciò che rinvia a questo acquista naturalmente le proprietà di dato o given. Sempre nel nostro esempio (11) l'intestazione dell'art. 1 “Capacità giuridica” è un enunciato tetico che diviene topic del discorso del tema contenuto nel primo comma “La capacità giuridica...”: cioè il soggetto grammaticale “la capacità giuridica...” rappresenta l'informazione tematica e data in quanto collegabile all'argomento del discorso già esplicitato nell'intestazione dell'art. 1 “Capacità giuridica”, mentre l'informazione nuova e rematica è affidata al cotesto che si trova a destra “....si acquista dal momento della nascita”.

Quanto detto solo per fare un confronto tra i verbali presi in esame e i codici vigenti in Italia.

Ritengo necessario un cenno sulla progressione tematica, ovvero nel modo in cui tema e rema si susseguono nella concatenazione delle frasi. La progressione tematica consiste nella modalità con la quale vengono introdotti e ripresi gli argomenti nello svolgersi del discorso.

Solo per precisazione, il tema di un enunciato è l’elemento semantico provvisto di un basso dinamismo comunicativo mentre il rema è l’elemento provvisto di un alto dinamismo comunicativo; detto questo, alla sequenza di elementi rematici che caratterizza il testo va il compito di svilupparlo informativamente, mentre gli elementi tematici concorrono piuttosto ad assicurare la coesione del testo, garantendone così la continuità semantica. La progressione tematica, le successive scelte del tema di ogni singolo enunciato e il loro concatenamento, definisce in qualche modo lo “scheletro semantico” del testo, l’impalcatura che gli dà stabilità (Danes 1974 : 114). Inoltre vorrei aggiungere che la progressione tematica costituisce un importante ingrediente per la formazione della

coerenza testuale: gli enunciati che formano un testo coerente sono infatti tipicamente caratterizzati dalla presenza di contenuti tematici a basso dinamismo comunicativo che ancorano le informazioni comunicativamente più dinamiche. Esistono diversi tipi di progressione tematica che in un testo si alternano, si incrociano e si sovrappongono. Basicamente, in funzione del tipo di unità informativa (tema e/o rema) precedente che viene tematizzata, si riconoscono tre tipi di progressione tematica (Ferrari – Zampese 2000 : 97):

1) la progressione lineare, in cui le frasi si agganciano l’una all’altra utilizzando come tema il rema della frase precedente: il rema viene riutilizzato come tema; 2) la progressione costante, in cui le frasi si susseguono mantenendo lo stesso tema.

Essa è un formato di presentazione delle informazioni molto semplice: si mantiene fermo l’argomento del discorso e si aggiungono via via dei contenuti nuovi che lo riguardano;

3) la progressione con tematizzazione della coppia tema – rema, in cui si tematizza la sequenza di tale coppia.

Tale tripartizione può essere specificata grazie a due ulteriori criteri:

- la natura della ripresa: si può avere cioè tematizzazione diretta quando il tema, il rema o la coppia tema - rema precedenti vengono ripresi tali e quali, dal punto di vista della loro sostanza semantico-referenziale, o tematizzazione derivata, o indiretta, quando il nuovo tema si lega al cotesto passando per una derivazione semantico-lessicale, cotestuale o contestuale;

- la distanza tra gli elementi connessi: si distingue così tra tematizzazione ”a

contatto”, che si realizza tra due enunciati spazialmente contigui, e tematizzazione “a distanza”, realizzata tra due enunciati non contigui.

Nel corpus che ho preso in esame sono molto diffusi tutti e tre i tipi di progressioni, sempre in un contesto di ripresa dell'elemento dal suo punto di vista puramente semantico-referenziale (tematizzazione diretta). Riporto i seguenti esempi:

(12) Il …... ha dichiarato spontaneamente che l'escussione della cognata riguarderà la questione di una cena avvenuta anni addietro, a cui aveva partecipato il defunto fratello …... insieme ad altri compaesani, tra i quali l'attuale sindaco. Ha altresì aggiunto che predetta cena sia stata strumentalizzata dagli ambienti della sinistra che malvolentieri avevano accettato la sconfitta elettorale subita nelle ultime elezioni.

(13) Alle ore 17.40 rientravamo col …... presso gli uffici del Comando Provinciale di …... al fine di verificare l'eventuale ingestione di sostanze venefiche e per effettuare tutti gli accertamenti sotto il profilo tossicologico. Tali accertamenti davano esito positivo in quanto (…).

