6.1 Introduzione
L’ “occhio rosso” rappresenta una della cause maggiori di richiesta di intervento da parte dei Medici di medicina generale e dei Pediatri.
Di fronte ad una richiesta di diagnosi e terapia, cosa fare in mancanza di consulenza da parte dello specialista oculista? Più che una classifica dei molteplici motivi che possono causare il sin-tomo, in questa sede sarà più utile sintetizzare una serie di consigli sul cosa fare e non fare. L’ “occhio rosso”, spesso erroneamente identificato con la congiuntivite, è sintomo di diverse patologie.
Le principali cause sono: infiammatorie, infettive, allergiche e traumatiche.
6.2 Cause
L’ “occhio rosso” per cause infiammatorie può essere provocato da fenomeni irritativi, fisici, chimici, meccanici ed im-munologici.
Il contatto accidentale con agenti chimici (detersivi, solventi) è molto comune e causa dolore intenso. Il bambino piange, tende a tenere l’occhio chiuso e riferisce sensazione di corpo estraneo e lacrimazione ; l’occhio si presenta iperemico, la cornea nei casi più gravi è edematosa o ulcerata.
Altrettanto comune è l’esposizione ad agenti fisici: ustioni da sigaretta o da fiamma, esposizione eccessiva a raggi UV senza opportune protezioni, ustioni retiniche da osservazione diretta del sole (eclissi)
Fondamentale in questi casi è l’anamnesi. Domande utili da
fare ai genitori del piccolo paziente sono:
- Ha subìto un trauma?
- Ha avuto contatto con detersivi o altre sostanze chimiche?
- Si è esposto al sole senza opportune protezioni (cappellino con visiera o occhiali)?
- Ha secrezione?
In caso di esposizione ad agenti chimico-fisici occorre inter-venire tempestivamente: è fondamentale lavare per 10-15 ‘ con acqua corrente tenendo aperte le palpebre e poi recarsi presso il PS più vicino.
In questa sede, si continuerà ad irrigare con soluzione salina con particolare attenzione ai fornici congiuntivali e con la rimo-zione dell’epitelio necrotico presente.
La terapia medica prevede l’utilizzo di proriepitelizzante topi-co\umettante x 6 volte/di, Antibiotico topico ogni 4 ore, Ciclo-plegico ed antiedemigeno.
Nei casi più gravi si ricorre a terapie chirurgiche (utilizzo di membrana amniotica). fig.1
fig.1 - edema corneale da esposizione ad agenti chimici
In assenza di esposizioni ed in bambini predisposti, spesso l’iperemia congiuntivale ha causa allergica. Secondo i recenti dati statistici dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si
è verificato un costante aumento della prevalenza delle malattie allergiche a livello globale e circa il 40% della popolazione mon-diale è ormai colpita da una o più patologie allergiche.
I segni che ci aiutano sono: iperemia congiuntivale spesso associata ad arrossamento palpebrale, (evidenziabile anche ad oc-chio nudo), presenza di macchie biancastre e rilevate, gelatinose a livello limbare (Limbus, zona di passaggio tra cornea e congiunti-va). Il bambino presenta prurito (o tende a grattare l’occhio con il pugno chiuso, a toccarlo o ad ammiccare) fotofobia (evidenziabile soprattutto in ambienti esterni ed al sole), lacrimazione (soprattut-to dopo esposizione al sole e/o occhi più lucidi per aumen(soprattut-to del menisco lacrimale). fig.2
fig. 2 - prurito e fotofobia in età pediatrica
Spesso la congiuntivite si associa a rinite, asma e dermatite (importante quindi “inquadrare” il bambino, in assenza di segni conclamati, se potenzialmente “atopico”).
La terapia prevede utilizzo collirio antistaminico (ad esempio Ketotifene) instillato 1 goccia in OO 2 volte al dì per 15-20 gior-ni, 2-3 giorgior-ni, in attesa di visita oculistica per la conferma diagno-stica,. In caso di sintomi sistemici sempre associare an antista-minico per os o, in casi più gravi, uno steroide per via generale.
In presenza di secrezione, è probabile una causa infettiva;
il Pediatra può impostare in autonomia una terapia antibiotica
topica ad ampio spettro senza utilizzo di steroidi topici associati;
in caso di resistenza ad una prima terapia o dubbi è necessaria la Visita oculistica.
Le forme Batteriche per lo più sono bilaterali, anche se pos-sono all’esordio presentarsi monolateralmente, con secrezione purulenta o muco purulenta.
Le forme Virali per sono in genere monolaterali, spesso le-gate anche a manifestazioni sistemiche e/o possono seguire epi-sodio di influenzale o infezioni delle vie respiratorie; potrebbero esserci linfonodi retroauricolari ingrossati e dolenti, lacrimazione intensa e chemosi congiuntivale. Il decorso può essere lungo, an-che 10-15 gg.Bisogna fare attenzione alla contagiosità, per gli altri familiari e consigliare asciugamani personali.
Se l’infezione appare all’esordio particolarmente forte e non si è ancora iniziata nessuna terapia, sarebbe buona norma effet-tuare subito “tampone” congiuntivale ed antibiogramma e poi adeguare la terapia antibiotica.
Altre comuni cause di “occhio rosso” in età pediatrica sono i traumi, che rappresentano più del 30% delle cause di cecità al di sotto dei 18 anni. Qualsiasi età infantile può essere interessata, con una netta prevalenza del sesso maschile (65-71% vs 35-29%
con variabilità da 2:1 a 4:1 in vari studi ) in relazione ai giochi che prevedono una maggiore aggressività, più contatti fisici nei maschi.
Le cause più frequenti sono: colpi accidentali nello sport, in-cidenti stradali, corpi metallici appuntiti (aghi, penne, freccette, graffette, spine di piante, bastoni, fucili ad aria compressa), graffi,
abusi e maltrattamenti.
Il trauma può interessare singole strutture o più strutture dell’occhio in modo diverso sia sul piano della gravità che dell’e-stensione della lesione; l’anamnesi è fondamentale e prioritaria per ottenere il maggior numero di informazioni circa il momento del trauma, il tipo di evento ed il possibile coinvolgimento di altri organi.
È necessario portare il piccolo paziente presso il PS più vi-cino per avviare una ispezione specialistica e le cure mediche o chirurgiche del caso. fig.3
fig.3 - trauma perforante
Capitolo 7