(14) I sottoscritti verbalizzanti hanno accertato che tale …... stava esercitando su di un terreno in agro del Comune di …... con un fucile semiautomatico, marca “Beretta”, matr. …... , il quale conteneva nel serbatoio n.3 cartucce poiché non

era stato inserito il limitatore di colpi, limitando, di fatto, il contenuto del serbatoio di un massimo di n.2 cartucce, come peraltro stabilito per le armi per uso di caccia ad anima liscia. Pertanto, in considerazione di quanto sopra, nell'impossibilità del tempestivo intervento da parte del P.M. sul luogo dei fatti, al fine di impedire che il reato fosse portato ad ulteriori conseguenze, il personale verbalizzante ha proceduto al sequestro ai sensi dell'art. 321 C.P.P. Delle cose sottoindicate pertinenti al reato: (…).

L'esempio (12) è una chiara dimostrazione di progressione costante, in quanto il tema “dato” “Il …....” viene riproposto dal redattore con il soggetto sottinteso dell'enunciato successivo. Nell'esempio (13) ho riportato un caso di progressione lineare in quanto l'elemento “tutti gli accertamenti” in posizione rematica viene ripreso nell'enunciato successivo da “tali accertamenti” in posizione tematica, con l'aggettivo “tale” con funzione anaforica. Infine l'esempio (14) presenta un caso di progressione con tematizzazione della coppia tema – rema, in quanto l'elemento “in considerazione di quanto sopra” riprende anaforicamente l'enunciato precedente nel suo complesso.

Per completezza, aggiungo altri quattro tipi di progressione formulati da Lumbelli (1989 : 89) di cui solo l'ultimo potrebbe essere considerato lo schema fondamentale di ogni singolo verbale:

4) la progressione per riquadri, in cui sono introdotti più argomenti che vengono poi sviluppati in sequenza. Si offre innanzitutto uno sguardo panoramico sull’insieme e poi si affrontano gli elementi uno per uno;

5) la progressione per derivazione da ipertema, in cui si introduce un argomento e lo si scompone in sottoargomenti, che vengono poi sviluppati uno per uno. La relazione argomento-sottoargomento viene ricostruita dal lettore, grazie alle conoscenze che già possiede. Questo modo di procedere nella concatenazione dei temi richiede al lettore uno sforzo integrativo: è necessario infatti che sappia identificare i temi più specifici come sottotemi del tema principale;

6) la progressione a temi derivati da un ipertema, in cui il tema di ogni frase è compreso in un tema più ampio che unisce tutte le frasi;

7) la progressione a temi derivati da un iperrema, in cui il rema della prima frase diventa il tema che unisce tutte le frasi successive.

Proprio in considerazione di quest'ultima posso affermare che ogni singolo verbale redatto dalle forze di polizia ha una struttura tale da richiamare la progressione a temi derivati da un iperrema. Riporto come esempio il seguente verbale:

(15)

Intestazione dell'ufficio o Comando

OGGETTO : - verbale di remissione di querela presentata dalla sottonotata persona: (identificazione della persona che rimette la querela)

L'anno …..., il giorno …. del mese di …... in …... negli Uffici della locale caserma dei Carabinieri, alle ore …..., avanti al sottoscritto Agente di P.G. App. …..., in forza alla suddetta caserma, è presente la sig.ra …... in oggetto meglio generalizzata, la quale, dichiara di rimettere, a tutti gli effetti di legge, la querela sporta nei confronti del sig. …... in data …... , presso questo Comando Stazione Carabinieri. La querela in questione è relativa al procedimento penale n. …... R.G.N.R.3, acceso presso la Procura della Repubblica del Tribunale di …...

F.L.C.S.4 in data e luogo di cui sopra.

Questo breve verbale mi permette di dimostrare in sintesi la progressione che ho citato. Come ho indicato precedentemente in questo stesso paragrafo, l'oggetto di qualsiasi verbale è tetico, cioè un enunciato completamente rematico e “nuovo”. Successivamente l'oggetto, essendo ripreso e ampliato negli enunciati successivi, diviene il tema principale del corpo del verbale.

3 R.G.N.R. = Registro generale notizie di reato. 4 F.L.C.S. = fatto, letto, confermato e sottoscritto.

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